AUTORE Durante i bombardamenti americani sull'Afghanistan, alla fine del 2001, ci si attendeva un flusso di almeno un milione di profughi diretti in Pakistan. Secondo alcuni non ne sono usciti non più di 10mila, secondo altri si arriva a 60.000. Ma intanto sono stati stanziati fondi per accogliere nei campi 1 milione di persone. Questi che stiamo vedendo, e che comunque ripropongono il dramma umano e sociale dei rifugiati, sono stati spostati da un campo all'altro. Provengono in realtà da Jalozai, un vecchio campo alla periferia di Peshawar che ha raccolto i profughi usciti al tempo dell'occupazione russa, vent'anni fa. Siccome bisognava riempire in qualche modo i campi preparati dal compromesso raggiunto tra le agenzie delle Nazioni Unite e il Pakistan, mentre erano in corso i bombardamenti americani, 45mila persone sono state spostate dal Pakistan ai nuovi campi creati per l'emergenza nell'area tribale. In questo modo non c'e' bisogno di riconoscere a questi profughi lo status di rifugiati politici.
ALBERTO CAIRO - Croce Rossa Internazionale Dicevano tutti: adesso milioni di persone scapperanno, se ne andranno in Pakistan, in Iran, bisogna organizzare grandissimi campi profughi. Questo non si è verificato.
D - Intersos di Roma riceve insieme a Coopi quattro miliardi per la gestione dei due campi profughi di diecimila persone in Pakistan, dove al momento della raccolta fondi se ne attendevano un milione: non è esagerato tutto questo in rapporto alle altre necessità del mondo?
ALFREDO MANTICA- Sottosegretario Affari Esteri Cooperazione alla Sviluppo Lei qui sta sollevando un problema di tipo diverso, se mi consente, perché anch'io avevo osservato come le previsioni dell'ONU sui rifugiati dell'Afghanistan abbiano superato ogni livello di guardia. Devo dire che questo poi è affidato alle responsabilità di ciascuno nel senso che non si può creare un'emergenza per poter intervenire sull'emergenza, gonfiare l'emergenza e gonfiare gli aiuti.
AUTORE Se è vero che fare previsioni non è facile per nessuno, è altrettanto vero che le agenzie dell'ONU fanno questo per mestiere, da un milione a 10.000 o 60.000, non è una differenza da poco, visto che il denaro stanziato non torna indietro.
ALFREDO MANTICA- Sottosegretario Affari Esteri Cooperazione alla Sviluppo E' uno dei tanti temi che sono in discussione. Qui è in discussione la credibilità dell'ONU e delle strutture dell'ONU, perché sono loro che normalmente fanno le previsioni e determinano gli aiuti dei Paesi dai governi.
LAURA BOLDRINI - Portavoce UNHCR I denari che noi abbiamo chiesto contemplavano diversi segmenti di assistenza, l'assistenza dei profughi in Pakistan, più degli sfollati all'interno dell'Afghanistan e l'assistenza a coloro che volevano rimpatriare in Afghanistan dopo anni di esilio. Tutto questo aveva un valore: 271 milioni di dollari.
AUTORE Uno dei campi profughi più grandi è stato aperto in un'area controllata dalle tribù, dove l'illegalità è legge.
DON ALBINO BIZZOTTO - Presidente Associazione Beati I Costruttori di Pace Ma per portare avanti i progetti di sviluppo hanno bisogno dell'autorizzazione delle autorità politiche per cui alla fine sostengono governi corrotti e alla fine danno via libera, purtroppo, alle bustarelle per poter continuare a lavorare con la gente. Questo crea una contraddizione terribile perché da un punto di vista politico non potrebbero fare queste cose, da un punto di vista umanitario per poterle fare ne hanno bisogno.
OLD BAGZAI CAMP - PAKISTAN
AUTORE Questo campo di tende ospita diecimila persone. E' questa l'emergenza dei profughi dall'Afghanistan. Sono stati girati qui i servizi televisivi che preparavano la colletta internazionale che ha finanziato l'operazione - rifugiati. Vengono forniti pasti di 1800 calorie giornaliere , contro le 2400 previste e coperte dallo stanziamento iniziale. La qualità della farina è scarsa e perfino il riscaldamento viaggia al risparmio.
MAURO CELLADIN - Capo progetto Intersos A ogni persona per ogni giorno spettano 250 grammi di farina, 70 grammi di legumi secchi, 25 grammi di olio e 12 grammi di sale: questo ogni giorno, per tutto il mese, per tutta la famiglia.
D - E questo vale per 15 giorni…
MAURO CELLADIN - Capo progetto Intersos Questa distribuzione è quindicinale, sì!
