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presidio CPT
by NABAT Friday, Sep. 30, 2005 at 12:09 PM mail:

PRESIDIO CPT

I C.P.T. NON SONO ALBERGHI A QUATTRO STELLE

I Centri di Permanenza Temporanea per immigrati, strutture chiamate di "detenzione amministrativa" ma para-carcerarie a tutti gli effetti. sono stati istituiti in Italia con la Legge Turco-Napolitano e sono entrati in funzione nel 1998. Creati quindi dalla sinistra. tutta. sono stati poi passati in consegna alla destra che li ha ulteriormente codificati con la legge Bossi-Fini. Come ormai nessuno può sostenere di non sapere, in questi luoghi di contenzione vengono rinchiusi gli immigrati colpevoli di non essersi assicurati le carte giuste per muoversi nel Bel Paese. Ma la reclusione non basta. Una volta dietro quelle mura, gli immigrati subiscono vessazioni quotidiane che vanno dalla costrizione a mangiare cibo pessimo e contrario alla loro religione (spesso con aggiunta di sedativi), alle insolenze e agli ordini formulati in una lingua ai più sconosciuta; dalle manganellate quotidiane per chi si ribella, o semplicemente viene preso di mira, alla minaccia continua, e giornalmente attuata, di venire deportati. AI sistema concentrazionario contribuiscono. partecipano e si ingrassano in bella sfilata: le "associazioni caritatevoli" che li gestiscono, come la Croce Rossa e la Misericordia, i politici tutti, le forze dell'ordine al completo, i vigili del fuoco, la polizia municipale, le imprese di costruzione e di impianti di sicurezza, i gestori dei tanti servizi (mensa, pulizia, distribuzione automatica, lavanderia, telefonia ecc) necessari al mantenimento dei lager, le compagnie aeree che offrono i loro mezzi per i rimpatri forzati, i gestori di alberghi che vendono i posti letto per deportati in attesa di imbarco, fino alla meschina opera dei controllori dei bus che quando trovano un immigrato sprovvisto di biglietto e documento lo consegnano alle manette di polizia e carabinieri. La questione dei flussi migratori viene cosi gestita all'interno del territorio italiano tra ricatto, se non si ha un contratto di lavoro non si ottiene il permesso di soggiorno, reclusioni ed espulsioni. Ai confini si blinda, si respinge e si creano campi di detenzione nei paesi addomesticati dalle potenze occidentali. Questa pratica del terrore assicura masse di mano d'opera a bassissimo costo che quando non servono più possono essere eliminate senza tanti riguardi. La propaganda razzista dello stato, sostenuta dagli organi d'informazione, ci parla di ondate di "barbari" che sono pronti anche a morire pur di intrufolarsi nel nostro paese per rubarci lavoro. casa e portarci malattie. Non ci dicono però che è l'organizzazione sociale fondata sullo sfruttamento che necessita di mano d'opera sempre più ricattabile per mantenere il suo margine di profitto, che sono la disperazione, la fame, le persecuzioni, le guerre e la distruzione di interi territori a provocare migrazione, che sono i governi a creare le condizioni di clandestinità per costringere a lavorare, che sia legalmente o illegalmente, comunque per una miseria, Tutti i giorni qualche immigrato muore nelle acque che lo separano dall'Italia o mentre sta cercando di sfuggire a un controllo che lo porterebbe dritto dritto dietro le sbarre, altri subiscono retate e rastrellamenti accusati di ogni nefandezza. A Bologna, in seguito alla violenza subita da una giovane donna a Villa Spada, vennero brutalmente colpiti, senza alcuna fondata ragione, i rumeni di Villa Salus e del Lungoreno. Il tutto nella più completa indifferenza o con, al massimo, qualche contenuta manifestazione di routine. Questo mondo, che non ha più nulla da offrire ma sempre più da chiedere (disponibilità a farsi sfruttare quando e dove serve per pochi e incerti denari, a pagare cifre inaffrontabili per i beni di sostentamento come cibo e casa ecc.), deve reggersi sul terrore: alimenta la guerra tra poveri per impedire la possibilità di unirsi per reagire, bombarda popolazioni dicendo di voler esportare la democrazia, colpisce con repressione e carcere chiunque tenti di disturbare i suoi piani. Per tutto ciò, la lotta contro i Centri di Permanenza per immigrati non riguarda "solo" le nostre coscienze addormentate di fronte alla disumana sorte riservata a individui come noi, ma è una lotta per la nostra stessa sopravvivenza . Se continuiamo a lasciarci convincere che la precari età delle nostre esistenze dipende da nemici esterni, permetteremo non solo che si continuino a compiere atti di prepotente sopraffazione sugli indesiderabili con guerre, incarcerazioni ed eliminazioni fisiche, ma anche che ogni spazio venga trasformato in zona militare con guardiani in divisa e occhi elettronici sopra di noi. Le esercitazioni "antiterrorismo" fatte a Milano verranno replicate nei prossimi mesi in altre città, tanto per mantenere alto il tasso di paura e basso il livello di coscienza sulle vere ragioni della nostra insicurezza. Gli immigrati tentano ogni giorno di fuggire dai C.P.T., denunciano le condizioni terribili che patiscono, si ribellano con i mezzi che hanno e troppo spesso si infliggono ferite o ingoiano quello che si trovano tra le mani pur di evitare la deportazione. Molti sono coloro che cercano di dare sostegno e urlare la rabbia per l'esistenza di quei lager pagando dure conseguenze per le loro azioni. Mentre in questi giorni al C.P.T. di Bologna è in corso uno sciopero della fame contro le condizioni igieniche, la mensa e le quotidiane manganellate, altri sessanta rumeni sono stati sgomberati da Villa Salus (alcuni rinchiusi in via Mattei e almeno uno deportato) e incombe lo sgombero anche al Lungoreno . È tempo di decidere per uno schieramento attivo contro tutte le sopraffazioni, contro il tentativo di tenere divisi gli sfruttati e gli esclusi di questo mondo che taccia di "terrorista" chiunque cerchi di opporsi, che produce leggi fatte su misura per stroncare ogni forma di reazione e di pensiero critico.



