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http://italy.indymedia.org/news/2006/09/1152882.php Nascondi i commenti.

Appello per il Medio Oriente
by Angelo D'Orsi Thursday, Sep. 21, 2006 at 11:53 AM mail: angelo.dorsi@unito.it

Appello: 'Facciamo sentire la nostra voce! Una campagna per la verità'.

21/09/2006

Le adesioni vanno segnalate a http://www.historiamagistra.org

Facciamo sentire la nostra voce!

Una campagna per la verità

(20 agosto 2006)

Gli appelli degli intellettuali sono un rito. E rischiano di passare inosservati, specie quando esprimano punti di vista estranei all’opinione prevalente. Eppure mai come oggi, noi sottoscritti, docenti di varie sedi universitarie, donne e uomini impegnati nel “mestiere” di intellettuali, riteniamo sia un dovere, prima che un diritto, “dire la nostra”, invitando tutti coloro che esercitano la nostra stessa professione, e che dovrebbero promuovere il dubbio e segnalare la complessità e la problematicità degli eventi, contro la disinformazione e la menzogna, a ridestarsi dal letargo, o a gridare sui tetti le parole che, molti, a mezza voce dicono tra di loro. Ci riferiamo a quella che pudicamente, e ipocritamente, è stata chiamata “la guerra del Libano” e che invece va definita con il nome che le compete: l’aggressione israeliana al Libano.

Le motivazioni che i governanti e i militari d’Israele forniscono, accettate acriticamente dai media e politici europei, sono che la guerra sia una risposta all’attacco degli Hezbollah: ma una incursione militare con la cattura di due soldati (tuttavia i dubbi sulla natura vera, “preventiva”, e concertata con Washington, dell’attacco israeliano, si fanno ogni giorno più corposi, sulla base di rivelazioni e documenti inquietanti), può, sul piano del diritto prima ancora che su quello etico, dare luogo a una risposta come quella cui il mondo ha assistito inerte? L’azione svolta per oltre un mese – le armi tacciono da pochi giorni, ma non del tutto, e non siamo sicuri che il loro silenzio perdurerà, e Israele non è apparsa finora intenzionata a un rispetto assoluto della tregua – dalle truppe di Tel Aviv, ha provocato oltre un migliaio di morti, la gran parte civili, di cui moltissimi bambini, ha devastato un Paese, al quale da tempo immemorabile gli israeliani recano danni e lutti, distruggendone infrastrutture, edifici civili, strade, fabbriche, ospedali, e preziose testimonianze storiche e artistiche. Si è trattata di una sia pur limitata “guerra totale”: ai civili, al territorio, all’ambiente, nella quale le forze armate israeliane hanno dispiegato una potenza terribile, facendo ricorso anche ad armi illegali, contro un Paese, multietnico e multireligioso, quale il Libano, che non ha neppure la possibilità materiale di difendersi.

Le stesse parole usate dai rappresentanti del potere israeliano – tra le quali spicca la parola “rappresaglia”, e la frase del capo del governo Olmert, “non chiederemo scusa a nessuno” – confermano il carattere punitivo, “esemplare” di questa guerra non dichiarata, che si aggiunge a innumerevoli atti compiuti dai governanti di Tel Aviv in spregio a reiterate risoluzioni dell’Onu (oltre 70, rimaste tutte disattese!), e alle norme del diritto internazionale. Questa guerra insomma è il più recente, ma temiamo non l’ultimo, atto di una politica fondata sull’arroganza di un esercito potentissimo, spalleggiato dalle amministrazioni e dalla quasi totalità dei centri di potere finanziario e mediatico statunitensi, e di gran parte dei Paesi occidentali.

Davanti a tale scempio della legalità, della giustizia, e della morale, le voci di dissenso nella comunità intellettuale sono state poche e sommesse. Perché? Perché su di noi – che ci professiamo democratici (molti dei firmatari si dichiarano senza esitazione “di sinistra”), antirazzisti, amici del dialogo tra i popoli, le religioni, le culture, come le nostre biografie intellettuali e politiche dimostrano – grava il peso di un ricatto: chi critica Israele, ci si dice, ne vuole la distruzione, chi condanna la sua politica è marchiato come antisemita. Ebbene, noi che ci siamo battuti contro fascismo, militarismo, razzismo (in specie l’antisemitismo), e ogni forma di ingiustizia e di illegalità, contro le disuguaglianze, contro la prepotenza dei forti, e dalla parte dei deboli, oggi diciamo basta.

