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[Bolivia]: report mobilitazioni 5/05
by da econoticiasbolivia (trad.garabombo) Wednesday, May. 05, 2004 at 5:25 PM mail:

da http://econoticiasbolivia.com/

AVANZA LA MOBILITAZIONE DEI LAVORATORI BOLIVIANI

La Paz - 5 maggio 2004 -
Così come avvenne nelle eroiche giornate dell'ottobre
scorso, l'offensiva popolare contro il neoliberismo e le
multinazionale petrolifere sta lentamente dispiegando le
proprie forze sul campo. Martedi i minatori, i maestri
urbani e rurali, i lavoratori del settore della Salute, i
disoccupati hanno risposto al richiamo della COB (centrale
Boliviana Operaia) e hanno cominicato le loro azioni in
tutto il paese. Nelle campagne i dirigenti sindacali e le
autorità dei popoli nativi dell'Altopiano mettono a punto i
preparativi per iniziare il blocco dei caminos a partire da
venerdi, giorno scelto anche da altri sindacati e gruppi di
lavoratori per marciare e bloccare diversi centri urbani.
"La lotta del popolo boliviano contro l'oligarchia e le
multinazionali è appena cominciata", avvertono dal fronte
delle mobilitazioni in risposta ai grandi mezzi di
comunicazione che si sono già affrettati a definire "un
fallimento" l'iniziativa di lotta.

BLOCCO DELLE VIE AUTOSTRADALI

"I blocchi non saranno di uno o due giorni. Resteremo lì a
lungo come abbiamo fatto con Sanchez de Lozada. Potremmo
resistere dei mesi. In questi 4 giorni che mancano i turisti
rientrino in casa e tutti facciano dei rifornimenti in
casa", ha dichiarato il leader dei campesinos
dell'Altipiano, Felipe Quispe. Dunque da venerdi
cominceranno a suonare il "pututu" (strumento indigeno andino) e a bloccare le strade.
Davanti alla determinazione dei campesinos in lotta il
ministro della DIfesa ha già annunciato che i militari
sono pronti a intervenire recandosi alle carreteras
bloccate, e attendono solo un ordine.

ALTRE MOBILITAZIONI

Venerdi prossimo ci sarà anche una marcia nazionale
convocata dalla COB e da migliaia di lavoratori e venditori
ambulanti. Le parole d'ordine saranno - No al neoliberismo -
e -nazionalizzazione degli idrocarburi-; il governo prova a
sfaldare il fronte delle mobilitazioni assicurando piccole
concessioni ad alcuni dei settori sindacali in lotta, per
esempio nella zona di El Alto, ma sembra questione di pochi
giorni l'abbandono delle trattative da parte delle strutture
sindacali e la fusione generale nelle manifestazioni.


LE PROTESTE DI MARTEDI

-I maestri rurali son oentrati in sciopero per 72 ore.
Richiedono la fine delle politiche neoliberiste, la
nazionalizzazione delle risorse di idrocarburi e
l'annullamento di un recente decreto del governo che affida
a municipi e prefetture i servizi di educazione e salute,
e che viene definito "una forma di privatizzazione inaccettabile".
Anche a La Paz il clima di scontro è molto acceso.

-A Cochabamba un altro gruppo di maestri urbani si è
dichiarato in sciopero della fame, richiedendo modifiche
alla Legge sulle Pesnioni.

-Lavoratori di diversi distretti minerari sono entrati in
sciopero, in appoggio alla COB.

-Anche i lavoratori del campo della Salute. Esigono
l'attenzione del governo alle richieste dei lavoratori del
settore e appoggiano anche loro la lotta della COB. "c'è
molto malessere contro il governo".

-Una marcia di 200 disoccupati provenienti dall'Altiplano
che hanno camminato a piedi per due giorni è arrivata nel
centro di La Paz. Lì i disoccupati hanno cominciato uno
sciopero della fame, all'interno del Tempio di S.Agostino,
richiedendo lavoro fisso per tutti i disoccupati del paese.

AZIONI NEL "BLOCCO EST"

Martedi è proseguito il blocco che da sabato scorso vede
protagonisti circa 500 guaranì che presidiano gli
stabilimenti della Repsol, Maxus, PGS e Mandiyuti, a sette
km da Cuevo, nell'estremo sud del paese.
"Se le imprese petrolifere non bloccheranno pacificamente le
loro attività, allora i guaranì interverranno e chiuderanno
le chiavi che regolano il flusso verso l'Argentina", ha
dichiarato Andres Segundo, presidente dell'Assemblea del
Popolo Guaranì.
I guaranì esigono il rispetto del loro territorio e la
formulazione di una nuova legge sugli idrocarburi che
impedisca alle multinazionali di sfruttare queste risorse
senza nessun beneficio per i boliviani e le etnie
originarie.

Molto vicino alla città di Santa Cruz un altro folto gruppo
di indigeni e campesinos hanno marciato per recuperare la
terra, il gas e il petrolio. "Vogliamo che il governo ci dia
una risposta positiva e convincetne sulla terra e il
territorio (...) Vogliamo una Legge sugli Idrocarburi che
favorisca i boliviani", affermano dall'esecutivo degli
indigeni dell'est.




































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