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università in rivolta
by il messaggero Wednesday, Oct. 12, 2005 at 3:00 AM mail:

dal messaggero martedi 11/10

Martedì 11 Ottobre 2005








Università, per protesta a Roma docenti in tenda




di ALESSANDRA MIGLIOZZI

ROMA - Didattica bloccata almeno per una settimana, assemblee di facoltà e di ateneo indette a oltranza, lezioni in piazza e cortei. Da Nord a Sud nelle Università italiane sale la protesta dopo l'approvazione al Senato, avvenuta lo scorso 29 settembre, del ddl Moratti sullo stato giuridico dei docenti. «E' stato troncato il regolare dibattito parlamentare», tuonano dagli atenei. In attesa della discussione alla Camera del provvedimento, prevista per il 24 ottobre, ieri è partita ufficialmente la settimana di mobilitazione indetta dai sindacati e dalle organizzazioni della docenza. Almeno fino a sabato 15 (in alcuni casi è già previsto che si vada avanti fino al 24) negli atenei le lezioni si svolgeranno a singhiozzo e ogni giorno ci saranno iniziative di sensibilizzazione sul ddl. Stamattina, ad esempio, sono previste lezioni all'aperto davanti a Montecitorio.
Intanto ieri a Roma il clou delle mobilitazioni è andato in scena alla Sapienza, dove studenti e ricercatori precari, dopo un'animata assemblea in cui è stato proposto il blocco delle lezioni ad oltranza, hanno occupato il dipartimento di fisica. «Per dire no ad un decreto che precarizza la carriera universitaria, manda ad esaurimento la figura del ricercatore e non garantisce un sistema di reclutamento adeguato. Ma anche per contestare la riforma universitaria del 3+2 che sta abbassando la preparazione culturale degli studenti con programmi ridotti ai minimi termini».
Alla Sapienza ieri il blocco della didattica è stato applicato quasi ovunque. Le poche lezioni in corso sono state interrotte da un corteo di cinquecento tra studenti e ricercatori precari che hanno fatto irruzione nelle aule. Mentre l'assemblea convocata in aula magna ha chiesto al Senato Accademico (che si riunirà oggi) di programmare una Conferenza di ateneo per prendere una posizione forte contro il ddl. Proposta avallata già nel pomeriggio di ieri dal rettore Renato Guarini. E' stata inoltre ipotizzata una manifestazione nazionale per il 24 ottobre. «La protesta sta salendo visto l'atto di forza compiuto dal Governo che sta accelerando le procedure per far passare il ddl - spiega Marco Merafina, coordinatore nazionale dei ricercatori -. Ora attendiamo una presa di posizione forte dalla Conferenza dei rettori che si riunirà il 13».
Anche a Tor Vergata ieri ci sono state agitazioni: dopo i blocchi della didattica è scattato il volantinaggio alla fermata della metro Anagnina e nei centri commerciali della zona. Mentre a Roma Tre davanti a Lettere è piantata da giorni una tenda, presidio fisso animato dai docenti contro la riforma. Il comitato di protesta della facoltà ha previsto una settimana di agitazione: ci sarà anche un corteo che attraverserà il quartiere in bicicletta per portare il dissenso fuori dall'ateneo.
Anche il Senato Accademico dell'Università di Torino si è espresso duramente contro il ddl confermando il blocco della didattica. Sospensioni delle elezioni e iniziative si sono registrate ieri negli atenei di Napoli, Pisa, Firenze e Venezia. E a Siena a partire da domani ci saranno lezioni in piazza aperte a tutti. La stessa iniziativa è prevista per giovedì a Ferrara.

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