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[rassegna stampa] IL MATTINO: Perquisita Officina 99 scoppia la polemica | ||
by pOg Saturday, Jul. 15, 2006 at 2:37 PM | mail: | |
http://ilmattino.caltanet.it/mattino/view.php?data=20060715&ediz=CITY&npag=36&file=SONG.xml&type=STANDARD MARISA LA PENNA I carabinieri entrano nei locali di Officina ’99 per una perquisizione ordinata dalla magistratura, sequestrano alcune piantine di canapa indiana e scatta, immediata, la polemica. È lo stesso Comune per bocca dell’assessore alle Politiche sociali Giulio Riccio, del Prc, a chiedere che «al più presto sia fatta chiarezza sull’irruzione delle forze dell’ordine. Sbalordisce - prosegue Riccio - la perquisizione in un centro sociale che da anni conduce una battaglia politica trasparente contro il proibizionismo». Non basta. È in arrivo un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Giuliano Amato. E in più c’è una nota di protesta degli stessi giovani dei movimenti antagonisti. A eseguire la perquisizione nei locali del centro sociale di Gianturco (di proprietà comunale) - su delega dell’autorità giudiziaria - sono stati i carabinieri del comando provinciale di Napoli. Dell’avvenuta perquisizione hanno dato notizia, in un comunicato, gli esponenti dell’area antagonista. Nella nota si sostiene che si è trattato di «un vero e proprio blitz quando la struttura era ancora chiusa». I militari, secondo Officina 99 avrebbero portato via «alcune piante di canapa indiana poste sul terrazzo e pubblicamente note, piantate nell’ambito della campagna antiproibizionista che da anni portiamo avanti assieme a molte altre forze ed associazioni e che ogni anno festeggiamo pubblicamente con eventi cittadini noti come la festa della semina e del raccolto». «L’intervento - scrivono ancora gli esponenti del centro sociale - ha il sapore di una chiara provocazione politica. È evidente che l’obiettivo fosse proprio quello di attaccare, oltre che uno spazio dei movimenti napoletani e la sua storia, la tenace opposizione alla legge Fini-Giovanardi sulle droghe». I rappresentanti del centro sociale proseguono: «Perché, grazie a questa assurda legge che equipara droghe leggere a droghe pesanti e manda in galera anche chi fuma uno spinello, le autorità hanno margini di intervento e discrezionalità ancora maggiori anche senza autorizzazione di un magistrato». Officina 99 chiede inoltre «che senso ha accanirsi contro uno spazio autogestito per poche piantine di canapa in una città come Napoli dove invece il proibizionismo fa fare affari miliardari alla camorra con lo spaccio di eroina, cocaina ed altre sostanze stupefacenti?». Secondo i militanti del centro, inoltre, durante la perquisizione di ieri sarebbero state «sfondate alcune porte e danneggiata una radio ed una tv utilizzate per trasmissioni autogestite». Dai carabinieri, fino a tarda sera, nessuna notizia sull’operazione. Intanto i deputati Acerbo e Caruso (Rifondazione Comunista), Cento (Verdi, sottosegretario all’Economia), Pellegrino (Verdi), Scotto (Democratici Sinistra), Giuseppe De Cristofaro (Rifondazione Comunista), i senatori Raffaele Tecce e Tommaso Sodano (sempre di Rifondazione) annunciano per lunedì una interrogazione parlamentare urgente al ministro dell’Interno, Giuliano Amato, sui «fatti gravissimi avvenuti a Officina 99, sull’ennesimo episodio in cui emerge un utilizzo strumentale, a metà tra l’intimidatorio e il propagandistico, di una legge già sbagliata come la Fini-Giovanardi». «È evidente - concludono quindi i parlamentari - l’intento punitivo verso chi fa dell’antiproibizionismo una battaglia trasparente, politica e sociale». |
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