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Dirigenti e funzionari della polizia coinvolti nelle inchieste della Procura sul blitz alla scuola e sulle violenze in caserma G8, 73 avvisi di fine indagine per violenze Diaz e Bolzaneto Oltre ai reati di falso in atto pubblico e calunnia aggravata alcuni indagati "eccellenti" dovranno rispondere di abuso d'ufficio
Scontri durante il G8 di Genova GENOVA - Dirigenti, funzionari e capisquadra della polizia, 73 persone in tutto, sono stati raggiunti da avvisi di fine indagine sulle violenze e i soprusi alla scuola Diaz e alla caserma di Bolzaneto durante il G8 di Genova del 2001.
Le accuse formulate dai pm Enrico Zucca e Francesco Cardona Albini titolari dell'inchiesta Diaz-Pascoli nei confronti dei poliziotti di più alto grado sono: falso in atto pubblico, calunnia aggravata e abuso d'ufficio. La novità di questa indagine è proprio quest'ultimo reato che finora non era ancora stato contestato agli indagati.
Ad essere colpiti da queste accuse sono Francesco Gratteri, attuale capo dell'antiterrorismo, il suo vice Gianni Luperi e il dirigente bolognese Lorenzo Murgolo. A rispondere a vario titolo di questi reati sono anche Gilberto Caldarozzi, all'epoca del G8 vice di Gratteri, l'ex capo della Digos di Genova Spartaco Mortola e altri funzionari che hanno sottoscritto i verbali di arresto per i 93 manifestanti presenti nella scuola nella notte del blitz, il 21 luglio 2001.
Il capo della celere romana Vincenzo Canterini e il suo vice Michelangelo Fournier invece sono accusati di concorso in lesioni gravi con il loro reparto e i capi squadra e con altre squadre presenti la notte dell'irruzione nella scuola.
Sempre nell'inchiesta sul blitz alla Diaz sono stati indagati anche alti dirigenti e poliziotti per la vicenda delle due molotov trovate in un'aiuola, portate nella scuola e utilizzate come false prove nei confronti dei 93 manifestanti. Nel medesimo filone d'inchiesta anche l'episodio del presunto falso accoltellamento dell'agente romano Massimo Nucera, per cui sono indagati per falso e calunnia oltre al poliziotto anche i superiori che hanno avallato nei verbali la sua ricostruzione. - Pubblicità -
Gli altri avvisi di fine indagine inviati oggi riguardano l'inchiesta sulle presunte vessazioni e abusi subiti dai manifestanti arrestati e portati nella caserma del Reparto Mobile della Polizia di Bolzaneto. Le ipotesi di accusa per questo filone d'inchiesta sono concorso in lesioni gravi, falso e abuso su detenuti. Tra gli altri, riguardano: Alessandro Perugini, all'epoca numero due della Digos di Genova, per la funzionaria Anna Poggi e il medico del carcere Giacomo Toccafondi.
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