sentenza di condanna per 7 dei 14 arrestati per il presidio del 25 ottobre '03 in solidarietà con Massimo Leonardi a Rebibbia
Condanna degli arrestati per il presidio a Rebibbia del 25 ottobre ’03
Giovedì 5 febbraio ’04 si è svolto presso il tribunale di Piazzale Clodio, il processo contro i 14 arrestati il 25 ottobre, giorno del presidio indetto a Roma in solidarietà con Massimo Leonardi. Ne è risultata una sentenza di 5 condanne a due mesi e venti giorni per resistenza e 2 condanne a quattro mesi anche per lesioni, tutte con sospensione della pena. Gli altri 7 imputati verranno giudicati successivamente, per l’ascolto dei testimoni e la valutazione di elementi differenti presentati dalla difesa. Il 14 aprile sarà confermata o meno la compatibilità del giudice e a giugno ci sarà un’ulteriore udienza. La condanna, decisa nella totale inesistenza di elementi oggettivi a carico, è tesa a giustificare le cariche a freddo avvenute a Rebibbia dove il 25 ottobre si erano spostati, nell’apprendere l’avvenuto trasferimento di Massimo, i partecipanti al presidio a Regina Coeli già minacciato da un ingente spiegamento di reparti di polizia e carabinieri provenienti anche da Napoli. Un volantinaggio presso la stazione della metropolitana, poi un tentativo di spostamento per avere più visibilità verso la via Tiburtina che è stato subito osteggiato da una moltitudine di mezzi ed agenti in assetto antisommossa caricando pesantemente sul piazzale antistante la metro e lanciandosi poi in una caccia all’uomo nel quartiere di Casal de’ Pazzi verso cui i manifestanti andavano disperdendosi.
Era chiara la volontà di non dare alcuno spazio, a Roma come già avvenuto giorni prima a Cagliari, alle espressioni di solidarietà nei confronti di Massimo Leonardi arrestato con l’accusa di aggressione ad una guardia infiltrata all’interno del corteo del 4 ottobre contro il vertice dell’Unione Europea e sul quale era stata montata un’ampia e denigratoria campagna stampa.
Quindi dopo una carica preordinata, le botte dispensate, 14 arresti e due notti in carcere (poche secondo il prefetto Serra che allora dichiarò essere un errore la scarcerazione), il giudice non ha fatto altro che “coerentemente” emettere la sentenza di condanna.
Poliziotti, giornalisti, giudici sempre fedeli guardiani dell’ordine costituito!
FUOCO ALLE GALERE TUTTI LIBERI !
ALCUNI ANARCHICI DI ROMA