Oggi dobbiamo avere il coraggio di essere impopolari, dichiarando a tutte lettere che la politica israeliana, e alle sue spalle quella statunitense (con il sostegno permanente dell’alleato-subordinato britannico e l’afasia complice della quasi totalità dei governanti europei, anche se molti dei firmatari di questo Appello apprezzano, pur dubitando del risultato, e, almeno in riferimento a certe forze politiche, delle stesse intenzioni, lo sforzo del governo italiano di allontanarsi dall’assoluta subordinazione a Washington e dalla totale adesione alle tesi di Tel Aviv), costituiscono un rischio permanente per la pace mondiale: non l’unico, certo, ma uno dei principali, accanto all’opera di formazioni fondamentaliste che, inventandosi un “dovere religioso”, seminano odio e morte, giocano, spesso, a favore della politica statunitense e di quella israeliana, animate a loro volta da altrettali integralismi, ai quali troppo poco si bada nel dibattito giornalistico e politico. Difficile accettare che si possa bollare col marchio del “terrorismo” le legittime forme di resistenza a forze occupanti, o ad aggressioni esterne.

Così, la paura degli uni genera odio, l’odio suscita paura, in una spirale mostruosa, a cui l’esportazione della democrazia con i bombardamenti e l’imposizione di regimi fantoccio, serve a far scorrere altro sangue, in una precarietà istituzionale che si rivela in tutta la sua fragilità, come gli inferni iracheno ed afgano dimostrano.

Ma non possiamo dimenticare che la politica d’Israele si fonda sulla pulizia etnica e sull'apartheid di fatto nei confronti dei Palestinesi, del resto per decenni dimenticati dagli stessi cosiddetti “regimi arabi moderati”. La costruzione di un muro invalicabile nell'esiguo territorio concesso ai Palestinesi, la deliberata destrutturazione della già misera economia dei Territori, le azioni "mirate" volte a uccidere – o a catturare, contro ogni legge – i loro leader politici, anche quelli democraticamente eletti e legittimamente in carica, e la totale noncuranza della possibilità di sopravvivenza di un intero popolo, fanno di quella che ci viene instancabilmente presentata come “la sola democrazia del Medio Oriente”, una potenza imperialista, che è pronta a rischiare, in nome della sua “sicurezza nazionale”, lo scatenamento di un terzo conflitto mondiale.

Come non rendersi conto che tale politica, accompagnata da una campagna diffamatoria e di odio contro il mondo arabo e musulmano, rappresentato ormai, nel coro di molti politici, intellettuali e giornali occidentali, come “islamo-fascista” (un’autentica bestialità sul piano storico e politologico), scatena modalità sempre più aspre di conflitto, eccita le forme più atroci di terrorismo dall’altra parte, suscitando un risentimento non solo antiebraico, e antiamericano, ma antioccidentale, di cui tutti siamo e saremo soggetti a pagare conseguenze pesantissime?

Noi affermiamo che essere dalla parte della verità e della giustizia, significa innanzi tutto essere dalla parte dello Stato di diritto all’interno, e della legalità sul piano internazionale. Israele, nella sua politica, in cui la democrazia vacilla e il peso degli apparati militari diventa ogni giorno più forte, non deve più contare sul nostro silenzio. Noi chiediamo a tutti i nostri colleghi di esprimersi, di levare le loro voci, e di avviare una campagna di informazione autentica verso i loro allievi, verso il pubblico che legge i loro scritti o ascolta le loro conferenze e lezioni. Chiediamo ai giovani studiosi, agli operatori della comunicazione (giornalismo, editoria…), ai ricercatori del mondo extrauniversitario, agli studiosi in formazione, di mobilitarsi, accanto a noi, con noi.

Posto che per noi non è in discussione l’esistenza dello Stato d’Israele, che va accettata e riconosciuta dai suoi confinanti e dagli altri Paesi circumvicini, i principali punti di questa campagna dovranno essere sei (con un settimo punto rivolto al mondo italiano):

- Primo: Spiegare che Israele deve accettare tutte le risoluzioni dell’Onu, ritirarsi entro i confini del 1967, in particolare rinunciando alla pretesa di fare di Gerusalemme la sua “capitale unica, eterna e indivisibile”, e consentendo a quella città plurimillenaria di ritornare ad essere un luogo d’incontro e di convivenza di popoli, culture e religioni.

