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Arte dopata.
by Domingo Aniello Monday, May. 22, 2006 at 7:51 PM mail:

Siamo tutti iper borghesi sistemici-

Arte dopata....
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Una cosa manca all'attuale sistema dell'arte, una particella elementare, la figura dell'artista intellettuale in grado di mobilitare l'opinione pubblica in favore d idee e principi giusti.
Dove sono gli artisti che dovrebbero dare senso e significato ad i movimenti sociali?
Dove sono tra i colleghi che il sistema mi/ci impone coloro che dovrebbero illuminare a fari spenti nella notte le strade che conducono alla libertà.
Dove è finito il loro magistero?
Certo qualcuno mi dirà: quale credibilità hai tu confluito nell'interesse privato dell'editoria specializzata?
Prima di tutto non sono un arruolato da galleria a tempo determinato.
L'attuale sistema dell'arte diffida dell'intelletto d'artista, forse proprio perché tale intelletto è una serpe che coltiva in seno, nati e nutriti da infarcite cene iper borghesi sono custodi e cani da presa di tale cultura salottiera, veri e propri mastini.
Io contesto il sistema ma è sotto gli occhi di tutti come io conosca ed adoperi i loro stessi codici, certo con diversi interessi ideologici, delle volte (quando sono triste) mi chiedo: la mia arte a chi si rivolge? Chi può raccoglierla se non quella borghesia ipermoderna pilotata e strumentalizzata anche essa dal pensiero unico che anima ed alimenta i centri sociali?
Il significato della mia arte a chi può arrivare se non a loro e nelle loro case patinate?
I miei lettori e dettrattori (lettori comunque) più affezionati di rete sono new borghesi popolari ipermoderni, maestri accademici in pensione che mi mandano avvisi legali per diffamazione, artisti di sistema che in un batter d'ali arrivano a Los Angeles, artisti sommersi e curatori, critici e galleristi che sperano cada presto in tentazione.
Il mio lavoro ha un unico grosso limite, il cordone ombelicale con questo sistema che mi ha nutrito ed al quale sono legato visceralmente.
Leggo Flash Art da quando leggo Topolino e su questa rivista altro non posso fare che rappresentare la sua natura, così alimento giovani nevrosi com la mia, alimento ansie iperborghesi popolari, la verità è che tale sistema mi possiede ed io vorrei fare godere a tutti dello stesso piacere stordente di tale possessione.
Lo vorrei perché l'arte è quella chiave che apre le porte della conoscenza, quel filo rosso che segna l'immutabilità dell'essere, perché il cervello d'artista non può limitarsi a registrare la realtà sistemica ma deve agire su di essa.
L'artista non riproduce la realtà apparente ma proietta e rende visibile sistematicamente le proprie elaborazioni mentali.
Ad una vera opera d'arte mancherà sempre qualche cosa, quello che mi interessa è semplicemente trasmettere una idea di forma nel cervello del fruitore.
Scoperte scientifiche attestano a sostegno di tale teoria che l'idea platonica di bellezza non esiste nel mondo reale, esiste solo nel cervello dell'artista e dello spettatore, questo vale scientificamente per l'arte come per l'amore.
In quanto artista amo sul serio solo una mia idealizzata rappresentazione mentale, sono uno dei tanti narcisi che hanno conosciuto l'arte e sono ora impossibilitati a realizzarsi nella vita, in grado di concretizzarsi solo ed esclusivamente nella propria arte e nella sua perfezione imperfetta, raggiungibile solo con il completamento dello spettatore.

Sparo minchiate d'artista? Valgono quanto quelle di un critico o di un gallerista, comunque sia vi faccio sapere la ricerca continua....


Domenico Di Caterino

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