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TAV e la censura dell'informazione
by Doriana Tuesday, Nov. 08, 2005 at 8:19 PM mail:

Leggete questo messaggio con attenzione per saperne di più sulla Val di Susa

Una protesta che coinvolge la cittadinanza e merita di essere conosciuta
L'Associazione Antichi Passi di Avigliana chiede di diffondere questa
notizia.
Si ricorda che l'Associazione Antichi Passi è strettamente collegata al Parco dei
Laghi di Avigliana e si occupa di tutela e valorizzazione di varietà antiche e
razze in estinzione in Piemonte.

Vi prego di far girare il più velocemente possibile questa notizia ai vostri
indirizzari per "rompere" la cortina "fumogena" sparsa dalla censura dei mezzi
di informazione tv sulla situazione in val di Susa. Li c'è gente che se la
Alta Velocità va avanti rischia la vita per l'amianto mentre lo spreco di
soldi per un'opera inutile riguarda tutti. Sosteniamoli almeno facendo girare
l'informazione.

Testo del messaggio

IMPORTANTE !

Per favore, leggete questo documento fino in fondo. Non vi chiedo che
pochi minuti del vostro tempo.

Scrivo queste poche (spero) righe con l'unica ! intenzione di portare a
conoscenza una situazione che la maggior parte dei media cerca di tener
nascosta.

Da diversi anni è in corso in ValSusa una manovra di resistenza
organizzata contro la linea ad alta velocità ferroviaria Torino-Lione
(TAV).

Quello che fanno credere i media è che gli oppositori siano pochi e
comunque motivati solamente dal fatto che "gli passa il treno sotto casa".
Nella manifestazione di giugno c'erano 30000 persone (in tutta la Val Susa
ci sono 50000 abitanti).

Non posso di certo smentire questa motivazione, ma in realtà i motivi
veri (che vengono metodicamente nascosti dai media) sono ben altri:

1.. La tratta Torino-Lione è completamente inutile: nella Val Susa esiste già una linea ferroviaria sottoutilizzata, in grado di reggere il traffico richiesto (considerando i tassi di crescita) almeno fino al 2050.

2.. La linea in costruzione è esclusivamente merci, non si avrebbe alcun vantaggio in termini di tempo per la percorrenza da Torino a Lione. I treni passeggeri comunque continuerebbero a transitare nella linea storica
con i tempi di percorrenza attuali.

3.. Nel tratto montano (e quindi da Torino alla Francia), comunque non sarebbe una tratta ad alta velocità perchè la conformazione del terreno montano non la rende possibile.

4.. L'amianto sotto al Musinè c'e' veramente (è già ampiamente dimostrato), e nei progetti non c'è il minimo accenno ad un piano di messa in sicurezza dell'amianto estratto (è previsto semplicemente uno stoccaggio
in valle a cielo libero), che con i frequenti venti della ValSusa verrebbe distribuito e respirato in tutta la cintura ovest di Torino ed in Torino stessa. Le malattie causate dalla respirazione di anche solo 1 fibra di
amianto vengono diagnosticate 15 anni dopo l'inalazione. Dal momento della diagnosi la mortalità è del 100%, ed il tempo di vita medio è di 9 mesi.

5.. Il corridoio 5 (tratta Lisbona-Kiev) di cui questa tratta sarebbe parte fondamentale non esiste: da Trieste verso est l'opera è bloccata in tutti i suoi aspetti.

6.. Finanziariamente è un disastro annunciato: perchè vada in attivo, nella tratta dovrebbe passare un treno merci ogni 3 minuti, 24 ore al giorno. Per questo motivo, al momento nessun privato si è impegnato finanziariamente, banche e fondazioni comprese. La tratta è costosissima,
ed i soldi non ci sono: è notizia recente che nella finanziaria di questi giorni sono stati tagliati quasi tutti i fondi per le grandi opere. Gli unici soldi su cui si regge l'opera sono i finanziamenti europei.

7.. Se dovessi elencare tutte le implicazioni legali del ministro Lunardi (! mi spiace, ma non riesco proprio a dare dell'onorevole ad una persona
del genere) questo documento diverrebbe troppo lungo. Dico solo che l'appalto per la costruzione del tunnel di 52Km (7,5 miliardi di euro) è stato vinto da una ditta francese che l'ha subbappaltato alla francese RockSoil, di roprietà della moglie.

Forse ora è più chiaro e motivato perchè nelle proteste dei ValSusini sono presenti sempre, in prima fila, tutti i sindaci e le istituzioni di tutti i paesi della Valle, indipendentemente dal partito politico di appartenenza.

Il CIPE, incaricato di distribuire i fondi italiani, ha già eliminato la tratta Torino-Lione dalle opere da finanziare dallo stato italiano (nonostante quanto riferito dai media). L'unico obiettivo di chi il TAV lo
vuole fare è quello di agganciare la pioggia di finanziamenti europei per le grandi opere; per far questo, devono entro fine anno poter dire che i lavori sono iniziati.