- Secondo: Affermare con altrettanta chiarezza che ai Palestinesi sia data la possibilità immediata di costruire un proprio Stato, indipendente e libero, con confini certi, ed esterni allo Stato israeliano, internazionalmente riconosciuto e non un piccolo protettorato di Israele. E che il riconoscimento dell’esistenza di Israele da parte di chi finora nella Regione non l’ha concesso, è subordinato alla creazione dello Stato palestinese.

- Terzo: Chiedere con vigore che il Libano eserciti pienamente la sovranità sul proprio territorio, contro le pretese di ingombranti tutele di Paesi quali l’Iran, la Siria e Israele: a quest’ultimo deve essere impedita la prosecuzione di furti d’acqua sul territorio libanese, e deve essere imposto, dopo il ritiro del blocco aeronavale del Paese, un risarcimento, almeno parziale, dei costi necessari per la ricostruzione.

- Quarto: Sostenere che la forza di interposizione sia davvero tale, forza di pace, e non un esercito volto a continuare la guerra, magari con il fine di “disarmare i nemici di Israele”; che sia dispiegata anche nel territorio israeliano, e non solo libanese, in particolare in quel minuscolo abbozzo di Stato che è la Striscia di Gaza, a difendere i Palestinesi, da quotidiane incursioni, violenze e uccisioni “mirate” da parte degli Israeliani; e che, infine, sia accompagnata e seguita da concrete azioni costruttive, da condursi non con gli eserciti e le armi.

- Quinto: Invitare, e ove possibile, fornire strumenti di studio per far conoscere meglio la vicenda storica di quella regione, la sua fisionomia geografica ed economica, le sue componenti etniche e religiose, fuori da ogni pregiudizio o di “conoscenza” per sentito dire.

- Sesto: Richiedere la convocazione, al più presto, di una grande, vera conferenza internazionale che riporti non solo la pace nella regione, ma assicuri una stabilità nella giustizia per tutti i popoli che vi vivono, all’insegna della possibile, necessaria convivenza di culture e religioni. .

- Settimo (specificamente rivolto al mondo italiano): Denunciare l’accordo di collaborazione militare tra Italia e Israele (legge 94/2005) che rende complice lo Stato italiano di crimini di guerra.

La campagna, a cui noi firmatari di questo Appello ci impegnamo, dovrà essere incessante, dovrà continuare anche se questa ultima guerra davvero si fermasse definitivamente; non possiamo aspettare la prossima, per agire. E del resto la Palestina è ormai da sempre sotto le fiamme della guerra. Dobbiamo continuare a far sentire la nostra voce, in nome non solo del dovere professionale e morale di tutti noi, ma anche, e soprattutto, dell’universale e ormai irrinunciabile bisogno di pace sulla Terra.

Angelo d’Orsi, professore di Storia del pensiero politico, Facoltà di Scienze Politiche, Università di Torino

Post scriptum 9 settembre 2006)
Questo appello ha avuto diverse redazioni, anche sulla base dello sviluppo degli eventi e delle sollecitazioni di alcuni dei firmatari. E ha avuto, a prescindere dalla stessa volontà dell’estensore, una notevole circolazione sulla Rete, in alcune delle sue versioni, con traduzioni in francese e in castigliano, traduzioni effettuate, spontaneamente, da colleghi. La presente versione è, con minime modifiche, quella accettata da tutti, recante la data 20 agosto 2006.

Occorre aggiungere, tuttavia, almeno un elemento importante, certo non da tutti condiviso, ma che l’estensore e promotore dell’iniziativa, personalmente, ritiene degno di essere preso in considerazione. Ossia, il fatto che sia giusto ricordare che la nascita dello Stato di Israele, mentre tentava la riparazione di un torto e dava esito a un’antica aspirazione di molti Ebrei, creava una drammatica ferita non soltanto territoriale nel Medio Oriente, i cui esiti sono sotto i nostri occhi; e, per quanto, oggi, almeno apparentemente, utopiche, non andrebbero lasciate cadere le idee di una possibile convivenza di ebrei e palestinesi, e di tutti i cittadini di qualsiasi etnia o religione, in un solo Stato che garantisca pari diritti a tutte le comunità. Particolarmente significativa in tal senso la presa di posizione del rabbino capo della Comunità israelitica di Vienna, Moshe Friedman, che si è espresso contro il sionismo, e contro lo Stato di Israele, considerandolo un tradimento della religione ebraica. Infine, vale la pena di segnalare una lettera indirizzata a un quotidiano «di sinistra», e non pubblicata, di un ebreo italiano, che, commentando questa guerra, ha concluso: «…basta leggere Anna Frank, Etty Hillesum o Franz Kafka e poi pensare allo “Stato ebraico” di Israele per rendersi conto dell'abisso che ormai separa la grande tradizione culturale dell'ebraismo da questa entità statale che pretende di rappresentarla ed esaurirla». Forse anche su ciò Ebrei di Israele ed Ebrei di tutto il mondo, e le Comunità organizzate che li rappresentano, dovrebbero meditare, smettendo di schierarsi acriticamente con i governanti israeliani, e rinunciando alla tentazione di esserne i portavoce.

