Indymedia Italia


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http://italy.indymedia.org/news/2004/06/569133.php Nascondi i commenti.

TORTURE DI MASSA IN IRAQ!
by nuovi orrori dall'Iraq! Saturday, Jun. 12, 2004 at 2:25 PM mail:

Emerge la verita' e gli orrori dei campi di prigionia usa

VOTIAMO CRITICAMENTE TUTTI I PARTITI COMUNISTI!
FERMIAMO LA GUERRA DI BUSH! FERMIAMO GLI ORRORI!
NO ALLE BARBARIE E AL PENSIERO UNICO!SALVIAMO l'ITALIA!

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un altro mondo è possibile
by il comunismo futuro dell'umanita'! Saturday, Jun. 12, 2004 at 2:36 PM mail:

un altro mondo è pos...
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No ALLA GUERRA! NO ALLE TORTURE! NO AGLI EMBARGHI!

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IRAQ LIBERO!
by precario Saturday, Jun. 12, 2004 at 2:41 PM mail:



FERMARE LA GUERRA DI BUSH! FERMARE GLI ORRORI!


RISPETTO DELL'ART 11 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA!
RITIRO IMMEDIATO DEI SOLDATI ITALIANI DALL'IRAQ!
NE' UN UOMO NE' UN SOLDO PER L'OCCUPAZIONE DELL'IRAQ!

ACCOGLIERE GLI IRACHENI IN ITALIA!
MENO CASERME PIU' CASE POPOLARI E LAVORO!

UN TRIBUNALE INTERNAZIONALE PER I CRIMINI CONTRO L'UMANITA'
PERPETRATI CONTRO IL POPOLO IRACHENO!


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Il comunismo scende in campo
by Trap Saturday, Jun. 12, 2004 at 5:07 PM mail:

1 Stakanov

2 Togliatti 5 Gramsci 6 berlinguer 3 trosky

4 Engels 8 Lenin 7 Mao

10 Marx

9 Stalin 11 Pol Pot

All.fidel Castro
In panchina:Cossutta,Chavez,Marcos,Bovè,
Casarini,Ingrao,Chomsky.
Indisponibili:Che Guevara,R.Curcio
Squalificati:Caruso e Bertinotti
Casacca:rossa?

Ed ora il capitalismo
1Berlusconi

2Agnelli 5 Ford 6 Mc Donald 3Briatore

8 Nixon 4 Regan 7 Churcill

10 Lincoln

9 Bush 11 Roosvelt

all.Giuliano Ferrara
In panchina: Blair,Chirac,Putin,Castagnetti,C.Paone.
indisponibili: Vespa e Del Noce
Squalificato:Bondi
Palla al centro e che vinca il migliore!!!!!!

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il capitalismo è gia' sceso in campo
by precario Saturday, Jun. 12, 2004 at 6:08 PM mail:

ma ha perso

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Di emanue la or land i non si saprá mai nulla!
by tizio qualunque Saturday, Jun. 12, 2004 at 8:59 PM mail:

Io lavoro in Vaticano.

Tra le tante mansioni che ho svolte ho fatto la guida turistica.

Non riuscirete nemmeno ad immaginarvi l'infinitá di
luoghi,anfratti,cunicoli,passaggi,stanze segrete,fosse ecc.

Di che dimensioni poi,ci sono dove poter nascondere per sempre un corpo vivo o morto senza...che NESSUNO lo possa scoprire MAI!

Se volessero per dire una cosa quanto mai assurda secuestrare qualcuno in Vaticano e negli edifici annessi c'é tanto spazio che uno potrebbe vivere il resto della sua vita tagliato fuori dal mondo e NON se ne saprebbe piú nulla di lui!

Tanto scandalo fanno per le sette ma che dire dei conventi dove se una minorenne chiede rifugio la fanno monaca di clausura e di li non la toglie piú NESSUNO,manco lo stato italiano!

Di emanue la or land i non si saprá mai nulla!
Il perche chiedetelo pure a child ....

IO HO VOTATO CONTRO BERLUSCONI, LA P2 E MADRE CURIA.
W BERTINOTTI!!!


HASTA LA VICTORIA ORA Y SIEMPRE
O PATRIA O MUERTE.

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hai proprio ragione
by rispondo a nuovi orrori dall'Iraq! Sunday, Jun. 13, 2004 at 10:20 PM mail:

Come Rumsfild e bu$h glistificano i ''DANNI COLATERALI'': ovvero STRAGI TORTURE UCCISIONI !


INCREDIBBILE DA SPAVENTO E VOMITO!

W la strage del cermis (su quella funivia c'erano dei terroristi)
W la tragedia di ustica (altro aereo carico di terroristi islamici travestiti da italiani)
W le basi americane che fanno dell'italia un paese occupato da 50 anni dagli amici militari USA
W gli amici militari USA che quando escono la sera vanno acaccia di terroristi e li puniscono pestandoli in massa
W le multinazionali americane che portano modello di sviluppo del precariato lavorativo e distruggono l'economia autoctona italiana filoterrorista
W quelli che ci impongono di comperare il petrolio da loro
W gli oppressori

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Ustica: «Io l'obiettivo, americano il missile»
by chi li ha uccisi? Sunday, Jun. 13, 2004 at 10:36 PM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2003/09/365287.php
http://italy.indymedia.org/news/2003/09/364812.php
http://italy.indymedia.org/news/2003/09/364322.php
http://italy.indymedia.org/news/2003/09/364159.php
http://italy.indymedia.org/news/2003/08/359744.php
http://italy.indymedia.org/news/2003/08/352949.php

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18 giugno 1997 Caso Ustica
by Reno Bromuro Monday, Jun. 14, 2004 at 3:35 PM mail: reno.bromuro@elbasun.com

18 giugno 1997 Caso ...
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Caso Ustica: il rapporto tecnico sui tracciati radar della sera del 27 maggio 1980 indica che sotto il DC-9 dell’Itavia viaggiava "coperto" almeno un aereo militare, forse due MIG libici.

Nei cieli del Tirreno meridionale si svolse un duello con un altro aereo, forse decollato da una portaerei in navigazione; un missile diretto all’aereo "coperto" colpì invece il DC-9 con Ottantuno persone a bordo.

Il generale Lamberto Bartolucci, all’epoca capo di stato maggiore dell’Aeronautica, nega la presenza d’aerei militari sul cielo di Ustica e insiste sulla tesi di una bomba a bordo.

Nell'inchiesta sulla tragedia di Ustica il piano dell'accertamento della verità dei fatti e il piano dell'accertamento delle responsabilità della mancata individuazione di quella verità restano ancora oggi drammaticamente divisi. Da quando l'inchiesta ha acquistato vigore, sotto la conduzione del giudice Priore e con il parallelo impegno della Commissione parlamentare, ci si è potuti rendere conto con sempre maggiore precisione di quanti siano stati i depistaggi, le omissioni, i silenzi che hanno costellato l'intero corso di questa vicenda.

Alle comunicazioni giudiziarie emesse dal giudice Bucarelli nel 1989 nei confronti dei militari addetti ai centri della Difesa aerea di Marsala e Licola, il 30 dicembre 1991 si sono aggiunte tredici comunicazioni indirizzate dal giudice ad altrettanti alti ufficiali dell'Aeronautica e del Sismi, tra i quali i generali Tascio, Ferri, Bartolucci e Pisano. Più recentemente si sono aggiunti i provvedimenti contro altri alti ufficiali dell'Aeronautica, tra cui l'ex capo di stato maggiore Stelio Nardini imputato di abuso di ufficio per le vicende connesse all'archivio sequestrato nella sua abitazione.

Dal momento in cui, con l'invio dei primi ventitré mandati di comparizione, la magistratura ha mostrato di non credere alla versione dell'Aeronautica, numerosi sono gli elementi venuti a poco a poco alla luce. Continua però a mancare un quadro coerente, in grado di fornire le spiegazioni mancanti. Nulla si sa ancora su ciò che i silenzi dovevano coprire. Dal punto di vista politico ed istituzionale, come la Commissione ha già ribadito nelle sue precedenti relazioni, poco cambia tuttavia se dovesse essere provata la tesi del missile, della bomba o altro ancora. Se alla fine dell'inchiesta giudiziaria l'unico approdo dovesse risultare l'accertamento delle responsabilità di quanti hanno ostacolato l'accertamento della verità, tanto basterebbe a dare un senso ad una vicenda altrimenti disperatamente priva di ogni senso. Una vicenda il cui significato si racchiude nella constatazione che nel nostro paese è stato possibile che un aereo di linea precipitasse con i suoi Ottantuno passeggeri senza che nessuno potesse darne una ragione.

http://www.elbasun.com - il sito del SOLE

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La strage di Ustica: per non dimenticare...
by gli u$a:capaci a tutto Monday, Jun. 14, 2004 at 3:46 PM mail:

La strage di Ustica:...
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Questa pagina intende essere un piccolo contributo alla memoria. Non dobbiamo smettere di pretendere la verità.
Aggiungo la mia voce a quella di quanti -in questi lunghi anni- non hanno smesso di credere nella giustizia, di pretendere che si faccia luce. Che la verità, a 19 anni dalla strage, venga finalmente fuori. Che i colpevoli (chi la strage la ha provocata e chi ha coperto la verità) siano puniti.


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Caro diario...
Caro diario sono felice, oggi è il 26 giugno 1980 e sono stata promossa. EVVIVA!!!!! (ho tredici anni) Mamma e Papà sono molto orgogliosi di me, mi hanno promesso da mesi che il loro regalo per la promozione sarà portarmi con loro in Sicilia. EVVIVA!! Ce l'ho fatta e non vedo l'ora di fare il mio primo viaggio in aereo, anche per i miei genitori è la prima volta. Oggi ho telefonato a mia cugina a Palermo, le ho detto che fra qualche giorno ci vedremo, anche la nonna è contentissima e non vede l'ora, ed anch'io sono impaziente di fare questo viaggio. Caro diario oggi 26 giugno 1980 c'è stato un cambiamento nel programma. La mamma ha detto che siccome non ha trovato posto in aereo, partono solo loro due con la speranza di poter trovare due biglietti, promettendomi un nuovo regalo al ritorno. UFFA!!! Non è giusto! Sono arrabbiatissima! Non voglio un altro regalo. Ho pianto tutto il pomeriggio, ma le mie lacrime sono servite solo a far partire la mamma molto triste. Le sue parole per consolarmi sono state: "tu devi badare alla famiglia perché sei la più giudiziosa". UFFA! Mamma mi ha tradita, non è stata di parola. Non si fanno promesse se poi non si mantengono. Io voglio il regalo promesso. Voglio volare con Mamma e Papà. Oggi 27 sono partiti, nel pomeriggio hanno telefonato per dire che l'aereo partiva in ritardo, colevano parlare con me, ero così arrabbiata che non sono andata al telefono. Caro diario oggi 28 giugno 1980 non credetrai a quello che ti dirò ora: la Mamma e il Papà non hanno ancora telefonato per dire che sono arrivati. Qui sono tutti agitati. Non credo a quello che sento, dicono che l'aereo è scomparso!! NO! Non è possibile, non può succedere niente di brutto ai miei genitori. Io sono la piccola di casa. Ma perché a casa nostra c'è sempre il dottore e mi mandano sempre a comprare la camomilla? Perché i miei fratelli e mia sorella piangono sempre? Perché la TV fa vedere sempre quelle immagini nel mare? Sono tutte finte, come dice sempre la Mamma! Se potessi sentirla al telefono la Mamma mi tranquillizzerebbe. Mi sento morire. I miei fratelli sono partiti a cercare Mamma e Papà. Sono due giorni che tengo le dita incrociate, qui sono tutti disperati, ma io no, perché so che Mamma e Papà torneranno molto presto. C'è un via vai di parenti, amici che ci opprimono, piangono. Non sanno che lo fanno inutilmente, perché non è vero niente, Mamma e Papà torneranno da me, perché non lascerrebbero mai la propria piccola qui sola. I miei genitori mi vogliono troppo bene per abbandonarmi. Tornate presto vi prego. Caro diario mi stanno facendo credere a questa realtà, ma io tengo forte le mie dita incrociate, quello che sto passando non te lo so descrivere. Mi riempio di pizzicotti per svegliarmi da questo incubo che non finisce mai. Papà, Mamma dove siete andati a finire? Perché mi lasciate così sola... In famiglia c'è tensione, non so più se chiamarla famiglia, ora non è rimasto niente della mia meravigliosa famiglia. Solo il dolore regna fra noi e fa continuare i nostri giorni. Oh Dio, che sta succedendo a noi tutti? Perché hai voluto questo? Chi ha voluto e permesso tutto questo? Perché delle persone fanno queste cattiverie? Perché devono esistere questi sbagli e far soffrire così la gente? Caro diario oggi sono andata nella casa dove ero così felice con i miei genitori, £e così vuota, spoglia, lugubre ed ho cominciato a sognare ad occhi aperti. Vedo Mamma e Papà scendere dall'auutobus con delle grandi valige, entrare in casa, salire le scale ed io precipitarmi ad abbracciarli! Oh Signore ti ringrazio!! Non mi stacco più da loro, non mi voglio più svegliare, portatemi via con voi vi prego. Ho pianto tanto, tanto, urlato più forte che potevo, avrei voluto farli scendere da quel maledetto aereo che me li aveva portati via. Sono stanca, nauseata, ho paura che impazzirò o forse pazza lo sono già. Vorrei farla finita. Mamma, Papà perché non mi avete portato via con voi? Io non riesco più a vivere! Caro diario sono strastufa, non ce la faccio più, ora ti saluto, vado a dormire, spero che i miei sogni mi portino via con loro. Anno 1990. Da quel triste momento di dieci anni fa tutti mi hanno sempre detto che ero fortunata ad essere così piccola e che quindi non soffrivo più di tanto, ma non sanno che quando la speranza muore la vita non ha più senso. Quella bambina è cresciuta, ora ha ventitré anni, ed ancora non sa che senso dare a questa sua sofferenza.
Linda Lachina (da Ustica - La via dell'ombra) http://www.mclink.it/personal/MC9494/ustica.htm#bibliografia

I fatti

Il 27 giugno 1980, alle ore 21 esatte, i radar di Fiumicino cessavano bruscamente di registrare le battute dell'Itavia 870, un Dc-9 in volo tra Bologna e Palermo con a bordo 81 persone. L'aereo sembrava scomparso, ma dopo alcune ore spese in frenetiche quanto disordinate ricerche, si raggiungeva la certezza che era caduto in mare a nord di Ustica. Non c'erano superstiti. Quel momento segnava l'inizio di uno di quei misteri italiani - come l'attentato in piazza Fontana o la strage di Bologna - che sono sempre rimasti colpevolmente irrisolti.

da Il quinto scenario I missili su Ustica di Claudio Gatti e Gail Hammer (Rizzoli, 1994).

