Da circa un anno il conflitto israelo - palestinese, le sue cause, le sue conseguenze, accuse ed atti di antisemitismo formano oramai un quadro di riferimento fisso delle informazioni e dei commenti che drammaticamente colpiscono la nostra attenzione. La oramai celeberrima invettiva lanciata da Oriana Fallaci contro l' antisemitismo europeo ed arabo non ne è che la rappresentazione clamorosa e teatrale, e tuttavia necessaria; ma di questo tema si sono occupati con toni pacati anche Piero Citati, Ernesto Galli della Loggia, Paolo Mieli, Giampaolo Pansa, Mario Pirani, Enzo Biagi e molti altri. Eppure, sono molti i fraintendimenti che ancora sussistono, e molte sono le lacune nella conoscenza dei fatti.
Vorrei aiutare gli amici che hanno la pazienza di leggere questo articolo a capire meglio un problema che certamente è intricato, complesso, e tale da consentire diverse chiavi di lettura.
Innanzi tutto, debbo dividere questa tematica in due parti, una storiografica e l' altra, per certi aspetti, filosofico-semantica. Comincio da quest' ultima, che è la meno specialistica e la meno nota.
Ogni tanto c'è qualcuno che accusa di antisemitsmo qualcun altro, e c'è qualcuno che si lamenta perché sente sminuito il suo diritto di critica. Proviamo dunque a chiarirci le idee su questo primo punto, che è di fondamentale importanza.
Bruciare una sinagoga a Lione, picchiare un ebreo a Berlino perché non piace Sharon è antisemitismo.
Dire che Sharon è un farabutto non è antisemitismo.
Dire che a Betlemme gli ebrei hanno ucciso Gesù una seconda volta, come ha fatto Forattini, è antisemitismo.
Dire che i palestinesi hanno dei diritti che devono essere riconosciuti non è antisemitismo.
Fino a questo punto ritengo che le distinzioni siano chiare ed evidenti; ma fra le une e le altre si estende una "terra di nessuno" nella quale corre un confine, labile e non sempre riconoscibile, che divide l' antisemitismo da quelle che sono legittime opinioni.
Antisionismo, antisemitismo ed antigiudaismo non sono la stessa cosa, anche se spesso confluiscono in un risultato unico, quello di diffondere odio e disprezzo nei confronti degli ebrei.
L' antisionismo nega il diritto del popolo ebraico ad avere una patria nell' unico posto in cui esso la vuole da duemila anni, e nega questo diritto solamente al popolo ebraico, a nessun altro popolo al mondo. Il sionismo è un movimento politico - spirituale di autoemancipazione e di rafforzamento di una identità nazionale, non una appendice del colonialismo e dell' imperialismo. E' sorto insieme ai nazionalismi europei del Risorgimento, si è sviluppato pacificamente, ed ha salvato milioni di ebrei da persecuzioni e massacri (ad esempio nella Russia zarista).
L' antisemitismo classico, ben noto a noi europei, è quello di matrice nazista e fascista, ma trova le sue basi pseudoscientifiche nelle opere di alcuni illustri letterati e scienziati francesi e tedeschi dell' Ottocento. Ha una visione razziale, e pertanto razzista, di un popolo che invece non è una razza, ne chiede l' annientamento, e ne pratica la persecuzione in tutte le forme che conosciamo.
L' antigiudaismo, infine, pur essendo l' ultimo nella mia elencazione può essere considerato il precursore e la causa delle altre forme di odio antiebraico. E' di natura teologica, in quanto deriva dall' accusa di deicidio e dalla conseguente affermazione che Dio maledisse il popolo ebraico per tutta l' eternità; dal suo insegnamento capillare e continuativo sono stati direttamente generati i massacri commessi dai crociati, l' Inquisizione, i ghetti, le accuse di omicidio rituale,ed indirettamente esso ha formato il terreno di coltura per far attecchire anche l' antisemitismo e poi l' antisionismo.
La domanda su cosa abbia a che fare la linea politica del governo israeliano con le accuse di antisemitismo trova qui una sua prima risposta automatica, dal momento che Israele è lo stato nel quale il popolo ebraico riconosce la propria patria spirituale e storica (senza per questo sminuire la sua fedele e leale appartenenza allo stato di cui ogni ebrei vivente fuori da Israele è cittadino). Ma è proprio questo il terreno in cui si scontrano il diritto di critica ed il pregiudizio, la disinformazione e la malafede, ed anche, come è ovvio, le diversissime sensibilità individuali.
