Indymedia Italia


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http://italy.indymedia.org/news/2006/08/1135396.php Nascondi i commenti.

dannazioni femminili dell'epoca imprenditorial-capitalistica
by emily la stramba Sunday, Aug. 20, 2006 at 7:44 PM mail:

verissimo e abituale per le donne che amano avere bambini

dannazioni femminili...
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produci, consuma, crepa e soprattutto non partorire!
non vi sembra una cosa squalida?

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torniamo ai tempi delle casalinghe
by riù Sunday, Aug. 20, 2006 at 7:59 PM mail:

Niente di male a buttar fuori le puerpere.
Cacciamo via queste donne dai posti di lavoro, tanto non sanno fare un cazzo. Ormai bisogna impiegare il doppio del tempo per fare il proprio lavoro e anche il loro, che da sole non sono capaci neanche a mettere un timbro.
Quando potevano fare solo le casalinghe, se non altro non creavano casini, non impedivano il normale svolgimento delle attività negli uffici e nelle fabbriche, e mettendo il loro stipendio in tasca a un uomo..ci tirava avanti una famiglia di cinque persone.

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via
by via coglione Sunday, Aug. 20, 2006 at 8:03 PM mail:

guarda troglodita che le donne HANNO SEMPRE LAVORATO
e non solo come casalinghe :
erano sarte, parrucchiere, contabili,farmaciste . e da molto prima che si installasse il capitalismo.
per non parlare delle contadine e delle pastorelle

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Donne e lavoro
by er_pistola Sunday, Aug. 20, 2006 at 8:17 PM mail:

L'odierno sviluppo della competitività impone competenze sempre più ampie sia dal punto di vista delle "general capabilities" che delle "specific capabilities", col risultato che chiunque si trovi a occupare posti di responsabilità in un'impresa non solo deve lavorare di più, ma deve sempre aggiornare le proprie conoscenze e renderle operative all'interno del complesso aziendale.
Le donne sono particolarmente vulnerabili a questa selezione imposta dalle regole strategico-competitive in quanto si trovano spesso a dover operare una scelta tra maternità/partenariato e dedizione all'impresa.
La soluzione ideale potrebbe consistere nell'adottare regole in cui sia necessario che il bambino venga accudito da entrambi i genitori secondo la regola dell'affidamento condiviso. In pratica, ogni tanto a casa ci sta il padre, ogni tanto la madre. Il dibattito è attualmente in corso negli USA e la soluzione sembra volgere per questa ipotesi

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viva l'America e i rimbesuiti che ci credono
by weleno Sunday, Aug. 20, 2006 at 8:52 PM mail:

gli USA hanno sempre ragione, si condivide tutto, tanto chi cazzo allatta + i bambini al proprio seno oggi? E quello lo può fare il padre? E 9 mesi di gravidanza si condividono? Nel frattempo l'uomo continua a lavorare e la donna viene licenziata, anzi no, neanche, basta non riconfermare il centesimo contratto trimestrale e nessuna ingiustizia è stata fatta...come fai a denunciare il padrone perchè non ti rinnova il contratto? DOve sta scritto che è automatico che ogni 2 mesi ti venga rinnovato o donna? Ma tu sei LIBERA, perchè lo hanno detto le femministe newyorkesi, quelle che esaltano la libera prostituzione perchè fanno quello dalla nascita prostituendo i loro cervelli al capitale...

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cosa MOLTO squallida
by una mamma Sunday, Aug. 20, 2006 at 9:07 PM mail:

Bella storia... una Cooperativa Sociale? Sembra una barzelletta...ma se fosse realtà Vergogna!
Visto che qui parlano di competitività di dal punto di vista delle "general capabilities" che delle "specific capabilities", e che per farti produrre se ne inventano di sempre più sofisticate, ti racconto la mia storia, che a me è andata decisamente meglio, lo faccio nel caso ti potesse incentivare a far valere le tue ragioni:
Sono laureata in architettura, ma dato che gli architetti negli studi ti fan lavorare quasi aggratis, ho lavorato in una pizzeria a gestione familiare per 7 mesi come cameriera, quando ho scoperto di essere incinta non ci lavoravo più da 2. Quando i titolari della pizzeria han saputo della gravidanza mi hanno assunta immediatamente.
Nei mesi in cui ho lavorato durante la gravidanza addirittura mi richiedevano poco in termini di sforzo e dicevano che dovevo riguardarmi. So che a loro sono costata qualche soldo extra in tasse, e mi han pure dato il 20% dello stipendio che è a discrezione del datore di lavoro. Dal punto di vista economico non è che han fatto un grande affare... e non è neanche che siano particolarmente benestanti, sono stati dei veri signori, alrimenti non so come avrei potuto fare.
Ora lavoro ancora lì e loro scherzano e dicono che invece a tenermi hanno fatto un buon affare.
Tu sei stata meno fortunata di me, quindi ti auguro di trovare qualcuno vicino che ti supporti, la mia bimba ha ora due anni e mezzo e so bene che ti aspetta molta gioia ma anche molta fatica.
Certo che hanno una bella faccia tosta quelli di sta Cooperativa... hai provato a rivolgerti ai Sindacati? Com'è possibile che lo abbiano potuto fare?
Possibile che una piccola pizzeria possa permettersi di più che una Cooperativa Sociale?
Sempre ammesso che il rapporto lavorativo prima fosse positivo per entrambe le parti, non è piuttosto che non gli andavi a genio per altri motivi?
Oppure hai solo incontrato delle persone prive di scrupoli che vivono il lavoro come se fosse separato dalla vita: produzione, sfruttamento, competizione eccetera.
Si, mi sembra una cosa MOLTO squallida...tieni duro!

