Consiglio europeo / Sicurezza in Europa
P5_TA-PROV(2004)0268 Risoluzione del Parlamento europeo sull'esito del Consiglio europeo del 25-26 marzo 2004 http://tinyurl.com/yugb7
Il Parlamento europeo,
- visto il progetto di trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa elaborato dalla Convenzione europea,
- vista le sue risoluzioni del 24 settembre 2003(1), 4 dicembre 2003(2) e 18 dicembre 2003(3) e del 29 gennaio 2004(4) e 11 marzo 2004(5),
A. considerando che il Consiglio europeo ha riaffermato il suo impegno riguardo al raggiungimento di un accordo sul Trattato costituzionale ed ha deciso che l'accordo sul Trattato costituzionale dovrebbe essere raggiunto al più tardi per il Consiglio europeo del 17-18 giugno,
B. considerando che la necessità di rafforzare la strategia UE sul terrorismo è diventata più evidente che mai in seguito ai brutali attacchi terroristici dell'11 settembre 2001 e a quelli perpetrati a Madrid l'11 marzo 2004,
C. considerando che il terrorismo costituisce un crimine contro l'umanità e contro i valori di una società aperta, democratica, multiculturale e che, come tale, rappresenta una minaccia per la pace, la stabilità e la sicurezza internazionale,
D. considerando che la lotta contro il terrorismo trascende la tradizionale distinzione tra politica estera e politica interna,
E. considerando che solo attraverso una maggiore cooperazione a livello europeo e internazionale sarà possibile accrescere la sicurezza dei cittadini,
F. ritiene che la Convenzione sul progetto di trattato costituzionale abbia già indicato la soluzione alle disfunzioni constatate nella realizzazione dello Spazio di libertà, sicurezza e giustizia e nella prevenzione e lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata. Invita il Consiglio europeo e il Consiglio a anticipare nella misura del possibile in base ai trattati esistenti le soluzioni come il passaggio della cooperazione giudiziaria penale al pilastro comunitario (art. 42 TUE), il passaggio alla maggioranza qualificata e alla codecisione delle politiche previste dal Titolo IV del TCE, la trasformazione di Europol in agenzia europea e la sua associazione ad Eurojust, la consultazione del PE su tutti gli accordi internazionali relativi all'SLSG.
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LA SITUAZIONE INTERNAZIONALE
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Medio Oriente
45. appoggia la dichiarazione del Consiglio europeo circa la drammatica situazione in Medio Oriente ed esprime la sua forte preoccupazione riguardo alla situazione in Medio Oriente e condanna in particolare l'uccisione extragiudiziaria del leader di Hamas, lo sceicco Ahmed Yassin e di altri sette palestinesi da parte delle forze israeliane il 22 marzo 2004;
46. ribadisce la condanna di tutti gli atti terroristici contro la popolazione civile commessi da entrambe le parti e invita i palestinesi a non rispondere a quest'ultima provocazione, affinché la spirale di violenza e terrorismo possa spezzarsi;
47. pur riconoscendo il diritto e il dovere di Israele di difendere la sua popolazione dagli attacchi terroristici, respinge con fermezza la pratica delle uccisioni extragiudiziarie in quanto contraria al diritto internazionale e causa di vittime innocenti nonché di rappresaglie e ulteriori violenze; invita la società civile e tutti i partiti politici israeliani ad esigere che il loro governo operi nel pieno rispetto del diritto internazionale;
48. invita il Consiglio e la Commissione a prendere in considerazione la possibilità di agire applicando pienamente l'articolo 2 dell'accordo di associazione con Israele qualora quest'ultimo continui a attuare la politica delle uccisioni extragiudiziarie;
49. chiede al Consiglio di esortare gli Stati membri dell'UE all'interno del Consiglio di sicurezza dell'ONU a presentare senza indugio alcuno una proposta per istituire una forza di interposizione internazionale sui confini del 1967, incaricata di proteggere tanto i cittadini israeliani quanto quelli palestinesi da attentati terroristici e da incursioni ed interventi militari;
50. deplora il fatto che gli Stati membri dell'UE presenti nel Consiglio di sicurezza e nella Commissione per i diritti dell'uomo dell'ONU non siano stati in grado di mantenere una posizione in linea con quella convenuta nel corso del Consiglio europeo tenutosi a Bruxelles il 25 e 26 marzo 2004;
51. è convinto che in assenza di una forte pressione sulle due parti la Road Map rimarrà inattuata e invita l'Amministrazione statunitense ad assumersi le proprie responsabilità rispetto alla crisi attuale e a chiedere al Governo israeliano e all'Autorità nazionale palestinese di compiere un serio sforzo per riprendere autentici negoziati e ad avviare, unitamente all'Unione europea, un dialogo e una cooperazione di maggior respiro tra tutti i paesi della regione mediorientale;
52. ritiene che l'Unione europea e gli Stati Uniti, d'intesa con altre organizzazioni internazionali, debbano proporre un 'partenariato per la pace e la sicurezza' tra Israele, la Palestina ed altri paesi della regione; reputa altresì che l'Unione europea dovrebbe proporre un accordo speciale di associazione con Israele, la Palestina e la Giordania per garantire una soluzione pacifica e sostenibile dell'attuale conflitto;
Partenariato strategico dell'UE con il Mediterraneo e il Medio Oriente
53. sottolinea la necessità di un approccio più ampio nei confronti della situazione in tutta la regione mediorientale, in particolare in seguito alla guerra in Iraq e alle tensioni generate per motivi religiosi, culturali, sociali ed economici;
54. resta convinto che tale nuovo processo debba svolgersi con la partecipazione dell'UE, della Lega araba e degli altri paesi interessati della regione e che debba avvalersi di una varietà di strumenti già messi in atto nell'ambito del processo di Barcellona, di altri accordi di cooperazione e della strategia UE per un'Europa più ampia;
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(1) P5_TA(2003)0407. (2) P5_TA(2003)0548 e 0549. (3) P5_TA(2003)0593 e 0589. (4) P5_TA(2004)0052. (5) P5_TA(2003)0178.
www.europarl.eu.int
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