Basta con le guerre, il carcere e le espulsioni. Basta con la militarizzazione del mondo. Basta con la miseria di vita che il capitale ci propina.

Sabato l ottobre alle ore 15 presidio davanti al C.P.T. di via Mattei - NEMICI DI OGNI FORNTIERA

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Ottima iniziativa!
by pola Sunday, Oct. 02, 2005 at 8:58 AM mail:

Ottima iniziativa! Non potevo fermarmi, ma ho suonato il clacson (anche al ritorno) e credo che lo farò sempre quando passo di lì.
Mi è sembrato che ci fosse una TOTALE assenza di tutti i compagni impegnati nelle primarie dell’Unione. Non scontentate il capo, mi raccomando!

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?
by . Monday, Oct. 03, 2005 at 1:13 PM mail:

com'è andata?

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by a. Tuesday, Oct. 04, 2005 at 4:01 PM mail:

Il presidio e' andato bene non eravamo molti ma ci siamo fatti sentire dalle donne rinchiuse dentro il cpt abbiamo cercato di coinvolgere le persone che passavano con le macchine chiedendogli di suonare il clacson contro i cpt ma la gente suonava piu' per simpatia che per i cpt. mi sono resa conto di quanta ignoranza ci sia molta gente non sa ancora cosa siano i cpt e' allucinante!!!
comunque la risposta delle donne rinchiuse dentro il cpt è stata molto forte faceva un sacco di casino e chiedevano liberta' molto presto torneremo davanti al cpt di via mattei e speriamo di essere qualcuno in piu'!!!
SABATO 8 OTTOBRE ORE 10 PRESIDIO DAVANTI AL CPT DI VIA MATTEI

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by ...... Wednesday, Oct. 05, 2005 at 1:20 PM mail:

Anche se è la cosa è minima non sarei così negativa:

1) si è andati davanti al Cpt contro i continui pestaggi ma soprattutto in solidarietà con lo sciopero della fame dei migranti rinchiusi lì dentro ( cioè cogliendo un segnale interno, non perché l’ha deciso qualche manager dell’antagonismo )

2) una quarantina di compagni non sono pochi in una fase in cui si evita di indire manifestazioni perché si teme di ritrovarsi in pochi ( questo dopo le scelte primaverili di contestare Cofferati con la fantasia arterio di un nuovo 77 )

3) non è mai successo che ci si arrampicasse sul muro del Cpt per un contatto visivo con i migranti prigionieri né che si facessero slogan in comune e si parlasse ( senza sound system è meglio )

4) non è mai successo che si facessero scritte né tanto meno LAGER

5) non è mai successo che si invitassero gli automobilisti a suonare il clacson per protesta e si comunicasse all’interno che quello era un segno di solidarietà ( ha suonato molta più gente di quanto avrei pensato )

6) se in un Cpt c’è uno sciopero della fame per le condizioni di violenza e inumanità solo a Bologna i “compagni” non fanno un bel nulla ma da Torino a Trapani si cerca di mostrare che questi lager non li vogliamo, che la lotta coinvolge tutti e la libertà è la cosa più necessaria, non si lascia espellere la gente senza avergli fatto intuire che si può lottare per un mondo migliore senza frontiere e senza galere

7) rifondazione, verdi, passamontagna colorati non vengono ( giustamente ) perché sono già altrove

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