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sessista e bigotto
by skrokkiaweleni Sunday, Aug. 20, 2006 at 9:11 PM mail:

"gli usa hanno sempre ragione" e poi confusione senza senso, cazzate (fa pure) e sintomi di sessismo e fascismo.

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cmq
by ural-girl Sunday, Aug. 20, 2006 at 10:18 PM mail:

elle sei sgamatissima, te le canti e te le suoni. lasci i commenti autoelogiativi, ti nascondi sotto altri nick. perchè fai così??? ke ti è successo da portarti a spammare, a fare fake, a farti prendere per il culo da centinaia di utenti su indy? mi piacerebbe saperlo, ma questa nn è la sede. apriti un blog, e manda l'indirizzo, ci sono i commenti e se ne parla.

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???
by Elle Sunday, Aug. 20, 2006 at 10:36 PM mail:

e quale commento avrei lasciato qui????
e su quale base dovrei crederti quando dici che mi faccio prendere per il culo da migliaia di utenti?
c'è forse un counter su indymedia o qualche altro elemento che avvalorerebbe la tua ipotesi?
e poichè sei sempre lo stesso e sei anche il coglione che mi ha dato il consiglio gratis ( sull'altro post) ti rispondo che io passo tanto tempo al pc, perchè sul pc mi alleno con le lingue e visito i siti stranieri e le testate online straniere ( visto che la mia attuale "occupazione " è il traduttore ed il "giornalista Freelance") ma, cosa più importante, ho stabilito contatti con delle persone che dovrebbero produrmi un progetto ....
di cui non posso parlare.
Tuttavia, potrei anche andare a lavorare in una pizzeria ( se le cose dovessero mettersi male) come l'amica ex architetto .
p.s . e da ex avvocato posso dire di capirla PERFETTAMENTE

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Affari
by er_pistola Sunday, Aug. 20, 2006 at 10:55 PM mail:

Ora lavoro ancora lì e loro scherzano e dicono che invece a tenermi hanno fatto un buon affare.

Non credo che scherzino. Sicuramente hai contribuito ad aumentare la redditività dell'esercizio. Evidentemente sei professionale e sei apprezzata anche dai clienti.
Non credo che i datori di lavoro siano persone "illuminate", semplicemente è gente normale che comunque giganteggia nel mare magnum della mediocrità imprenditoriale italiana secondo cui i migliori investimenti si fanno spendendo poco.
Bonne chance

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infatti
by emily Monday, Aug. 21, 2006 at 10:54 AM mail:

infatti pare che al posto mio ora ci sia una svarionata che non sa lavorare ... e ben gli sta!

ci lavoravo da un anno con contratti a tempo determinato, la chiamano flessibilità ... o precariato... dipende dagli ambienti.
cosa possono fare i sindacati se si applicano le leggi attuali sul lavoro? nulla, le han fatte apposta per difendere l'arroganza di padroni e dirigenti.
inoltre ho frequentato un corso diurno di 1000 ore per avere quell'assunzione, lavoravo di notte e festivi e studiavo di giorno, begli stronzi, non si gioca così con le persone.

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perche' dunque le donne non possono permettersi di partorire
by Nuclei Femministi Territoriali Monday, Aug. 28, 2006 at 12:44 PM mail:

Erano le donne, nelle comunita' arcaiche, che curavano i malati, determinavano i tempi della festa, del piacere, della vita e della morte, amministravano il rapporto con gli spiriti (ndr. curavano e trasmettevano ai posteri i valori etici e spirituali in quanto indispensabile collante sociale), (...) iniziavano le rivolte contro il potere costituito.
Una civilta' antichissima, raffinata e complessa, che credeva ogni cosa governata da un'anima intelligente e senziente (...). Entita' e spiriti che a loro volta si solevano in un'unica divinita' che tutto pervadeva e dominava: una dea madre il cui unico scopo - amorale - era la procreazione, la conservazione della comunita', la prosperita'.
Una cultura che a un cero punto, Chiesa e Stato demonizzarono e distrussero: per procurarsi schiavi da mandare in guerra, ai lavori forzati, a costruire le meravigliose citta' d'arte di cui siamo tanto orgogliosi. Ma il "progresso", purtroppo, e' fondato sullo sterminio. Delle donne streghe.

