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http://italy.indymedia.org/news/2004/05/540618.php Nascondi i commenti.

le bestialita´made in USA
by kamikaze Monday, May. 03, 2004 at 4:10 PM mail:

No, non darò l'indirizzo di questo sito (del resto facilmente rintracciabile da parte chi abbia lo stomaco di visitarlo).

le bestialita´made i...
iraqiwhores.jpg, image/jpeg, 450x240

Contiene scene di violenza carnale da parte di marines statunitensi su donne irachene, con tanto di grida di terrore in sottofondo. Le immagini sono con quasi assoluta certezza dei falsi, peraltro ben realizzati.
Le donne costrette ad atti sessuali, talora di un sadismo raccapricciante (e mi riferisco solo alla porzione del sito accessibile gratuitamente), hanno effettivamente nella maggior parte dei casi lineamenti mediorientali, mentre i sedicenti marines somigliano a dei Big Jim appena un po' più flosci.
Ma il punto non è se i fotogrammi siano ripresi dal vero (ripeto, sarei per escluderlo) oppure no.

Il punto è un altro, anzi, sono parecchi. In primo luogo vi è la denominazione stessa del sito: Puttane irachene, concetto che viene ribadito in un altro strillo: Sex Crazed Iraqi Bitches (Puttane irachene affamate di sesso). Le donne irachene sono dunque disprezzate in assoluto, e la violenza che subiscono - sia pure a livello di fiction- è presentata in chiave di costrizione, sì, ma anche di desiderio recondito che i virili marines finalmente soddisfano. In effetti, ciò coincide con la maniera in cui numerosi commentatori, anche italiani, hanno presentato la guerra all'Iraq nel suo complesso: una violenza necessaria per sprigionare desideri sepolti, con una risposta, da parte delle vittime / beneficiarie, al tempo stesso riluttante e vogliosa.
Un altro elemento interessante è l'insistenza, in varie didascalie, sulla sottomissione, riferita alle donne, certo, ma anche all'Iraq tutto intero. Chi ha concepito il sito ha pensato che ciò potesse essere di stimolo alla libidine di maschi americani con tendenze sadiche. Non solo la semplice umiliazione di povere donne, ma un'amplificazione della stessa nel quadro di un paese preso prigioniero, avvilito e calpestato. Il fruitore è dunque un pubblico a suo modo patriottico, però poco convinto quando il suo governo parla di una "liberazione" dell'Iraq. E qui il creatore del sito dev'essersi per forza richiamato a sentimenti abbastanza diffusi, altrimenti il suo stimolo (donne irachene = donne vinte) non avrebbe fatto presa.
L'ultimo elemento che citerò è facilmente desumibile dalle immagini, sia pure artefatte, del sito. Si tratti pure di modelle adulte e consenzienti, le donne raffigurate nelle foto sono qui e là sottoposte ad atti dolorosi, estranei a un esercizio normale della sessualità. Ora, la "liberazione" delle donne ci è stata ripetutamente presentata come uno dei moventi principali delle più recenti invasioni americane, con particolare riferimento all'Afghanistan (lo ricordava, nel solito stile pensoso e manierato, l'acuto Adriano Sofri su La Repubblica del 3 maggio, in cui invitava i liberatori dell'Iraq a impedire agli sciiti di rimettere il velo alle donne). Bene, personalmente inviterei i governanti degli Stati Uniti a iniziare la crociata da casa loro. Per un motivo pratico. Se a una donna musulmana (ma non solo) capitasse di posare gli occhi sul sito in questione, e notare come, senza impedimenti legali, è possibile sottoporre a sevizie accessibili a guardoni a pagamento una sua consorella occidentale, probabilmente si rifugerebbe sotto il burkha per nascondersi ai maschietti in cerca di Iraqi Whores.
Un'ultima annotazione. Come si lascia il sito di cui ho parlato sinora, si apre automaticamente un'altra finestra. Vi si vedono ragazze penetrate da cavalli, cani, maiali e altri quadrupedi. Il conato di vomito, che viene spontaneo, è respinto dalla naturalezza con cui questi animali si sostituiscono ai marines, quasi che ne fossero una variante.
Respingo però il pensiero, per non essere accusato di antiamericanismo. In realtà non è così. Ricordo le foto dalla Somalia, in cui un nugolo di soldati italiani teneva ferma una ragazza del luogo e la violentava con un razzo cosparso di crema (per non farle male, è ovvio), mentre un anonimo filmava il tutto. Se ben ricordo, nessuno dei colpevoli subì condanne. Magari adesso il cineasta dilettante gestisce il sito Somali Whores, capace di battere Iraqi Whores per realismo e qualità dell' "umiliazione della femmina". Se lo trovo vedrò di segnalarlo, in modo che voi maschi occidentali, bianchi e democratici, possiate masturbarvi con patriottica voluttà.


http://www.carmillaonline.com - Articolo pubblicato 6 Maggio 2003

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by . Monday, May. 03, 2004 at 4:22 PM mail:

Che palle è un sito russo. Farà schifo ma è tutto finto c'èanche quello con gli stupri compiuti da soldati russi in cecenia.

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cazzo dici
by gigi Monday, May. 03, 2004 at 4:25 PM mail:

non è russo!

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by . Monday, May. 03, 2004 at 4:29 PM mail:

Allora sono tutti siti con provider russi compreso quello indicato sopra. Il cui titolare per la precisione è lo stesso che un paio di anni è finito su tutti igiornali perchè ospitava siti pedofili.
http://www.violentrussians.com/
http://www.SCREAM AND CREAM.COM
http://www.RussianDomination.Com
http://www.UniformDomination.Com



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,.......
by ,........ Monday, May. 03, 2004 at 4:33 PM mail:

io invece penso che siano vere le foto.........

come penso che i 'marines' (che termine generale....) non siano bestiali assasini e stupraturi.

ovunque ci sono i minchioni e quelli a posto, i delinquenti litrovi a bizzeffe dove vuoi.

mamma mia che discorso cretino, però alla fine sembra che ci sia qualcuno che ne abbia quasi bisogno.

credete veramente che la US army sia fatta da stupratori sadici?

ma per piacere.............

come al solito vengono riportate sempre e comunque le bruttore nelle news.....avete MAI sentito una volta che ne so, una notizia di un ragazzo che è uscito dall'eroina da una comunità etc...mai.

speriamo che queste immagini non diventino il simbolo dei 'marines strupratori', come le immagini degli estremisti islamici non diventino quelle degli 'arabi di merda'...le generalizzazioni sono idiote sempre e comunque.

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per piacere
by .... Tuesday, May. 04, 2004 at 10:15 AM mail:

per piacere lo scrivete l'indirizzo del sito perchè c'è chi non ha tempo di cercarlo perchè lavora......

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