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http://italy.indymedia.org/news/2005/11/917647.php Nascondi i commenti.

Oggetto: I: Inoltro:LEGGERE val susa
by pirletto Tuesday, Nov. 08, 2005 at 6:53 PM mail:

nel mio quartiere (lombardia)diffusione di un volantino tra i cittadini sul caso val-susa...l'ho voluto girarare qui in indy ciao


Vi inoltro questo msg, ognuno farà le sue riflessioni personali...



Oggetto: I: Inoltro:LEGGERE

Scrivo queste poche (spero) righe con l'unica intenzione di portare a
conoscenza una situazione che la maggior parte dei media cerca di tener
nascosta.

Da diversi anni è in corso in ValSusa una manovra di resistenza organizzata
contro la linea ad alta velocità ferroviaria Torino-Lione (TAV).

Quello che fanno credere i media è che gli oppositori siano pochi e comunque
motivati solamente dal fatto che "gli passa il treno sotto casa". Nella
manifestazione di giugno c'erano 30000 persone (in tutta la Val Susa ci sono
50000 abitanti).

Non posso di certo smentire questa motivazione, ma in realtà i motivi veri
(che vengono metodicamente nascosti dai media) sono ben altri:

1.. La tratta Torino-Lione è completamente inutile: nella Val Susa esiste
già una linea ferroviaria sottoutilizzata, in grado di reggere il traffico
richiesto (considerando i tassi di crescita) almeno fino al 2050.

2.. La linea in costruzione è esclusivamente merci, non si avrebbe alcun
vantaggio in termini di tempo per la percorrenza da Torino a Lione. I treni
passeggeri comunque continuerebbero a transitare nella linea storica con i
tempi di percorrenza attuali.


3.. Nel tratto montano (e quindi da Torino alla Francia), comunque non
sarebbe una tratta ad alta velocità perchè la conformazione del terreno
montano non la rende possibile.

4.. L'amianto sotto al Musinè c'e' veramente (è già ampiamente dimostrato),
e nei progetti non c'è il minimo accenno ad un piano di messa in sicurezza
dell'amianto estratto (è previsto semplicemente uno stoccaggio in valle a
cielo libero), che con i frequenti venti della ValSusa verrebbe distribuito
e respirato in tutta la cintura ovest di Torino ed in Torino stessa. Le
malattie causate dalla respirazione di anche solo 1 fibra di amianto vengono
diagnosticate 15 anni dopo l'inalazione. Dal momento della diagnosi la
mortalità è del 100%, ed il tempo di vita medio è di 9 mesi.

5.. Il corridoio 5 (tratta Lisbona-Kiev) di cui questa tratta sarebbe parte
fondamentale non esiste: da Trieste verso est l'opera è bloccata in tutti i
suoi aspetti.

6.. Finanziariamente è un disastro annunciato: perchè vada in attivo, nella
tratta dovrebbe passare un treno merci ogni 3 minuti, 24 ore al giorno. Per
questo motivo, al momento nessun privato si è impegnato finanziariamente,
banche e fondazioni comprese. La tratta è costosissima, ed i soldi non ci
sono: è notizia recente che nella finanziaria di questi giorni sono stati
tagliati quasi tutti i fondi per le grandi opere. Gli unici soldi su cui si
regge l'opera sono i finanziamenti europei.

7.. Se dovessi elencare tutte le implicazioni legali del ministro Lunardi
(mi spiace, ma non riesco proprio a dare dell'onorevole ad una persona del
genere) questo documento diverrebbe troppo lungo. Dico solo che l'appalto
per la costruzione del tunnel di 52Km (7,5 miliardi di euro) è stato vinto
da una ditta francese che l'ha subbappaltato alla francese RockSoil, di
proprietà della moglie.

Forse ora è più chiaro e motivato perchè nelle proteste dei ValSusini sono
presenti sempre, in prima fila, tutti i sindaci e le istituzioni di tutti i
paesi della Valle, indipendentemente dal partito politico di appartenenza.

Il CIPE, incaricato di distribuire i fondi italiani, ha già eliminato la
tratta Torino-Lione dalle opere da finanziare dallo stato italiano
(nonostante quanto riferito dai media). L'unico obiettivo di chi il TAV lo
vuole fare è quello di agganciare la pioggia di finanziamenti europei per le
grandi opere; per far questo, devono entro fine anno poter dire che i lavori
sono iniziati.

Lunedì 1 novembre ho partecipato al blocco dei lavori a Mompantero: in 500
persone (saremmo stati molti di più, ma alla maggior parte delle persone è
stato impedito di raggiungere i luoghi della protesta, militarizzando Susa)
abbiamo bloccato senza alcuna violenza per un giorno intero 1200 demotivati
esponenti delle forze dell'ordine. La notizia che i siti siano poi stati
presi in possesso dalle forze dell'ordine in nottata (quando non c'era più
nessuno ad opporsi e verificare) sembrerebbe falsa, alcune persone hanno
verificato il giorno successivo che i siti erano ancora sgombri.

La questione NoTAV non è una questione di sinistra o destra: l'opposizione è
trasversale, ed ogni persona di buon senso che sia informata sul problema
non ha difficoltà a capire le nostre ragioni. Il problema è che la voce dei
NoTav ciene puntualmente soffocata dai media, per la grande quantità dei
finanziamenti europei in gioco. Personalmente penso che anche i più accesi
interessati questo lo sappiano benissimo, e dell'opera non gli importi
proprio nulla. L'unica loro preoccupazione è farsi rigirare nelle loro casse
i soldoni europei.

Non chiedo a chi legge questo messaggio di crederci ciecamente, ovviamente
può essere inteso come propaganda di parte, ma di informarsi anche dal altre
fonti indipendenti. Purtroppo il quotidiano La Stampa ed il telegiornale
regionale di Rai 3 sono le fonti di informazione che si sono rivelati più
corrotti e di parte, non solo nei commenti alle notizie ma anche nel
continuo riportare notizie false.

Qualche anno fa è venuta una troupe di Report diversi giorni in valle a fare
un servizio sul problema. Risultato: il servizio non è mai andato in onda ed
il giornalista è stato quasi licenziato.

Il mio intento non è solo di convincervi sulle nostre ragioni, ma
prevalentemente di informarvi. Se credete che le informazioni di questo
messaggio siano false, vi invito a verificarle. Penso che poi la convinzione
venga da sola.




Vi prego di inoltrare questo documento al maggior numero di persone
possibile.




Un normale cittadino che crede ancora nella democrazia

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by . Tuesday, Nov. 08, 2005 at 8:30 PM mail:

Me sa che siete rimasti in poche a crederci dico!

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