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http://italy.indymedia.org/news/2006/09/1149635.php Invia anche i commenti.

Le "Nubi piroclastiche" bruciano i fusibili.
by mazzetta Friday, Sep. 15, 2006 at 3:23 PM mail:

Uno dei profeti delle versioni alternative sul 9/11 si è fritto il cervello. Quando il successo da alla testa.

Evidentemente eccitati dalle apparizioni in televisione alcuni sostenitori del filone di fantasia sul 9/11 sono partiti direttamente per la tangente.
In particolare l’attivissimo Maurizio Blondet si è fuso il cervello e ha scritto una vaccata clamorosa (una serie di vaccate clamorose), di fronte alla quale impallidiscono anche altre produzioni sul genere; impresa ardua, ma Blondet dev’essere carico come una molla ora che ha trovato in Mentana l’accesso alla televisione.

Ovviamente non è carino limitarsi a dire che è scritto una vaccata, per onestà occorre anche spiegare perché, dopo di che si potranno anche avanzare alcune richieste di chiarimenti alle quali sicuramente Blondet risponderà con la disponibilità e l’eleganza che gli sono note.
Dice Blondet :

-“Dalle Twin Towers «nube piroclastica» “

”Un numero troppo alto di soccorritori che lavorarono sulle macerie del World Trade Center l'11 settembre soffrono oggi di linfoma non-Hodgins, una forma di cancro che è associato ad alti livelli di radiazioni ionizzanti, come all'esposizione a fughe di materiale nucleare.”-

Veramente i linfomi sono una patologia che affligge una minima parte dei “malati da polveri”, quanto alle possibili cause dei linfomi. solo all’interno delle migliaia di computer presenti nelle torri c’era materiale (metalli pesanti, gas e altro) a sufficienza per spiegare l’insorgere di linfomi. Nell’aria del dopo-crollo sono state censite oltre 2000 sostanze.

”Dello stesso male soffrono, a tassi preoccupanti, i residenti di quell'area di Manhattan.
Lo hanno riferito fonti della FEMA (Federal Emergency Management Agency, la protezione civile americana) al nostro amico e investigatore Wayne Madsen, lui stesso ex agente della NSA, National Security Agency.”

In effetti è anche su tutti i giornali americani, non servivano gli ex-agenti segreti, parecchie associazioni ambientaliste sono sul piede di guerra per le conseguenze ambientali, già molti hanno fatto causa all’Amministrazione, già è stato provato che il rapporto dell’EPA (che giudicava pericolosa la zona) fu modificato dall’Amministrazione Bush fino a fargli affermare il contrario. Circostanze agli atti del Senato, quindi pubbliche e per nulla misteriose. Cose apparse su tutti i giornali USA, anche se non con grande evidenza. Qui riportai parecchi link che lo dimostrano oltre ogni dubbio http://italy.indymedia.org/news/2006/09/1143783.php che Madsen non aveva bisogno di fonti personali, bastava leggere un po’ in giro.

-”Varie inchieste giornalistiche hanno confermato da tempo che i lavoratori di ground zero soffrono, di disturbi respiratori, per aver inalato l'enorme nube di detriti polverizzati.
Il Mount Sinai Medical Center dice in un recentissimo rapporto che sette su dieci dei lavoratori - ben quarantamila, fra operai e pompieri, poliziotti, sanitari e volontari - che hanno prestato la loro opera a Ground Zero hanno i polmoni deteriorati. E che le infermità «sono persistenti o permanenti in un'alta proporzione delle persone esaminate», con «gravi e durevoli problemi di salute».
Ma la ricerca del Mount Sinai si limita alle affezioni respiratorie. La FEMA invece parla, anonimamente, anche di gravi danni al sistema immunitario.
Wayne Madsen avanza l'ipotesi che la demolizione controllata di quel giorno, spettacolare come effetto visivo, sia stata ottenuta da micro-cariche nucleari.”-