Perciò l’adesione a questo Appello di Ebrei costituisce un particolare motivo di soddisfazione e di speranza. E da questo Appello, il suo promotore, si augura possano cominciare a partire iniziative di discussione di analisi comuni nelle sedi universitarie, e in altri luoghi di confronto culturale, che consentano di far ripartire uno sforzo di analisi il più possibile pacato e sereno, pronto a raccogliere le ragioni degli altri, ma, sempre, teso alla ricerca della verità. Un augurio che è un invito a tutti i colleghi e le colleghe perché mettano in cantiere, all’interno delle loro strutture, iniziative di tal genere, dandone comunicazione a tutti. E un annuncio che presto presso l’Università di Torino si darà vita a un primo momento di confronto e di studio.

Segue elenco firmatari dell’Appello (20 agosto-5 settembre 2006)

Sottoscrivono
“Facciamo sentire la nostra voce! Un appello per la verità”

promosso e redatto da Angelo d’Orsi

Docente di Storia del pensiero politico, Fac. di Scienze Politiche, Università di Torino)
(angelo.dorsi@unito.it)


Docenti e Ricercatori universitari

Università di Torino
Alessandra Algostino, Diritto costituzionale comparato, Facoltà di Scienze Politiche

Renata Allio, Storia Economica / Storia dell'integrazione europea, Fac. di Economia e Commercio

Franca Balsamo, Sociologia delle relazioni interetniche / Sociologia della famiglia, Fac. di Scienze Politiche

Silvano Belligni, Scienza politica, Fac. di Scienze Politiche

Mariella Berra, Sociologia delle reti telematiche, Fac. di Scienze Politiche

Paolo Bianchini, Storia dell'educazione, Facoltà di Scienze della Formazione

Giuseppe Bonazzi, Sociologia dell’organizzazione, Fac di Scienze Politiche

Michelangelo Bovero, Filosofia politica, Fac. di Scienze Politiche

Gian Mario Bravo, Storia del pensiero politico, Fac. di Scienze Politiche

Diana Carminati, già docente di Storia dell’Europa contemporanea, Fac. di Scienza della Formazione

Alessandro Casiccia, Sociologia generale / Sociologia dei gruppi, Fac. di Scienze Politiche

Amedeo Cottino, già docente di Sociologia del diritto, Fac. di Scienze Politiche

Gastone Cottino, emerito di Diritto commerciale, Fac. di Giurisprudenza,

Pietro Deandrea, Letteratura inglese, Fac. di Lingue e Letterature straniere

Lucia Delogu, Diritto amministrativo, Fac di Scienze Politiche,

Joséphine Errante, già docente di Zootecnia, Fac. di Scienze e Tecnologie agrarie

Laura Gaffuri, Storia della Chiesa / Storia medievale, Fac. di Scienze Politiche

Bartolo Gariglio, Storia contemporanea, Facoltà di Scienze Politiche

Fiorenzo Girotti, Scienza politica, Fac di Scienze Politiche

Maria Carla Lamberti, Storia economica, Fac. di Lettere e Filosofia

Gigi Livio, Storia e arte dell'attore cinematografico, Fac. Scienze della Formazione.

Adriana Luciano, Sociologia del lavoro, Fac. di Scienze della Formazione

Emma Mana, Storia contemporanea, Fac. di Lettere e Filosofia

Carlo Marletti, Sociologia / Comunicazione pubblica, Fac. di Scienze Politiche

Mariarosa Masoero, Letteratura italiana, Fac. di Lingue e Letterature Straniere

Alfio Mastropaolo, Sistema politico comparato, Fac. di Scienze Politiche, Direttore Dipartimento Studi Politici

Ugo Mattei, Diritto Civile, Facoltà di Giurisprudenza (e Diritto Internazionale, Università della California).

