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In paris cun su cumpanju-patriotu Massimu Nappi!
by Tzírculu 28 de Abrili Tuesday, Sep. 19, 2006 at 7:56 PM mail: 28deabrili@tiscali.it

A fianco del compagno-patriota Massimo Nappi!

La notizia del malore che ha colpito il compagno-patriota Massimo Nappo in seguito allo sciopero della fame avviato l’11 settembre (a due mesi dall’ondata di arresti e perquisizioni della cosiddetta “Operazione Arcadia”) e del suo ricovero d’urgenza all’ospedale civile di Sassari ci lascia profondamente scossi e rattristati.

Esprimiamo tutta la nostra vicinanza e l’invito a non mollare a Massimo, alla sua famiglia e all’intera organizzazione a Manca pro s’Indipendentzia, martoriata in questi ultimi due mesi da incarcerazioni, perquisizioni e una campagna mediatica diffamatoria e menzognera.

Il gesto di Massimo, la determinazione e la fermezza che ha dimostrato insieme alla volontà di non vedere calpestati la proprio dignità e il proprio onore, rimandano a numerosi casi di patrioti di ogni epoca e nazionalità, che contro la repressione e l’ingiustizia coloniale che hanno fatto propria la medesima tipologia di protesta e ribellione.
Guardando alla storia recente della nostra Nazione come non ricordare il caso di Salvatore Meloni, indipendentista che, arrestato il 15 dicembre 1981 (con le accuse mai provate di detenzione di armi, pseudo-attentato agli uffici della Tirrenia di Cagliari e cospirazione con i servizi segreti libici contro l’unità statuale italiana), mise in atto a partire dal 4 luglio 1982, dopo lunghi mesi di maltrattamenti e cinque giorni e quattro notti di torture, uno sciopero della fame a oltranza che lo portò a una drammatica condizione a cui si rimediò soltanto con l’alimentazione mediante flebo, fatta contro la sua volontà. Memorabile la frase che scrisse da Buon Cammino in quei terribili mesi e che diventò l’emblema delle mobilitazioni di allora: “la libertà di un popolo vale più della mia vita”.

In seguito, il 3 dicembre 1982, più di dieci altri indipendentisti vennero arrestati con le medesime accuse e con delle prove tanto vaghe, campate in aria e montate ad arte da richiamare i recenti arresti del 31 marzo e 11 luglio.
Come si vede le analogie tra le ondate repressive che lo stato italiano ha messo in atto in passato e quella attuale sono numerose; si può anzi affermare che arresti e operazioni poliziesche fondate sul nulla siano una vera e propria costante, la puntuale e sistematica reazione che si verifica ogni qual volta il popolo lavoratore sardo alza la testa nella lotta per la propria sovranità nazionale, per la propria emancipazione sociale, per la salvaguardia del proprio patrimonio linguistico e culturale e contro l’occupazione militare, la contaminazione e l’inquinamento della nostra Terra, dei nostri mari e dei nostri cieli.

In questo momento i 3 compagni arrestati il 31 marzo, dopo essere stati deportati in Italia in 3 carceri diversi -Antonella a S.M. Capua Vetere (CE), Paolo a Palmi (RC) e Ivano a Palermo-, si trovano in stato di isolamento costretti a condizioni di vita disumane e, dei 10 compagni arrestati l’11 luglio, 6 (Manuela, Bobore, Pierfranco, Roberto, Marco P. e Marco D.) si trovano ancora rinchiusi nel carcere di Buon Cammino a Cagliari, 3 (Stefania, Alessandro e lo stesso Massimo) sono agli arresti domiciliari e uno (Bruno) è stato scarcerato perché il giorno delle presunte intercettazioni, che ancora la difesa non ha avuto modo di esaminare, era al di fuori dei territori dello stato italiano!

Ribadiamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà a Massimo, in questo momento difficile, e a tutti i compagni-patrioti prigionieri e, soprattutto, ribadiamo che la repressione che lo stato italiano attua nei confronti del movimento di liberazione nazionale e sociale sardo è solo benzina gettata sul fuoco della nostra ribellione, come ha dimostrato la consistente e decisa mobilitazione popolare seguita alla “Operazione Arcadia”.

SA DIRI NOSTA AD’A BENNI! FINTZAS A BINCI, IMOI E PO SEMPRI!

Casteddu, 19 de Cabudanni de su 2006

Tzírculu Comunista Natzionalitariu “28 de Abrili”
po s’Indipendentzia, sa Democratzia direta e su Sotzialismu

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fanculo tutti i patrioti!
by a Wednesday, Sep. 20, 2006 at 8:12 AM mail:

Chi dice patria dice confini, eserciti, stati, guerre... dice patriarcato e dice oppressione dei diversi e dei migranti.
W l'Internazionale!
senza confini, eserciti, stati, guerre...
Lo stato opprime i nazionalisti sotto il suo tallone, che domani opprimeranno le loro minoranze, che si faranno stato per opprimere le loro... un circolo vizioso da spezzare.
Mandategli un panino e le parole dell'Internazionale al vostro compagno! O, meglio, camerata.