Giorno per giorno tra indagini e depistaggi
27 giugno 1980
Ore 20,59',45". Il DC9 I-TIGI Itavia, in volo da Bologna e Palermo, partito con due ore di ritardo, esplode nei cieli a nord di Ustica.
81 fra passeggeri ed equipaggio. 81 vittime, di cui 13 bambini: 2 non hanno ancora compiuto 2due mesi.
28 giugno 1980
Il gruppo neo fascitsa dei NAR rivendica la strage: per i giudici si tratterà di un vero e proprio depistaggio operato dal cosidetto Super Sismi, il "gotha" dei servizi segreti inquinati dalla P2.
10 luglio 1980
Il ministro socialista della difesa Lelio Lagoorio riferisce al senato dell'incidente escludendo coinvolgimento di aerei militari. Le autorità aeronautiche sostengono l'ipotesi del "cedimento strutturale" del velivolo. Il generale Romolo Mangani, comandante del Centro operativo regionale di Martina Franca, responsabile del controllo radar dei cieli del sud verrà accusatodi "alto tradimento per aver depistato le indagini".
18 luglio 1980
Sui monti della Sila viene trovato un Mig 23 libico abbattuto la notte del 27 giugno, la stessa notte dell'abbattimento del DC9. Il marescaillo Mario Alberto Dettori, radarista della base di Poggio Ballone (Grosseto), confessa alla moglie: "Quella notte è successo un casino, per poco non scoppia la guerra". Dettori morirà suicida nel marzo dell'87 ossessionato da una scritta che, dice, non l'abbandona mai: "Il silenzio è d'oro e uccide".
17 dicembre 1980
L'Itavia, lazienda del DC9 esploso, dirama un comunicato stampa che indica come unica ipotesi valida a spiegare la caduta dell'aereo quella di un missile.
16 marzo 1982
La prima commissione d'inchiesta parlamentare (presidente Carlo Luzzati) sostiene che senza l'esame del relitto non è possibile chiarire se il DC9 cadde per esplosione interna (bomba) o esterna (missile).
Agosto 1986
Il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga chiede al capo del Governo Bettino Craxi di rendere possibile il recupero del relitto. La motivazione? "Ogni ritardo nelle indagini comporta il rinvio delle eventuali misure correttive che potrebbero rivelarsi indispensabili per la prevenzione di altri incidenti..."
10 giugno 1987
La ditta francese Ifremer comincia le operazioni di recupero del DC9.
16 marzo 1989
Dopo cinque anni di lavoro i periti della commissione Blasi nominata dal giudice Bucarelli concludono che il DC9 è stato abbattuto da un missile.
Maggio 1990
A sorpresa, due dei componenti la commissione voluta da Bucarelli fanno marcia indietro riproponendo l'ipotesi della bomba.
Marzo 1993
Alexj Pavlov, ex colonnello del KGB, rivela la sua verità: il DC9 fu abbattuto da missili americani, i sovietici videro tutto dalla base militare segreta che nascondevano vicino a Tripoli: "Fummo costretti a non rivelare quanto sapevamo per non scoprire il nostro punto di osservazione. Quella notte furono fatte allontanare tutte le unità sovietiche della zona perché sapevamo che ci sarebbe stata un'esercitazione a fuoco delle forze americane..."
Dicembre 1993
Andrea Crociani, imprenditore toscano, viene interrogato dal giudice Rosario Priore, nelle cui mani è finita l'inchiesta. Crociani rivela le confessioni a lui fatte da Mario Naldini, il tenente colonnello che prestava servizio all'aeroporto di Grosseto e che la sera del 27 giugno si alzò in volo con il suo caccia TF140 per un'esercitazione NATO. "Mario mi disse: 'quella notte c'erano tre aerei. Uno autorizzato, due no. Li avevamo intercettati quando ci dissero di rientrare. All'aeroporto di Grosseto, dopo l'atterraggio, ci informarono della tragedia del DC9'". Naldini è il capo squadriglia delle Frecce Tricolori, morto a Ramstein nell'agosto dell'88 durante la disastrosa esibizione che causò la morte di 51 persone. Dieci giorni dopo doveva essere ascoltato da Priore per i fatti di Ustcia. Ramstein fu tragedia o sabotaggio?
Febbraio 1994
Il giornalista Claudio Gatti ricostruisce con Gail Hammer una nuova verità. Il DC9 fu abbattuto per sbaglio dai servizi segreti israeliani che volevano colpire un aereo che trasportava uranio arricchito destinato a una centrale nucleare irachena.
17 maggio 1994
L'espero inglese Francis Arnolf Taylor sostiene che l'esplosione del DC9 sarebbe stata causata da una bomba. E' un'indiscrezione trapelata dagli accertamenti ordinati dal giudice Priore sulle cause della tragedia. L'ipotesi viene però respinta da Daria Bonfietti, presidente dell'associazione parenti delle vittime della strage: "Nessuna delle varie prove effettuate in Italia e all'estero ha mai dato riscontro positivo all'ipotesi bomba".
Giugno 1994
Si attendono le conclusioni degli accertamenti voluti dal giudice Priore. L'ora della verità o di nuove polemiche?

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La satira
by u$a crimes Monday, Jun. 14, 2004 at 3:48 PM mail:

La satira...
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Disegni riemersi dal mare
"Ma con che coraggio ridete delle tragedie?"
Nella ricca casistica dell'antico e mai sopito dibattito sui "limiti della satira", questa è una delle domande ricorrenti. Ma anche una delle meno insidiose. Che le tragedie "facciano anche ridere", intanto, è ampiamente assodato. Come ogni evento umano iperbolico, estremo, esagerato, provocano lo spaesamento ideale per alterare l'umore in un senso, -il pianto- o nell'altro -il riso. Stati febbrili della sensibilità la cui parentela è sottolineata da tonnellate di letteratura, drammaturgia, cinematografia. Niente di più spiegabile di un fou-rire a un funerale, o della fisica, irrefrenabile commozione che accompagna le gioie più intense della vita. Nell'uno e nell'altro caso, il riso e il pianto sono forme di una compensazione non stridente, di un pudore non frustrante. Al famoso "si ride per non piangere" che accompagna la percezione del tragico corrisponde il "si piange per non ridere" dei momenti di felicità straripante. Sono due manifestazioni umane ugualmente irreparabili (il singhiozzo e la risata), le sole veramente all'altezza delle situazioni irreparabili. Solo l'indifferenza, in quei casi, appare davvero deplorevole e in fin dei conti immorale, perché inumana.
Un mio amico troppo poco frequentato e conosciuto fece eseguire, ai suoi funerali, "E' morto un bischero". I presenti mi raccontarono che si rideva e si piangeva insieme. E che quel cock-tail era la perfetta descrizione della formidabile vita del morto.
Si sa che il comico -come linguaggio alto, universale- è ancora sottovalutato, spesso frainteso. Viene interpretato come "leggerezza" (come se la leggerezza, tra l'altro, fosse indizio di superficialità) e come fuga dalla respoonsabilità. "Che c'è da ridere?". Dovrebbe far riflettere il fatto che il più strepitoso umorismo contemporaneo è imputabile al più perseguitato e massacrato dei popoli, gli ebrei.
Credo che questo dossier sulla tragedia du Ustica, raccontata attraverso le vignette sul tema pubblicate su Cuore, dimostri meglio di ogni discorso quanto la satira sia un linguaggio adeguato alle più fosche e disperanti tra le ingiurie che gli uomini devono subire. E' stata realizzata per volontà dell'Associazione Parenti delle Vittime. La nostra collaborazione è stata convinta e solidale, ben sapendo che i nostri passati schiamazzi attorno a quel lutto spaventoso, e vergognoso per il paese, erano perfettamente dimensionati alla grandezza della tragedia. Penso che per i nostri concittadini che hanno perduto, quel giorno, persone in carne e ossa, queste vignette abbiano, ancora oggi, il valore di un omaggio inconsueto e fraterno ai loro mortie e alla verità. Alcuni di questi disegni avrebbero potuto benissimo riemergere dal mare di Ustica, quel 27 giugno, come ultima testimonianza di vita e di intelligenza degli 81 italiani perduti per sempre.
Michele Serra (da Com'è profondo il mare - La strage di Ustica e la satira: moralità della risata e immoralità della vergogna) http://www.mclink.it/personal/MC9494/ustica.htm#bibliografia

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A BUON PUNTO I LAVORI DELLA COMMISSIONE STRAGI
by Presidente: Daria BONFIETTI Monday, Jun. 14, 2004 at 3:56 PM mail:

A BUON PUNTO I LAVOR...
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Trovata a Ustica la pallottola usata a Milano per uccidere Calabresi scomparsa alla vigilia del rapimento di Moro e citata in una lettera di Calvi a Gelli fotocopiata da Andreotti dopo la strage di Bologna e consegnata a Budapest ai falsi autori del finto attentato a Cossiga giunti a Peteano sulla Uno bianca intestata al mostro di via Poma e rubata in Piazza Fontana
(da Com'è profondo il mare - La strage di Ustica e la satira: moralità della risata e immoralità della vergogna) http://www.mclink.it/personal/MC9494/ustica.htm#bibliografia

Disegni riemersi dal mare
Caro Cuore,
adesso le ho tutte davanti a me, le tue vignette dedicate a Ustica. Ho in mente molte idee, mi sento dentro molte sensazioni.
Da un lato vedo i tuoi aerei così incredibilmente fantasiosi e dall'altro ho negli occhi le immagini dell'hangar di Pratica di Mare con il DC9 ricostruito dopo il recupero.
E poi, il ricordo dei nostri cari che non ci sono più
E mi chiedo dov'è il vero ricordo?
Nelle lacrime, nei disegni, nel relitto?
Forse in tutte queste cose insieme.
Perché in questa storia di Ustica i "confini" si sono dilatati, il ricordo e il dolore sono dentro di noi, ma tutti i giorni viviamo tra il ridicolo di questa eterna ricerca del saputo e indicibile e la durezza della menzogna
E siamo veramente costretti a ricordare ridendo e piangendo insieme.
Non so prorpio se sono più ridicoli i tuoi "generaloni" o quelli veri, che hanno balbettato i loro "non so" davanti alle competenti commissioni e adesso battono le piazze tronfi, spandendo interessate certezze.
Fanno ridere i tuoi omini come fanno ridere quei graduati che giurano e rigiurano di aver vigilato per una notte intera con solerzia e spirito democratico, scrutando un cielo sereno nel quale non è assolutamente successo nulla, proprio nulla.
Poi ci ripensano e si ricordano che quella sera erano gravemente sofferenti e non assolutamente servizio o meglio ancora, per loro, erano tranquilli in ferie.
Sempre, s'intende, con lo stesso spirito democratico.
Guardo i disegni, scorro gli articoli, cerco quella filastrocca di una bomba piccina piccina che correva dentro un aereo: prima nella quarta fila, proprio là davanti vicino ai piloti, era forse curiosa, poi nel bel mezzo della carlinga, su una cappelliera spalancata, per vedere meglio i passeggeri.
Ma nei viaggi tutti hanno qualche problemino e anche la bomba è andata alla toilette, si è lavata, soffermandosi nel lavabo, poi si è avvicinata proprio al water, anzi per un attimo è proprio scivolata dentro lo scarico per asciugarsi si è appoggiata lì, nell'intercapedine, un po' dentro e un po' fuori.
Non ridere: questa è la verità che ci vogliono propinare.
Ridere, non ridere.
Piangere, non piangere.
Vivere con rabbia ridendo e piangendo: questo abbiamo fatto, noi parenti, in questi anni.
E tu "Cuore" ci sei stato vicino, scrivendo con la tua satira un pezzo proprio "vero" di questa storia, aiutandoci a "sopravvivere".
Grazie di cuore.
Daria Bonfietti (presidente dell'Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica) (da Com'è profondo il mare - La strage di Ustica e la satira: moralità della risata e immoralità della vergogna)
http://www.mclink.it/personal/MC9494/apv.htm
http://www.mclink.it/personal/MC9494/ustica.htm#bibliografia

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Bibliografia
by Per chi volesse saperne di più Monday, Jun. 14, 2004 at 4:01 PM mail:

Bibliografia...
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Per chi volesse saperne di più consiglio i libri:

Il quinto scenario I missili di Ustica di Claudio Gatti e Gail Hammer (Rizzoli 1994)

A un passo dalla guerra Ustica Storia di un segreto inconfessabile di Daria Lucca, Paolo Miggiano e Andrea Purgatori (Sperling & Kupfer 1995)

Ustica: un giallo nel cielo di Enzo Catania (Longanesi & c. 1988)

Ustica - La via dell'ombra a cura di Flaminia Cardini (Sapere 2000 - 1990)

Com'è profondo il mare - La strage di Ustica e la satira: moralità della risata e immoralità della vergogna di Andrea Purgatori, Daria Bonfietti e Michele Serra (Cuore 1994)

il film
Il muro di gomma di Marco Risi (1991)

...e l'opera teatrale(!)
Unreported inbound Palermo i Daniele Del Giudice, musiche di Alessandro Melchiorre con la direzione musicale di Andrea Molino prodotto dalla Pocket Opera Company di Nürnberg in coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna.
era verrà presentata a Bologna il 27 e 28 giugno 1998.

