Il mesotelioma pleurico, la pechblenda, il TAV e la citta' di Torino
Molto è stato detto e scritto, sui rischi dell'esposizione alle fibre di amianto. Ci sono alcuni paesi in Piemonte, dove questo metallo veniva estratto e lavorato, che ricordano ancora oggi molto bene il numero di morti e le malattie causate dall'amianto, Balangero e Casale per esempio. In Valsusa, nel ventre del monte magico Musinet, ce n'è pieno, proprio dove gli incoscenti progettisti della linea ad Alta Capacità/Velocità hanno deciso che passeranno i tunnel della nuova linea ferroviaria. Questo significa che per vent'anni almeno i cittadini della valle e gli abitanti di Torino saranno esposti al rischio di respirare a pieni polmoni le fibre assassine. Il forte vento della Valsusa infatti non risparmerà certo gli abitanti della metropoli. Non finisce qui, perchè in alta valle, a Venaus, il monte che si traforerà è invece ricco di pechblenda, un materiale radioattivo particolarmente pericoloso. Anche qui gli stessi progettisti hanno deciso di bucare la montagna. La questione della salute degli abitanti delle valli e di Torino è solo uno degli aspetti truci di questa vicenda, di questo famigerato progetto. La costruzione della superlinea ferroviaria infatti tocca parecchi altre questioni. Per esempio l'inutile sperpero di denaro, che scorrerà a fiumi dalle casse dello Stato ai vari imprenditori interessati alla costruzione delle varie tratte. Un lavoro pagato praticamente per intero con i soldi dei contribuenti italiani, la Francia infatti non mette quasi nulla e gli imprenditori nemmeno. I promotori di questa grande opera ci vengono a raccontare i vantaggi di una comunicazione più veloce con la Francia, Nello stesso momento pero' vengono soppressin i treni Torino Lyon per mancanza di viaggiatori. A chi servirà allora questa linea? Per superare la contraddizione evidente i progettisti hanno semplicemente cambiato la denominazione del treno da TAV a TAC, ovvero treno ad Alta Capacità, intendendo con ciò la realizzazione di un sistema di trasporto su rotaia dei mezzi pesanti che, caricati a Torino, passerebbero in Francia senza soffocare con gli scarichi dei motori i già esausti abitanti dell'alta Valle Susa, dove è aperto il tunnel del Frejus. Tutto ciò mentre la linea ferroviaria già esistente è utilizzata al massimo per il 38 % delle sue capacità, e mentre le statali 24 e 25 che percorrono la valle sono intasate giorno e notte dai TIR che evitano l'autostrada perchè troppo cara. Scavare tunnel di decine di chilometri significa inotre intervenire in maniera disastrosa sul sistema idrogeologico, cioè si corre il rischio che vengano tagliate le falde acquifere, ciò può causare l'interruzione del flusso di acqua nei paesi, come già è successo nel Mugello per la linea Bologna-Firenze, e inoltre si intensifica il rischio di frane e smottamenti. Gnomi elfi fate, animali e piante della montagna patiranno anche loro le conseguenze di 20 anni (previsti) di scavi, polveri e trivellazioni, immensi accumuli di materiale di scavo invaderanno la valle ed il letto della Dora. Insomma, la famosa proporzione costi-benefici di questa indispensabile opera non sembra puntare su valori positivi, al contrario si avvelenano gli abitanti della Valsusa per un progetto che è destinato ancor prima delle prime trivellazioni al fallimento. Costoso, devastante, inutile, dannoso Ma perchè allora si spinge così tanto nei palazzi del potere per realizzare quest'impresa? La risposta è la più ovvia, ci sono di mezzo tanti soldi, miliardi su miliardi, che si spartiscono i politici e le imprese costruttrici. I politici di destra e sinistra sono singolarmente molto uniti in questa vicenda, perchè ognuno ha da favorire i propri interessi, dalla CMC di Ravenna, cooperativa rossa che ha già alle sue spalle la devastazione del Mugello, per cui è sotto processo, alla FIAT, ai vari gruppi di affari più o meno mafiosi che amano navigare dove ci sono tanti soldi – è di questi giorni la notizia che sulla tratta veneta dell'Alta Velocità i lavori sono stati interrotti perchè nei terrapieni dei binari erano state allegramente scaricate e nascoste sostanze pericolose e nocive -. Un progetto che avanza sfrontato, senza tenere conto dell'opinione e delle paure degli abitanti della Valsusa che da 15 anni protestano contro la realizzazione del TAV, al punto che nelle ultime manifestazioni più di metà della valle (30.000 persone) è scesa in strada per ribadire in maniera decisa il proprio no. Ma ciò non è sufficiente, per chi detiene il potere. Per esempio Chiamparino, anni fa per caso eletto sindaco di Torino, dichiara sui giornali che opporsi ad una simile opera è un gesto di miopia e di egoismo, un curarsi solo del proprio orticello davanti agli interessi più grandi della nazione. Lo segue a ruota la sua collega in regione Bresso che non ha mai avuto dubbi sul fatto che il TAV si farà. Anche i sindaci della Valsusa che oggi sono schierati a fianco della popolazione prima o poi verranno richiamati all'ordine dalle direttive del partito, che caccerà i più riottosi e premierà invece coloro che tradiranno le aspettative degli abitanti che li hanno eletti. A Torino, così distratti dall'imminente evento olimpico, si parla poco e male della lotta degli abitanti della Valsusa, così come dello spreco, dei rischi, della devastazione che il TAV porta con se. I mezzi di comunicazione, giornali radio e TV, sono schierati a fianco dei promotori dell'opera e dei politici che la sostengono e quindi non fanno passare e filtrano le notizie che arrivano dalla valle. Evitano di informare i torinesi sui pericoli per la salute non solo dei montanari, ma anche della loro. Plaudono alle manovre repressive che tentano di imbavagliare quei pochi in città che si ostinano denunciare la grande truffa della linea ad Alta Velocità. Imbrogliano i dati su costi-benefici dell'opera con sondaggi realizzati ad arte. Un panorama, quello fin qui descritto, che non lascia dubbi sul fatto che solo la decisa opposizione dei valsusini, l'appoggio dei torinesi che non vorranno farsi abbindolare dalle bugie dei potenti, la lotta popolare, potranno far si che quest'ennesima grande porcata spacciata come progresso non si faccia più. Fermare il TAV si puo', Fermarlo tocca a noi!
Alcuni siti per informarsi: http://www.notav.it http://www.notavtorino.org/ http://www.inventati.org/fenix http://tutto.squat.net Mail: ecosservatorio@yahoo.it
Osservatorio Ecologico Torino
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