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Roma 18 marzo 2006 controguerra
by controguerra Sunday, Mar. 19, 2006 at 3:59 AM mail:

Grossa manifestazione controguerra a Roma nonostante il boiccottaggio della sinistra perbene e per NATO

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Come in molti altri posti del mondo anche in Italia a Roma grossa manifestazione controguerra nonostante gli sforzi della sinistra perbene e per nato.
Il corteo si è fatto e grande, nonostante gli inviti di CGIL e DS a boiccottarlo e nonostante le remore di tutti gli altri e i paventati ipocriti timori di provocazioni dei gruppi estremisti... E dentro il corteo fin dentro piazza Navona hanno sfilato con i compagni italiani compagni palestinesi e compagni iracheni. In particolare hanno sfilato i due compagni iracheni Al Kubaysi e Karim e il primo ha parlato ripetutamente nel corteo e in Piazza Navona nonostante la protervia e la completa stoltezza degli organizzatori a non volere che gli iracheni parlassero. Sempre peggio, almeno in altri tempi facevano un israeliano, un palestinese, un israeliano...adesso nella giornata anniversario dell'invasione all'Iraq hanno dato la parola agli americani ma non agli iracheni che hanno avuto centinaia di migliaia di morti e che con la loro eroica resistenza stanno mettendo in crisi la superpotenza e il suo condottieero oramai malconcio. vergogna!Abbiamo dovuto assitere alla proterva dichiarazione di uno di questi servi di Montezemolo, un certo Maestri di Milano il quale si vantava che gli iracheni non avrebbero parlato. Certo a costui, a costoro interessano di più gli applausi degli indistriali a Prodi e i veti del Corriere della Sera a Ferrando che ascoltare la voce degli iracheni. Questo la dice lunga sulle intenzioni del prossimo governo dell'Unione a riguardo. Ma nonostante ciò gli iracheni , sostenuti dai palestinesi che li hanno festeggiati e li hanno tradotti ( come si può vedere dalle foto ) come li hanno sostenuti altri compagni mediorientali presenti, sono stati nella manifestazione dal principio alla fine e hanno delegato a Al Kubaysi che si è fatto 15 mesi nelle galere americane in Iraq, il compito di parlare per tutti loro.

Questo mi pare abbia un significato profondo. Ieri era l'anniversario dell'invasione dell'Iraq, guerra contro cui si è levata la protesta, l'opposizione, la resistenza del popolo iracheno e di tanti altri popoli del mondo. L'aggressore non ha vinto come dichiarava , come sperava. Alla guerra si è opposta una resistenza crescente che sta mettendo in crisi gli USA, Bush, il suo governo. Gli iracheni dimostrano nei fatti che alla guerra si può resistere. Ciò dona forza a tutto il movimento. E questo non riescono più a nasconderlo i manutengoli di Montezemolo e dei nuovi poteri forti. La resistenza irachena aveva decine di striscioni di solidarietà nel corteo. Corteo che ha accolto i resistenti iracheni nel suo seno e li ha fatti parlare. Qualcosa di nuovo e di importante è accaduto dunque oggi a Roma come in molte altre città del mondo.

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