CORTEO 28 SETTEMBRE - MILANO
L’anno politico che si è appena chiuso è stato marcato da una grande partecipazione di massa, superiore alle aspettative delle stesse forze organizzate promotrici, ad una serie di appuntamenti di lotta: dalle grandi e drammatiche giornate contro il G8 a Genova alla battaglia contro l’attacco all’art.18, dal corteo dei migranti di Gennaio a Roma alle stesse mobilitazioni tenutesi, sempre a Genova, ad un anno dai fatti del luglio 2001.
Tutto questo ci conferma che è in corso una ripresa delle lotte sociali, ripresa che per fortuna investe un arco di soggetti più vasto dell’area delle forze antagoniste organizzate, e che riguarda un altrettanto vasto arco di temi e diritti: non solo art.18 e migranti, ma anche sanità, scuola, donne, espropriazione e mercificazione delle risorse naturali, lotta contro l’ultra-garantismo a senso unico di chi da una parte promulga leggi su misura a beneficio dei potenti e dall’altra criminalizza tutti i movimenti di opposizione, lotta contro la guerra. Il prossimo autunno vedrà la ripresa ed allargamento di tutti questi percorsi: nuovo sciopero generale in Ottobre contro il “Patto per L’Italia”, che si aggiungerà a quello unitario del 16 Aprile ed a quello del 15 febbraio promosso dalle forze autorganizzate, battaglia contro l’applicazione della legge Bossi-Fini e contro un prevedibile ed imminente nuovo attacco alle pensioni, lotta contro le nuove guerre in preparazione, etc.
Così come la ripresa dei conflitti vede impegnato un ventaglio ampio e trasversale di soggetti, allo stesso modo da parte del potere da un lato si rafforza la tradizionale repressione e criminalizzazione delle forze antagoniste organizzate, e dall’altro si vara una strategia ancora più ampia di controllo sociale e di attacco a chiunque dissenta. Questa strategia arriva oggi a lambire perfino settori del sindacato ufficiale e della opposizione istituzionale, che pure in passato hanno non poco contribuito, e in parte continuano tuttora a contribuire, ad aprire brecce nelle quali stanno irrompendo violentemente le politiche neoliberiste della destra al governo. Proprio a Milano, città simbolo della destra, vengono minacciate pesanti misure preventive di sorveglianza speciale e di restrizione delle libertà personali ai danni di militanti del movimento, sulla base della loro partecipazione alle lotte e quindi della pura e semplice criminalizzazione di comportamenti ed appartenenze politiche; a Settembre riparte una nuova stagione di processi politici, da quello che si apre il 17 per i fatti del corteo di Aprile ’99 contro la guerra nei Balcani, all’altro che si apre il 30 contro i tre compagni, imputati di antifascismo per le vicende del 25 Aprile 2001, e già a suo tempo arrestati a ben 5 mesi di distanza da quei fatti; fatti consistenti nella risposta di massa ad una squallida e sfacciata provocazione dei fascisti di Forza Nuova nei confronti di un presidio antifascista di associazioni, partigiani, centri sociali. La giunta Albertini dal canto suo paventa il grande repulisti ai danni di tutti gli spazi occupati ed autogestiti. In tutta Italia (vedi Taranto), si tornano ad usare le accuse di associazione sovversiva per colpire le manifestazioni di piazza, peggiorano le condizioni di vita carcerarie e si minaccia l’applicazione dell’art.41 bis anche ai detenuti politici. Su un piano più allargato invece si riempiono le città di nuovi commissariati e di telecamere, si varano “pacchetti sicurezza” o leggi sui migranti che introducono nuove e più pervasive forme di controllo e di carcerazione diffusa che poi vanno a colpire intere fasce sociali, si dichiara guerra agli occupanti di case popolari, si accusa di “complicità col terrorismo” la CGIL e si schedano gli operai sindacalizzati o quelli che scioperano. E come non ricordare in questo contesto le stesse giornate di Genova 2001 (per le quali a breve si chiuderanno le istruttorie ai danni dei manifestanti denunciati), i pestaggi in piazza e nelle caserme, l’assassinio di Carlo Giuliani, l’attacco ad un corteo di 300.000 persone in quella che non noi ma Amnesty International ha definito la più grossa e massiccia violazione dei diritti umani nell’Europa del dopoguerra. Ed è proprio l’ideologia autoritaria della guerra e della “sicurezza globale”, a un anno dai fatti dell’11 Settembre, il collante e l’asse intorno al quale si vuole legittimare questa campagna planetaria contro ogni forma di opposizione popolare alla dittatura del profitto e del mercato, come dimostra l’uso strumentale delle campagne “antiterrorismo” sia per attaccare i movimenti di lotta all’interno dei singoli paesi, che le forze (vedi Euskadi, Palestina o Kurdistan) che si battono per l’autodeterminazione.
FARE CRESCERE OGGI IL CONFLITTO E L’OPPOSIZIONE SOCIALE, VUOL DIRE ANCHE DIFENDERE CON LE UNGHIE E CON I DENTI OGNI SPAZIO DI LIBERTA’ E DI AGIBILITA’ SOCIALE E POLITICA. Questa difesa oggi è possibile, come dimostrano anche episodi piccoli ma importanti di resistenza agli sgomberi messi in atto a Milano da migranti o occupanti di case popolari, e mentre le famigerate leggi salva-Berlusconi/Previti, fanno crollare davanti agli occhi di tutti la mascherata della “legge uguale per tutti”, e rendono sempre più evidente l’arroganza di un governo di destra impegnato con vigore a rafforzare quel lento processo, peraltro in parte avallato in tutti questi anni anche da grossi settori dell’attuale opposizione istituzionale, di concentrazione di tutti i poteri dentro l’esecutivo. Di quale “legge uguale per tutti” si può parlare infatti, di fronte alla plateale contraddizione di chi vuole garantire l’impunità a chi da le mazzette ai giudici, mentre si guarda bene dall’abolire i reati di “associazione sovversiva”, per non parlare di quelli di opinione, applicati a man bassa qui a Milano per limitare il diritto di manifestare ? Per queste ed altre ragioni rivolgiamo un appello, indirizzato non solo a chi come noi vede in tutte le lotte in corso un passaggio per la ripresa di una ineludibile battaglia anticapitalista, ma rivolto anche a tutte le associazioni, comitati, centri sociali, forze organizzate o singole individualità, che hanno semplicemente a cuore la difesa degli spazi di libertà in questo paese. Un appello per una mobilitazione unitaria da tenersi Sabato 28 Settembre a Milano, contro l’ondata neo-autoritaria e securitaria, contro la criminalizzazione delle lotte e contro ogni forma di controllo sociale e di militarizzazione del territorio, per la difesa degli spazi di agibilità politica e sociale e in solidarietà con tutti coloro che sono colpiti più direttamente dalla repressione, per l’abolizione dei reati di associazione sovversiva e delle sanzioni penali e monetarie per reati di opinione. Perché i problemi sociali si risolvono cambiando la società e non trasformandoli in materia penale o in questioni di ordine pubblico.
Per adesioni: tel. 02/2611644; 02/58105688; 02/5453986. mail: cox18news@yahoo.it; coa.transiti@tiscalinet.it; vittoria@ecn.org.
SABATO 28 SETTEMBRE ORE 15,30 CORTEO CON CONCENTRAMENTO IN P.ZZA 24 MAGGIO.
LUNEDI 30 SETTEMBRE ORE 9,30 PRESIDIO DAVANTI AL PALAZZO DI GIUSTIZIA DI MILANO
MOVIMENTO PER L’OPPOSIZIONE SOCIALE
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