ALLA CORTESE ATTENZIONE DEGLI ORGANI DI STAMPA.
Ieri, 18 settembre, il nostro compagno Massimo Nappi, dopo 8 giorni di sciopero della fame, in seguito ad un malore, è stato ricoverato d'urgenza all'ospedale civile di Sassari a causa delle sue precarie condizioni di salute.
Massimo l'aveva detto e ha mantenuto la promessa: aveva detto che l'11 di ogni mese avrebbe intrapreso lo sciopero della fame, come unica forma di protesta politica attuabile da chi si trova privato della propria libertà, fino al limite della resistenza umana.
Questo è il modo con cui Massimo protesta, pacificamente e subendone le conseguenze in prima persona, contro il vile abuso subito l'11 luglio da lui e da altri 9 militanti di a Manca pro s'Indipendentzia, così come da altre 44 militanti coinvolti nell'indagine denominata "arcadia". Arrestati e addittati all'opinione pubblica come "terroristi" senza uno straccio di prova, sulla base di un'indagine che si basa ESCLUSIVAMENTE su elementi indiziari: frasi di poche righe estrapolate da conversazioni durate ore, frutto di intercettazioni che NESSUNO finora ha avuto modo di ascoltare, tranne chi ha COSTRUITO le accuse.
Ricordiamo a tutti che su come sono state svolte le indagini pende una denuncia per FALSO IDEOLOGICO presso la Procura della repubblica di Cagliari relativamente a delle frasi attribuite ad un nostro compagno che invece che trovarsi in Sardegna, come sostenuto dagli inquirenti, si trovava all'estero, come dimostra il suo passaporto.
Ricordiamo a tutti che 9 patrioti, 9 militanti di a Manca, 9 indipendentisti, 9 ragazzi che si sono sempre distinti per le battaglie portate avanti nei loro posti di lavoro, di studio, di vita, sono tutt'ora privati della LIBERTA' sulla base di un unico REATO di cui realmente sono COLPEVOLI: essersi sempre battuti, PUBBLICAMENTE e a viso aperto, per l'affermazione delle proprie idee politiche!
Questa, e solo questa, è la COLPA che lo stato italiano sta facendo pagare loro!
Ricordiamo a tutti che Antonella, Ivano e Pauleddu sono da mesi reclusi e sequestrati in carceri nel continente italiano, sottratti al nostro affetto e alla nostra solidarietà e a quella dei familiari, privati di qualsiasi possibilità di difesa legale, SEMPRE sulla base di elementi INDIZIARI!
Invitiamo tutti, il movimento indipendentista, comunista, anarchico, antagonista, i partiti e le associazioni democratiche, l'opinione pubblica e la società civile, la stampa e gli intellettuali sardi, a mantenere alta la vigilanza, a non far abbassare l'attenzione su questa vicenda.
Lanciamo un appello a tutto il POPOLO LAVORATORE SARDO a continuare la mobilitazione per far comprendere chiaramente a chi ci vuole tappare la bocca, a chi ci vuole intimidire, a chi ci vuole impedire di portare avanti la nostra battaglia per l'AUTODETERMINAZIONE e il RISCATTO del nostro POPOLO e l'AUTOGOVERNO della nostra terra che noi non ci facciamo intimidire, non ci facciamo tappare la bocca, non rinunciamo a portare avanti la nostra, LEGGITTIMA, battaglia perchè, come ha felicememnte affermato un nostro compagno tutt'ora sotto sequestro:
SA DIE NOSTRA AT'A BENNERE!
Inviamo a Massimo e alla famiglia un caloroso e affettuoso abbracio di vicinanza e di solidarietà. Siamo con te, Massimo! Fino alla vittoria, fino alla libertà!
Ufficio Stampa a Manca pro s'Indipendentzia
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