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http://italy.indymedia.org/news/2003/09/385670.php Nascondi i commenti.

Brevetti UE, nuovo maccartismo
by Laser Thursday, Sep. 25, 2003 at 11:37 AM mail:

La direttiva McCarthy sancisce il brevetto europeo su software e algoritmi. Il mercato europeo della conoscenza va in pasto alle multinazionali che hanno gia' prenotato la loro fetta.

Il parlamento dell'UE ha approvato in prima lettura la direttiva europea sui brevetti, che regola a livello UE la brevettabilità dei programmi informatici e degli algoritmi. La direttiva abroga di fatto la convenzione europea sui brevetti di Monaco (1973) che vietava la brevettabilità di simile opere, assimilate a forme di pensiero e non a prodotti industriali.

Contro la "direttiva McCarthy", dal nome della relatrice laburista, si erano mobilitati numerosi gruppi e movimenti contro i brevetti e per la libertà di circolazione dell'informazione e della conoscenza guidati dalla Foundation for a Free Information Infrastructure (FFII), che hanno dato vita ad una manifestazione ha anche organizzato una manifestazione europea il 27 agosto a Bruxelles. La mobilitazione non e' riuscita a bloccare la direttiva, ma la pressione esercitata ha costretto il parlamento europeo ad accogliere molti emendamenti della FFII che, se non cambiano la natura della legge, limitano la portata della direttiva originale, quasi illimitata. In particolare e' stata ammessa la restrizione nella definizione di "applicazione industriale" di una invenzione attuata per mezzo di computer. In pratica un semplice programma al computer non potra' essere brevettato, e' necessaria l'esistenza di una applicazione che non si limiti all'esecuzione del programma. E' stato abolito un articolo che sosteneva la brevettabilita' di un qualunque "invenzione realizzata a mezzo di computer"(!). Sono state ristrette le condizioni che rendono ammissibile una invenzione per la brevettabilita', una definizione dettagliata dovra' essere approntata dalla commissione prima del secondo passaggio al parlamento europeo. E' stato anche accettato un emendamento che ammette l'utilizzo di tecnologie brevettate senza autorizzazione o pagamenti, se fatto al fine di assicurare la interoperabilita' tra sistemi operativi e software.

Pur nell'ambito di una legge pessima si tratta comunque di risultati non indifferenti, ottenuti con una azione di "lobbying" come non si vedeva da molto tempo a questa parte. Dalle trascrizioni della seduta del parlamento si vede come la voce dei manifestanti sia arrivata fin nelle ovattate stanza di bruxelles. Sul sito della comunita' europea e' possibile anche vedere lo streaming della seduta in formato real player (andare su "tuesday" e selezionare la seduta delle " 09h43'22''"). Pare che sia scongiurato il pericolo di vedere tra poco brevettato lo lo shopping one-click usato per esempio su amazon.com o la barra di avanzamento e la clessidra (per gli utenti windows) o l'orologietto (per gli utenti linux) che indicano lo stato di avanzamento durante l'esecuzione di un programma.

Va ricordato che negli anni passati piu' di ventimila brevetti erano gia' stati richiesti allo European Patent Office, in barba alla moratoria allora valida. Il 4 ottobre una grande manifestazione a Roma contestera' il vertice UE di Roma, in cui i leader europei presenteranno la loro Costituzione a trecento milioni di sudditi. La direttiva sul brevetto europeo e' un motivo in piu' per opporsi a questa Europa.

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attenzione!!
by malvivent Thursday, Sep. 25, 2003 at 2:00 PM mail:

il testo emendato con successo dalle organizzazioni fautrici del software libero (da patenti)

consultare http://swpat.ffii.org/news/03/plen0924/index.en.html

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annuncio ufficiale
by MeScAl^ina Thursday, Sep. 25, 2003 at 2:26 PM mail:

Brevettabilità di invenzioni attuate tramite computer




Arlene McCARTHY (PSE, UK)
Relazione sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla brevettabilità delle invenzioni attuate per mezzo di elaboratori elettronici
Doc.: A5-0238/2003
Procedura: Codecisione, prima lettura
Dibattito: 23.09.2003 La commissione giuridica sostiene la proposta di una normativa europea relative alla brevettabilità di invenzioni attuate tramite computer: la relazione elaborata da Arlene McCARTHY (PSE, UK) è stata adottata con 19 voti favorevoli, 9 contrari e un?astensione. La proposta di direttiva mira a garantire che i brevetti per le invenzioni attuate tramite elaboratori elettronici vengano concessi sulla stessa base in tutta l?Unione europea e che i tribunali nazionali esaminino i casi di impugnazione di brevetti in base a principi uniformi. Pur approvando l?idea generale, l?organo parlamentare ha adottato una serie di emendamenti volti a chiarire e precisare la formulazione proposta dalla Commissione, ma anche a raggiungere un compromesso tra i divergenti punti di vista. Sulle oltre 110.000 domande ricevute dall?Ufficio europeo dei brevetti nel 2001, oltre 16.000 riguardavano le innovazioni nelle tecnologie relative agli elaboratori elettronici e l?attività è aumentata in modo significativo negli ultimi anni.
Le invenzioni tramite computer non riguardano il software «in quanto tale», ma soltanto dispositivi come telefoni cellulari, elettrodomestici intelligenti, dispositivi di comando di motori, macchine utensili e invenzioni attuate per mezzo di elaboratori elettronici. La commissione giuridica ritiene che, per essere brevettabile, un?invenzione attuata per mezzo di computer debba «essere atta a un?applicazione industriale, presentare un carattere di novità ed implicare un?attività inventiva». Per implicare un?attività inventiva, l?invenzione deve «arrecare un contributo tecnico». I deputati affermano però che un?invenzione non deve essere considerata «arrecante un contributo tecnico» soltanto perché implica l?uso di un computer. In altri termini, i brevetti non devono essere autorizzati per i semplici programmi informatici (tutelati dal diritto d?autore).
La Commissione europea è invitata a presentare in futuro una relazione sul modo con cui, nella prassi dell?Ufficio europeo dei brevetti, si è tenuto conto dei requisiti della direttiva e a valutare se sia il caso di rivedere la Convenzione sul brevetto europeo. Altri emendamenti dell?organo parlamentare mirano a proteggere gli interessi delle piccole e medie imprese, chiedendo peraltro alla Commissione di osservare gli effetti su queste ultime della protezione conferita dal brevetto per quanto riguarda le invenzioni attuate tramite computer.

links di riferimento:
http://www2.europarl.eu.int/omk/sipade2?PUBREF=-//EP//TEXT%20PRESS%20BR-20030922-S%200%20DOC%20XML%20V0//IT&LEVEL=2&NAV=S#SECTION14

individualità attiva
MeScAl^ina





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Il si dell'europa
by MeScAl^ina Friday, Sep. 26, 2003 at 10:49 AM mail:

Brevetti, il sì dell'Europa


Al dunque il Parlamento europeo approva la normativa dei brevetti sul software ma lo fa passando una quantità di emendamenti che rendono il tutto meno pesante del temuto. Scende il tono delle polemiche ma la tensione resta alta





25/09/03 - News - Roma - Ieri il Parlamento europeo ha dato la propria approvazione ad una delle più contestate normative europee approvate negli ultimi anni. Si tratta della direttiva per i brevetti sul software o, meglio, sulle invenzioni attuate per mezzo di elaboratori elettronici. Una direttiva che aveva dato vita ad un impressionante movimento di opinione contrario in mezza Europa. Ma le cose sembrano essere andate meglio di quanto paventato dai più.
(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)