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Alcuni Links su Ustica
by Links Monday, Jun. 14, 2004 at 4:06 PM mail:

Links

Finalmente sul web la pagina curata da Luigi Di Stefano (Perito di Parte Civile Itavia nell'istruttoria del procedimento sulla Strage di Ustica)! Contiene molte immagini interessanti.

http://www.coloseum.com/ustica/

"Der Grosse Liren", racconto semiserio che spiega perche` ci sono voluti 17 anni.

http://www.coloseum.com/autori/

USTICA - Documenti e Riferimenti.

http://www.cdc.polimi.it/~tmig0023/ustica.htm

Banca dati della memoria.

http://www.clarence.com/memoria/

Testimonianza di G.Sinigaglia al processo sulla strage Ustica.

http://www.cdc.polimi.it/~tmig0023/usticags

Dossier Ustica: le immagini.

http://www.italink.com/ustica/

Un sito dedicato alle investigazioni sull'incidente del volo TWA 800. Evidenzia alcune similitudini con la tragedia del DC-9 Itavia.

http://www.webexpert.net/rosedale/twacasefile/default.htm

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Il Mi$tero Di Ustica
by Pagheranno mai? MAI PAGERANNO! Monday, Jun. 14, 2004 at 4:14 PM mail:

Il Mi$tero Di Ustica...
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IL 27 GIUGNO DEL 1980 ALLE ORE 2 ESATTE,I RADAR DI FIUMICINO CESSAVANO BRUSCAMENTE DI REGISTRARE LE BATTUTE DELL'ITAVIA 870, UN DC-9 IN VOLO TRA BOLOGNA E PALERMO
CON A BORDO 81 PERSONE CHE VIAGGIAVA CON CIRCA DUE ORE DI RITARDO.

L'AEREO SEMBRAVA SCOMPARSO MA DOPO ALCUNE ORE SPESE IN FRENETICHE QUANDO DISORDINATE RICERCHE, SI RAGGIUNGEVA LA CERTEZZA CHE ERA CADUTO IN MARE A NORD
DI USTICA.

NON C'ERANO SUPERSTITI.

UN RADARISTA RIMASTO ANONIMO, SUBITO DOPO IL FATTO TELEFONO' AD UN SUO AMICO GIORNALISTA DICENDOGLI CHE SI ERA SFIORATA LA GUERRA .

QUEL MOMENTO SEGNAVA L'INIZIO DI UNO DI UNO DI QUEI MISTERI ITALIANI-COME L'ATTENTATO IN PIAZZA FONTANA O LA STRAGE DI BOLOGNA- CHE SONO RIMASTI COLPEVOLMENTE IRRISOLTI.



USTICA GIORNO PER GIORNO http://www.freeweb.org/politica/MISTERI_ITALIANI/usticagiornoxgiorno.htm


DECESSI MISTERIOSI LEGATI AD USTICA http://www.freeweb.org/politica/MISTERI_ITALIANI/decessisospettiustica.htm


RINVIO A GIUDIZIO DEI GENERALI
COSIDERAZIONI FINALI GIUDICE PRIORE http://www.freeweb.org/politica/MISTERI_ITALIANI/cp1.htm


TESTIMONIANZA DI G. SINIGALLIA
http://www.freeweb.org/politica/MISTERI_ITALIANI/usticags.htm

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81+12 SPETTRI SI AGGIRANO PER L'ITALIA
by chiediamo giustizia.solamente giustizia! Monday, Jun. 14, 2004 at 4:38 PM mail:

81+12 SPETTRI SI AGG...
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Vent'anni.

Ti è nato un figlio, vent'anni fa: poppava ed era innocente.

Ora, a vent'anni, quel figlio è adulto, definito, con una sua propria personalità.

E così, figlia dell'Italia misteriosa degli anni Ottanta, è cresciuta con noi questa tragedia collettiva, che però ha le sue vittime, conosciute per nome e per cognome: non soltanto gli 81 passeggeri assassinati nei cieli di Ustica, ma anche le 12 persone legate alle inchieste e scomparse in accidentali quanto ambigue circostanze. E' cresciuta con l'Italia contemporanea, questa strage: ma non ha ancora i contorni delineati, esattamente come non sono delineati e precisi i tracciati dei radar nazionali, passati attraverso un accidentale quanto ambiguo black-out, e come non sono certi e fisici i rappresentanti della colpa, coloro che hanno perpetrato, oltre all'omicidio, l'accidentalità e l'ambiguità di una vicenda collettiva. In omaggio alle 93 vittime dell'affaire-Ustica, a vent'anni dall'omicidio (in effetti, un omicidio protrattosi per vent'anni), Clarence dedica uno speciale di lotta e di memoria: la situazione attuale, stralci dall'ultima sentenza, le vergogne personali e statali che hanno inquinato e intorbidito quanto già di torbido si agitava sui fondali oscuri delle coscienze occidentali.

IL VIA AL PROCESSO

Miliardi di documenti - E' finalmente cominciato, oggi 28 settembre, il nuovo processo per la strage di Ustica. Un processo che si annuncia lungo e difficile: più di un milione e mezzo di carte depositate da analizzare, 200 testimoni (per l'accusa) e oltre 3000 (per la difesa) da ascoltare. E vent'anni circa di deviazioni e depistaggi da dipanare. Comunque, un passo importante. Tanto che Daria Bonfietti, parlamentare dei Ds e presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime, ha già fatto capire di non aspettarsi che dall'aula di Rebibbia venga fuori tutta la verità. "Ci aspettiamo solo una cosa", ha commentato, "che vengano finalmente sanzionate le responsabilità di quanti sono stati ritenuti autori di manomissioni, di aver cancellato o distrutto prove". L'appuntamento è fissato con le prossime due udienze, fissate per il 16 e il 17 ottobre.

INQUINATORI DI PROVE
Figure di comprimari oscuri. Torbide lobby di potere. Ingerenze dall'estero. Misteri che si incrociano in aria e a terra, per vent'anni. Black-ot: prima il buio sui radar, poi il buio sull'informazione. Per capire quale galassia sporca si è addensata su uno dei principali misteri italiani, Clarence vi invita a dare un occhio alla galleria di infamie qui sotto riprodotta: passi scelti dal Procedimento Penale Nr. 527/84 A G.I., che presto finirà integralmente nella Banca Dati della Memoria. E' tutto tragicamente vero, anche se sembra incredibile.


Il disastro di Ustica ha scatenato, non solo in Italia, processi di deviazione e comunque di inquinamento delle indagini. Gli interessi dietro l'evento e di contrasto di ogni ricerca sono stati tali e tanti e non solo all'interno del Paese, ma specie presso istituzioni di altri Stati, da ostacolare specialmente attraverso l'occultamento delle prove e il lancio di sempre nuove ipotesi - questo con il chiaro intento di soffocare l'inchiesta - il raggiungimento della comprensione dei fatti.
A partire dalle 14.10 dell'indomani a poco più di diciassette ore a finire con la serie dei grandi inquinamenti che hanno imperversato sino agli ultimi tempi l'istruzione; avvelenando questa più di tante altre inchieste. Già soltanto questa eccezionalità dovrebbe impedire la classificazione di questi evento come un "ordinario" fatto di strage o peggio come pure s'è a lungo sostenuto, un "ordinario" incidente di volo. Se così fosse stato, sarebbe bastato poco ad inquinare ogni investigazione: tre false sigle di rivendicazione e quattro "pentiti"; come spesso si rifà, e come pure s'è tentato di fare. Ma ogni depistaggio di tal genere era a tal punto mal costituito che ha mostrato la corda nell'ambito di brevi ore e senza necessità di riscontri. [ CONTINUA ] http://www.clarence.com/contents/societa/speciali/000627ustica/001.html


• L'affare Sinigaglia http://www.clarence.com/contents/societa/speciali/000627ustica/002.html

• Collaboratori di giustizia http://www.clarence.com/contents/societa/speciali/000627ustica/003.html

• "Gloria" e i massoni http://www.clarence.com/contents/societa/speciali/000627ustica/004.html

• Il mistero Demarcus http://www.clarence.com/contents/societa/speciali/000627ustica/005.html



LA STRAGE A TEATRO

Il j'accuse di Paolini - Marco Paolini, straordinario interprete della cronaca del Vajont, ci ha riprovato. Non c'erano le telecamere, a Bologna, mentre il cantastorie veneto riproduceva in tempo reale l'attentato avvenuto vent'anni fa nei cieli di Ustica. Ma poco importa: lo spettacolo, una volta tanto, ha assunto una vocazione civile tonante e aggressiva. "I-Tigi per Ustica" non è stato scritto da Paolini, bensì da Daniele Del Giudice, che ha rielaborato per il teatro un capitolo del suo celeberrimo "Staccando l'ombra da terra". Lo spettacolo ha debuttato a Bologna ed è stato, per così dire, in cartellone fino al 2 luglio. Poi ha cominciato - da Palermo - una tournée italiana.

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"GLORIA" E I MASSONI
by mANO di "GLORIA" Monday, Jun. 14, 2004 at 4:39 PM mail:

Altro collaboratore di giustizia sotto protezione, che riferisce su Ustica, è tal Elmo Francesco. Questi parla di quanto sa sulla strage alla Procura di Torre Annunziata (verbale di PG delegata 19.05.96) che trasmette l'atto il 14.02.97.

Le sue cognizioni derivano dalla lettura di un fascicolo in fotocopia denominato "Gloria" concernente il noto Affatigato. In questo file erano però contenute "stranamente" - è lo stesso "pentito" che usa questo avverbio - un elenco delle NP7, informazioni su Sciubba Elvio ed una nota sulle motivazioni del disastro. Il carteggio consisteva in una piantina degli Stati Uniti d'Europa (sic!) e una nota sulla strage, nella quale era indicato che il disastro di Ustica era secondo le loro informazioni collegato al trafugamento ed alla vendita di materiale fissabile (sic!) prelevato dalla centrale nucleare di Bologna, poco prima chiusa a seguito dell'attentato alla stazione di quella città. Il furto vedeva la regia dell'Affatigato con la complicità di una banchiere italo-svizzero di nome Battaglia, il cui materiale fu venduto tramite un certo Mussa, capo centro dei servizi segreti libici in Italia ed un certo Omar. Il trasporto fu eseguito proprio con il DC9 di che trattasi con la scorta di tre MiG libici partiti dalla loro base nei Balcani: dal conflitto con aerei francesi ed americani seguì l'abbattimento sia di due dei tre MiG che dello stesso DC9 nei pressi di Ustica, per impedire che tale materiale giungesse alla Libia. In questa nota si supponeva che la Libia fosse nella fase finale nella produzione di missili a testata nucleare. In tutta questa congerie di fatti emergeva la connessione tra Servizi italiani e libici o per meglio dire di agenti esterni di nostri Servizi.
Ovviamente il banchiere italo-svizzero è Pacini Battaglia; Mussa è Moussa Salem, a lungo tra gli anni 70 ed 80 Capo Centro libico in Roma; Omar quasi sicuramente il noto Omar Yaya.
Esaminato da questo Ufficio l'Elmo aggiungeva dettagli. Egli era stato in possesso del fascicolo "Gloria"; lo aveva ricevuto dal colonnello Mario Ferraro - del S.I.S.M.I, morto nell'estate del 1995. Il "Gloria" non trattava di Ustica, ma di attività di massoni. Tra i tanti appunti ve n'era però uno, ben dettagliato, sulla strage e cioè una "cronistoria di come e perché era nato il caso Ustica". Quindi Elmo così continua: "Era il 1994, verosimilmente nel maggio o giugno, ed era sicuramente dopo che io avevo intercettato Marco Affatigato, intendo per questo fare accertamenti e scoprire a distanza le sue attività al momento in corso per conto del colonnello Mario Ferraro. L'appunto era dattiloscritto senza alcun riferimento, forse di una pagina, era molto dettagliato e, per quella che è la mia esperienza, riportava più che una ipotesi, una certezza per il Servizio. In quel momento stavo lavorando, come è successo per il 94 e parte del 95, come agente esterno dello stesso Servizio Militare. Già avevo fatto tale attività dal 1983/84 e fino all'87/88 e occasionalmente dall'88 al 93. Il colonnello Ferraro mi agganciò intorno al febbraio 94 nell'hotel President, se ben ricordo, di Zurigo, quando io stavo lavorando nello studio dell'avv.Merloni. Quel giorno si presentò con Michele Finocchi. Io nella occasione ho saputo che il col. Ferraro era appena tornato dal Sud Africa. Cominciai, quindi, a lavorare per lui. Per lavorare intendo che dovevo fornire documenti su italiani che frequentavano lo studio e sulle attività dello studio stesso e degli studi notarili e professionali ad esso connessi. A Città dei Ragazzi, provincia di Milano, doveva esser fine marzo inizio aprile 1994, ho incontrato il Ferraro con una persona che mi si presentò come Giuseppe Di Maggio. Questi all'epoca che l'ho conosciuto in Sicilia nel 1985 era un collaboratore di Emanuele Piazza, che sapevo che lavorava per Bruno Contrada". Poi, dopo altre circostanze sulla sua attività per il Servizio, la narrazione sulla strage: "Dopo la strage di Bologna, alla stazione, fu chiusa la Centrale Nucleare nei pressi della stessa città. Susseguente, ma senza una datazione precisa dei fatti, cosa che mi ha sorpreso subito perchè inusuale, ci fu un furto di materiale fissabile, era scritto proprio così, dal nucleo della Centrale stessa. Questo materiale fu rubato tramite la copertura di una Sezione dei Servizi Segreti italiani, ad opera di tale Affatigato Marco. Nello stesso appunto brevemente, dopo la parola "Alt" venivano indicate "le coperture" dello stesso Affatigato, indicate nello "SDECE", il Servizio Segreto francese, e nel dott. Vincenzo Parisi, che era il suo contatto all'interno dei Servizi. Dopo la parola "Semialt", l'appunto continuava normalmente con la indicazione delle persone che erano intervenute nell'affare con l'Affatigato. Vi era indicato il Capo Centro dei Servizi libici Omar Mussa, poi un ufficiale dei Servizi libici, tale El Houbri, almeno questo mi sembra di ricordare, ed il nominativo di un banchiere romano, tale Battaglia, legato a tale Omar, non il Mussa. Sempre secondo l'appunto, l'agente "copert" Affatigato, vende materiale fissabile alla Libia, rappresentato dal Mussa. Latore del pagamento della fornitura era il Battaglia, a cui si era rivolto l'Omar, quello detto diverso dal Mussa, anch'egli un agente dei Servizi libici in Italia. Il materiale fu caricato nella stiva dell'aereo, che doveva viaggiare sulla tratta Bologna-Palermo. A Palermo poi amici italiani dell'Omar, quello nominato per secondo, dovevano caricarlo nel porto di Trapani, su uno dei tanti battelli che venivano usati, il cui nome non era indicato, per esser consegnato in Libia. All'altezza di Roma, l'aereo venne affiancato da tre MiG libici partiti da una base jugoslava, che stavano, rispetto all'aereo, ad ore 10 e ad ore 14, ma più in alto, non visibili, dall'aereo. Il terzo aereo seguiva. Si trattava quindi di una formazione a triangolo posta ad altezza superiore, per cui il terzo aereo aveva la stessa scia e quindi sul radar sarebbe stato visto in un unico punto, con differenza sugli altimetri. All'altezza di Bagnoli, la formazione sarebbe stata intercettata da aerei NATO e ne sarebbe scaturita una battaglia, in cui furono abbattuti il DC9, che comunque doveva essere abbattuto perchè il materiale fissabile non doveva comunque arrivare in Libia, e due dei tre MiG. Il terzo sarebbe riuscito a fuggire. Nello stesso appunto era scritto, all'ultimo "Ordine di non fare arrivare in Libia il materiale fissabile". L'ordine parte dal NSA, poi passato alla CIA che lo ha passato alla base di Bagnoli, che ha dato le disposizioni operative necessarie". Infine le sue considerazioni: "Come mie considerazioni, posso dire che il 13 agosto 94 alla stazione centrale di Milano chiesi lumi a Di Maggio sull'ammanco di materiale fissabile a Bologna. Il Di Maggio mi confermò dell'ammanco, ma aggiunse che non si sapeva dove fosse andato a finire ed essendo cosa di molti anni prima, non vi era interesse. Mi risulta che il generale Tito ospitava in territorio serbo-bosniaco, di religione mussulmana, basi con MiG libici. In considerazione di ciò, tutto quanto riportato nell'appunto e sopra detto, mi è sembrato e mi sembra ancora credibile. Aggiungo che sia il Ferraro che il Di Maggio hanno sempre avuto un comportamento corretto nei miei confronti e mi hanno dato sempre informazioni esatte.
A contestazione, ribadisce, "...per averlo letto sull'appunto e per ricordarlo perfettamente, senza tema di errore, che nella cronologia, in sintesi, era riportata prima la strage alla Stazione di Bologna, poi la chiusura della Centrale Nucleare vicino a Bologna, chiusa per timore di un altro attentato, poi il furto del materiale fissabile e da ultimo l'abbattimento dell'aereo di Ustica. Voglio precisare che all'epoca Gheddafi era arrivato all'ultimo stadio della costruzione della bomba atomica. Gli occorreva proprio il materiale dello stesso tipo di quello trafugato che sarebbe poi stato trattato chimicamente in Libia, con la tecnologia a loro disposizione, per diventare utilizzabile per la bomba atomica. Vi era una direttiva, e siamo in piena guerra fredda, di impedire la fornitura di materiale nucleare utile. Mi si può obiettare che tale materiale poteva essere fornito dalla Russia. Una risposta potrebbe essere data dal fatto che la Libia voleva distaccarsi dalla dipendenza della Russia, e quindi diventare paese trainante delle altre nazioni africane. Voglio precisare che le ultime indicazioni cronologiche mi sono state fatte dal Di Maggio il 13 agosto 94, alla stazione centrale di Milano, quando chiesi generiche notizie sulla Libia". (v. esame Elmo Francesco, GI 20.03.97).
Disposta l'esibizione da parte del S.I.S.MI del fascicolo "Gloria", il decreto sortiva effetto negativo sia per l'inesistenza di un fascicolo specificamente così denominato, sia perchè quelli in cui comunque esso appariva era, come prenome, associato al cognome, e non avevano alcuna attinenza con i fatti. Sul Ferraro emergeva che nel 94 era stato trasferito al controspionaggio; che il 13 agosto di quell'anno non era in missione; che dai primi sino alla seconda metà di quel mese era stato in ferie presso la propria abitazione in Roma.
Sempre da attività di PG emergeva che il CESIS, interpellato dalla Procura di Torre Annunziata, aveva escluso che Di Maggio Giuseppe avesse amai prestato la sua opera a qualsiasi titolo presso il Servizio militare.
Tali risultanze e, principalmente, la cronologia invertita della strage di Ustica e Bologna e le risultanze sui furti a Bologna e luoghi vicini, oltre a una serie di incongruenze che non merita conto elencare, fanno giustizia di tali dichiarazioni.