Olè, adesso l’amico parla di bombe atomiche nelle torri

-”L'ipotesi mi sembra estrema e non necessaria.”-

Troppo anche per Blondet, che però finora si è “bevuto” qualsiasi cosa abbia scritto “l’amico Madsen”, ma Blondet ha una sua ipotesi, che condivide con i molti teorici del minamento delle torri:

-”Lo suggeriscono altre rivelazioni delle «fonti» FEMA citate da Madsen: esse definiscono la finissima polverizzazione che caratterizzò i crolli come «piroclastica».”-

Sarebbe bene sapere come impiegano il termine e in che contesto.

-”Molto significativo.
«Piroclastiche» sono le emissioni gassose che accompagnano le grandi eruzioni vulcaniche: nubi ardenti, più pesanti dell'aria, che rotolano perciò velocissime lungo i fianchi del vulcano, uccidendo ogni forma di vita.
Gli abitanti di Pompei, nel 72 dopo Cristo, furono sterminati appunto dalla nube piroclastica uscita dal Vesuvio.”-
La nube che invase le strade di Manhattan l'11 settembre non era solo tossica, era «calda» o «rovente», come hanno detto tutti i presenti sopravvissuti.
«Era come affogare in un mare d'acqua bollente», ha rievocato un lavoratore in un documentario della BBC.”-

Evidentemente a Blondet sfugge il senso delle parole dell’intervistato, a temperature da acqua bollente (100°, molto più basse di quelle di una nube piroclastica) la BBC avrebbe intervistato una persona ustionata gravemente da capo a piedi, si tratta in tutta evidenza di un modo di dire non letterale, perché Blondet lo cita come “prova”?

-”Gli informatori della FEMA”-

“informatori?”

-“rivelano oggi che parecchie auto parcheggiate nella zona occidentale del World Trade Center apparivano «fuse» nel lato che dava verso le Torri: il calore avrebbe saldato le portiere al corpo della carrozzeria.
E sul tetto del Woolword Building, che si trova a tre blocchi di distanza del WTC, si sono sviluppati incendi spontanei.
Che cosa ha prodotto una simile esplosione di così intenso calore?
Non occorre scomodare l'atomica.”

E meno male. Ma anche qui: se c’erano temperature tali da fondere le lamiere, perché non si sono trovate persone carbonizzate in grande numero intorno all’area del crollo?
Evidentemente non c’era tutto questo calore, magari ci sono state ondate di aria calda provocate dagli spostamenti d’aria provocati dai crolli e dal calore degli incendi, forse anche “lingue di fuoco” o getti di sostanze infiammabili in fiamme, ma proprio niente di piroclastico. Niente polveri incandescenti.

-”Grandi quantità di termite, la sostanza che secondo il fisico Steven Jones può essere stata usata dai «demolitori» delle Torri, possono spiegare i fenomeni piroclastici.
La termite, mescola fine di ossido di ferro e alluminio, quando innescata dà inizio ad una reazione chimica irreversibile (impossibile spegnerla, persino con azoto liquido) che raggiunge i 2.800 gradi di temperatura.
Ora, la termite viene usata nelle testate anticarro appunto perché è in grado di fondere lamiere spesse di metallo.
Ma in questi casi, ne bastano pochi chili.
Nella demolizione delle Towers, se è vera l'ipotesi di Jones, devono esserne state piazzate tonnellate: specie attorno ai 47 pilastri centrali, strutture scatolari d'acciaio larghe 30 centimetri, e con spessori dell'acciaio sui 10 centimetri.”-

