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http://italy.indymedia.org/news/2004/04/527877.php Nascondi i commenti.

[Bolivia]: report manifestazioni del 15/04
by econoticiasbolivia(trad.garabombo) Saturday, Apr. 17, 2004 at 10:13 PM mail:

da http://econoticiasbolivia.com/

PRIME MOBILITAZIONI VERSO IL 2 MAGGIO
RICOMINCIA LA GUERRA DEI POVERI

La ribellione dei poveri, la più grande sollevazione popolare contro le multinazionali e il neoliberismo in SudAmerica ha ripreso la sua marcia.
Migliaia i manifestanti scesi in piazza nelle maggiori cottà della Bolivia, che hanno risposto all'appello della COB e hanno per l'ultima volta intimato al presidente Mesa di allontanarsi dal neoliberismo e di nazionalizzare il
gas e il petrolio.

Nella capitale La Paz almeno 20mila lavoratori si sono riuniti in piazza. Molti applausi surante il percorso da parte di tanti cittadini della classe media impoveriti dalle politiche neoliberiste del governo e adesso al fianco
dell'opposizione sociale in piazza. Striscioni, grida e una serie di esplosioni di petardi e piccole cariche di
dinamite hanno segnato il reinizio dell'offensiva popolare e la fine della tregua offerta da sindacati e organizzazioni sociali al presidente Mesa, nella speranza che riuscisse ad abbandonare l'ispirazione neoliberista delle
politiche del FMI, mettendo fine allo strapotere delle multinazionali e alzando finalmente la testa davanti al potere USA.
Non è successo niente di tutto ciò.

A Cochabamba diverse migliaia di lavoratori rurali e del centro urbano hanno manifestato contro le false promesse del presidente e contro la vendita del gas all'Argentina, guidate dalla Central Obrera Departamental (COD) de
Cochabamba.

A Potosì 5mila manifestanti hanno sfilato dietro un unico slogan: "Il gas non si vende se non viene prima nazionalizzato e lavorato nel paese". I dirigenti
minatori dipartimentali della COB hanno parlato chiaro: "Questa è una guerra. il gas non adnrà in Argentina o Cile". Scenario simile nella città di Oruro.

A Santa Cruz invece meno manifestanti in piazza ma con una alternativa: Diversi dirigenti di vari settori lavorativi hanno pacificamente occupato per quasi un'ora le istallazione dell'industria petrolifera Transredes, esigendo tributi più alti che la compagnia dovrebbe pagare allo Stato per l'esportazione di idrocarburi nazionali.

Intanto attraverso i media nazionali è partita una campagna antiSolares, primo dirigente della COB e punto di riferimento delle mobilitazioni. Il minatore è stato accusato da Luis Garcia Meza, attualmente in carcere per essere stato riconosciuto colpevole di genocidio, di essere stato un informatore delle forze repressive negli anni '80.
Le accuse sono state alimentate da televisioni e giornali, settori politici e parlamentari di destra, mentre dirigenti e lavoratori di base appoggiano Solares.

Dalla Plaza San Francisco, meta finale del corteo di La Paz, SOlares intanto parlava chiaro e lanciava la sua sfida: "QUesta è una guerra mortale (...) La COB non si vende e non si affitta. La COB esiste per servire gli operai, i campesinos e i poveri. Viva la COB! Morte alle multinazionali!".












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