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Italia ha fatto un patto di alleanza che vieta a tutti i Membri di divulgare informazioni!
by antifa' Monday, Jun. 14, 2004 at 4:51 PM mail:

Italia ha fatto un p...
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Fu abbattuto accidentalmente dalle forze degli Stati Uniti ...? (Voi che ne pensate?).

USTICA:SITO USA,DC9 ABBATTUTO DA AEREI USAF INVECE DI MIG EX AMBASCIATORE RABB,I LIBICI VOLEVANO BOMBARDARE PORTAEREI A NAPOLI



A pochi giorni dall'eccidio in Irak leggete questa bella RIVELAZIONE ::::::::::::::: ;-(


Washington, 18 gen. - Il 27 giugno del 1980 il Dc9 dell'Itavia ''fu abbattuto accidentalmente dalle forze degli Stati Uniti che avevano come obiettivo due Mig libici''. Cosi', in due righe, un sito americano specializzato in disastri aerei, dotato di uno dei più nutriti database sull'argomento, 'cataloga' la strage di Ustica alla voce 'accident description'. Su 'AirDisaster.Com', infatti, si puo' leggere una dettagliata scheda del disastro del 27 giugno dell'80, uno dei piu' inestricabili misteri italiani. Una strage della quale, ancora oggi, non sono chiari ne' il movente ne' la dinamica, nonostante la sentenza ordinanza del giudice Rosario Priore fornisca, supportandolo con numerose perizie tecniche e dati radar, un quadro dei cieli sopra il Mediterraneo di quella sera che appare piuttosto 'affollato'. Le tracce riportate nella sentenza, infatti, parlano chiaramente di numerosi aerei in volo, dei quali e' stato impossibile rintracciare la nazionalita'. Intanto, l'ex ambasciatore statunitense a Roma, Maxwell Rabb, ha affermato che vent'anni fa i libici volevano attaccare ''la portarei americana al largo di Napoli''. E che questi, intercettati da due aerei di ricognizione Usa, ''cercarono altri obiettivi''. Uno scenario del tutto inedito quello descritto dall'ex rappresentante diplomatico a Roma al convegno della Fondazione Turati su 'La politica estera italiana negli anni 80'. Ignoto anche all'ammiraglio Fulvio Martini, ex direttore del Sismi, il quale, comunque, a proposito di Ustica , rimane del parere che ''l'aereo sia stato abbattuto da una esplosione nella zona poppiera''. Fondato nel 1997, il sito AirDisaster e' diventata la pagina piu' seguita su Internet in fatto di trasporto aereo e di sicurezza nel campo dell'aviazione, corredato da statistiche sui disatri, fotografie, dichiarazioni dei testimoni. Il database raccoglie dati su tutte le tragedie aeree della storia. Oltre al volo Itavia del 27 giugno '80, elenca gli altri incidenti che hanno coinvolto velivoli della compagnia, commissariata a seguito della strage di Ustica. In tutto tre: quello del 14 ottobre del 1960, avvenuto sull'isola d'Elba, quello del 30 marzo del 1963, nel quale un Dc3 e' precipitato nei pressi di Sora, e quello del Fokker F-28 avvenuto a Torino il primo gennaio del 1974.
(Adnkronos)

ROMA, 11 FEB - E' stata rinviata al 16 gennaio 2003 l'udienza della Corte dei Conti sulla richiesta di risarcimento di 27 miliardi di lire ad una trentina di militari coinvolti a vario titolo nell'inchiesta sulla strage di Ustica per le spese sostenute per il recupero della carlinga dell'aereo. La procura ha infatti ritenuto di chiedere un rinvio lungo per attendere la sentenza di primo grado del processo penale che e' in corso davanti alla terza Corte d'Assise di Roma. La procura della magistratura contabile aveva ritenuto che se i militari avessero fornito fin dall'inizio le giuste indicazioni, gli inquirenti non avrebbero avuto necessita' di fare recuperare nel corso delle indagini la carlinga dell'aereo: i costi quindi vanno addebitati ai responsabili. Tra i militari chiamati a rispondere davanti alla Corte dei Conti ce ne sono alcuni gia' usciti dall'inchiesta o perche' il reato e' caduto in prescrizione o perche' e' intervenuto un proscioglimento. Fabrizio Gallo, l'avvocato di uno dei militari citati (che all'epoca aveva 19 anni, era militare di leva ed e' uscito dall'inchiesta) ha ritenuto ingiusto che per definire la posizione davanti alla magistratura contabile debba passare ancora tanto tempo per coloro che con il processo non hanno nulla a che vedere e si e' riservato di promuovere un'azione nei confronti della procura della Corte dei Conti.
(ANSA)
-----------------------------------------------------------------------------------------------------Esclusivo:Un militare in pensione racconta cosa accadde quella notte:Un missile del furioso duello nei cieli fra due Tomcat americani e il Mig 23 libico caduto sulla Sila abbattè il DC9 Itavia
BATTAGLIA AEREA POI LA TRAGEDIA
"La tragedia di Ustica fu causata da una battaglia aerea fra due Tomcat americani e il Mig 23 libico precipitato sui monti della Sila. Non è forse tutta la verità, ma è certo la verità". Parla per la prima volta G.S. un maresciallo ora in pensione addetto al controllo del traffico aereo sui confini dei Paesi alleati, in servizio quella notte del 27 giugno 1980 allo SHAPE (Supreme Headquarters Allied Powers Europe), il quartiere generale NATO situato ad una sessantina di chilometri da Bruxelles: Il "cervello" dell'Alleanza Atlantica.


Preferisce che non si faccia il suo nome: "Credo che vari servizi segreti siano curiosi di identificarmi -dice - e se ancora non ci sono riusciti non voglio facilitar loro il lavoro".

Si tratta del maresciallo che chiamò "Telefono giallo" durante la trasmissione che Augias dedicò al "Caso Ustica". Siamo riusciti a rintracciarlo.

"Augias mi fece parlare poco in quell'occasione - dice - perché quando mi chiese in modo perentorio se potevo dirgli cosa era successo quella notte, io risposi di no. Diedi però delle indicazioni precise, che interessarono il giudice Priore, in seguito. Non potevo fare altrimenti, allora.Un militare che, come me, ha prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana e all'Alleanza Atlantica è obbligato a tenere fede a quel giuramento ancora per due anni dopo aver lasciato il servizio. Nel frattempo non ci saranno più "prove". I codici (Scramble) cambiano ogni due mesi. Una registrazione, un nastro, se si vuole, scompare in trenta secondi".

"Io quella notte entrai in servizio alle 24, quando erano trascorse oltre tre ore dagli attimi fatali. In sala operativa notai una strana agitazione. Mi resi subito conto che il quartiere generale era mobilitato. Mi dissero che c'era stato un incidente che ci riguardava. Allo SHAPE era arrivato in elicottero il Su.C.Eur., il comandante supremo delle forze NATO in Europa. Non ricordo se in quel momento fosse il generale Alexander Haig o il generale Rogers. Allo SHAPE , infatti, qualsiasi "movimento" militare riguardi lo spazio dei Paesi alleati deve essere tempestivamente comunicato.

Così avvenne anche quella sera.

Il mio compito era proprio quello di controllare il traffico aereo sui Paesi della NATO. L'"equipaggio", cioè l'equipe, è composto in genere da personale di tutti i Paesi Alleati. Qualche italiano che era in servizio il turno precedente al mio e che certo avrà visto tutto, c'è".

Ma lei, maresciallo, ha dati tali che le hanno consentito di maturare una versione della tragedia?

"Si. E per quel che mi riguarda sono certo che quella notte le cose siano andate proprio così: il satellite americano (ma anche i sovietici ne hanno uno analogo, quindi anche loro sanno tutto) ha rilevato il decollo dalla Libia di un aereo diretto nell'area mediterranea. Scatta allora una procedura semplicissima. Il Sac (Strategic Air Command), che noi chiamiamo "la Casa Bianca in volo", ordina il decollo di due Tomcat . Gli intercettori, di solito, partono dalla base NATO più vicina. In Sicilia ci sono Marsala e Sigonella. Ambedue le basi però sono sprovviste di Tomcat, gli unici caccia in grado di battere tecnicamente i Mig 23. I Tomcat si trovano a bordo di una portaerei americana in navigazione nel mediterraneo. E' da qui, che decollano i due intercettori.

Tra l'altro in aria, quella sera, c'erano anche due Atlantic francesi, aerei in grado di scandagliare il mare metro per metro, alla ricerca di sommergibili. Ma per quel che ne so nella vicenda non hanno avuto ruoli particolari. I due intercettori si avvicinano all'aereo e comunica allo SHAPE il relativo "SCRAMBLE". Ciò è importante, perché riduce le responsabilità dell'Aeronautica Italiana, essendo lo SCRAMBLE un codice segreto traducibile solo dallo SHAPE.

L'Aeronautica italiana, quindi, anche se "vede" sul radar le tracce , non sa in realtà di "cosa" o di "chi "si tratti. Sa solo che, a quel punto, il compito di difesa dello spazio aereo viene assolto dalla NATO. Non interviene neanche".

"Allo SHAPE si traduce lo "SCRAMBLE". Si identifica un Mig 23 libico e, dopo i rituali "inviti" ed "avvertimenti" se ne ordina l'abbattimento.

Inizia così un war game aereo tra gli intercettori americani e l'aereo nemico. Ma fin qui, badiamo bene, non c'è gran chè di eccezionale. Di queste battaglie se ne facevano tante, in quel periodo di tensione con Gheddafi. Specie sul Golfo della Sirte. Quel mare è pieno di carcasse di Mig abbattuti dagli americani. Solo che, quella maledetta notte, per motivi misteriosi, o solo per sfuggire ai Tomacats, il pilota si portò oltre il Canale di Sicilia, sulla rotta del DC 9 Itavia, o comunque nelle sue vicinanze.