Facciamo un po’ di conti: tonnellate (enne tonnellate uguali a 1000 kg. ciascuna), cioè un peso ragguardevole e un volume decisamente non modesto, di “termite” sarebbero state piazzate sulle torri.
Da chi?
Quante persone occorrono per minare con tonnellate di esplosivo ciascuno dei piani di tutte e due le torri?
E quanto tempo ci avrebbero messo?
E tutto questo senza essere notati da nessuno mai?
Tutta gente fidata che non parlerà mai?
E ancora: la termite e i dispositivi per innescarla, come avrebbero potuto resistere all’impatto degli aerei, al calore degli incendi e rimanere efficienti fino a quando non sono stati attivati, parecchio tempo dopo il crollo?
Se è vera l’ipotesi di Jones, che le torri crollarono quasi alla velocità di caduta libera (secondo lui quindi troppo velocemente), qualcuno dovrebbe spiegare a che velocità allora cadono i detriti delle torri, che nelle immagini che ciascuno ha visto decine di volte sono indubbiamente più veloci del crollo delle torri. Più veloci della caduta libera? Come si spiega? Forse che i “calcoli” di Jones non sono molto precisi, ad esser buoni?

-”L'esplosione di tonnellate di termite sarebbe senza precedenti, e i suoi effetti - enorme liberazione puntuale di energia termica - possono essere stati proprio quelli descritti: una nube piroclastica, le lamiere delle auto vicine fuse, e soprattutto le «pozze di metallo fuso» che i pompieri di New York hanno segnalato ancora una-due settimane dopo sotto le macerie di ground zero, al punto che le potenti benne di scavo dovevano essere raffreddate con getti d'acqua.”-

Che siano state ritrovate pozze di metallo fuso dopo giorni è fisicamente impossibile. La conducibilità dei metalli disperde velocemente il calore che questi accumulano e ne provoca la solidificazione in pochissimo tempo, se non esiste una fonte di calore a mantenere la temperatura. Perciò nessun metallo potrà mai conservarsi fuso all’interno di “pozze” per giorni, figuriamoci settimane. Avete mai sentito parlare di trasporti di metallo fuso? Avete mai notato che nelle fonderie il metallo uscito dai fuochi viene lavorato in tutta fretta?
Quindi è chiaro che se è stato trovato metallo fuso dopo settimane (e nessuno cita mai una fonte diretta di questa circostanza) non poteva certamente essere metallo fuso al tempo del crollo e conservato fuso come in un thermos da uno scherzo del destino.

Non solo: se le temperature in gioco fossero quelle indicate da Blondet non avremmo visto immagini di gente coperta di polvere correre verso le telecamere, ma torce umane. Senza contare che ugualmente –tutti- gli edifici ricoperti dalla polvere sarebbero bruciati, così come tutte le auto, i mezzi di soccorso e qualsiasi materiale infiammabile toccato dalla polvere piroclastica (almeno 500°).

”Alcuni video dell'istante del crollo mostrano del resto chiaramente, subito sotto la nube cadente, imponenti deflagrazioni incandescenti che investivano interi piani, e metallo fuso al calor giallo che ne «colava», come la cera da candele accese.”

Decisamente Blondet ha dei problemi di vista, alzi una mano chi ha visto “imponenti deflagrazioni incandescenti”, quindi luminose, mentre le torri cadevano

-”Anche i resti dei pilastri di acciaio centrali mostrano simili colature.
Sono poche foto però.
La FEMA ha sequestrato tutte le immagini non-ufficiali prese l'11 settembre e nei giorni seguenti. Solo i fotografi e i cameramen autorizzati da Washington hanno potuto accedere all'area.
Il materiale dei non-autorizzati, telecamere e macchine fotografiche comprese, sono stati confiscati dagli agenti governativi.
Succede anche in Italia, del resto.
Parecchi lettori segnalano che nella versione online di «Matrix» sull'11 settembre, la parte dove il sottoscritto accennava agli «israeliani danzanti» è stata tagliata.”-