Aldo Nemesio, Letteratura italiana contemporanea, Facoltà di Lettere e Filosofia

Filippo Maria Paladini, Storia moderna, Fac. di Scienze Politiche, Torino

Daniela Pessani, Dipartimento di Biologia animale e dell'Uomo

Armando Petrini, Teatro del Novecento, Fac. Scienze della Formazione.

Luisa Ricaldone, Letteratura italiana contemporanea, Fac di Lettere e Filosofia

Simonetta Ronchi Della Rocca, Facoltà di Scienze MFN, Fondamenti dell’Informatica

Giuseppe Sergi, Storia medievale, Fac. di Lettere e Filosofia

Michelguglielmo Torri, Storia dei Paesi afroasiatici, Fac. di Scienze Politiche

Claudia Tresso, Lingua e letteratura araba, Fac. di Lettere e Filosofia

Gianni Vattimo, Filosofia teoretica, Fac. di Lettere e Filosofia

Politecnico di Torino
Tamara Bellone, Topografia, Facoltà di Ingegneria,

Claudio Cancelli, Fluidodinamica ambientale, Facoltà di Ingegneria

Cristina Coscia, Estimo e Valutazioni Economiche, Facolta' di Architettura 2

Giorgio Faraggiana, Scienza delle costruzioni, IV Facoltà di Ingegneria

Elisabetta Forni, Sociologia Urbana, Facoltà di Architettura 1

Edoardo Magnone, Chimica, Facoltà di Ingegneria

Alessandro Pelizzola, Fisica Teorica, III Facoltà di Ingegneria

Mario Vadacchino, Fisica della Materia, III Facoltà di Ingegneria

Massimo Zucchetti, Impianti Nucleari, II Facoltà di Ingegneria

Università di Bari
Pasquale Voza, Letteratura italiana, Facoltà di Lettere e Filosofia



Università di Bergamo
Riccardo Bellofiore, Economia monetaria / Storia del pensiero economico, Fac. di Economia

Flaminia Nicora, Letteratura postcoloniale, Facoltà di Lingue e Letterature straniere

Stefano Rosso, Letteratura anglo-americana, Facoltà di Lingue e Letterature straniere

Giovanni Scirocco, Storia contemporanea, Fac di Lingue e Letterature straniere

Giovanna Vertova, Economia politica, Fac. di Economia

Università di Bologna
Alberto Burgio, Storia della Filosofia, Fac. di Lettere e Filosofia

Sandro Mezzadra, Storia del pensiero politico, Fac. di Scienze Politiche

Ruba Salih, Storia e istituzioni dei Paesi del Mediterraneo, Fac. di Scienze Politiche

Università della Calabria
Monica Lanzillotta, Letteratura italiana moderna e contemporanea, Dipartimento di Filologia

Marco Clementi, Storia dell'Europa Orientale, Facoltà di Scienze Politiche.


Università di Cassino
Luigi Punzo, Storia delle idee, Facoltà di Scienze della Formazione

Università di Catania
Francesco Coniglione, Storia della Filosofia, Fac. di Scienze della Formazione

Università di Cosenza
Guido Liguori, Storia del pensiero politico contemporaneo, Fac. di Scienze Politiche


Università di Firenze

Roberto Bianchi, Storia contemporanea, Facoltà di Lettere e Filosofia

Augusto Cacopardo, Antropologia culturale, Fac. di Scienze della Formazione / Fac di Scienze Politiche

Simonetta Soldani, Storia contemporanea, Fac. di Lettere e Filosofia



Università di Genova
Marco Aime, Antropologia culturale, Fac. di Lettere e Filosofia

Andrea Balduzzi, Zoologia, Facoltà di Scienze MFN

Pier Giorgio Campodonico, Direttore del Centro Universitario di Servizi Giardini Botanici Hanbury - Ventimiglia

Giacomo Casarino, Metodologia della Ricerca Storica / Storia moderna, Fac. di Lettere e Filosofia

Pietro Corvisiero, Fisica nucleare, Fac. di Scienze MFN

Gilda Della Ragione, Antropologia delle religioni, Facoltà di Lettere e Filosofia

Paolo Favilli, Storia contemporanea e Teoria della Storiografia, Fac di Scienze della Formazione