Un missile, che non so se sparato da uno dei due caccia americani o dallo stesso Mig, sarà stato attratto dall'enorme calore dell'aereo di linea. E fu la tragedia. I due Tomcats hanno poi fatto fuori l'aereo , precipitato sulla Sila, e sono rientrati sulla portaerei. Le cose, per quel che mi riguarda, credo proprio siano andate così".

Ma Marsala, anche se non sapeva per via dello "SCRAMBLE", chi fossero gli artefici di questo war game, almeno le tracce sul radar le avrà pur viste, no?

"Certo. Quelle tracce si trovano nel famoso pezzo di nastro mancante. Quella notte a Marsala, lo so per certo, è atterrato un aereo militare, venuto per sequestrare proprio quelle registrazioni.

Rimangono molti interrogativi. Intanto: quale poteva essere la missione del Mig libico?

"Non lo so. Credo che fosse la "solita". Come ho già detto in quel periodo ci arrivavano spesso allo SHAPE "SCRAMBLE" da decodificare. Molto spesso si trattava di Mig libici che arrivavano in modo provocatorio fino quasi a Pantelleria. Gheddafi, come si ricorderà, rivendicava come proprio lo spazio aereo sul golfo della Sirte. Ma gli americani non erano d'accordo. O magari il Mig poteva essere un diversivo per consentire ai libici qualche particolare manovra".

E la storia che quella notte si aspettasse Gheddafi per farlo fuori?

"Io posso dire del traffico aereo sui Paesi alleati. Non su chi stava su questi aerei. Una cosa però è certa: il Mig 23 è un monoposto. E nessuno avrebbe mai potuto pensare che a pilotarlo ci fosse un Gheddafi così imbecille da avventurarsi da solo nei cieli controllati palmo a palmo dalla NATO".

Perché, se è andata come dice lei, si è creata questa serie di bugie ed omissioni?

"Perché l'Italia ha fatto un patto di alleanza che vieta a tutti i Membri di divulgare informazioni militari. Non poteva venir meno a questo patto. Si è limitata a dire: "l'Aeronautica Italiana in questa faccenda non c'entra". In fondo è la verità. Almeno parte della verità. Solo se venisse sciolto il segreto militare che vincola le Forze armate NATO, sapremmo esattamente cos'è accaduto. Se togliessero questo segreto, vedrebbe quanti militari sarebbero felici di togliersi questa "spina dal cuore", come l'ha definita Cossiga.

Ma il clima è ancora tanto rovente. Si figuri che un avvocato di parte civile, che difende i familiari delle vittime della strage, mi ha detto che il giornalista Purgatori, protagonista del film "Il muro di gomma" non ha potuto presenziare ad una conferenza sulla questione perché il suo direttore lo avrebbe diffidato dall'occuparsi ancora del caso.

Se il clima è ancora questo, dopo dodici anni, se ci sono tali pressioni, allora la verità forse non verrà mai fuori. Tutta, almeno".

Till-News ricordi di Nino Tilotta



http://italy.indymedia.org/news/2003/02/167855.php
http://italy.indymedia.org/news/2003/02/168883.php

hai proprio raggione,sono un sognatore,
ma un sognatore che ha anche il coraggio di sognare ad occhi aperti in questo mondo di ottusi !!!

Alcuni siti da visitare:vi invito a cercare in rete ed a publicare anche vou qualcosa su Ustica,il Cemresig ecc ...
1° articolo http://www.stragi80.com/ustica/rassegna/servizivari/lora.html

L'ORA Mercoledì 12 Febbraio 1992 - La verità su Ustica
Esclusivo/ Un militare in pensione racconta cosa accadde quella notte
BATTAGLIA AEREA POI LA TRAGEDIA
Un missile del furioso duello nei cieli fra due Tomcat americani e il Mig 23 libico caduto sulla Sila abbattè il DC9 Itavia
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di NINO TILOTTA
"La tragedia di Ustica fu causata da una battaglia aerea fra due Tomcat americani e il Mig 23 libico precipitato sui monti della Sila. Non è forse tutta la verità, ma è certo la verità". Parla per la prima volta G.S. un maresciallo ora in pensione addetto al controllo del traffico aereo sui confini dei Paesi alleati, in servizio quella notte del 27 giugno 1980 allo SHAPE (Supreme Headquarters Allied Powers Europe), il quartiere generale NATO situato ad una sessantina di chilometri da Bruxelles: Il "cervello" dell'Alleanza Atlantica.

Preferisce che non si faccia il suo nome: "Credo che vari servizi segreti siano curiosi di identificarmi -dice - e se ancora non ci sono riusciti non voglio facilitar loro il lavoro".

Si tratta del maresciallo che chiamò "Telefono giallo" durante la trasmissione che Augias dedicò al "Caso Ustica". Siamo riusciti a rintracciarlo.

"Augias mi fece parlare poco in quell'occasione - dice - perché quando mi chiese in modo perentorio se potevo dirgli cosa era successo quella notte, io risposi di no. Diedi però delle indicazioni precise, che interessarono il giudice Priore, in seguito. Non potevo fare altrimenti, allora.Un militare che, come me, ha prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana e all'Alleanza Atlantica è obbligato a tenere fede a quel giuramento ancora per due anni dopo aver lasciato il servizio. Nel frattempo non ci saranno più "prove". I codici (Scramble) cambiano ogni due mesi. Una registrazione, un nastro, se si vuole, scompare in trenta secondi".

"Io quella notte entrai in servizio alle 24, quando erano trascorse oltre tre ore dagli attimi fatali. In sala operativa notai una strana agitazione. Mi resi subito conto che il quartiere generale era mobilitato. Mi dissero che c'era stato un incidente che ci riguardava. Allo SHAPE era arrivato in elicottero il Su.C.Eur., il comandante supremo delle forze NATO in Europa. Non ricordo se in quel momento fosse il generale Alexander Haig o il generale Rogers. Allo SHAPE , infatti, qualsiasi "movimento" militare riguardi lo spazio dei Paesi alleati deve essere tempestivamente comunicato.

Così avvenne anche quella sera.

Il mio compito era proprio quello di controllare il traffico aereo sui Paesi della NATO. L'"equipaggio", cioè l'equipe, è composto in genere da personale di tutti i Paesi Alleati. Qualche italiano che era in servizio il turno precedente al mio e che certo avrà visto tutto, c'è".

Ma lei, maresciallo, ha dati tali che le hanno consentito di maturare una versione della tragedia?

"Si. E per quel che mi riguarda sono certo che quella notte le cose siano andate proprio così: il satellite americano (ma anche i sovietici ne hanno uno analogo, quindi anche loro sanno tutto) ha rilevato il decollo dalla Libia di un aereo diretto nell'area mediterranea. Scatta allora una procedura semplicissima. Il Sac (Strategic Air Command), che noi chiamiamo "la Casa Bianca in volo", ordina il decollo di due Tomcat . Gli intercettori, di solito, partono dalla base NATO più vicina. In Sicilia ci sono Marsala e Sigonella. Ambedue le basi però sono sprovviste di Tomcat, gli unici caccia in grado di battere tecnicamente i Mig 23. I Tomcat si trovano a bordo di una portaerei americana in navigazione nel mediterraneo. E' da qui, che decollano i due intercettori.

Tra l'altro in aria, quella sera, c'erano anche due Atlantic francesi, aerei in grado di scandagliare il mare metro per metro, alla ricerca di sommergibili. Ma per quel che ne so nella vicenda non hanno avuto ruoli particolari. I due intercettori si avvicinano all'aereo e comunica allo SHAPE il relativo "SCRAMBLE". Ciò è importante, perché riduce le responsabilità dell'Aeronautica Italiana, essendo lo SCRAMBLE un codice segreto traducibile solo dallo SHAPE.

L'Aeronautica italiana, quindi, anche se "vede" sul radar le tracce , non sa in realtà di "cosa" o di "chi "si tratti. Sa solo che, a quel punto, il compito di difesa dello spazio aereo viene assolto dalla NATO. Non interviene neanche".

"Allo SHAPE si traduce lo "SCRAMBLE". Si identifica un Mig 23 libico e, dopo i rituali "inviti" ed "avvertimenti" se ne ordina l'abbattimento.

Inizia così un war game aereo tra gli intercettori americani e l'aereo nemico. Ma fin qui, badiamo bene, non c'è gran chè di eccezionale. Di queste battaglie se ne facevano tante, in quel periodo di tensione con Gheddafi. Specie sul Golfo della Sirte. Quel mare è pieno di carcasse di Mig abbattuti dagli americani. Solo che, quella maledetta notte, per motivi misteriosi, o solo per sfuggire ai Tomacats, il pilota si portò oltre il Canale di Sicilia, sulla rotta del DC 9 Itavia, o comunque nelle sue vicinanze.

Un missile, che non so se sparato da uno dei due caccia americani o dallo stesso Mig, sarà stato attratto dall'enorme calore dell'aereo di linea. E fu la tragedia. I due Tomcats hanno poi fatto fuori l'aereo , precipitato sulla Sila, e sono rientrati sulla portaerei. Le cose, per quel che mi riguarda, credo proprio siano andate così".

Ma Marsala, anche se non sapeva per via dello "SCRAMBLE", chi fossero gli artefici di questo war game, almeno le tracce sul radar le avrà pur viste, no?

"Certo. Quelle tracce si trovano nel famoso pezzo di nastro mancante. Quella notte a Marsala, lo so per certo, è atterrato un aereo militare, venuto per sequestrare proprio quelle registrazioni.

Rimangono molti interrogativi. Intanto: quale poteva essere la missione del Mig libico?

"Non lo so. Credo che fosse la "solita". Come ho già detto in quel periodo ci arrivavano spesso allo SHAPE "SCRAMBLE" da decodificare. Molto spesso si trattava di Mig libici che arrivavano in modo provocatorio fino quasi a Pantelleria. Gheddafi, come si ricorderà, rivendicava come proprio lo spazio aereo sul golfo della Sirte. Ma gli americani non erano d'accordo. O magari il Mig poteva essere un diversivo per consentire ai libici qualche particolare manovra".

E la storia che quella notte si aspettasse Gheddafi per farlo fuori?

"Io posso dire del traffico aereo sui Paesi alleati. Non su chi stava su questi aerei. Una cosa però è certa: il Mig 23 è un monoposto. E nessuno avrebbe mai potuto pensare che a pilotarlo ci fosse un Gheddafi così imbecille da avventurarsi da solo nei cieli controllati palmo a palmo dalla NATO".

Perché, se è andata come dice lei, si è creata questa serie di bugie ed omissioni?

"Perché l'Italia ha fatto un patto di alleanza che vieta a tutti i Membri di divulgare informazioni militari. Non poteva venir meno a questo patto. Si è limitata a dire: "l'Aeronautica Italiana in questa faccenda non c'entra". In fondo è la verità. Almeno parte della verità. Solo se venisse sciolto il segreto militare che vincola le Forze armate NATO, sapremmo esattamente cos'è accaduto. Se togliessero questo segreto, vedrebbe quanti militari sarebbero felici di togliersi questa "spina dal cuore", come l'ha definita Cossiga.

Ma il clima è ancora tanto rovente. Si figuri che un avvocato di parte civile, che difende i familiari delle vittime della strage, mi ha detto che il giornalista Purgatori, protagonista del film "Il muro di gomma" non ha potuto presenziare ad una conferenza sulla questione perché il suo direttore lo avrebbe diffidato dall'occuparsi ancora del caso.

Se il clima è ancora questo, dopo dodici anni, se ci sono tali pressioni, allora la verità forse non verrà mai fuori. Tutta, almeno".
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2° articolo http://www.mclink.it/personal/MC9494/ustica.htm

La strage di Ustica: per non dimenticare...


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Questa pagina intende essere un piccolo contributo alla memoria. Non dobbiamo smettere di pretendere la verità.
Aggiungo la mia voce a quella di quanti -in questi lunghi anni- non hanno smesso di credere nella giustizia, di pretendere che si faccia luce. Che la verità, a 19 anni dalla strage, venga finalmente fuori. Che i colpevoli (chi la strage la ha provocata e chi ha coperto la verità) siano puniti.


