CIO ‘ CHE PER ALCUNI E’LA FINE PER ALTRI E’ IL PRINCIPIO : UNA PROPOSTA Il percorso degli autorganizzati dello spettacolo, fin dal suo principio, ha focalizzato la propria attenzione su due tematiche principali : il taglio del FUS ( fondo unico dello spettacolo ) e la precarietà lavorativa dilagante presente in ogni ambito di questo settore già da tempi immemori. Naturalmente il taglio del FUS programmato dalla finanziaria Tremonti 2005 ha catalizzato ed allargato la partecipazione ma malumori diffusi o agitazioni vere e proprie avevano già attraversato i teatri delle città Italiane ( vedi la “mitica stagione” dei lavoratori della scala, l’invasione dei lavoratori della moda al teatro piccolo durante la sfilata di Laura Biagiotti… ). NON SOLO FUS : LO SFRUTTAMENTO DELL’ARTE In verità la questione dei tagli ai finanziamenti ha scopi e conseguenze ben più gravi. Quello che di primo acchito potrebbe sembrare un taglio alla Cultura invece in un secondo tempo si dimostra una sua trasformazione. Giocando alle facili profezie si scriveva qualche tempo fa: “Accadrà che, in assenza dei soldi pubblici, oltre a decurtare le spese ( quindi il nostro lavoro ed i nostri salari ), si andranno a “pregare” finanziamenti altrove. E questi soldi, possiamo giurarci, porteranno inciso il losco marchio degli sponsor più o meno privati o l’ingannevole veste del vorace mondo fashion. E la Cultura diventerà piccola e frivola e si appiattirà alle esigenze del proprio compratore che come un diavolo farà valere il contratto indelebile della moneta di scambio sull’anima artistica. Insomma un’altra cultura per un altro paese; sicuramente peggiore, sicuramente più precario” PRECARI INSIDE : L’ARTE DELLO SFRUTTAMENTO Tutti le persone che lavorano nei settori dello spettacolo, della moda o della comunicazione, salvo rare eccezioni, vivono condizioni di precarietà sempre più forti. Tutto ciò ha due conseguenze evidenti. Da un lato si crea una circolazione molto accentuata dei corpi precari da un settore all’altro. Gli stagionali e i tecnici, gli attori e le attrici, i giornalisti, coloro che lavorano negli uffici stampa o nelle redazioni, si devono dimostrare sempre più versatili e disponibili. Dall’altro lato questa disponibilità si trasforma in una situazione di ricattabilità continua e la versatilità in un abbassamento delle competenze e delle conoscenze specifiche. VIENE DA PENSARE MALE….. Tutto questo naturalmente si traduce in un controllo maggiore della Cultura ( e di chi la produce ) e, nello stesso tempo, in un cambiamento di senso che la orienta, sempre di più, verso i modi frivoli e ai contenuti spettacolosi tanto graditi agli interessi commerciali. Sembra tutto pensato. PROPOSTA : Quello che proponiamo, quindi, è di aprire una riflessione pubblica su queste due tematiche che ripetiamo _ critica e trasformazione del FUS _ condizione e conflitti dei lavoratori, precari o meno, nello spettacolo, moda e comunicazione. Proponiamo quindi di iniziare un percorso che sappia elaborare delle proposte relazionandosi con chi Italia sta praticando strade simili. Proposte che possano diventare riferimento condiviso, conflitto diffuso e base rivendicativa. Autorganizzati dello spettacolo . Trasfor/miste e misti della cultura moda e comunicazione CONTACT : autorganizzatidellospettacolo@inventati.org
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