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http://italy.indymedia.org/news/2006/03/1007281.php Invia anche i commenti.

Il 27% dei carcerati è tossicodipendente
by dal corriere Wednesday, Mar. 01, 2006 at 5:42 PM mail:

I detenuti in Italia sono quasi 60 mila, tra cui 50 bimbi con meno di 3 anni. Gli extracomunitari il 33% della popolazione carceraria. Le donne sono il 4,7%. I malati di Aids sono il 2,5% ufficiali, ma il triplo reali.

I detenuti nelle carceri italiane sono 59.523, di questi 16.185 (pari al 27,2%) sono tossicodipendenti. I dati sono stati forniti dal dipartimento affari penali (Dap) al convegno «La salute in carcere». Secondo il Dap gli extracomunitari detenuti sono 19.836 pari al 33% della popolazione carceraria. Le donne recluse sono 2.804 (4,7%) e tra di loro vi sono anche 50 bambini con meno di 3 anni («Per le mamme di questi bambini non si sono trovati dei fondi per l’applicazione di pene alternative», ha detto il deputato Ds Anna Finocchiaro).

AIDS TRIPLO DEL REALE - Dei detenuti, 21.662 sono in custodia cautelare (36,4%), mentre 37.861 scontano la pena definitiva (63,6%). Secondo il Dap ci sono 1.525 persone malate di Hiv (2,5%). In realtà, ha spiegato Sebastiano Ardita, direttore generale del trattamento dei detenuti del Dap, i malati di Aids sarebbero almeno il triplo di quelli che risultano in maniera ufficiale. Questo perché il test sull'Hiv è facoltativo e almeno due terzi dei detenuti tossicodipendenti rifiutano di sottoporsi all'analisi specifica. Inoltre un detenuto su cinque soffre di disagio psichico.

CASTELLI: «I CARCERATI SONO CURATI» - «Questo governo ha sempre avuto a cuore la salute in carcere», ha scritto il ministro della Giustizia Roberto Castelli in un messaggio inviato ai promotori del convegno. «L'assistenza sanitaria ai detenuti è sempre stata garantita ponendo particolare attenzione verso i soggetti più disagiati, cercando di prevenire le malattie attraverso numerosi programmi d'azione».
«Il carcere dovrebbe prevedere un'area sanitaria completamente diversa dall'attuale e la riduzione del numero dei pazienti gravi porterebbe immediati e forti benefici a tutti gli altri», ha detto il criminologo Francesco Bruno. Nel 2005 i detenuti che si sono tolti la vita sono stati 57

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