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Caro diario...
Caro diario sono felice, oggi è il 26 giugno 1980 e sono stata promossa. EVVIVA!!!!! (ho tredici anni) Mamma e Papà sono molto orgogliosi di me, mi hanno promesso da mesi che il loro regalo per la promozione sarà portarmi con loro in Sicilia. EVVIVA!! Ce l'ho fatta e non vedo l'ora di fare il mio primo viaggio in aereo, anche per i miei genitori è la prima volta. Oggi ho telefonato a mia cugina a Palermo, le ho detto che fra qualche giorno ci vedremo, anche la nonna è contentissima e non vede l'ora, ed anch'io sono impaziente di fare questo viaggio. Caro diario oggi 26 giugno 1980 c'è stato un cambiamento nel programma. La mamma ha detto che siccome non ha trovato posto in aereo, partono solo loro due con la speranza di poter trovare due biglietti, promettendomi un nuovo regalo al ritorno. UFFA!!! Non è giusto! Sono arrabbiatissima! Non voglio un altro regalo. Ho pianto tutto il pomeriggio, ma le mie lacrime sono servite solo a far partire la mamma molto triste. Le sue parole per consolarmi sono state: "tu devi badare alla famiglia perché sei la più giudiziosa". UFFA! Mamma mi ha tradita, non è stata di parola. Non si fanno promesse se poi non si mantengono. Io voglio il regalo promesso. Voglio volare con Mamma e Papà. Oggi 27 sono partiti, nel pomeriggio hanno telefonato per dire che l'aereo partiva in ritardo, colevano parlare con me, ero così arrabbiata che non sono andata al telefono. Caro diario oggi 28 giugno 1980 non credetrai a quello che ti dirò ora: la Mamma e il Papà non hanno ancora telefonato per dire che sono arrivati. Qui sono tutti agitati. Non credo a quello che sento, dicono che l'aereo è scomparso!! NO! Non è possibile, non può succedere niente di brutto ai miei genitori. Io sono la piccola di casa. Ma perché a casa nostra c'è sempre il dottore e mi mandano sempre a comprare la camomilla? Perché i miei fratelli e mia sorella piangono sempre? Perché la TV fa vedere sempre quelle immagini nel mare? Sono tutte finte, come dice sempre la Mamma! Se potessi sentirla al telefono la Mamma mi tranquillizzerebbe. Mi sento morire. I miei fratelli sono partiti a cercare Mamma e Papà. Sono due giorni che tengo le dita incrociate, qui sono tutti disperati, ma io no, perché so che Mamma e Papà torneranno molto presto. C'è un via vai di parenti, amici che ci opprimono, piangono. Non sanno che lo fanno inutilmente, perché non è vero niente, Mamma e Papà torneranno da me, perché non lascerrebbero mai la propria piccola qui sola. I miei genitori mi vogliono troppo bene per abbandonarmi. Tornate presto vi prego. Caro diario mi stanno facendo credere a questa realtà, ma io tengo forte le mie dita incrociate, quello che sto passando non te lo so descrivere. Mi riempio di pizzicotti per svegliarmi da questo incubo che non finisce mai. Papà, Mamma dove siete andati a finire? Perché mi lasciate così sola... In famiglia c'è tensione, non so più se chiamarla famiglia, ora non è rimasto niente della mia meravigliosa famiglia. Solo il dolore regna fra noi e fa continuare i nostri giorni. Oh Dio, che sta succedendo a noi tutti? Perché hai voluto questo? Chi ha voluto e permesso tutto questo? Perché delle persone fanno queste cattiverie? Perché devono esistere questi sbagli e far soffrire così la gente? Caro diario oggi sono andata nella casa dove ero così felice con i miei genitori, £e così vuota, spoglia, lugubre ed ho cominciato a sognare ad occhi aperti. Vedo Mamma e Papà scendere dall'auutobus con delle grandi valige, entrare in casa, salire le scale ed io precipitarmi ad abbracciarli! Oh Signore ti ringrazio!! Non mi stacco più da loro, non mi voglio più svegliare, portatemi via con voi vi prego. Ho pianto tanto, tanto, urlato più forte che potevo, avrei voluto farli scendere da quel maledetto aereo che me li aveva portati via. Sono stanca, nauseata, ho paura che impazzirò o forse pazza lo sono già. Vorrei farla finita. Mamma, Papà perché non mi avete portato via con voi? Io non riesco più a vivere! Caro diario sono strastufa, non ce la faccio più, ora ti saluto, vado a dormire, spero che i miei sogni mi portino via con loro. Anno 1990. Da quel triste momento di dieci anni fa tutti mi hanno sempre detto che ero fortunata ad essere così piccola e che quindi non soffrivo più di tanto, ma non sanno che quando la speranza muore la vita non ha più senso. Quella bambina è cresciuta, ora ha ventitré anni, ed ancora non sa che senso dare a questa sua sofferenza.
Linda Lachina (da Ustica - La via dell'ombra)

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I fatti

In alto
I resti del Dc-9 ricostruiti in un hangar di Pratica di Mare.
In questa immagine viene evidenziata la zona di uscita del
primo dei due missili che avrebbero abbattuto il velivolo.
In basso
Ricostruzione ottenuta inserendo nell'immagine dell'aereo
integro la zona in questione

Il 27 giugno 1980, alle ore 21 esatte, i radar di Fiumicino cessavano bruscamente di registrare le battute dell'Itavia 870, un Dc-9 in volo tra Bologna e Palermo con a bordo 81 persone. L'aereo sembrava scomparso, ma dopo alcune ore spese in frenetiche quanto disordinate ricerche, si raggiungeva la certezza che era caduto in mare a nord di Ustica. Non c'erano superstiti. Quel momento segnava l'inizio di uno di quei misteri italiani - come l'attentato in piazza Fontana o la strage di Bologna - che sono sempre rimasti colpevolmente irrisolti.

da Il quinto scenario I missili su Ustica di Claudio Gatti e Gail Hammer (Rizzoli, 1994).

Giorno per giorno tra indagini e depistaggi
27 giugno 1980
Ore 20,59',45". Il DC9 I-TIGI Itavia, in volo da Bologna e Palermo, partito con due ore di ritardo, esplode nei cieli a nord di Ustica.
81 fra passeggeri ed equipaggio. 81 vittime, di cui 13 bambini: 2 non hanno ancora compiuto 2due mesi.
28 giugno 1980
Il gruppo neo fascitsa dei NAR rivendica la strage: per i giudici si tratterà di un vero e proprio depistaggio operato dal cosidetto Super Sismi, il "gotha" dei servizi segreti inquinati dalla P2.
10 luglio 1980
Il ministro socialista della difesa Lelio Lagoorio riferisce al senato dell'incidente escludendo coinvolgimento di aerei militari. Le autorità aeronautiche sostengono l'ipotesi del "cedimento strutturale" del velivolo. Il generale Romolo Mangani, comandante del Centro operativo regionale di Martina Franca, responsabile del controllo radar dei cieli del sud verrà accusatodi "alto tradimento per aver depistato le indagini".
18 luglio 1980
Sui monti della Sila viene trovato un Mig 23 libico abbattuto la notte del 27 giugno, la stessa notte dell'abbattimento del DC9. Il marescaillo Mario Alberto Dettori, radarista della base di Poggio Ballone (Grosseto), confessa alla moglie: "Quella notte è successo un casino, per poco non scoppia la guerra". Dettori morirà suicida nel marzo dell'87 ossessionato da una scritta che, dice, non l'abbandona mai: "Il silenzio è d'oro e uccide".
17 dicembre 1980
L'Itavia, lazienda del DC9 esploso, dirama un comunicato stampa che indica come unica ipotesi valida a spiegare la caduta dell'aereo quella di un missile.
16 marzo 1982
La prima commissione d'inchiesta parlamentare (presidente Carlo Luzzati) sostiene che senza l'esame del relitto non è possibile chiarire se il DC9 cadde per esplosione interna (bomba) o esterna (missile).
Agosto 1986
Il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga chiede al capo del Governo Bettino Craxi di rendere possibile il recupero del relitto. La motivazione? "Ogni ritardo nelle indagini comporta il rinvio delle eventuali misure correttive che potrebbero rivelarsi indispensabili per la prevenzione di altri incidenti..."
10 giugno 1987
La ditta francese Ifremer comincia le operazioni di recupero del DC9.
16 marzo 1989
Dopo cinque anni di lavoro i periti della commissione Blasi nominata dal giudice Bucarelli concludono che il DC9 è stato abbattuto da un missile.
Maggio 1990
A sorpresa, due dei componenti la commissione voluta da Bucarelli fanno marcia indietro riproponendo l'ipotesi della bomba.
Marzo 1993
Alexj Pavlov, ex colonnello del KGB, rivela la sua verità: il DC9 fu abbattuto da missili americani, i sovietici videro tutto dalla base militare segreta che nascondevano vicino a Tripoli: "Fummo costretti a non rivelare quanto sapevamo per non scoprire il nostro punto di osservazione. Quella notte furono fatte allontanare tutte le unità sovietiche della zona perché sapevamo che ci sarebbe stata un'esercitazione a fuoco delle forze americane..."
Dicembre 1993
Andrea Crociani, imprenditore toscano, viene interrogato dal giudice Rosario Priore, nelle cui mani è finita l'inchiesta. Crociani rivela le confessioni a lui fatte da Mario Naldini, il tenente colonnello che prestava servizio all'aeroporto di Grosseto e che la sera del 27 giugno si alzò in volo con il suo caccia TF140 per un'esercitazione NATO. "Mario mi disse: 'quella notte c'erano tre aerei. Uno autorizzato, due no. Li avevamo intercettati quando ci dissero di rientrare. All'aeroporto di Grosseto, dopo l'atterraggio, ci informarono della tragedia del DC9'". Naldini è il capo squadriglia delle Frecce Tricolori, morto a Ramstein nell'agosto dell'88 durante la disastrosa esibizione che causò la morte di 51 persone. Dieci giorni dopo doveva essere ascoltato da Priore per i fatti di Ustcia. Ramstein fu tragedia o sabotaggio?
Febbraio 1994
Il giornalista Claudio Gatti ricostruisce con Gail Hammer una nuova verità. Il DC9 fu abbattuto per sbaglio dai servizi segreti israeliani che volevano colpire un aereo che trasportava uranio arricchito destinato a una centrale nucleare irachena.
17 maggio 1994
L'espero inglese Francis Arnolf Taylor sostiene che l'esplosione del DC9 sarebbe stata causata da una bomba. E' un'indiscrezione trapelata dagli accertamenti ordinati dal giudice Priore sulle cause della tragedia. L'ipotesi viene però respinta da Daria Bonfietti, presidente dell'associazione parenti delle vittime della strage: "Nessuna delle varie prove effettuate in Italia e all'estero ha mai dato riscontro positivo all'ipotesi bomba".
Giugno 1994
Si attendono le conclusioni degli accertamenti voluti dal giudice Priore. L'ora della verità o di nuove polemiche?
(da Com'è profondo il mare - La strage di Ustica e la satira: moralità della risata e immoralità della vergogna)

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Gli atti
Confutazione della tesi "bomba a bordo"
Osservazioni dei consulenti tecnici di parte civile L. Di Stefano e M. Cinti sulla Perizia Tecnica del 1994 ed altro (251 KB)
Copyright:Luigi Di Stefano - E' vietata la riproduzione anche parziale senza la preventiva autorizzazione dell'autore


Commissione Stragi
Il terrorismo, le stragi ed il contesto storico-politico. Proposta di relazione redatta dal Presidente della Commissione, senatore Giovanni Pellegrino (59 KB)
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Le vittime
Dedico questa pagina alle 81 vittime, tra passeggeri e personale di bordo, del volo Itavia 870:
Cinzia Andres, Luigi Andres, Francesco Baiamonte, Paola Bonati, Alberto Bonfietti, Alberto Bosco, Maria Vincenza Calderone, Giuseppe Cammarota, Arnaldo Campanini, Antonio Candia, Antonella Cappellini, Giovanni Cerami, Maria Grazia Croce, Francesca D'Alfonso, Salvatore D'Alfonso, Sebastiano D'Alfonso, Michele Davì, Giuseppe Calogero De Ciccio, Rosa De Dominicis, Elvira De Lisi, Francesco Di Natale, Antonella Diodato, Giuseppe Diodato, Vincenzo Diodato, Giacomo Filippi, Enzo Fontana, Vito Fontana, Carmela Fullone, Rosario Fullone, Vito Gallo, Domenico Gatti, Guelfo Gherardi, Antonino Greco, Berta Gruber, Andrea Guarano, Vincenzo Guardi, Giacomo Guerino, Graziella Guerra, Rita Guzzo, Giuseppe Lachina, Gaetano La Rocca, Paolo Licata, Maria Rosaria Liotta, Francesca Lupo, Giovanna Lupo, Giuseppe Manitta, Claudio Marchese, Daniela Marfisi, Tiziana Marfisi, Erica Mazzel, Rita Mazzel, Maria Assunta Mignani, Annino Molteni, Paolo Morici, Guglielmo Norritto, Lorenzo Ongari, Paola Papi, Alessandra Parisi, Carlo Parrinello, Francesca Parrinello, Anna Paola Pellicciani, Antonella Pinocchio, Giovanni Pinocchio, Gaetano Prestileo, Andrea Reina, Giulia Reina, Costanzo Ronchini, Marianna Siracusa, Maria Elena Speciale, Giuliana Superchi, Antonio Torres, Giulia Maria Concetta Tripliciano, Pierpaolo Ugolini, Daniela Valentini, Giuseppe Valenza, Massimo Venturi, Marco Volanti, Maria Volpe, Alessandro Zanetti, Emanuele Zanetti, Nicola Zanetti.
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La satira


Disegni riemersi dal mare
"Ma con che coraggio ridete delle tragedie?"
Nella ricca casistica dell'antico e mai sopito dibattito sui "limiti della satira", questa è una delle domande ricorrenti. Ma anche una delle meno insidiose. Che le tragedie "facciano anche ridere", intanto, è ampiamente assodato. Come ogni evento umano iperbolico, estremo, esagerato, provocano lo spaesamento ideale per alterare l'umore in un senso, -il pianto- o nell'altro -il riso. Stati febbrili della sensibilità la cui parentela è sottolineata da tonnellate di letteratura, drammaturgia, cinematografia. Niente di più spiegabile di un fou-rire a un funerale, o della fisica, irrefrenabile commozione che accompagna le gioie più intense della vita. Nell'uno e nell'altro caso, il riso e il pianto sono forme di una compensazione non stridente, di un pudore non frustrante. Al famoso "si ride per non piangere" che accompagna la percezione del tragico corrisponde il "si piange per non ridere" dei momenti di felicità straripante. Sono due manifestazioni umane ugualmente irreparabili (il singhiozzo e la risata), le sole veramente all'altezza delle situazioni irreparabili. Solo l'indifferenza, in quei casi, appare davvero deplorevole e in fin dei conti immorale, perché inumana.
Un mio amico troppo poco frequentato e conosciuto fece eseguire, ai suoi funerali, "E' morto un bischero". I presenti mi raccontarono che si rideva e si piangeva insieme. E che quel cock-tail era la perfetta descrizione della formidabile vita del morto.
Si sa che il comico -come linguaggio alto, universale- è ancora sottovalutato, spesso frainteso. Viene interpretato come "leggerezza" (come se la leggerezza, tra l'altro, fosse indizio di superficialità) e come fuga dalla respoonsabilità. "Che c'è da ridere?". Dovrebbe far riflettere il fatto che il più strepitoso umorismo contemporaneo è imputabile al più perseguitato e massacrato dei popoli, gli ebrei.
Credo che questo dossier sulla tragedia du Ustica, raccontata attraverso le vignette sul tema pubblicate su Cuore, dimostri meglio di ogni discorso quanto la satira sia un linguaggio adeguato alle più fosche e disperanti tra le ingiurie che gli uomini devono subire. E' stata realizzata per volontà dell'Associazione Parenti delle Vittime. La nostra collaborazione è stata convinta e solidale, ben sapendo che i nostri passati schiamazzi attorno a quel lutto spaventoso, e vergognoso per il paese, erano perfettamente dimensionati alla grandezza della tragedia. Penso che per i nostri concittadini che hanno perduto, quel giorno, persone in carne e ossa, queste vignette abbiano, ancora oggi, il valore di un omaggio inconsueto e fraterno ai loro mortie e alla verità. Alcuni di questi disegni avrebbero potuto benissimo riemergere dal mare di Ustica, quel 27 giugno, come ultima testimonianza di vita e di intelligenza degli 81 italiani perduti per sempre.
Michele Serra (da Com'è profondo il mare - La strage di Ustica e la satira: moralità della risata e immoralità della vergogna)


