Esplosione vicino a una centrale in Iran la tensione va alle stelle
All'inizio si era parlato di un attacco aereo contro il reattore poi Teheran rassicura: un velivolo ha perso un serbatoio in volo
In poche ore pioggia di reazioni da Israele agli Usa il prezzo del petrolio vola e i mercati perdono punti
Bushehr, la centrale nucleare in costruzione TEHERAN - Due ore di tensione alle stelle in Iran per un'esplosione nella città meridionale di Dailam nella provincia di Bushehr, dove si trova un'importante centrale nucleare. Le prime notizie parlavano di un missile lanciato da un aereo nemico poi ha preso invece corpo l'ipotesi di un incidente di un velivolo iraniano che avrebbe perso un serbatoio in volo. L'esplosione sarebbe stata dunque causata dall'impatto di questo al suolo.
Ma intanto, nel clima di gelo di questi giorni tra Washington e Teheran, la notizia di un possibile attacco contro un sito nucleare iraniano ha provocato un terremoto internazionale. La zona dell'esplosione si trova comunque a 150 chilometri dal reattore nucleare da 1.000 megawatt di Bushehr, che dovrebbe entrare in funzione a fine 2005. Negli ultimi giorni gli Stati Uniti avevano avvertito l'Iran che deve rispettare i suoi obblighi nucleari e smettere di perseguire la costruzione dell'atomica se vuole essere certo di evitare un conflitto. Per Israele nel giro di sei mesi Teheran disporrà del "know how" per dotarsi dell'atomica.
Alla notizia dell'splosione subito le Le tv arabe Al Jazeera e Al Arabiya hanno riferito, citando la tv iraniana, che la contraerea iraniana aveva aperto il fuoco contro l'aereo sconosciuto.
Quasi in tempo reale, le prime reazioni internazionali. I primi a far sapere di non essere coinvolti nel blitz sono gli israeliani che assicurano, attraverso una fonte militare, che l'esplosione non è opera loro.
Ma la confuasione regna. Il ministro degli Esteri iraniano Kamal Kharrazi, in visita a Berlino dice di non avere informazioni riguardo all'esplosione. La stessa cosa dice il portavoce della Casa Bianca Scott McClellan. Intanto i mercati reagiscono. Il brent fa un balzo del 2,55% guadagnando oltre un dollaro e superando quota 46 dollari. Wall Street apre in ribasso e le borse europee scendono mentre il dollaro scende.
Poi arriva la rassicurazione dell'ambasciata russa a Teheran (i russi hanno costruito il reattore) che esclude un attacco.
Alla fine è il governo iraniano a chiarire: "Non vi è nessuna ragione per ritenere che l'esplosione registrata nella provincia iraniana di Busheher sia da attribuire a un attacco", dicono fonti ufficiali. (16 febbraio 2005)
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