dall'unità di oggi 21 luglio
21 Luglio 2005 L’Istat appalta le rilevazioni No dei lavoratori
Protesta dei precari interrotta dalla polizia. Si va allo sciopero
di Felicia Masocco/ Roma
POLIZIA ALL’ISTAT e i dipendenti vanno allo sciopero. Contro la scelta del vertice di via Balbo di chiamare le forze dell’ordine ieri durante un’iniziativa sindaca le, non autorizzata ma pacifica. E soprattutto contro l’esternalizzazione del servizio Fol, la rilevazione delle forze lavoro. «Costretto» dai tetti di spesa imposti dall’ultima Finanziaria e da norme di legge che il ministero della Funzione pubblica vuole assolutamente rispettate, l’Istituto sta procedendo con un bando di gara per dare in appalto quello che era ed è considerato in via Balbo un fiore all’occhiello della statistica pubblica. Si tratta di una rete di rilevazione, oltre trecento co.co.co che in tutta Italia assumono informazioni sulle forze lavoro, sulle loro dimensioni, su come cambiano. Costano complessivamente 5 milioni di euro l’anno: una società esterna costerebbe 6 milioni e mezzo. Dunque? «Dunque verrebbe violato il principio di risparmio che la pubblica amministrazione si è imposta», spiega Gabriele Giannini responsabile Slc-Cgil, il sindacato che con la Uil e il Coordinamento dei precari ieri ha protestato interrompendo la riunione del Consiglio d’Istituto. Per tutta risposta sono stati chiamati degli agenti in borghese (non accadeva dagli anni Settanta) che hanno identificato alcuni lavoratori e rappresentanti sindacali. Riuniti in assemblea i dipendenti hanno dunque proclamato lo sciopero nazionale «é il primo contro la precarietà» spiega Lorenzo Cassata, del Coordinamento. E martedì terranno un sit-in davanti al ministero della Funzione Pubblica. Il «nodo» sta infatti a palazzo Vidoni: è qui, passando per via Venti Settembre sede del ministero dell’Economia che si decide il futuro della statistica pubblica. E a quanto pare le incognite non mancano. Data la politica di questo governo, il timore è che l’esternalizzazione della Fol sia un primo passo verso lo «smembramento» dell’Istat. Anche per i vertici dell’Istituto comunque la rilevazione delle l’Indagine forze lavoro deve restare interna. «È un servizio di qualità, dà un buon grado di soddisfazione - riconosce Vittoria Buratta, dirigente del dipartimento di produzione -. È una rete che funziona, è formata, ha familiarità con il territorio. Esternalizzarla è un disinvestimento. Per questo chiediamo una deroga alla norma e puntiamo ad averla. Ma fino a quando non l’avremo ottenuta siamo tenuti a percorrere la via dell’esternalizzazione». «Se questa è la posizione dell’ Istat gli chiediamo di mantenerla - rilancia Giannini -. Chiediamo un atto di coraggio».
www.precari.tk
|