D - E questa dieta vale…
MAURO CELLADIN - Capo progetto Intersos 1.800 calorie.
D - Quante volte cambiate questa dieta?
MAURO CELLADIN - Capo progetto Intersos Questo è il basket tipico della W.F.P. per i rifugiati.
AUTORE Il basket tipico, abbiamo già detto, e' di 2400 calorie! Da dove verranno tutti i legumi secchi, il sale, la farina l'olio?
LAURA BOLDRINI - Portavoce UNHCR Gli americani usano dare molto grano ad esempio perché ne hanno di riserva, di scorta, magari altri Paesi preferiscono dare il "cash", il liquido, per cui noi del programma alimentare mondiale possiamo comprare localmente quello che serve.
AUTORE E infatti Basta leggere le scritte a caratteri cubitali su ogni confezione e ogni sacco per capire da dove arrivano le eccedenze. Tutte acquistate sul mercato americano!
VIVIANA RICCELLI - Responsabile di campo Intersos Il W.F.P., nonostante le insistenze di tutti, Intersos, UNHCR, non fornisce il minimo stabilito per la sopravvivenza, per il nutrimento della gente.
AUTORE Questa donna si lamenta perché il cibo non basta, aiuti alimentari per un milione di persone, non viene dato quello che serve a 10.000…non c'è altro da dire. Anzi ci sarebbe da dire il nome dell'agenzia ONU che fornisce il cibo in questo campo. Chi si occupa della distribuzione e l'alto commissariato per i rifugiati scrivono: Il World Food Program. Ma il World Food Program ci comunica " non abbiamo nulla a che vedere con il campo in questione. Qualsiasi diverso riferimento in tal senso va considerato diffamatorio nei confronti della nostra organizzazione". Ma allora questa tenda con il loro marchio, dentro al campo in questione, di chi e? Quello che e' certo e' che queste stufette a cherosene non le fornisce il WFP. Ogni tenda ne ha una in dotazione e servono per scaldarsi e fare da mangiare. Una su sei era difettosa e sono esplose nella tenda.
ABDUL MALIK- Responsabile di campo Intersos E' una partita acquistata all'ingrosso dall'Alto commissariato per i rifugiati purtroppo questo avviene spesso. Ci sono delle stufe difettose che sono state distribuite a molte famiglie. Per fortuna non ci sono state vittime, solo tende e coperte bruciate. Adesso stiamo cercando di sostituirle, questo era materiale difettoso.
Un mese dopo questa dichiarazione una stufetta come questa ha ucciso tre bambini nel campo di Ashgaro
AUTORE Tra le iniziative di aiuto, è anche prevista una distribuzione di vestiti. Sono contenuti in sacchi come questi e la gente si mette in fila per ore aspettando il proprio turno. I più fortunati riceveranno una tuta da ginnastica in tessuto sintetico. Qua dentro c'è lo scarto dell'Occidente che ha rivestito i sopravvissuti del Rwanda, della Sierra Leone o del Kosovo, ormai diventata la divisa internazionale del rifugiato di guerra. Che e' sempre meglio di niente, ma sotto la tuta c'è il profugo: Nulla di più di un oggetto conteso da decine di NGO in concorrenza tra loro.
ALFREDO MANTICA- Sottosegretario Affari Esteri Cooperazione alla Sviluppo Credo che occorra porsi il problema, e lo hanno posto anche se in maniera a mio giudizio non corretto i no global, di un problema di distribuzione diversa delle ricchezze sul pianeta terra. Il che vuol dire una "governance" diversa del sistema mondiale, il che vuol dire ridiscutere il ruolo dell'ONU, ridiscutere se la burocrazia può guidare il mondo, se deve tornare il primato della politica e delle grandi scelte politiche.
IN STUDIO MILENA GABANELLI Cosa vuol dire nella pratica? Che per fare del bene ci vuole tempo e delle azioni politiche, se invece l'emergenza diventa la norma non si può più gestire un aiuto reale. Per esempio per il 2003 la finanziaria prevede uno stanziamento di 620 milioni di euro e il Ministero degli Affari Esteri sulla base delle necessita' li ripartirà fra vari paesi. Ma se a Febbraio dovesse scoppiare la guerra in Iraq e il governo dovesse decidere un intervento di emergenza, parte di quei soldi verranno levati a qualcuno che mollerà il suo progetto in Sudamerica, per esempio. e metterà insieme in 4 e 4 otto un nuovo progetto per l'Iraq. Si chiamano interventi spot. Hanno molta visibilità, sono pieni di buone intenzioni, sui risultati un invito a ragionare.
fonte : http://www.report.rai.it/2liv.asp?s=124
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