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poveraccio...
by Robo Wednesday, Sep. 20, 2006 at 9:57 AM mail:

Per il cerebroleso qua sopra.
Allora tutti i movimenti di liberazione sono una congrega di nazionalisti fascisti? I movimenti di liberazione nazionale dell'america latina (Salvador, Guatemala ecc...) negli anni settanta o ottanta ad esempio, erano fascisti? L'IRA in Irlanda o L'ETA in Spagna, anche a loro chiameresti "camerati"?
Allora con questo ragionamento l'operaio o il contadino che sciopera per chiedere aumenti salariali o semplicemente migliori condizioni di lavoro, invece che l'emancipazione dal lavoro salariato o la collettivizzazione delle terre, lo chiamiamo "corporativo" e di destra senza appoggiare la sua lotta?
Dove prendi spunto per le tue analisi politiche, sulla rubrica "spigolature" o "non tutti sanno che" della Settimana enigmistica? O su Topolino?
Vai a cagare

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ma che dici
by zittellu Wednesday, Sep. 20, 2006 at 9:59 AM mail:

Non sono sardo e quindi non difendo da sardo.
Perchè per un popolo oppresso non può esserci un progetto di liberazione sociale - liberazione nazionale che vanno di pari passo?

Non riesco certo a comprendere come ogni volta che si rivendichi il legame con la propria terra, le proprie tradizioni uno debba essere considerato un fascio.
E' quando questo attaccamento diventa arroccamento, superiorità, riproduzione del dominio che questo processo può essere considerato tale.

Non avrei voluto vivere in un paese occupato dai tedeschi dove mi impedirebbero di parlare e conoscere la mia lingua, le mie tradizioni, poter scegliere come organizzare le relazioni sociali. Forse sarei un patriotta o un partigiano ma senza che questo assuma una carateristica reazionaria.

Oltretutto, senti me, davanti alla repressione che il movimento rivoluzionario, indipendentista sardo sta subendo certo le tue discriminanti e critiche forse sono poco associate alla solidarietà. E questo ben oltre a quanto sta succedendo a Manca .. che certamente forse dovrebbero fare un discorso un pò più organico sulla repressione in Sardegna senza bisogno di dover tornatr così indietro nel tempo negli esempi, proponendo forse un limite del pensare di essere un pò il centro attorno a cui ruota tutto intorno.

Che quel panino ti esploda in tutto il percorso dalla bocca al culo

SOLIDARIETA' AI COMPAGNI/E ARRESTATI
SOLIDARIETA' A TUTTI/E PRIGIONIERI/E

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piccolo chiarimento
by uno Wednesday, Sep. 20, 2006 at 10:30 AM mail:

Non voglio entrare nel merito della discussione (non ritengo i comunisti-indipendentisti dei fascisti, figuriamoci. Mi aspetterei però che i comunisti-indipendentisti non tacciassero e insultassero i comunisti che non sono indipendentisti...), ma vorrei fare una piccola precisazione: non c'è NESSUNA contraddizione nel riconoscere l'esistenza della nazione sarda (e volere l'emancipazione per la sua lingua, la sua cultura) e il NON essere indipendentisti.
Dal punto di vista dei comunisti non è detto che ogni situazione di oppressione nazionale debba risolversi nella separazione statale. Dal punto di vista dei nazionalisti sì, ma non da quello dei comunisti.
Non sta scritto da nessuna parte (se vogliamo appellarci all'ipse dixit, perchè troveremmo citazioni "sacre" sia in favore che contro l'indipendentismo) e non è sicuramente un passaggio logico necessario (se preferiamo affidarci, come mi auguro, all'intelligenza e all'analisi).
Mi piacerebbe che questo punto sia chiaro.

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forza massimo
by anarchicu Wednesday, Sep. 20, 2006 at 10:46 AM mail:

non sono d'accordo, almeno non in tutto, con le tue idee ..ma ti dico forza e coraggio!

aiò massimeddu, dai ca seusu tottus accanta 'e tui!

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solidarietà al compagno
by A Wednesday, Sep. 20, 2006 at 11:49 AM mail:

e a tutti i compagni in carcere

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Solidarità rivoluzionaria
by io Wednesday, Sep. 20, 2006 at 12:47 PM mail:

Solidarità rivoluzionaria all'independentista massimo.
Prima ci impossero con il terrore la loro lingua e le sue avitudini.
Poi dicevano che eravamo dei contadini ignoranti perchè parlavamo la nostra.
Ora che siamo fuori dalla modernità
Viva la lotta per la terra, viva la lotta per l'independenza della serdegna.
Maite lurrea, defenda dezagun
Contro l'imperialismo italiano. Libertà per i sardi

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X robo
by ulbabrab Friday, Sep. 22, 2006 at 11:26 AM mail:

Mi trovi perfettamente d'accordo, tranne che su una cosa: IRA e l'ETA son diventati veramente due pertiti fascisti e mafiosi, lontani dalle idee dei loro fondatori (e nel caso dell'ETA contestati, da uno dei suoi fondatori).
Il problema loro è che intendono imporre l'indipendenza attraverso il pizzo che chiedono, attraverso le bastonate su chi non è d'accordo con loro, o ne contesta gli atti omicidi....