A BUON PUNTO I LAVORI DELLA COMMISSIONE STRAGI
Trovata a Ustica la pallottola usata a Milano per uccidere Calabresi scomparsa alla vigilia del rapimento di Moro e citata in una lettera di Calvi a Gelli fotocopiata da Andreotti dopo la strage di Bologna e consegnata a Budapest ai falsi autori del finto attentato a Cossiga giunti a Peteano sulla Uno bianca intestata al mostro di via Poma e rubata in Piazza Fontana
(da Com'è profondo il mare - La strage di Ustica e la satira: moralità della risata e immoralità della vergogna)


Disegni riemersi dal mare
Caro Cuore,
adesso le ho tutte davanti a me, le tue vignette dedicate a Ustica. Ho in mente molte idee, mi sento dentro molte sensazioni.
Da un lato vedo i tuoi aerei così incredibilmente fantasiosi e dall'altro ho negli occhi le immagini dell'hangar di Pratica di Mare con il DC9 ricostruito dopo il recupero.
E poi, il ricordo dei nostri cari che non ci sono più
E mi chiedo dov'è il vero ricordo?
Nelle lacrime, nei disegni, nel relitto?
Forse in tutte queste cose insieme.
Perché in questa storia di Ustica i "confini" si sono dilatati, il ricordo e il dolore sono dentro di noi, ma tutti i giorni viviamo tra il ridicolo di questa eterna ricerca del saputo e indicibile e la durezza della menzogna
E siamo veramente costretti a ricordare ridendo e piangendo insieme.
Non so prorpio se sono più ridicoli i tuoi "generaloni" o quelli veri, che hanno balbettato i loro "non so" davanti alle competenti commissioni e adesso battono le piazze tronfi, spandendo interessate certezze.
Fanno ridere i tuoi omini come fanno ridere quei graduati che giurano e rigiurano di aver vigilato per una notte intera con solerzia e spirito democratico, scrutando un cielo sereno nel quale non è assolutamente successo nulla, proprio nulla.
Poi ci ripensano e si ricordano che quella sera erano gravemente sofferenti e non assolutamente servizio o meglio ancora, per loro, erano tranquilli in ferie.
Sempre, s'intende, con lo stesso spirito democratico.
Guardo i disegni, scorro gli articoli, cerco quella filastrocca di una bomba piccina piccina che correva dentro un aereo: prima nella quarta fila, proprio là davanti vicino ai piloti, era forse curiosa, poi nel bel mezzo della carlinga, su una cappelliera spalancata, per vedere meglio i passeggeri.
Ma nei viaggi tutti hanno qualche problemino e anche la bomba è andata alla toilette, si è lavata, soffermandosi nel lavabo, poi si è avvicinata proprio al water, anzi per un attimo è proprio scivolata dentro lo scarico per asciugarsi si è appoggiata lì, nell'intercapedine, un po' dentro e un po' fuori.
Non ridere: questa è la verità che ci vogliono propinare.
Ridere, non ridere.
Piangere, non piangere.
Vivere con rabbia ridendo e piangendo: questo abbiamo fatto, noi parenti, in questi anni.
E tu "Cuore" ci sei stato vicino, scrivendo con la tua satira un pezzo proprio "vero" di questa storia, aiutandoci a "sopravvivere".
Grazie di cuore.
Daria Bonfietti (presidente dell'Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica) (da Com'è profondo il mare - La strage di Ustica e la satira: moralità della risata e immoralità della vergogna)

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Bibliografia
Per chi volesse saperne di più consiglio i libri:
Il quinto scenario I missili di Ustica di Claudio Gatti e Gail Hammer (Rizzoli 1994)


A un passo dalla guerra Ustica Storia di un segreto inconfessabile di Daria Lucca, Paolo Miggiano e Andrea Purgatori (Sperling & Kupfer 1995)


Ustica: un giallo nel cielo di Enzo Catania (Longanesi & c. 1988)

Ustica - La via dell'ombra a cura di Flaminia Cardini (Sapere 2000 - 1990)


Com'è profondo il mare - La strage di Ustica e la satira: moralità della risata e immoralità della vergogna di Andrea Purgatori, Daria Bonfietti e Michele Serra (Cuore 1994)


il film
Il muro di gomma di Marco Risi (1991)

...e l'opera teatrale(!)
Unreported inbound Palermo i Daniele Del Giudice, musiche di Alessandro Melchiorre con la direzione musicale di Andrea Molino prodotto dalla Pocket Opera Company di Nürnberg in coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna.
era verrà presentata a Bologna il 27 e 28 giugno 1998.
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Links
Finalmente sul web la pagina curata da Luigi Di Stefano (Perito di Parte Civile Itavia nell'istruttoria del procedimento sulla Strage di Ustica)! Contiene molte immagini interessanti.
http://www.coloseum.com/ustica/

"Der Grosse Liren", racconto semiserio che spiega perche` ci sono voluti 17 anni.
http://www.coloseum.com/autori/

USTICA - Documenti e Riferimenti.
http://www.cdc.polimi.it/~tmig0023/ustica.htm

Banca dati della memoria.
http://www.clarence.com/memoria/

Testimonianza di G.Sinigaglia al processo sulla strage Ustica.
http://www.cdc.polimi.it/~tmig0023/usticags

Dossier Ustica: le immagini.
http://www.italink.com/ustica/

Un sito dedicato alle investigazioni sull'incidente del volo TWA 800. Evidenzia alcune similitudini con la tragedia del DC-9 Itavia.
http://www.webexpert.net/rosedale/twacasefile/default.htm
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3° articolo http://www.misteriditalia.com/ustica/audizioni/

4° articolo http://italy.indymedia.org/news/2002/01/35709_comment.php#35774
via, via, DS e polizia!
by ink Saturday January 26, 2002 at 02:55 PM
____________________________________________________________Assistiamo in questi giorni ad un tentativo da parte della sinistra dei DS
di rileggitimarsi di fronte al movimento per candidarsi come suoi
rappresentanti a livello istituzionale.
Questo tentativo vedrà un banco di prova con la partecipazione di
Folena (vedi articolo manifesto di oggi) e Weltroni all' incontro di Porto Alegre dove questi
disgustosi personaggi avranno diritto di tribuna.
Proprio per queste ragioni ci appelliamo a tutti gli estremisti
che saranno presenti in Brasile (come in ogni altro luogo in cui queste
(arogne si mostrassero) a non dargli tregua.

Ricordiamo alcune eclatanti opere che nell' ultimo decennio hanno visto questi
delinquenti come protagonisti:

- Accordi per la distruzione dei diritti dei lavoratori
con i governi Ciampi ed Amato

- Legge Turco-Napolitano che ha istituito i CPT

- Fautori della guerra in Kosovo

- Appoggio della guerra in Afghanistan
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alro articolo http://www.amnistia.net/news/articles/aviustic/aviustic.htm

81 civils italiens abattus par une guerre non déclarée au-dessus de la Méditerranée


Newsport, jeudi 2 septembre 1999


Le 27 juin 1980 un avion de ligne de la compagnie italienne Itavia avec 81 passagers à bord qui effectuait la liaison entre Bologne et Palerme précipita dans des circonstances mystérieuses. Tous les passagers et tous les membres de l'équipage trouvèrent la mort. Nous savons aujourd'hui avec certitude qu'il ne s'agit pas d'un accident. Nous savons aujourd'hui qu'un confit aérien eut lieu au-dessus de la Méditerranée entre des avions de l'Otan et des avions libyens. 20 ans après les faits, le juge italien Priore dénonce: "Il y a eu un acte de guerre. Il y a eu une opération de police internationale du ressort des grandes puissances." Une belle brochette de hauts gradés italiens ont été mis en examen pour attentat aux organes constitutionnels, concours en haute trahison et faux témoignage.

Que s'est-il passé? Le juge italien parle d'un "contexte complexe" qui aurait abouti au fait que l'avion de ligne italien se soit trouvé au beau milieu d'une véritable bataille aérienne entre des avions de chasse de l'Otan et des Mig libyens. Selon les conclusion du juge Priore, le DC9 italien a été abattu par une "presque" collision avec un autre avion militaire. Ce dernier s'était caché en dessous de l'avion civil pour ne pas se faire intercepter en effectuant une manoeuvre très délicate à une vitesse supersonique. C'est cela qui aurait provoqué la fracture de l'aile gauche du DC9 et, tout de suite après le décrochage du moteur de droite en provoquant la chute de l'appareil et la mort de 81 personnes.

Que faisaient-ils des avions de l'Alliance atlantique, non mieux identifiés, au-dessus du ciel de la péninsule en ce 27 juin? Vraisemblablement, selon nos sources, ils voulaient éliminer le colonel Khadafi sur lequel ils avait eu l'information qu'il devait transiter dans ce cieux.

"Si l'hypothèse de Priore est vraie alors il n'y a pas à découvrir un secret sur l'Otan, mais un secret à l'intérieur de l'Otan" affirme Giovanni Pellegrino le président de la Commission - "massacres" mise en place par le parlement italien.

Une chose est néanmoins d'ores et déjà certaine: le crime restera impuni. En effet, dans sa conclusion, le juge Priore n'hésite pas à affirmer de "ne pas devoir procéder à propos du délit de -massacre-, les auteurs du crime étant inconnus".

Il est néanmoins intéressant de remarquer qu'une source diplomatique de l'Alliance atlantique admet que le juge italien "a pu se rendre à plusieurs reprises au siège de l'Otan. Il a pu poser toutes les questions qu'il souhaitait poser, mais il a reçu les réponses qu'il "POUVAIT" obtenir".

Et, voilà, c'est peut-être dans les réponses que le magistrat italien "n'a pas pu" obtenir que se cachent les responsables de la mort de 81 civils. 81 victimes d'une guerre qui, selon les assassins de l'histoire, n'a jamais eu lieu.

http://italy.indymedia.org/news/2003/02/167733_comment.php#167847
----------------------------------------------------------------------------___________________________________________________--------------------------------Adesso attacheranno ´l'Irak,ma vi siete scordati USTICA?
Alcuni siti da visitare:vi invito a cercare in rete ed a publicare anche vou qualcosa su Ustica,il Cemresig ecc ...

1° articolo http://www.stragi80.com/ustica/rassegna/servizivari/lora.html

L'ORA Mercoledì 12 Febbraio 1992 - La verità su Ustica
Esclusivo/ Un militare in pensione racconta cosa accadde quella notte
BATTAGLIA AEREA POI LA TRAGEDIA
Un missile del furioso duello nei cieli fra due Tomcat americani e il Mig 23 libico caduto sulla Sila abbattè il DC9 Itavia
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di NINO TILOTTA
"La tragedia di Ustica fu causata da una battaglia aerea fra due Tomcat americani e il Mig 23 libico precipitato sui monti della Sila. Non è forse tutta la verità, ma è certo la verità". Parla per la prima volta G.S. un maresciallo ora in pensione addetto al controllo del traffico aereo sui confini dei Paesi alleati, in servizio quella notte del 27 giugno 1980 allo SHAPE (Supreme Headquarters Allied Powers Europe), il quartiere generale NATO situato ad una sessantina di chilometri da Bruxelles: Il "cervello" dell'Alleanza Atlantica.

Preferisce che non si faccia il suo nome: "Credo che vari servizi segreti siano curiosi di identificarmi -dice - e se ancora non ci sono riusciti non voglio facilitar loro il lavoro".

Si tratta del maresciallo che chiamò "Telefono giallo" durante la trasmissione che Augias dedicò al "Caso Ustica". Siamo riusciti a rintracciarlo.

"Augias mi fece parlare poco in quell'occasione - dice - perché quando mi chiese in modo perentorio se potevo dirgli cosa era successo quella notte, io risposi di no. Diedi però delle indicazioni precise, che interessarono il giudice Priore, in seguito. Non potevo fare altrimenti, allora.Un militare che, come me, ha prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana e all'Alleanza Atlantica è obbligato a tenere fede a quel giuramento ancora per due anni dopo aver lasciato il servizio. Nel frattempo non ci saranno più "prove". I codici (Scramble) cambiano ogni due mesi. Una registrazione, un nastro, se si vuole, scompare in trenta secondi".

"Io quella notte entrai in servizio alle 24, quando erano trascorse oltre tre ore dagli attimi fatali. In sala operativa notai una strana agitazione. Mi resi subito conto che il quartiere generale era mobilitato. Mi dissero che c'era stato un incidente che ci riguardava. Allo SHAPE era arrivato in elicottero il Su.C.Eur., il comandante supremo delle forze NATO in Europa. Non ricordo se in quel momento fosse il generale Alexander Haig o il generale Rogers. Allo SHAPE , infatti, qualsiasi "movimento" militare riguardi lo spazio dei Paesi alleati deve essere tempestivamente comunicato.

Così avvenne anche quella sera.

Il mio compito era proprio quello di controllare il traffico aereo sui Paesi della NATO. L'"equipaggio", cioè l'equipe, è composto in genere da personale di tutti i Paesi Alleati. Qualche italiano che era in servizio il turno precedente al mio e che certo avrà visto tutto, c'è".

Ma lei, maresciallo, ha dati tali che le hanno consentito di maturare una versione della tragedia?

"Si. E per quel che mi riguarda sono certo che quella notte le cose siano andate proprio così: il satellite americano (ma anche i sovietici ne hanno uno analogo, quindi anche loro sanno tutto) ha rilevato il decollo dalla Libia di un aereo diretto nell'area mediterranea. Scatta allora una procedura semplicissima. Il Sac (Strategic Air Command), che noi chiamiamo "la Casa Bianca in volo", ordina il decollo di due Tomcat . Gli intercettori, di solito, partono dalla base NATO più vicina. In Sicilia ci sono Marsala e Sigonella. Ambedue le basi però sono sprovviste di Tomcat, gli unici caccia in grado di battere tecnicamente i Mig 23. I Tomcat si trovano a bordo di una portaerei americana in navigazione nel mediterraneo. E' da qui, che decollano i due intercettori.

