Indymedia Italia


Indirizzo mittente:
Indirizzo destinatario:
Oggetto:
Breve commento per introdurre l'articolo nella mail:


http://italy.indymedia.org/news/2004/05/544007.php Nascondi i commenti.

Torture in Iraq, soldatessa rivela: "L'ordine era tenerli all'inferno"
by da repubblica Saturday, May. 08, 2004 at 1:23 PM mail:

Parla Sabrina Harman, in servizio nel carcere di Abu Ghraib: "Ce li portavano già incappucciati, dovevamo farli parlare".

ROMA - Un altro membro dell'esercito statunitense accusato di torture ai prigionieri iracheni parla di ordini arrivati dall'alto. Sabrina Harman, una delle soldatesse in servizio nel carcere iracheno di Abu Ghraib, ha dichiarato al quotidiano statunitense "Washington Post" che non agiva personalmente, ma che le era stato affidato il compito di "far vedere ai detenuti l'inferno" e di fiaccare la loro volontà di resistenza.

Harman, attraverso un'intervista via email pubblicata sul sito Internet del giornale, ha spiegato che i detenuti venivano passati alla sua unità di polizia militare da agenti dell'Intelligence dell'esercito, da funzionari della Cia e da personale civile, che aveva avuto in appalto il compito di condurre gli interrogatori. "Li portavano a gruppi, già incappucciati e ammanettati - ha spiegato la giovane - e il compito della polizia militare era di tenerli svegli e di far loro vedere l'inferno in modo che parlassero".

I prigionieri era denudati, perquisiti e "fatti stare in piedi o in ginocchio per ore", ha raccontato la donna. "Qualche volta erano forzati a stare su scatole o a tenere con le braccia alzate dei pesi, fino allo stremo", ha riferito ancora. Il volto della giovane, 26 anni, è diventato tristemente noto per le foto che la ritraggono dietro a cataste di prigionieri nudi.

"Le persone che ce li portavano - ha raccontato inoltre la soldatessa - stabilivano il modo in cui trattarli. Se un prigioniero cooperava, allora poteva tenere i vestiti, il suo materasso, e gli era consentito avere sigarette e persino cibo caldo. Ma se non collaborava come Loro volevano, gli veniva tolto tutto. Sonno, cibo, vestiti, materasso, sigarette erano tutti privilegi ed erano concessi solo in base alle informazioni ricevute".

Harman ha anche detto che non c'erano degli standard nelle operazioni da seguire verso i ribelli detenuti, ma che l'esercito o gli uomini dei servizi "stabilivano di volta in volta le regole". Nessuno ha mai parlato a lei o ai suoi compagni della Convenzione di Ginevra sul trattamento dei prigionieri di guerra.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

comodi capri espiatori
by eine Saturday, May. 08, 2004 at 3:41 PM mail:

L'aspetto è quello di un pasticcio pieno di ingredienti diversi, ognuno dei quali, esercitando un po' di memoria storica e di capacità di collegamento, puo' essere collegato all'utilità di qualcuno.

Se c'è qualcosa in grado di aiutare a capire l'incapibile, questo è anche l'intuito, "la spinta" a fidarsi delle proprie capacità appunto. Esattamente come è avvenuto dopo il 9/11: mentre il mondo era impegnato a sventolare ideali patriottici e bandierine a stelle e strisce, l'intuito portava molte persone a notare i particolari strani.

Anche in quello che succede intorno all'ultimo "caso mondiale" c'è qualcosa di strano.

L'intuito dice infatti, guardando questa donna sulle foto diramate ovunque, che non è violenta, che sta piuttosto interpretando anche abbastanza male una scena che qualcuno le ha chiesto di fare.

Inoltre veste una divisa, proprio come tutti i non-prigionieri che appaiono nelle diverse foto.
Eppure lo stesso soldato ecuadoregno che ha preferito disertare, e per questo sta per andare sotto processo, ha riferito che erano "contractors", o comunque gente non in divisa, ad occuparsi degli interrogatori, dopo che i soldati avevano preparato i prigionieri con deprivazioni del sonno e minacce.

Set fotografici adatti alla resa in stampa, con tagli e inquadrature professionali, ma completamente assenti di "contractors".
A rimanere invischiati nello scandalo sono ragazzetti e ragazzette di 18-20 anni, gli stessi che tornano a casa distesi sotto la bandiera senza che nessuno se ne accorga. Pischelli appena usciti dalle superiori ed ex clandestini attratti dalla certezza della cittadinanza USA, e da due soldi.

Ma c'è un ingrediente che risulta più sospetto degli altri in questa messinscena: il riferimento sessuale esplicito, che non si può non cogliere.
Gli USA sono andati avanti mesi e mesi a parlare del caso Monica Lewinski, non perchè fosse particolarmente interessante, ma perchè era stato un caso sessuale.

Di sesso malato è intrisa la società globalizzata, che ha sempre più bisogno di stimoli distruttivi per godere di una cosa semplice come il sesso.
Si massacrano bambine di tre anni, si stuprano e si uccidono donne, e purtroppo anche gli animali devono sopportare la loro parte di silenziose e tristi vittime di un fiorente mercato economico. Nessuno fa mai i conti sul mercato del sesso, ma forse è ancora più fiorente di quello della guerra. Chi riceve profitti da uno riceve profitti anche dall'altra, non cambia nulla. Oltre che dalla droga, dagli psicofarmaci e da un sacco di altre cose dannose che confondono e schiavizzano sempre di più l'essere umano.

Sotto una specie di appartenenza, anche questa solo di facciata (religione, razza, famiglia, ecc) se la ride la rete mondiale che controlla la finanza del pianeta: quelli che armano un dittatore e al tempo stesso i suoi oppositori. Perchè non interessa avere un motivo per fare una guerra, l'importante è ARMARE.

Lo scopo di creare conflitti è guadagnare, e per crearli bisogna conoscere bene una parte e l'altra, sapere su che leve spingere affinchè gli eventi vadano in una direzione piuttosto che in un'altra. Molti sono i pupazzi che si prestano ad essere manovrati dal potere e dagli ampi guadagni: il povero cocainomane Bush, continuamente tenuto a balia e controllato dal suo vice, ne è un esempio.

Se nel mondo occidentale queste foto hanno avuto un impatto scabroso, si può lontanamente immaginare quale si ipotizzi che sia l'impatto nel mondo arabo, dove queste sceneggiate sex-splatter sono molto lontane dal vivere quotidiano.
I tromboni mondiali si sono affrettati a dire che l'odio antiamericano dopo queste foto ha raggiunto livelli inimmaginabili.
C'è invece chi si immagina che sia l'ennesima "operazione pubblicitaria preventiva" per preparare il terreno al prossimo grosso attentato anti-USA o anti-coalizione. Quello che sbarrerebbe il passo a ogni tentativo di intervento ONU (blah!) o ancora meglio a un passaggio di poteri a un governo iracheno.

La pace non fa male alla religione, al lavoro, alle aspirazioni politiche. La pace fa male unicamente al mondo della finanza internazionale. Ricordiamocelo quando vedremo ancora stupidi capri espiatori venire usati come bersagli mondiali. Questi stupidi sono ragazzini e ragazzine che abitano in baracche come questa, non nelle ville costruite sulle isole che acquistano o nei palazzi da sogno dei loro burattinai.


versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

©opyright :: Independent Media Center .
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.