Per il resto, libertà e solidarietà!

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ira e eta fascisti?
by agitoriu Friday, Sep. 22, 2006 at 3:49 PM mail:

questa proprio non l'avevo ancora sentita, complimenti al genio...

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Risposta per ulbabrab
by .... Saturday, Sep. 23, 2006 at 12:28 PM mail:

X ulbabrab
Tu dici:

"Mi trovi perfettamente d'accordo, tranne che su una cosa: IRA e l'ETA son diventati veramente due pertiti fascisti e mafiosi, lontani dalle idee dei loro fondatori (e nel caso dell'ETA contestati, da uno dei suoi fondatori)."

Ma di che cosa parli, l'Ira non fa più nessùn tipo di azione quindi parli banvera o sicuramente in mala fede.
I fondatori come tu dici, sono tanti. per cominciare ti dirò che nessuno di loro (di quelli vivi) si arroga il diritto di dire cosa deve fare un'organizazzione espressione del popolo (si, del popolo. anche se non ti piace), in questo caso armata.Li unici che contestano all'organizazzione ed ex apartenenti ad essa (si trovano dentro del p..e basco),si ti refieri a Madariaga, ti dirò che conta meno del 2 di picche. Vedi tu un'organizazzione che ha 600 detenuti accusati di essere dell'eta e due o tre (uno è proprio il Madariaga)che la contestano, sempre in linea con il psoe ed aspettando i venefici,... Però ne' anche lo stato spagnolo paga bene ai suoi Cipayos (gli indiani dell'India venduti agli inglesi e cher lottavano contro il suo stesso popolo).
Poi continui:

"Il problema loro è che intendono imporre l'indipendenza attraverso il pizzo che chiedono, attraverso le bastonate su chi non è d'accordo con loro, o ne contesta gli atti omicidi...."

Allora, io non la penso molte volte come loro ed a me nessuno mi bastona,molti amici la pensano come me en molte cose diverse ed idem. Però a te chi da l'informazione svagliata, perchè è chiaro che parli senza sapere, i giornali del psoe (tipo El Pais), quelli del pp (tipo El Mundo)o direttamente il governo spagnolo.
Di quali omicidi mi parli, quelli che passano ai detenuti baschi (e non) dentro delle carceri spagnole, più di tre detenuti baschi morti in un anno), quelli che passano dentro delle caserme spagnole sotto la tortura?, o quelli dei lavoratori?. L'eta è più di due anni che non fa fuori a nessuno. Però molte volte sento dire che non dimenticcheremmo mai, quello che ci fa il governo spagnolo al popolo basco (herriak ez du barkatuko, te lo fai traducire dai tuoi amici...). Chi vuole imporre qualche cosa a qualcuno sono gli spagnoli, che ci obbligano a parlare nella loro lingua e ci massacrano ogni volta che diciamo qualche cosa. Vedi questi giorni le manifestazioni per il detenuto in sciopero della fame (you remenver?)dove sono sistematicamente proivite o taciute. Come mai tu non dici niente per un detenuto che ha finito la condanna imposta per un tribunale spagnolo, fanno una legge ad hoc per tenerlo di por vita in carcere e non lasciano ne' anche al popolo (che si è a suo favore)di denunziare questa ingiustizia?.

Finisci dicendo:

"Per il resto, libertà e solidarietà!"

Però per il resto di che cosa?. Attachi il movimento di liberazione basco (ti ripeto che l'eta è una espressione del popolo, non 4 iluminati, se non fosse così non avrebbe essistito più di 50 anni, e speriamo - non cristianamente- abbia una lunga vita).
Allora libertà di che cosa, forse ti riferisci a quella dei cimiteri, a beh, li si, li c'è pace. Però ne' anche li sono tutti iguali, vedi tu un po'....
Tu mi ricordi, quando il 11 di settembre di madrid, ricordo aver sentito quel pomeriggio in una radio, del quale nome non voglio ricordare adesso, la voce di uno di Batasuna che diceva che il movimento di liberazione no
c'entrava niente con quello che era successo. E come nello stesso tempo il ministero di affari esteri spagnolo, con una velocità sorprendente (a radice del commento nella radio?) mandava a tutti i consolati ed embasciate europee la notizia che era stata l'eta a farlo. Fin cui niente di nuovo, ma il vedere ai vari giornalisti e politici italiani diffendere e diffondere ciò che diceva il governo spagnolo in quel momento è quello che tu fai in questo momento.
Servi una svagliata informazione condita con i tuoi pregiudici sui baschi, bene, buon appetito. Esperando -non cristianamente- che ti vanga una mala indigestione.

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popolo sardo
by eu Thursday, Sep. 28, 2006 at 8:46 PM mail:

io penso che il popolo sardo abbia diritto all'autodeterminazione,come ogni popolo che si definisce tale.
e anche questo punto dev'essere chiaro!

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