Nei diversi siti web che periodicamente organizzano forum di discussione sul tema del conflitto israelo - palestinese ed in molte lettere ai giornali si trovano in abbondanza esempi di estensione a tutti gli ebrei- spesso con argomentazioni religiose, e con richiami al nazismo - dell' odio per il governo israeliano.Leggendo un paio di e-mail inviate ad una Comunità Ebraica italiana possiamo constatare che queste, da sole, esemplificano meglio di qualunque commento come sia possibile utilizzare la critica politica per fare dell' antisemitismo, nel senso di identificare negli ebrei italiani i "complici" dei presunti "crimini" israeliani.
From: "marino.franco@libero.it"
Continuate a fare schifo... la colpa dei morti vittime
dei kamikaze è tutta vostra ... dovete ringraziare gli
americani che vi difendono perche' avete sempre finanziato
i loro traffici loschi.
VERGOGNATEVI SCHIFOSI
belvedere francesco Ho da sempre condannato le efferatezze dei nazisti,però quello che mi dispiace di più è che non siano riusciti a portarvi all’estinzione.
Voi siete il germe del male,voi siete un pericolo per l’intera umanità.
Non avete voluto sradicare il carnefice Sharon dal potere e adesso pensate di essere all’ultimo atto,con l’eliminazione di Arafat e il suo popolo.
Illusi!E’ iniziato,se non ve siete accorti,il tempo della paura e dell’orrore,non avrete pace in nessuna parte della terra,avete portato all’estrema disperazione i vostri fratelli palestinesi,non riuscirete a combattere la disperazione neanche con le bombe atomiche.
Anche un articolo di Giorgio Forti (Manifesto, 4 maggio 2002) può servire allo scopo: egli vi afferma che "finchè le Comunità Ebraiche (italiane), con i loro dirigenti, i loro intellettuali, ed una consistente parte (meglio tutti!) degli iscritti non prendono posizione (contro il governo israeliano), non credo (che gli ebrei) abbiano diritto a lamentarsi di non essere amati". In altre parole: é legittimo, anzi ovvio, odiare tutti gli ebrei italiani perché una parte di loro è politicamente allineata con un governo israeliano che non ci piace.
Mi sta invece a cuore sottolineare un fenomeno al quale il mondo occidentale ha finora prestato pochissima attenzione, perché è oggettivamente scomodo ed imbarazzante. Alludo all' antisemitismo che il mondo islamico, il mondo arabo, e quello palestinese diffondono in piena libertà e con incredibile tracotanza. In esso si sommano e fondono l' antigiudaismo teologico (ricordate? Assad disse al Papa in visita a Damasco che gli ebrei sono il popolo deicida) e l' antisemitismo nazista, la lotta politica e la banalità delle menzogne più scoperte (ad esempio, che l' attentato contro le Torri gemelle fu opera degli ebrei). Credo che una serie di citazioni e di esempi siano il modo migliore di esporre questi fatti, senza ulteriori commenti.
Nel sito internet Radioislam.net troviamo una organica e vasta suddivisione degli argomenti antisemiti più classici, dalle caricature in stile nazista alle tesi dei negazionisti come Faurisson , Irving e Garaudy (lo sterminio degli ebrei operato dai nazisti è pura invenzione), a quello di chi si diverte ad elencare, con molta fantasia, tutti gli ebrei presenti in alcuni governi (Stati Uniti, Francia, Russia); ma vi troviamo anche in versione integrale i "Protocolli dei Savi Anziani di Sion", celebre falso dell' epoca zarista nel quale gli ebrei sono accusati di cospirare per dominare il mondo, il "Mein Kampf" di Hitler, elenchi di presunti "crimini ebraici". Il tutto, tradotto in 15 lingue.
E' interessante notare anche che, fino a pochi mesi or sono, questo sito faceva parte mediante un apposito "link" (un collegamento che si attiva premendo un tasto) del sito gestito dalla figlia di Nemer Hammad, responsabile dell' Autorità Palestinese in Italia.
Proviamo ancora ad andare oltre, e vi chiedo la pazienza di seguirmi in questo singolare percorso nel quale un passato di orrori si mescola con un presente denso di interrogativi.
"...Noi siamo certi della vittoria di Allah; crediamo che...entreremo a Gerusalemme da conquistatori, entreremo a Giaffa da conquistatori, entreremo a Haifa da conquistatori...Gli ebrei aspettano il falso Messia...le pure mani di Gesù uccideranno il falso messia ebraico...La roccia e l' albero diranno: O musulmano, o servo di Allah, un ebreo si nasconde dietro di me, vieni ed uccidilo". Questi sono alcuni estratti dal sermone tenuto il 12 aprile 2002 dall' Imam Ibrahim Madhi nella moschea di Gaza, basato sul commento di alcuni versetti del Corano e trasmesso in diretta dalla televisione dell' Autorità Palestinese.
