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Ricorda sempre il 6 di novembre
by V Tuesday, May. 16, 2006 at 1:32 PM mail:

Ricorda sempre il 6 di novembre

Era il 6 di novembre 2004. Quel giorno migliaia di precari e precarie marciarono per il centro di Roma. Gridavano "Reddito per tutti" e ballavano attorno ai loro camion e alle loro bandiere.

Era il 6 di novembre 2004. Al mattino un centinaio di attivisti di tutta Italia si recarono in un ipermercato della periferia romana, attuando un gesto simbolico di "sconto" e autoriduzione della spesa.

Era il 6 di novembre 2004. Allo stadio di Reggio Calabria la Reggina batteva (ohibò!) la Juventus, la signora, per 2 reti a 1.

Era il 6 di novembre 2004. Nel pomeriggio alcuni manifestanti si staccavano dal corteo a Largo Argentina per "alleggerire" la libreria del compagno Effelunga di qualche decina di libro e dvd.

Era il 6 di novembre 2004. Negli spogliatoi dello stadio il prode Lucky Luciano Moggi chiudeva a chiave arbitro (Paparesta) e guardalinee.

Era il 6 di novembre 2004. Dopo pochi giorni scattò la repressione sulle persone coinvolte negli "espropri proletari", giudicati "violenti" e non consoni dall'intero arco "costituzionale" e anche oltre (vedi Alemanno & co.). Scattarono prima le denunce, poi le richieste di rinvio a giudizio e le accuse: rapina aggravata! Uno di loro, forse il più bello, sicuramente il più generoso, è morto precario sulla strada, lavorando.

Era il 6 di novembre 2004. Solo in questi giorni di kaos poliziesco, giorni in cui la procura di Napoli sta mandando a puttane l'intero circo del Calcio italiano, solo in questi giorni si apprende che quella sera Moggi Luciano, amico di tutta l'Italia "perbene", teneva in ostaggio Paparesta, l'arbitro italiano più noto, per non aver dato un goal "regolare" alla Juventus contro la Reggina.

Era il 6 di novembre del 2004. Dichiarò l'allora ministro dell'interno Beppe Pisanu: "A tutti i violenti, a chi li sostiene, a chi definisce gli 'espropri proletari' gesti belli e simbolici, e anche a chi in qualche modo li giustifica dico con la massima chiarezza che si tratta, invece, di atti incivili e illegali". "Non siamo di fronte a compagni che sbagliano, ma a compagni che devastano e rubano, seminando sconcerto e paura tra i cittadini onesti". Chi ricorda gli anni di piombo, concluse Pisanu "non può dimenticare il tragico equivoco di quanti chiamarono errore politico la gambizzazione e l'assassinio"

Così diceva Beppe Pisanu. Chissà se quel giorno telefonò all'amico Luciano Moggi, per congratularsi del sequestro di persona appena avvenuto, evidentemente "civile" e "legale".

Sicuramente anche in quell'occasione Beppe Pisanu avrà avuto modo di ricordare a Luciano di non dimenticarsi della sua Torres.

Ricorda sempre il 6 di novembre.

V

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