Spesso e' facile sventolare bandirere e cantare inni dei quali non si conoscono neppure le origini ed i significati. Molte persone che si trovano a parlare di fascismo ed antifascismo non hanno la minima idea di cosa stiano parlando. Quanti di questi hanno (realmente) passato del tempo sopra i libri a capirne il significato, quanti di questi hanno dedicato attimi ad ascoltare le storie dei propri nonni che certe epoche le hanno vissute... e' facile e vigliacco nascondersi dietro a simboli o gruppi, vivere di luoghi comuni, inneggiando al comunismo o al fascismo che fondamentalmente sono la stessa cosa. Provate a chiedere a chi ha vissuto veramente il comunismo cosa fosse, sentirete che poco cambia da quello che raccontano i nostri nonni del fascismo. Gli ideali sono alla base della vita sociale di un essere umano, ma spesso sono solamente strumentalizzazioni... Qual'e' la differenza fra una maglietta rossa con un CHE o una nera con un DUCE? Mi sento a disagio con entrambe, ma obiettivamente non riesco a comprendere perche' accettiamo popolarmente un CHE, mito lontano del quale la maggioranza conosce solamente quell'icona, in pochi, però, conoscono questo “angelo della pace”. Anche coloro che comunisti non sono e che detestano il regime cubano e Fidel Castro, hanno parole di riguardo per questo simbolo della rivoluzione puramente idealista, dell’uomo che si disfò del potere a Cuba per andare a combattere per “la libertà dei popoli” in Algeria, in Congo e in Bolivia. Tutti, per questo, lo assolvono dai crimini che la rivoluzione cubana ha prodotto. Sicuramente l’idolo dei pacifisti dei nostri giorni aveva le idee molto chiare: “Per la mia formazione ideologica appartengo a coloro i quali credono che la soluzione di tutti i problemi di questo mondo si trovi dietro quella che viene chiamata Cortina di Ferro” dichiarò all’indomani della repressione militare della rivolta antisovietica a Budapest. “Partigiano dell’autoritarismo fino al midollo” come lo definì il suo compagno Regis Debray, l’idolo degli adolescenti nostrani incominciò la sua carriera di guerrigliero facendo fucilare (ovviamente senza processo) un ragazzino che aveva rubato un po’ di cibo dal deposito. Giusto per dare l’esempio ai suoi uomini: comprensibile durante una guerra civile. Meno comprensibile (e meno noto) è che, dopo la vittoria, Che Guevara abbia diretto il carcere di La Cabana. Il guerrigliero disinteressato, nella sua veste di procuratore, respinse tutte le domande di grazia e sotto di lui, a La Cabana, i plotoni di esecuzione funzionarono come non mai. E ad essere fucilati non furono tanto i sostenitori dell’ex dittatore Batista, quanto i rivoluzionari democratici, socialisti, comunisti non allineati. Nominato ministro dell’economia, causò la rovina della banca centrale. In compenso, al di fuori del suo incarico ufficiale, organizzò le domeniche di “lavoro volontario”, si occupò dell’irreggimentazione della gioventù cubana e, sull’isola di Guanaha, organizzò il primo campo di concentramento cubano, il progenitore dell’arcipelago dei gulag caraibici. Soddisfatto dell’inferno che aveva creato a Cuba, il Che poté lasciare l’isola. Per esportare lo stesso inferno altrove. Ma tutto questo ci e' lontano, quindi siamo autorizzati ad elevare un omicida ad eroe... Mi dispiace che regni il motto "rivoluzionari" ad ogni costo... l'anarchia non paga e non funzionera' mai... Quelli che sventolano falce e martello, o la faccia del CHE sono gli stessi stupidi che sventolano bandiere con la svastica... vorrei che vi finissero i loro figli, stipati e deportati come animali in quei campi di sterminio... li ho visti, e anche oggi si gela il sangue soltanto ad entrare in quegli edifici. Perche' essere rossi o neri a tutti i costi? Brigate rosse e Naziskin sono rami secchi da potare e lasciarli definitivamente morire, Mussolini e la Repubblica Sociale fanno parte del passato... sarebbe opportuno cercare di cooperare affinche' nel nostro futuro ci sia quella liberta' che i nostri antenati si sono guadagnata... cercando di non ripetere gli stessi errori e prendendo cio' che di buono e' stato fatto. Purtroppo non si puo' avere tutto, e' facile sventolare una bandiera e chiedere... Da bambini si chiedeva di tutto senza ritegno, piangendo, gridando inveendo contro i genitori perche' non ci accontentavano... crescendo ci siamo resi conto che quei NO non erano infamie di genitori cattivi, ma l'impossibilita' oggettiva di poter soddisfare quella nostra esigenza. Questo e' quello che succede nel nostro paese... siamo troppo impegnati a "combattere" tra rosso e nero che evitiamo di rimboccarci le maniche e darci da fare.
Non ho studiato e non sono una persona colta, ma ho visto tante persone che rivendicano i loro diritti e non hanno mai assolto ai loro doveri.
"...pace in terra agli uomini di buona volonta'..."
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