Il 5 aprile il predicatore della moschea della Mecca ha concluso il suo sermone chiamando i fedeli a raccolta: "Dio aiutaci ad annientare gli ebrei".
La televisione egiziana ha realizzato un serial televisivo basato sui Protocolli dei Savi Anziani di Sion. Il 20 marzo 2002 il quotidiano saudita Al-Sharq Al-Awsat, edito a Londra, in un articolo firmato dal consigliere di Arafat Bassam Abu Sharif, ha scritto che gli ebrei hanno conficcato nelle carni di Gesù i chiodi della crocifissione. Il 18 aprile 2001 il quotidiano governativo egiziano Al-Akhbar ha pubblicato una analisi dell' Olocausto scritta da Ahmad Ragab, in cui si poteva leggere che "sia resa grazie a Hitler di benedetta memoria, che ha vendicato in anticipo i Palestinesi contro i più vili criminali sulla faccia della terra. Tuttavia dobbiamo lamentarci del fatto che la sua vendetta non sia stata sufficiente".
Il 10 marzo 2002, pochi giorni prima delle festività di Purim e della Pasqua, il quotidiano governativo saudita Al-Riyadh ha pubblicato un lungo articolo di Umayma Ahmad Al-Jalahma , docente all' università reale, del quale vale la pena di riportare uno stralcio più ampio: "...Nel corso di questa festività (Purim) gli ebrei debbono cucinare pasticcini particolari...il popolo ebraico deve procurarsi sangue umano per poter preparare questi dolci della festa...debbo precisare che la pratica degli ebrei di spillare sangue umano per preparare i dolci delle loro feste è un fatto certificato storicamente e giuridicamente nel corso della storia. Questa è una delle ragioni principali delle persecuzioni e dell' esilio che segnarono il loro destino...La vittima deve essere un adolescente maturo, ovviamente non ebreo, bensì cristiano o musulmano. Il suo sangue viene spillato e fatto seccare in granuli...invece per la macellazione di Pasqua...si deve usare il sangue di bambini sotto i 10 anni, cristiani e musulmani...il sangue della vittima scorre molto lentamente, pertanto la vittima soffre tormenti atroci...che recano grande diletto ai vampiri ebrei...". Su questa leggenda, tragicamente ricorrente nella storia europea, la televisione statale egiziana sta preparando, con una partecipazione siriana, un importante sceneggiato.
Nessuna meraviglia, dunque, che il più diffuso quotidiano palestinese Al-Hayat Al-Jadida abbia potuto scrivere (nel luglio 1998! Dunque , in tempi di pacifica convivenza con Israele...) che "ovunque abbiano vissuto, gli ebrei sono stati odiati a causa del loro monopolio economico sulla maggior parte delle risorse primarie...Nel primo congresso sionista...i partecipanti espressero il desiderio di portare a compimento il complotto criminale di creare lo stato d' Israele...Hitler ha reso evidente il complotto degli ebrei. L' opinione pubblica mondiale, manipolata dagli ebrei...ha diffuso leggende a proposito di un massacro di massa. Hanno inventato storie orribili su camere a gas...La verità è che queste persecuzioni sono state solo una malvagia invenzione degli ebrei...".
E nessuna meraviglia che i libri scolastici pubblicati dall' Autorità Palestinese per gli studenti dai 7 ai 17 anni contengano innumerevoli sollecitazioni al disprezzo degli ebrei, motivate con citazioni dal Corano e dalla storia europea, ed esaltazioni del martirio e del sacrificio di sé per la liberazione della patria palestinese. Nel 1999 ( in tempi di pacifica convivenza con Israele) la stessa Agenzia delle Nazioni Unite che ha il compito di prestare soccorso ai rifugiati (UNRWA) ha certificato 173 citazioni di questo tipo.
E' evidente che questa educazione all' odio antiebraico esercita una influenza non secondaria sul conflitto arabo-israeliano, ma ancor più incide sulla futura convivenza pacifica (non necessariamente i popoli si devono amare; ma è indispensabile che almeno si rispettino) fra lo stato d' Israele e tutti gli stati arabi, quello palestinese incluso, che lo circondano da ogni lato.
Ma a lato di questa considerazione, è incomprensibile l' indifferenza con la quale l' Europa assiste a tali e tante manifestazioni di un odio che proprio dalla storia europea trae la sua linfa , e che nelle scelte future dell' Europa troverà il suo alimento oppure la forza che lo soffocherà. L' Europa delle innumerevoli pulsioni di un malsano nazionalismo sciovinista ed egocentrico ha in sé anche le risorse ed energie morali sufficienti per essere immune dalla violenza (anche verbale) dell' antisemitismo e dell' odio religioso, ma deve saperle trasfondere in chiare scelte politiche.
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