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http://italy.indymedia.org/news/2006/05/1066273.php Invia anche i commenti.

Pestato e rinchiuso nel CPT di Lamezia
by intervenire Tuesday, May. 09, 2006 at 12:21 AM mail:

E' la storia di una donna che sta lottando, sul "sagrato" del Tribunale di Catanzaro per rivedere il marito rinchiuso nel CPT di Lamezia, che la legge Bossi-Fini e gli investigatori di un delitto (con grande scalpore mediatico) hanno privato della liberta'. Urge un intervento.

Pestato e rinchiuso ...
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La storia del delitto non è importante, anche se i media si sono fiondati sul luogo della strage e delle case dei parenti, in cerca dell'ennesimo morbo di Cogne. La macro-scenario è Catanzaro e la sua provincia, ma questo non è ininfluente. Il marito della donna, Mohamed, e' stato indagato e (come si fa a non credergli) anche picchiato e discriminato nella questura di Catanzaro, per un pluriomicidio avvenuto qualche tempo fa. Dopo 20 ore di torture, fisiche e psichiche, l'uomo e' stato sollevato dai sospetti, ma dagli archivi della polizia spunta che Mohamed ha il permesso di soggiorno scaduto. La punizione migliore, dopo l'accanimento fisico, è rinchiuderlo in un CPT.

Un semplice foglio, con valenza amministrativa, ti priva della liberta'.

Dal 29 marzo, Mohamed sta rinchiuso in uno degli luoghi dell'aberrazione umana, il CPT di Lamezia Terme. Questo CPT e' ormai famoso per le condizioni di vita ed il trattamento disumano delle persone:

entri con le tue gambe, ma se provi a declamare i diritti fondamentali dell'uomo, ne esci su una sedie a rotelle paralizzato per sempre; oppure morto, in una barella con il lenzuolo bianco a coprire il tuo volto. Quando invece esci con le tue gambe è perchè ti stanno rimpatriando nel tuo paese di origine, anche se in quel paese per mille motivi non ci puoi tornare. Si chiama legge Bossi-Fini, figlia del pensiero fascista e xenofobo dei suoi padri, appunto gli onorevoli Gianfranco Fini e Umberto Bossi.

La donna, la signora Irma, qualche giorno fa ha protestato sui gradini del Tribunale di Catanzaro, consegnando la sua speranza ad alcuni fogli su cui Irma ha scritto sinteticamente e chiaramente la storia. Alcuni passaggi testuali:

<<...in piena notte le forze d'ordine hanno prelevato mio marito e con inaudita ferocia lo hanno massacrato di botte, ritenendolo, senza alcun movente senza indizi e senza prove che conducessero a lui...>>

continua,

<<...ancora adesso, nonostante risultasse estraneo ai fatti e' rinchiuso da piu' di un mese in un lager di Lamezia Terme con la sola prospettiva dell'espulsione dal territorio italiano...>>

infine,

<<...mio marito e' in Italia dal 1990 e coniugato con me dal 1999, mi viene spontaneo pensare che l'intero sistema giustiziario istituzionale sono prevenuti nei confronti degli EXTRACOMUNITARI. E la parola che da un senso a tutto questo e' RAZZISMO...>>.

MOBILITIAMOCI!

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