GLI SQUATTER PROPONGONO DI CONTESTARE LA TREGUA OLIMPICA
Sabato 24 settembre ore 21:40. Gli anarchici si presentono alle cerimonie ufficiali delle celebrazioni della cosiddetta “tregua olimpica”.
Una cinquantina di contestatori è penetrata all’interno del tendone allestito davanti a palazzo reale per ospitare i riti della propaganda olimpica.
Il dibattito era già iniziato di fronte a circa 300 persone, prevalentemente formate da truppe cammmellate filo-olimpioniche.
Stava parlando il “guru” della sinistra informatica Jeremy Rifkin, quando hanno cominciato ad echeggiare le trombe da stadio, è iniziata la distribuzione dei volantini di contro-informazione e si sono spiegati gli striscioni. Quello degli squatter diceva: LA TREGUA OLIMPICA E’ UNA FARSA e portava il simbolo dell’osservatorio ecologico volante sgomberato 3 volte in 5 mesi.
Quello della FAI: NESSUNA TREGUA CON CHI SFRUTTA E OPPRIME.
Sono subito intervenuti numerosissimi sbirri in borghese camuffati fra il pubblico, cercando di cacciarci con spintoni e minacce, validamente coadiuvati da alcuni zerbinotti del servizio d’ordine.
Ma uno di noi ha potuto parlare dal palco, denunciando il dilagare della violenza istituzionale in città: 3 immigrati morti in 10 giorni durante “normali controlli di polizia”; aggressioni fasciste con intento omicida alle case occupate; 11 arresti fra i partecipanti alla manifestazione antifascista di protesta; 6 spazi occupati sgomberati ( 5 sono anarchici) in 5 mesi; carceri traboccanti; rimpatri forzati.
Quello di noi che ha parlato è stato applaudito a più riprese.
I partecipanti sono stati invitati a disertare la rivoltante messa in scena della “tregua olimpica”.
Dopo circa 20 minuti i manifestanti sono usciti seguiti dai digos inferociti, che promettevano denunce. Hanno aderito alla proposta dei dimostranti numerose persone presenti, andandosene.

Torino squatter
Domenica 25 settembre 2005-09-25

Nb:
I documenti di controinformazione distribuiti in piazzetta reale si reperiscono sul sito di indymedia Piemonte e su quello di tuttosquat.

Nel panorama di apparente democrazia che sopisce le coscienze dei più, penso che ogni forma di comunicazione pacifica sia assolutamente importante e necessaria. Poter manifestare il proprio dissenso è condizione di libertà. Una libertà sempre più intaccata da poteri più o meno percepibili in taluni casi, in altri estremamente violenti. Poteri legalizzati, esercitati da una parte di società che per propri interessi determina una profonda discriminazione sociale ed economica. Ben vengano quindi le manifestazioni di dissenso degli squatters torinesi, della FAI e di quanti altri pensano che sia giusto lottare per riprendersi quegli spazi di libertà sempre più negati.