Grazie alle moltissime pressioni provenienti dal mondo del libero sviluppo, delle piccole e medie imprese e di parte delle sinistre europee, la direttiva è stata approvata con una serie di emendamenti che sembrano ridimensionare i pericoli intravisti fino alla vigilia. In particolare, gli emendamenti dichiarano con chiarezza la brevettabilità per "invenzioni specifiche", ad esempio cellulari, infodomestici e macchine utensili, ma difendono invece la non-brevettabilità di singole porzioni di codice, algoritmi e logiche di programmazione per le quali permangono le libertà di pubblicazione e sviluppo.
Lo scopo formale della direttiva, sostenuta con forza dalla relatrice Arlen McCarthy, è quello di uniformare la legislazione sui brevetti nei diversi paesi europei e consentire alle imprese del Vecchio Continente di competere in primis con quelle americane. Secondo McCarthy, infatti, dei brevetti rilasciati dall'Ufficio europeo dei brevetti (EPO) moltissimi sono già finiti in mani extraeuropee. EPO già da anni rilascia brevetti secondo una politica da più parti contestata ma che, secondo McCarthy, con questa direttiva viene "formalizzata" con vantaggi per l'Europa.
Gli emendamenti approvati all'ultimo momento sembrano dunque diretti a circoscrivere la brevettabilità, quantomeno per impedire che essa sia concessa laddove le invenzioni, come descritto dalla stessa McCarthy, risultino "oscure" o "ovvie". Il senso degli emendamenti, dunque, sarebbe quello di evitare un Far West nel quale avrebbero la meglio le grandi imprese, a partire dalle multinazionali del software, sugli sviluppatori indipendenti e le piccole o medie società europee.
A favore della direttiva si sono espressi 361 parlamentari contro 167, e 28 hanno scelto di astenersi. A spingere i parlamentari a votare sì non è stata solo la complessità della materia, che ha probabilmente impedito a molti una informazione completa sull'argomento, ma anche gli studi citati da McCarthy e dagli altri sostenitori della normativa, come quello dell'Istituto della proprietà intellettuale di Londra. Uno studio secondo cui la brevettabilità del software negli Stati Uniti, dove è ben più ampia di quella approvata ieri all'Europarlamento, avrebbe portato a maggiore competizione e sviluppo nel settore del software.
Senza nulla togliere, evidentemente, alle pressioni provenienti da un certo mondo industriale.
Tra gli oppositori della direttiva la reazione a caldo non è uniforme. I Verdi, con i loro esponenti Monica Frassoni e Fiorello Cortiana hanno parlato di una "parziale sconfitta". Secondo Frassoni e Cortiana la direttiva, "che consente di brevettare il software e gli alfabeti che compongono i programmi informatici rischia di inficiare pesantemente la competitività dell'economia europea nel settore strategico dell'ICT". Anche i Verdi, comunque, tra i più attivi nell'opporsi alla direttiva, hanno spiegato che l'introduzione di alcune importanti restrizioni sulla brevettabilità ha consentito di "ridurre il danno".
Frassoni e Cortiana hanno anche spiegato che non finisce qui: "La procedura legislativa è ancora lunga: la proposta emendata dal Parlamento europeo passa ora al Consiglio dei ministri per poi tornare al Parlamento per la seconda lettura. Manterremo la mobilitazione e sosterremo con convinzione, tutte quelle iniziative che hanno già portato a modifiche importanti rispetto alla proposta iniziale della Commissione".
Pietro Folena, deputato DS e promotore del Forum dei parlamentari di opposizione sull?innovazione tecnologica, ha invece affermato che "è andata bene" perché "l'idea di brevettare le idee è stata sconfitta". "Adesso - ha spiegato - potranno essere brevettati solo apparecchi e non i programmi ivi contenuti. Un risultato importante".
Di interesse anche le dichiarazioni dei Radicali, tra i più fieri oppositori della normativa. Marco Cappato, europarlamentare radicale che ha contribuito a coordinare l'opera di informazione sulla materia che nelle ultime settimane ha investito i parlamentari europei, ha dichiarato che la "straordinaria mobilitazione che anche dall'Italia ha portato migliaia di cittadini, professori universitari, programmatori, rappresentanti di imprese ad esprimersi contro la proposta di Direttiva della Commissione ha certamente contribuito a determinare l'esito finale della votazione e a limitare i danni contenuti nella proposta originale contro l'innovazione e la creatività". Secondo Cappato "è ora necessario che la mobilitazione si rilanci ed intensifichi nei confronti del Governo italiano che sarà chiamato a prendere posizione in sede di Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea. Noi radicali continueremo a mettere a disposizione dei cittadini l'appello su http://www.radicalparty.org".
Il Partito dei Comunisti italiani ha da parte sua espresso ieri in una nota il proprio disappunto per l'approvazione della normativa sebbene Armando Cossutta abbia espresso fiducia che nel seguito dell'iter normativo i parlamentari "siano dispositi ad assumersi le proprie responsabilità" per migliorare ulteriormente una direttiva non sufficientemente emendata.
La maggiore preoccupazione per l'approvazione della direttiva, comunque, è unanimamente rivolta al mondo del libero sviluppo e del software libero. In molti temono che la direttiva possa ridimensionare le possibilità di sviluppo dell'open source che è ormai riconosciuto come patrimonio per le economie dei singoli stati.
Il primo round si è concluso ma ce ne saranno altri. Tutto quello che seguirà al voto, alle proteste, alle polemiche e alle prese di posizione di questi mesi sarà seguito come sempre, "live", dal sito che più di tutti ha concentrato informazione e opposizione alla normativa: http://swpat.ffii.org/.

links di riferimento:
http://punto-informatico.it/p.asp?i=45347

MeScAl^ina

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