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Sgombero Paguro: è giallo (Informazione Parma).
by Informazione Parma Friday, Sep. 15, 2006 at 8:47 AM mail:

Per le forze dell'ordine l'edificio doveva essere messo in sicurezza. Secca smentita da parte degli occupanti. Il Blitz di polizia e carabinieri all'interno del centro sociale ha causato un ferito. Andrea Marvasi, legale dei ragazzi:«Se non c'è un documento specifico, questa azione non è giustificata. Stiamo decidendo se denunciare i fatti». Replica il Prefetto: «C'è un'ordinanza del sindaco dell'8 settembre»

Il centro sociale Paguro non esiste più.Di proprietà delle ferrovie dello stato, l'edificio di via Reggio occupato dal «Collettivo di occupazione cantiere» è stato sgomberato ieri mattina all'alba con un blitz improvviso delle forze dell'ordine. «Ora - dice un ragazzo - siamo in mezzo a una strada. Speriamo che qualcuno ci ospiti».
E' dovuto ricorrere alle cure dei medici un 19enne ucraino di Chernobyl (trauma cranico e ricovero in ospedale ndr), con permesso di soggiorno per motivi umanitari,ferito durante l'intervento.
L'evacuazione è stata decisa per consentire ai tecnici delle ferrovie di mettere in sicurezza la struttura.
Questa la motivazione ufficiale.
Una lettura ben diversa viene fornita dai ragazzi del Paguro.«Verso le 5.30 del mattino - racconta una portavoce -le forze dell'ordine hanno sfondato la porta.Ci hanno detto che questa azione è una messa in sicurezza dell'edificio,ma non è mai stata fatta alcuna perizia per stabilire il grado di pericolosità». A far salire la rabbia dei ragazzi del Paguro è stata proprio la modalità dell'evacuazione.
Un ragazzo ucraino, ospite del centro,è dovuto ricorrere alle cure dei medici per le ferite riportate durante l'intervento.
Non è chiara la dinamica dell'incidente. «Nessuno ci ha avvertito - continua la portavoce - non abbiamo ricevuto nessun avviso di sgombero».Rammarico fra chi vede sfumare mesi di lavoro per ridare vita a un'area degradata.«Abbiamo bonificato le stanze - spiega uno dei fondatori - e ristrutturato la palazzina».
Solidarietà è arrivata dall'assemblea permanente del Mario Lupo.«Condanniamo - dice un membro dell'ex centro sociale di piazzale Allende - questo sgombero avvenuto in modo più violento del solito. Daremo una risposta adeguata al Comune e agli altri responsabili di quanto è accaduto».
Ieri,intanto,alle 18, una cinquantina di ragazzi hanno fatto un presidio alla stazione che si è trasformato in corteo ed è terminato davanti alla questura.
Durante l'evacuazione,fra i ragazzi del Paguro c'era Andrea Marvasi, avvocato da sempre vicino ai centri sociali insieme a Letizia Tonoletti,che definisce «sgombero travestito» quello andato in scena ieri in via Reggio. «All'improvviso - chiarisce Marvasi - e senza
alcuna notifica, è entrato il personale delle ferrovie dello stato assistito dalla polizia». Marvasi sottolinea la mancanza di un documento in grado di dimostrare la necessità dello sgombero.«Ad oggi - aggiunge - nessuno ha mostrato un foglio che spieghi il perché dell'azione: se non c'è una specifica ordinanza non è giustificata».
Si stanno studiando le contromosse. «Stiamo decidendo se fare una denuncia - anticipa il legale - oppure se presentare un esposto».Duro attacco del segretario di Rifondazione comunista, Paolo Piro, arrivato durante l'evacuazione a dare la solidarietà del partito ai ragazzi.
«E' stata usata la forza contro chi ha ridato vita a un posto che stava marcendo». In serata il prefetto ha ricevuto i rappresentanti del collettivo Cantiere e ha confermato alla delegazione che lo sgombero è avvenuto in ottemperanza di un'ordinanza del sindaco di Parma,Elvio Ubaldi,dell'8 settembre scorso.

La storia e le attività

Il Paguro nasce il 4 dicembre del 2005,quando un gruppo di ragazzi occupa una palazzina in disuso delle ferrovie dello stato in via Reggio.«Con l'occupazione - spiega uno dei partecipanti a quell'azione - abbiamo voluto denunciare una situazione di degrado sorta in seguito all'abbandono dello stabile».Armati di tanta voglia di fare, i membri del centro sociale si sono rimboccati le maniche per ridare vita a un luogo dimenticato.
Vino e conserve i prodotti ricavati dal giardino dietro l'edificio. «Fra pochi giorni - aggiunge il ragazzo - dovevamo vendemmiare cinque quintali di uva».
Insieme a Rifondazione comunista,il Paguro stava organizzando un'assemblea pubblica sui problemi del lavoro. (p.d.)

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