Blocchi sulla Torino-Lione E' rabbia contro l'Alta velocità Protesta contro l'Alta velocità in Val di Susa. *SUI BINARI Bloccati i binari della Torino-Modane *TENSIONE ALLE STELLE Scontri tra i manifestanti guidati dai sindaci della valle e le forze dell'ordine. *NO ALL'ALTA VELOCITA' Il movimento 'No Tav' si oppone alla costruzione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità: 'Costosa e inutile'. *A MACCHIA D'OLIO Presenti anche rappresentanti dei centri sociali torinesi.
Torino, 31 ottobre 2005 - A quasi sei ore dall'inizio del blocco dei binari della stazione di Bussoleno, all'inizio della Val di Susa, il territorio interessato dalla realizzazione dell'Alta Velocità Torino-Lione, si registra una situazione di stallo.
Forze dell'ordine schierate in gran numero fin dalle prime ore del mattino, (si parla di più di 900 unità) e manifestanti, tra i quali i sindaci e gli amministratori dei territori interessati, si «fronteggiano» a distanza.
I primi con l'intento di consentire ai tecnici della «LTF», (la società incaricata dei lavori), di prendere possesso di tre terreni in località Mompantero per dare avvio ai sondaggi geologici necessari per la realizzazione della linea ad Alta Velocità, (da anni osteggiata dalle associazioni degli ambientaliste e da un gran numero di cittadini della Val di Susa), gli altri, il popolo dei «no Tav», decisi ad opporsi ad oltranza per impedire i sondaggi e, quindi, la realizzazione dell'opera.
Il braccio di ferro allo stato attuale ha prodotto pesanti disagi alla circolazione dei treni internazionali tra Italia e Francia ed anche a quelli regionali; forti tensioni e qualche tafferuglio tra forze dell'ordine e manifestanti, un ferito e qualche contuso.
*ALTA TENSIONE Il presidio di protesta, in valle di Susa (Torino), contro l'inizio dei sondaggi sui terreni dove dovrà passare la galleria della Torino-Lione è scattato nella mattinata.
Sulle pendici del monte Rocciamelone, nella zona di Monpantero, si sono anche verificati stamane momenti di tensione tra i manifestanti (qualche centinaio) guidati dai sindaci della valle e le forze dell'ordine presenti nell'area.
IN PRIMA FILA I sindaci, oltre una ventina, dei Comuni della Valsusa, sono alla testa dei dimostranti che da ore stanno bloccando la strada che conduce ai terreni interessati ai lavori dell' Alta Velocità. Sono in prima fila, forti soltanto della fascia Tricolore che indossano, davanti allo schieramento delle forze dell' ordine. Intanto polizia e carabinieri hanno istituito posti di blocco che dalla città di Susa impediscono l' accesso a Mompantero, luogo della protesta.
Il braccio di ferro siconsuma in uno scenario da Robin Hood , sulle pendici di un bosco, a metà strada tra Urbiano, parte a valle di Mompantero, e Seghino, dove si trovano i terreni che oggi dovrebbe venir recintati per essere trivellati e dove polizia e carabinieri intendono arrivare. Alla meta manca meno di un chilometro. A momenti di quiete apparente si alternano altri in cui le forze dell' ordine si spingono avanti per guadagnare terreno.
'Da stamattina - racconta una delle manifestanti - sono avanzati di una cinquantina di metri, due metri alla volta'. Per impedire il procedere delle forze dell' ordine, sono stati messi in mezzo alla strada principale tronchi, pezzi di guard-rail, massi di pietra. Intanto si è appreso che negli incidenti verificatisi in mattinata, sono rimasti coinvolti anche una vigilessa di Villar Focchiardo e l' ex sindaco di sindaco di San Giorio, Danilo Bar, che sono ricorsi alle cure dei sanitari.
Infine, dal primo pomeriggio, è impossibile andare oltre Susa per impedire che altre persone raggiungano i manifestanti.
I MOTIVI DELLA PROTESTA Il movimento 'no Tav' valsusino si oppone alla costruzione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità che dovrebbe prevedere una galleria lunga 52 km tra San Didero (Italia) e Saint Jean de Maurienne (Francia) ed un tunnel di 12 km a Bussoleno (Italia).Gli abitanti e gli amministratori della valle di Susa denunciano il rischio di inquinamento dell'aria e delle falde acquifere a causa dei lavori in un territorio già attraversato un'autostrada (laTorino-Bardonecchia-Frejus), da una statale e da una linea ferroviaria 'normale'.
Per queste ragioni gli abitanti della valle di Susa si oppongono anche alle opere 'esplorative' che in Francia sono invece iniziate da circa un anno. Già dalla scorsa notte i manifestati erano arrivati nell'area dove dovrebbero iniziare oggi i carotaggi e hanno montato un campo con tende e altre strutture.
Presenti anche alcuni rappresentanti dei centrisociali e dei gruppi antagonisti torinesi e del movimento 'no Tav' del Mugello.
SI SPERA NEL RICORSO
Il presidente del tribunale di Torino, Mario Barbuto, sta esaminando un ricorso con il quale si vuole bloccare l'accesso ai terreni in questione per le prime operazioni preliminari. L' iniziativa giudiziaria e' degli avvocati Roberto Lamacchia e Gian Paolo Zancan (senatore dei Verdi), secondo i quali ci sarebbero state delle irregolarita' formali nelle comunicazioni ai proprietari dei terreni.
Il ricorso e' stato inoltrato ''in via di urgenza'', e la decisione e' attesa gia' per le prossime ore
ilrestodelcarlino.quotidiano.net/art/2005/10/31/5390151
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