Lunedì 1 novembre ho partecipato al blocco dei lavori a Mompantero: in 500 persone (saremmo stati molti di più, ma alla maggior parte delle persone è stato impedito di raggiungere i luoghi della protesta, militarizzando Susa) abbiamo bloccato senza alcuna violenza per un giorno
intero 1200 demotivati esponenti delle forze dell'ordine. La notizia che i siti siano poi stati presi in possesso dalle forze dell'ordine in nottata (quando non c'era più nessuno ad opporsi e verificare) sembrerebbe falsa,
alcune persone hanno verificato il giorno successivo che i siti erano
ancora sgombri.

La questione NoTAV non è una questione di sinistra o destra: l'opposizione è trasversale, ed ogni persona di buon senso che sia informata sul problema non ha difficoltà a capire le nostre ragioni. Il problema è che la voce dei NoTav viene puntualmente soffocata dai media,
per la grande quantità dei finanziamenti europei in gioco. Personalmente penso che anche i più accesi interessati questo lo sappiano benissimo, e dell'opera non gli importi proprio nulla. L'unica loro preoccupazione è farsi rigirare nelle loro casse i soldoni europei.

Non chiedo a chi legge questo messaggio di crederci ciecamente, ovviamente può essere inteso come propaganda di parte, ma di informarsi anche dal altre fonti indipendenti. Purtroppo il quotidiano La Stampa ed il
telegiornale regionale di Rai 3 sono le fonti di informazione che si sono rivelati più corrotti e di parte, non solo nei commenti alle notizie ma anche nel continuo riportare notizie false.

Qualche anno fa è venuta una troupe di Report diversi giorni in valle a fare un servizio sul problema. Risultato: il servizio non è mai andato in onda ed il giornalista è stato quasi licenziato.

Il mio intento non è solo di convincervi sulle nostre ragioni, ma prevalentemente di informarvi. Se credete che le informazioni di questo messaggio siano false, vi invito a verificarle. Penso che poi la convinzione venga da sola.

Vi prego di inoltrare questo documento al maggior numero di persone possibile.


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mmmmmm
by mmmmmm Tuesday, Nov. 08, 2005 at 9:53 PM mail:

mi sembra tutto senzato e razionale ma aggiungerei che un'altra valida motivazione, per me la più importante e primaria risiede nella non diffusione dei materiali di progettazione, valutazione e quant'altro necessario ad una valida e completa analisi del problema ed a disposizione di tutti nella sua completezza di rilevazioni ecc., soprattutto per le persone del luogo con particolare accento su una sintesi condivisa sulla valutazione di rischi e benefici.
Comunque in questo paese certi conti e difficile farli, mi riferisco al punto 6 in quanto non c'è nessuna misura dei costi ecologici perchè se rapportato ad una ipotetica deviazione dei trasporti merci da gommati su rotaie, credo potrebbe essere migliorativo della zona in particolare e per tutti in generale ma se è vero che con altri progetti più diffusi sui tratti gia esistenti cio potrebbe essere attuato lo stesso con minori rischi beh ma è tutto da valutare e con tutte le informazioni.
sul problema dell'amianto 4 e certamente primario anche se so esistono nastri trasportatori isolati abbastanza ma certo non si può prevedere una discarica a cielo aperto.
Senza tutte le complete informazioni non posso dare un opinione seria ma sicuramente il fatto che non si possano avere ...........notav

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andatevi a vedre le leggi
by Giurisprudenza Tuesday, Nov. 08, 2005 at 10:16 PM mail:

Principale LEGISLAZIONE NAZIONALE in materia di AMIANTO:


-
Ministero Sanità
Circolare 45/86 Piano di interventi e misure tecniche per la individuazione ed eliminazione del rischio connesso all'impiego di materiali contenenti amianto in edifici scolastici e ospedalieri pubblici e privati
-
D.Lgs. 277/91
(artt. da 1 a 9,
da 22 a 37
e da 50 a 59) Attuazione delle direttive n. 80/1107/CEE, n. 82/605/CEE, n. 83/477/CEE, n. 86/188/CEE e n. 88/642/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a norma dell'art. 7 della legge 30 luglio 1990, n. 212
-
Legge 257/92 Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto

DM 6/9/94 Normative e metodologie tecniche di applicazione dell'art. 6, comma 3, e dell'art. 12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n. 257, relativa alla cessazione dell'impiego dell'amianto

Ministero Sanità
Circolare 7/95 Circolare esplicativa del decreto ministeriale 6 settembre 1994

DM 14/05/96 Normative e metodologie tecniche per gli interventi di bonifica, ivi compresi quelli per rendere innocuo l'amianto, previsti dall'art. 5, comma 1, lettera f), della legge 27 marzo 1992, n. 257, recante: "Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto"

DM 20/08/99 Ampliamento delle normative e delle metodologie tecniche per gli interventi di bonifica, ivi compresi quelli per rendere innocuo l'amianto, previsti dall'art. 5, comma 1, lettera f) , della legge 27 marzo 1992, n. 257, recante norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto

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Lunardi e le sue società
by saigon Tuesday, Nov. 08, 2005 at 10:46 PM mail:

rocksoil s.p.a. è delle figlie o della moglie

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