Per l'intero Medio Evo, ma nella concezione popolare anche dopo, e' il maschio che viene considerato barbaro, violento, poco civile; ed e' la sua compagna che deve assumersi l'onere di "ingentilirne i costumi", insomma, "civilizzarlo". Il lavoro era considerato una jattura da evitare, con qualsiasi scusa ogni volta che si poteva (...). Qualunque momento era buono per fare qualcos'altro,: bere, mangiare, far l'amore, chiacchierare... Di quel che c'era ci si accontentava, le risorse erano divise tra i membri della comunita'. I legami di solidarieta' erano fortissimi I lavori piu' pesanti, soprattutto quelli nei campi, erano svolti collettivamente, in modo da non escludere lo svago, e cosi' le opere piu' pesanti.
Tra le forze strettamente legate all'ambiente, una delle piu' importanti, era la fertilita'. Fertilita' degli esseri umani, fertilita' del suolo, fertilita' della foresta, fertilita' della selvaggina, fertilita' delle acque: e cioe' fecondita' delle donne, che controllavano il ciclo vita-nascita-riproduzione-morte, che sapevano guarire con le erbe, amministrare i rapporti con l'al di la', con i morti che presiedevano ogni primavera, alla resurrezione della natura. Sacerdotesse che conoscevano i segreti del piacere e che controllavano il numero delle nascite. Erano le donne a garantire la sopravvivenza della comunita' - in senso materiale ma anche sacrale e religioso - e quindi, a svolgere un ruolo di primaria importanza, amministrando poteri fondamentali.

(...) Si cerca di ricostruire le vicende di individualita' piu' e piu' volte discriminate: come donne appartenenti ad un sesso inferiore di cui pero' i maschi hanno paura (specie della loro lunga lingua...); parte di caste, ceti, classi subalterne illetterate, non hanno potuto scrivere e tramandare la propria versione dei fatti nell'unica forma legittimata dalla cultura dominante; come oppositrici del potere, di cui a maggior ragione bisogna tacitare la voce; come extralegali, delinquenti, che di fatto si mettono contro e col loro comportamento e sul proprio corpo si fanno beffe della societa' costituita, dimostrando che un altro mondo e' possibile (...). Per eliminare l'aspirazione ad un futuro migliore e' assolutamente necessario cancellare la memoria di quelle antiche genti, imponendo l'idea che - comunque - e' sempre stato cosi' e non puo' essere diversamente: le donne sottomesse agli uomini, i poveri ai ricchi (ndr. la natura all'uomo, le ragioni femminili alla produzione). Senza speranza di coambiamento, ne' di riscatto.

Tutte le societa' sono problematiche; e accanto a chi si adegua alla cultura dominante, esistono ceti sociali (...) e gruppi che hanno conservato o elaborato una "diversa " visione del mondo che li porta a vivere un'esistenza peculiare, a sviluppare una propria identita', una coscienza di appartenenza, meccanismi di solidarieta' e di scambio che li escludono dalla societa' massificata (...). Anche se abitano insieme a tutti gli altri (...) sono minoritari, sono emarginati. Non hanno (di solito) un lavoro fisso o lo ottengono con grandi difficolta', perche' in condizioni di inferiorita' economica. Possono essere razzialmente differenti, ma anche se non lo sono, si creano dei sistemi di riconoscimento e identificazione che passano anche attraverso l'aspetto esteriore. Parlano una lingua diversa o utilizzano registri linguistici diversi (...). Consumano cose diverse rispetto alla maggioranza della popolazione: un certo tipo di alimentazione, di musica e cosi' via. Tendono a vivere vicini, se possono a costituire comunita'. Sviluppano forme di espressione artistica, un proprio senso estetico. Possiedono una morale sessuale poco (o per niente) conciliabile con quella corrente (...) sono i marginali della storia, sono quelli o quelle a cui si tenta di ridare una voce (...).
Se si applicano queste categorie a un discorso del genere, ci si accorge che il sesso femminile, nella sua interezza, puo' essere trattato come una categoria di marginali.
Perche' le donne sono discriminate sul lavoro, piu' spesso degli uomini non hanno un lavoro fisso e devono accontentarsi di quello che viene loro offerto.
(...) Le donne tendono a vivere vicine, a stare fra di loro sviluppano un proprio senso estetico (cio' che e' bello per una donna raramente lo e' anche per un uomo), possiedono una morale sessuale poco o affatto, conciliabile con quella corrente, sono solidali fra di loro, si coprono reciprocamente (...). Spesso, consciamente o meno, volontariamente o no, si pongono in maniera conflittuale con la societa' (tanto che le prime accuse per stregoneria non sono per "maleficio" ma assumono forti tinte politiche ed eversive: le streghe sono condannate per "conjuratio" (cioe' congiura) o per lesa maesta'.