Hanno avuto pietà di lui e si lamenta pure…

”Erano quei cinque ragazzoni che, con il loro camion di traslochi (lavoravano per una ditta chiamata Urban Moving System) si fotografavano a vicenda, mascherati con kefiah palestinesi, ridendo e facendo il segno «V» con le dita, con le torri in fiamme sullo sfondo.
Arrestati dalla polizia locale, risultarono tutti israeliani.
Furono consegnati all'Fbi, che li espulse per visti scaduti e per aver lavorato illegalmente negli Stati Uniti.
La sede della Urban Moving System (un magazzino situato a 3 West 18th street a Weehawken, New Jersey) fu abbandonata in fretta dal proprietario, Dominik Suter, un israeliano, con i computer ancora accesi e i telefonini sotto carica.
Suter è ancora nella lista dei ricercati dell'FBI, o almeno lo era fino ad un anno fa.”-

L’idea di Blondet pare essere più o meno che gli israeliani fossero coinvolti nell’attentato e pure così fessi da comprometterlo mettendosi a festeggiare su un ponte. Che potessero essere israeliani non tanto svegli che lavoravano illegalmente in una ditta di traslochi gli pare troppo banale.
Ma forse è il solito trip degli ebrei, Blondet è quello che nel 2004 ancora scriveva che gira voce che dietro un preciso avvertimento 4000 ebrei non andarono al lavoro nelle torri e che quindi…ben sapendo, da anni, che nelle torri morirono qualche centinaio di ebrei e pure alcuni israeliani e che quindi quella voce “girava” perché gente come lui continuava a riproporla senza dire che fosse platealmente falsa.

Ma chiediamoci anche un’altra cosa. Blondet dice che l’FBI cerca questo Suter, ma è vero?

Christopher Bollyn dell’ American Free Press, ci dice che la lista nella quale appare Suter è: “A leaked "FBI Suspect List" circulated among financial institutions in Italy shows that Dominik Suter, the Israeli owner of Urban Moving Systems who fled in haste to Israel after 9-11, is among those suspected of being behind the terror attacks. Despite the presence of an FBI office in Tel Aviv and the "intimate relationship" between U.S. and Israeli intelligence agencies, Suter apparently remains out-of-reach and at large.”

Spiegando per chi non conosce l’inglese, Bollyn, che intitola il suo pezzo “Israele nasconde uno dei principali sospetti per il 9/11”, dice che la lista è stata pubblicata da un sito italiano (indovinate quale e poi fatevi due risate) che ha detto che questa circolava nelle “istituzioni finanziarie italiane”.

Quindi l’FBI ufficialmente non cerca Suter, per amor della precisione si dovrebbe dire che un sito italiano ha riferito di una lista segreta di ricercati che circola di nascosto nelle istituzioni finanziarie italiane che riporta il suo nome.
Ancora per amor di precisione occorre dire che questo Suter viene definito una “leggenda urbana”, poiché a parte David Irving e siti correlati che ne hanno fatto il nome e a parte il “sito italiano”, il nome del misterioso Suter non è rintracciabile in nessuna fonte anteriore in quanto ricercato, fu sentito come testimone e mai incriminato, l’FBI ha sequestrato anche i computer dell’azienda e li ha restituiti senza incriminare nessuno.


-”Nonostante questo, secondo Madsen, il personaggio è tornato in USA: lavora in Florida presso una ditta di parti di aereo.”-

Secondo Madsen nelle torri ci hanno messo le atomiche….capirai…

-”La Florida è governata dal fratello del presidente, Jeb Bush.”-

Già e quindi?
Il fratello di Bush nasconde l’israeliano cattivo, o l’israeliano è stato assunto in un’azienda di bushisti nonostante sia ricercato dall’FBI? Perché Madsen non lo dice all’FBI?

Purtroppo per Blondet gli israeliani sono stati rilasciati ed esplulsi senza dover subir nessun processo per il 9/11 e il signor Suter non è ricercato da nessuno, visto che non è mai nemmeno stato indagato, ma solo sentito come testimone.

