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Palestina: prigionieri in cambio del soldato israeliano
by ansia Wednesday, Jun. 28, 2006 at 10:19 PM mail:

MO: SOLDATO RAPITO, DETENUTI PALESTINESI PER SCAMBIO

Un sentimento di frenesia ha colto nei Territori le famiglie delle migliaia di palestinesi detenuti in Israele. L' inaspettata cattura di un soldato israeliano, probabilmente ancora vivo, riaccende la speranza di trattative con Israele per liberare almeno in parte i loro congiunti. In serata i rapitori hanno invocato la liberazione di tutte le donne palestinesi e di tutti i minorenni reclusi in Israele.
Per impedire che i dirigenti dell'Anp cedessero alle
pressioni internazionali, gruppi di familiari erano gia' scesi in strada oggi a Gaza, di fronte alla sede del parlamento, ed avevano invocato a gran voce che la restituzione del caporale israeliano dicianovvenne fosse condizionata ''alla liberazione dei nostri eroi''. Manifestazioni analoghe sono avvenute anche in Cisgiordania, segnatamente a Jenin.
Non c'e' dubbio che per il governo di Ismail Haniyeh (Hamas) la pressione che giunge dalle carceri rappresenta un fattore importante in piu' da tenere a mente nel corso della crisi.
Non sono infatti soltanto le barriere territoriali, ad aver dilaniato all'inverosimile il tessuto sociale e familiare dei palestinesi, ma le detenazioni infinite, nelle carceri come nei campi profughi, hanno troncato l'esistenza di migliaia di famiglie innocenti, con tutte le pių ovvie conseguenze che si possano immaginare.

Sono oltre ottomila i detenuti palestinesi in Israele, di cui circa tremila in prigioni militari, gli altri in prigioni civili. Dei primi, oltre 700 sono in "administrative detention", cioč detenuti senza regolare processo. Dei secondi, nelle carceri civili, quelli senza processo sono circa una cinquantina.
La stragrande maggioranza č detenuta a soli fini "politici", e non certo con valide motivazioni legali. Ci sono inoltre, fra gli ottomila detenuti, anche un centinaio di donne e oltre trecento bambini.

Specialmente le donne vengono spesso arrestate e portate via senza nessun motivo e senza nessuna spiegazione, con il solo risultato di aumentare le tensioni e di alzare le barriere del dialogo, invece di abbassarle.

Ed č proprio di tutte queste donne e bambini detenuti in Israele che Hamas ieri ha chiesto la liberazione, in cambio della vita di Gilad Shalit, il soldato israeliano rapito al confine di Gaza.

Per ora il governo di Tel Aviv ha fatto sapere che non ci saranno nč trattative nč liberazioni, ma nei palestinesi č ancora viva la memoria di uno scambio, avvenuto nel 2004, in cui per un soldato israeliano vivo, e tre suoi compagni morti, ottennero la liberazione di oltre 400 prigionieri dalle carceri israeliane e libanesi.

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