(tratto da "Donne Delinquenti" di Daniela Zucca)

Meditate uomini, meditate donne che vi avvilite nella gestione in stile maschile di forme lavoro di "cura" qual'e' l'operato di una cooperativa sociale che si occupa di handicap.
La vostra scelta opera in favore di una produttivita' che e' l'espressione dell'avvilimento dell'odine naturale, unica certezza rispetto alla vita e alla prosperita'.

Ed e' di questo che dovete rispondere... anche se il vostro intelletto non vi fornira' la benche' minima capacita' intuitiva per comprendere, e' la vita stessa ad esservi avversa come voi lo siete stati nei suoi confronti.


Nuclei Femministi Territoriali

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sindacato
by cooperatrice Tuesday, Aug. 29, 2006 at 12:59 PM mail:

contatta la flaica in corso marconi e imposta una bella vertenza è l'unica forma per rendere incisiva la tua incazzatura, sicuramente di cacciare soldi avranno poca voglia ma le possibilità sono ottime...

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sindacato e legge Treu
by emily Wednesday, Nov. 08, 2006 at 12:25 PM mail:

Eccome se ci sono andata al sindacato, ma per la maternità nulla da fare, la legge Treu consente questo e di peggio.
Per avere qualcosa mi sono dovuta attaccare a festività e notti non retribuite e al fatto che non mi pagavano per il livello che mi era dovuto ma per un livello inferiore (cioè la normalità nelle cooperative che non arrivano quasi mai ad adeguarsi al contratto nazionale).
Qualcosetta dovranno sganciarlo e sarà molto meno, neppure lontanamente paragonabile, a quanto avrebbe dato l'INPS se mi avessero assunta.
Staremo a vedere...
E dire che uno dei principali responsabili della mia non-assunzione è un noto compagno attivo nell'estrema sinistra torinese... e poi i suoi compagni (di cui nondubito la buona fede) vanno a fare i duri alle manifestazioni per l'abolizione delle leggi Treu e Biagi... che schifo i politicanti!

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puoi chiarire
by per emily Wednesday, Nov. 08, 2006 at 12:35 PM mail:

ti hanno detto una cosa falsa...-agenzia tipo adecco o coop - in entrambi i casi avresti avuto il diritto a tutta la maternità.

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?
by emily Wednesday, Nov. 08, 2006 at 1:57 PM mail:

Spiegami meglio, cosa vuoi dire con: agenzia tipo adecco o coop?
Quello che so è che da un anno avevo contratti a tempo determinato, mi avevano fatto frequentare un corso di specializzazione di 1000 ore che avevo dovuto richiedere io e che non aveva richiesto la cooperativa come dovrebbe essere, so che a voce mi avevano promesso un imminente contratto a tempo indeterminato, ma che poi comunicando loro che ero rimasta incinta, il contratto è sfumato.
La legge Treu permette loro di dire che non avevano più bisogno di me, (anche se so di sicuro che alla mia uscita hanno assunto un'altra persona).
Comunque sono a conoscenza di casi anche peggiori del mio, il più scabroso è quello di una ragazza di colore che dopo circa 9 anni di contratti a tempo determinato con la Coop (supermercati) rimanendo incinta oltre a perdere il lavoro rischia di perdere il permesso di soggiorno, motivo per cui sta tenendo nascosto il suo stato interessante.

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solidarieta' a sara
by tro Friday, Nov. 10, 2006 at 11:25 PM mail:

le cooperative sociali sono divenute dei lager. un riciclo senza precendenti, gente che principalmente se ne va perche' non regge, cose come 250 ore mensili (perche' cazzo, il sociale e' il sociale..) a recupero, diritti negati, livelli non riconosciuti.
anche io sono in causa con la CUB di Torino per una parte, e per un altra con avvocati privati.
la lotta si fa dura, mi hanno proposto 2000 € per un licenziamento iniquo, contro 15.000. tutto rinviato, ma la loro difesa e' una sequela di infamita'.
forza, tieni duro, non sei sola contro queste merde.
ciao peste.

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