-”Così, le confische della libertà di espressione cominciano anche da noi.
Anzi, la libera stampa le invoca: chiama la psico-polizia contro i disturbatori della versione ufficiale.
Leggo un pezzo di Mario Cervi su Il Giornale, che mi chiama «sciacallo dell'11 settembre»”-

Una parola forte, ma rende abbastanza l’idea direi…. Qui ci siamo già allontanati dalla nube piroclastica . abbiamo oltrepassato il doveroso tributo agli ebrei e sguazziamo nel vittimismo.

-“, e scrive: «Chiesa e Blondet hanno esposto queste loro tesi senza dover affrontare un valido contraddittorio [sic].”-

Rispetto a Panella magari questa volta gli avversari erano più svegli, ma una gran resistenza non è trasparita dai resoconti.

-“ S'è parlato di scandalo, con invocazione di misure punitive, per la libertà con cui Luciano Moggi, non rimbeccato, ha espresso le sue opinioni su calciopoli. Ritengo che il 'caso' Chiesa-Blondet superi di molto, per gravità, il caso Moggi».
Su Libero, se la prendono con Mentana: «Caro Mentana, ora basta, liberi dai complottisti»; e lo si accusa di averci anche solo lasciato parlare.
Il giorno dopo, Libero (in una lettera) mi paragona a uno che si crede Napoleone e dice: non deve apparire in TV; anzi, va interdetto.”-

Qui io dissento ferocemente, Blondet deve essere libero di sparare le sue sciocchezze, peggio per chi gli crede; peggio per lui se fa figure da sciacallo o da magliaro.

-”Questo è il punto: si ordina di far tacere, di chiudere la bocca.
In un'Italia dove pare di moda violare tutti i «tabù», dove si può parlare di tutto: libera droga, aborto, nozze gay, torture legali, dove si deve essere «trasgressivi», c'è una sola trasgressione vietata: dire qualcosa di non conforme alla verità ufficiale sull'11 settembre.
Le trasgressioni permesse sono quelle sessuali, che non disturbano lorsignori.
Le trasgressioni politiche, quelle che contano, non sono ammesse nel discorso pubblico.”-

Detto da uno che ultimamente è spesso in televisione fa un po’ ridere, Blondet è tutto fuorché bandito, nonostante sia un noto fanatico e anche peggio.

-”E questo invito a far tacere conduce ad azioni.
Al rabbino di Vienna Moshe Friedman, la bocca hanno tentato di chiuderla fisicamente.
Prima che potesse parlare a Montecitorio. (2)
E' accaduto il 7 settembre ad Osimo, dove Friedman era invitato da una organizzazione giovanile di sinistra.
Il mattino dopo, alle 9, il rabbino esce dall'hotel La Fonte; e subito gli si avvicinano due individui su un'auto, che cominciano ad insultarlo.”-

Il ritorno degli ebrei cattivi. E questo che cosa ha a che fare con la nube piroclastica e con l’11/9?
Ah già. Dev’essere il filo rosso dell’ebraismo, da quelli che festeggiavano il 9/11 a quelli cattivi che molestano il rabbino pazzo e fanatico come loro. Un pezzo di Bondet senza ebrei è come un paio di pantaloni con il buco in mezzo alle gambe.

Cut*

-“Un lettore mi paragona a Mino Pecorelli, e non mi resta che fare gli scongiuri.
Se mi accadrà qualcosa, sapete chi sono i mandanti.
Basta leggere i liberi giornali.”

Maurizio Blondet”-

Rassicurerei Blondet con un’antica massima dettata dalla saggezza popolare: “Dio protegge sempre i matti, i cretini e gli ubriachi”.

Che qualcuno possa attentare alla vita di Blondet fa ridere quasi come le minacce di morte a Maulana Sheick Palazzi, lasci in pace Pecorelli, si autoesalti di meno e torni a scrivere sciocchezze da fanatico cattolico; come investigatore fa pietà, come vittima non è credibile.

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