Tra l'altro in aria, quella sera, c'erano anche due Atlantic francesi, aerei in grado di scandagliare il mare metro per metro, alla ricerca di sommergibili. Ma per quel che ne so nella vicenda non hanno avuto ruoli particolari. I due intercettori si avvicinano all'aereo e comunica allo SHAPE il relativo "SCRAMBLE". Ciò è importante, perché riduce le responsabilità dell'Aeronautica Italiana, essendo lo SCRAMBLE un codice segreto traducibile solo dallo SHAPE.

L'Aeronautica italiana, quindi, anche se "vede" sul radar le tracce , non sa in realtà di "cosa" o di "chi "si tratti. Sa solo che, a quel punto, il compito di difesa dello spazio aereo viene assolto dalla NATO. Non interviene neanche".

"Allo SHAPE si traduce lo "SCRAMBLE". Si identifica un Mig 23 libico e, dopo i rituali "inviti" ed "avvertimenti" se ne ordina l'abbattimento.

Inizia così un war game aereo tra gli intercettori americani e l'aereo nemico. Ma fin qui, badiamo bene, non c'è gran chè di eccezionale. Di queste battaglie se ne facevano tante, in quel periodo di tensione con Gheddafi. Specie sul Golfo della Sirte. Quel mare è pieno di carcasse di Mig abbattuti dagli americani. Solo che, quella maledetta notte, per motivi misteriosi, o solo per sfuggire ai Tomacats, il pilota si portò oltre il Canale di Sicilia, sulla rotta del DC 9 Itavia, o comunque nelle sue vicinanze.

Un missile, che non so se sparato da uno dei due caccia americani o dallo stesso Mig, sarà stato attratto dall'enorme calore dell'aereo di linea. E fu la tragedia. I due Tomcats hanno poi fatto fuori l'aereo , precipitato sulla Sila, e sono rientrati sulla portaerei. Le cose, per quel che mi riguarda, credo proprio siano andate così".

Ma Marsala, anche se non sapeva per via dello "SCRAMBLE", chi fossero gli artefici di questo war game, almeno le tracce sul radar le avrà pur viste, no?

"Certo. Quelle tracce si trovano nel famoso pezzo di nastro mancante. Quella notte a Marsala, lo so per certo, è atterrato un aereo militare, venuto per sequestrare proprio quelle registrazioni.

Rimangono molti interrogativi. Intanto: quale poteva essere la missione del Mig libico?

"Non lo so. Credo che fosse la "solita". Come ho già detto in quel periodo ci arrivavano spesso allo SHAPE "SCRAMBLE" da decodificare. Molto spesso si trattava di Mig libici che arrivavano in modo provocatorio fino quasi a Pantelleria. Gheddafi, come si ricorderà, rivendicava come proprio lo spazio aereo sul golfo della Sirte. Ma gli americani non erano d'accordo. O magari il Mig poteva essere un diversivo per consentire ai libici qualche particolare manovra".

E la storia che quella notte si aspettasse Gheddafi per farlo fuori?

"Io posso dire del traffico aereo sui Paesi alleati. Non su chi stava su questi aerei. Una cosa però è certa: il Mig 23 è un monoposto. E nessuno avrebbe mai potuto pensare che a pilotarlo ci fosse un Gheddafi così imbecille da avventurarsi da solo nei cieli controllati palmo a palmo dalla NATO".

Perché, se è andata come dice lei, si è creata questa serie di bugie ed omissioni?

"Perché l'Italia ha fatto un patto di alleanza che vieta a tutti i Membri di divulgare informazioni militari. Non poteva venir meno a questo patto. Si è limitata a dire: "l'Aeronautica Italiana in questa faccenda non c'entra". In fondo è la verità. Almeno parte della verità. Solo se venisse sciolto il segreto militare che vincola le Forze armate NATO, sapremmo esattamente cos'è accaduto. Se togliessero questo segreto, vedrebbe quanti militari sarebbero felici di togliersi questa "spina dal cuore", come l'ha definita Cossiga.

Ma il clima è ancora tanto rovente. Si figuri che un avvocato di parte civile, che difende i familiari delle vittime della strage, mi ha detto che il giornalista Purgatori, protagonista del film "Il muro di gomma" non ha potuto presenziare ad una conferenza sulla questione perché il suo direttore lo avrebbe diffidato dall'occuparsi ancora del caso.

Se il clima è ancora questo, dopo dodici anni, se ci sono tali pressioni, allora la verità forse non verrà mai fuori. Tutta, almeno".
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2° articolo http://www.mclink.it/personal/MC9494/ustica.htm

La strage di Ustica: per non dimenticare...



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Questa pagina intende essere un piccolo contributo alla memoria. Non dobbiamo smettere di pretendere la verità.
Aggiungo la mia voce a quella di quanti -in questi lunghi anni- non hanno smesso di credere nella giustizia, di pretendere che si faccia luce. Che la verità, a 19 anni dalla strage, venga finalmente fuori. Che i colpevoli (chi la strage la ha provocata e chi ha coperto la verità) siano puniti.


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Caro diario...
Caro diario sono felice, oggi è il 26 giugno 1980 e sono stata promossa. EVVIVA!!!!! (ho tredici anni) Mamma e Papà sono molto orgogliosi di me, mi hanno promesso da mesi che il loro regalo per la promozione sarà portarmi con loro in Sicilia. EVVIVA!! Ce l'ho fatta e non vedo l'ora di fare il mio primo viaggio in aereo, anche per i miei genitori è la prima volta. Oggi ho telefonato a mia cugina a Palermo, le ho detto che fra qualche giorno ci vedremo, anche la nonna è contentissima e non vede l'ora, ed anch'io sono impaziente di fare questo viaggio. Caro diario oggi 26 giugno 1980 c'è stato un cambiamento nel programma. La mamma ha detto che siccome non ha trovato posto in aereo, partono solo loro due con la speranza di poter trovare due biglietti, promettendomi un nuovo regalo al ritorno. UFFA!!! Non è giusto! Sono arrabbiatissima! Non voglio un altro regalo. Ho pianto tutto il pomeriggio, ma le mie lacrime sono servite solo a far partire la mamma molto triste. Le sue parole per consolarmi sono state: "tu devi badare alla famiglia perché sei la più giudiziosa". UFFA! Mamma mi ha tradita, non è stata di parola. Non si fanno promesse se poi non si mantengono. Io voglio il regalo promesso. Voglio volare con Mamma e Papà. Oggi 27 sono partiti, nel pomeriggio hanno telefonato per dire che l'aereo partiva in ritardo, colevano parlare con me, ero così arrabbiata che non sono andata al telefono. Caro diario oggi 28 giugno 1980 non credetrai a quello che ti dirò ora: la Mamma e il Papà non hanno ancora telefonato per dire che sono arrivati. Qui sono tutti agitati. Non credo a quello che sento, dicono che l'aereo è scomparso!! NO! Non è possibile, non può succedere niente di brutto ai miei genitori. Io sono la piccola di casa. Ma perché a casa nostra c'è sempre il dottore e mi mandano sempre a comprare la camomilla? Perché i miei fratelli e mia sorella piangono sempre? Perché la TV fa vedere sempre quelle immagini nel mare? Sono tutte finte, come dice sempre la Mamma! Se potessi sentirla al telefono la Mamma mi tranquillizzerebbe. Mi sento morire. I miei fratelli sono partiti a cercare Mamma e Papà. Sono due giorni che tengo le dita incrociate, qui sono tutti disperati, ma io no, perché so che Mamma e Papà torneranno molto presto. C'è un via vai di parenti, amici che ci opprimono, piangono. Non sanno che lo fanno inutilmente, perché non è vero niente, Mamma e Papà torneranno da me, perché non lascerrebbero mai la propria piccola qui sola. I miei genitori mi vogliono troppo bene per abbandonarmi. Tornate presto vi prego. Caro diario mi stanno facendo credere a questa realtà, ma io tengo forte le mie dita incrociate, quello che sto passando non te lo so descrivere. Mi riempio di pizzicotti per svegliarmi da questo incubo che non finisce mai. Papà, Mamma dove siete andati a finire? Perché mi lasciate così sola... In famiglia c'è tensione, non so più se chiamarla famiglia, ora non è rimasto niente della mia meravigliosa famiglia. Solo il dolore regna fra noi e fa continuare i nostri giorni. Oh Dio, che sta succedendo a noi tutti? Perché hai voluto questo? Chi ha voluto e permesso tutto questo? Perché delle persone fanno queste cattiverie? Perché devono esistere questi sbagli e far soffrire così la gente? Caro diario oggi sono andata nella casa dove ero così felice con i miei genitori, £e così vuota, spoglia, lugubre ed ho cominciato a sognare ad occhi aperti. Vedo Mamma e Papà scendere dall'auutobus con delle grandi valige, entrare in casa, salire le scale ed io precipitarmi ad abbracciarli! Oh Signore ti ringrazio!! Non mi stacco più da loro, non mi voglio più svegliare, portatemi via con voi vi prego. Ho pianto tanto, tanto, urlato più forte che potevo, avrei voluto farli scendere da quel maledetto aereo che me li aveva portati via. Sono stanca, nauseata, ho paura che impazzirò o forse pazza lo sono già. Vorrei farla finita. Mamma, Papà perché non mi avete portato via con voi? Io non riesco più a vivere! Caro diario sono strastufa, non ce la faccio più, ora ti saluto, vado a dormire, spero che i miei sogni mi portino via con loro. Anno 1990. Da quel triste momento di dieci anni fa tutti mi hanno sempre detto che ero fortunata ad essere così piccola e che quindi non soffrivo più di tanto, ma non sanno che quando la speranza muore la vita non ha più senso. Quella bambina è cresciuta, ora ha ventitré anni, ed ancora non sa che senso dare a questa sua sofferenza.
Linda Lachina (da Ustica - La via dell'ombra)

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I fatti

In alto
I resti del Dc-9 ricostruiti in un hangar di Pratica di Mare.
In questa immagine viene evidenziata la zona di uscita del
primo dei due missili che avrebbero abbattuto il velivolo.
In basso
Ricostruzione ottenuta inserendo nell'immagine dell'aereo
integro la zona in questione

Il 27 giugno 1980, alle ore 21 esatte, i radar di Fiumicino cessavano bruscamente di registrare le battute dell'Itavia 870, un Dc-9 in volo tra Bologna e Palermo con a bordo 81 persone. L'aereo sembrava scomparso, ma dopo alcune ore spese in frenetiche quanto disordinate ricerche, si raggiungeva la certezza che era caduto in mare a nord di Ustica. Non c'erano superstiti. Quel momento segnava l'inizio di uno di quei misteri italiani - come l'attentato in piazza Fontana o la strage di Bologna - che sono sempre rimasti colpevolmente irrisolti.

da Il quinto scenario I missili su Ustica di Claudio Gatti e Gail Hammer (Rizzoli, 1994).

Giorno per giorno tra indagini e depistaggi
27 giugno 1980
Ore 20,59',45". Il DC9 I-TIGI Itavia, in volo da Bologna e Palermo, partito con due ore di ritardo, esplode nei cieli a nord di Ustica.
81 fra passeggeri ed equipaggio. 81 vittime, di cui 13 bambini: 2 non hanno ancora compiuto 2due mesi.
28 giugno 1980
Il gruppo neo fascitsa dei NAR rivendica la strage: per i giudici si tratterà di un vero e proprio depistaggio operato dal cosidetto Super Sismi, il "gotha" dei servizi segreti inquinati dalla P2.
10 luglio 1980
Il ministro socialista della difesa Lelio Lagoorio riferisce al senato dell'incidente escludendo coinvolgimento di aerei militari. Le autorità aeronautiche sostengono l'ipotesi del "cedimento strutturale" del velivolo. Il generale Romolo Mangani, comandante del Centro operativo regionale di Martina Franca, responsabile del controllo radar dei cieli del sud verrà accusatodi "alto tradimento per aver depistato le indagini".
18 luglio 1980
Sui monti della Sila viene trovato un Mig 23 libico abbattuto la notte del 27 giugno, la stessa notte dell'abbattimento del DC9. Il marescaillo Mario Alberto Dettori, radarista della base di Poggio Ballone (Grosseto), confessa alla moglie: "Quella notte è successo un casino, per poco non scoppia la guerra". Dettori morirà suicida nel marzo dell'87 ossessionato da una scritta che, dice, non l'abbandona mai: "Il silenzio è d'oro e uccide".
17 dicembre 1980
L'Itavia, lazienda del DC9 esploso, dirama un comunicato stampa che indica come unica ipotesi valida a spiegare la caduta dell'aereo quella di un missile.
16 marzo 1982
La prima commissione d'inchiesta parlamentare (presidente Carlo Luzzati) sostiene che senza l'esame del relitto non è possibile chiarire se il DC9 cadde per esplosione interna (bomba) o esterna (missile).
Agosto 1986
Il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga chiede al capo del Governo Bettino Craxi di rendere possibile il recupero del relitto. La motivazione? "Ogni ritardo nelle indagini comporta il rinvio delle eventuali misure correttive che potrebbero rivelarsi indispensabili per la prevenzione di altri incidenti..."
10 giugno 1987
La ditta francese Ifremer comincia le operazioni di recupero del DC9.
16 marzo 1989
Dopo cinque anni di lavoro i periti della commissione Blasi nominata dal giudice Bucarelli concludono che il DC9 è stato abbattuto da un missile.
Maggio 1990
A sorpresa, due dei componenti la commissione voluta da Bucarelli fanno marcia indietro riproponendo l'ipotesi della bomba.
Marzo 1993
Alexj Pavlov, ex colonnello del KGB, rivela la sua verità: il DC9 fu abbattuto da missili americani, i sovietici videro tutto dalla base militare segreta che nascondevano vicino a Tripoli: "Fummo costretti a non rivelare quanto sapevamo per non scoprire il nostro punto di osservazione. Quella notte furono fatte allontanare tutte le unità sovietiche della zona perché sapevamo che ci sarebbe stata un'esercitazione a fuoco delle forze americane..."
Dicembre 1993
Andrea C

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