Giuliana Franchini, Storia contemporanea, Fac. di Lettere e Filosofia

Antonio Gibelli, Storia contemporanea, Fac. di Lettere e Filosofia

Paola Guglielmotti, Storia medievale, Fac. di Lettere e Filosofia
Paola Manduca, Genetica, Dip. di Biologia, Facoltà di Scienze MFN

Salvatore Palidda, Sociologia, Scienze della Formazione

Mariarosaria Pugliarello, Grammatica latina, Facoltà di Lettere e Filosofia

Margherita Raineri, Embriologia, Dipartimento di Biologia, Fac. di Scienze MFN

Maurizio Wurtz, Cetologia, Dipartimento di Biologia, Fac. di Scienze MFN

Olga Zegarra-Moran, Laboratorio di Genetica Molecolare, Istituto Giannina Gaslini


Università di Lecce
Fabio de Nardis, Sociologia Politica / Sociologia del Mutamento, Facoltà di Scienze Sociali, Politiche e del Territorio
Antonio Moscato, Storia contemporanea / Storia del movimento operaio, Fac. di Lingue e Letterature Straniere

Università Politecnica delle Marche

Stefano Lucarelli, Scienza delle Finanze, Facoltà di Economia.

Università di Milano
Giorgio Forti, professore F.R., Facoltà di Scienze MFN, Socio Nazionale dell'Accademia Dei Lincei, Membro “Ebrei Contro L'Occupazione”.

Elisa Giunchi, Storia e istituzioni dei Paesi islamici, Fac. di Scienze Politiche
Marco Soresina, Storia contemporanea, Facoltà di Lettere e Filosofia

Università di Modena-Reggio Emilia
Andrea Panaccione, Storia contemporanea, Fac. di Lettere e Filosofia

Giovanna Procacci, Storia contemporanea, Fac. di Lettere e Filosofia

Università di Napoli “Federico II”
Gianfranco Borrelli, Storia delle dottrine politiche, Facoltà di Lettere e Filosofia

Giancarlo De Vivo, Economia politica, Fac. di Economia e Commercio

Antonino Drago, già docente di Storia della Fisica, Fac. di Scienze FMN, docente a contratto di Scienze per la Pace, Univ. di Pisa, e Operazioni di Pace, Univ. di Firenze.

Gabriella Gribaudi, Storia Contemporanea, Facoltà di Sociologia

Giovanni Starace, Psicologia Dinamica, Facoltà di Lettere e Filosofia

Paolo Valerio, Psicologia Clinica e Psicoanalisi Applicata, Dip. di Neuroscienze

Università di Napoli, “L’Orientale”
Massimo Campanini, Storia contemporanea dei Paesi Arabi, Facoltà di Studi Arabo-Islamici

Francesca M. Corrao, Lingua e letteratura araba, Facoltà di Scienze Politiche

Andreina De Clementi, Storia contemporanea, Fac. di Lingue e Letterature Straniere


Università di Padova
Chiara Nicolini, Teorie e tecniche del colloquio psicologico, Facoltà di Psicologia
Università di Parma
Vincenzo Tradardi, già docente di Fisiologia umana, Fac. di Medicina e Chirurgia

Università di Pavia
Luisa Bonesio, Estetica, Fac. di Lettere e Filosofia




Università di Perugia
Ambrogio Santambrogio, Sociologia, Facoltà di Scienze Politiche,

Renato Covino, Storia contemporanea, Fac. di Lettere e Filosofia

Università per Stranieri, Perugia
Salvatore Cingari, Storia delle dottrine politiche

Università del Piemonte Orientale “A. Avogadro”
Elisabetta Grande, Sistemi giuridici comparati, Fac di Giurisprudenza

Università di Pisa

Regina Pozzi, Storia contemporanea, Facoltà di Lettere e Filosofia




Università di Roma, La Sapienza
Piero Bevilacqua, Storia contemporanea, Fac. di Lettere e Filosofia, Direttore di “Meridiana”

Claudio Del Bello, Filosofia della scienza / Scienze dell'Educazione e della Formazione, Facoltà di Filosofia

Nicola Siciliani de Cumis, Pedagogia generale, Facoltà di Filosofia


Università di Salerno
Vittorio Dini, Storia del pensiero politico, Fac. di Lettere e Filosofia

Università di Siena

Romano Luperini, Letteratura italiana, Facoltà di Lettere e Filosofia

Antonio Prete, Letterature Comparate, Facoltà di Lettere e Filosofia

Università di Teramo
Claudio Moffa, Storia dei Paesi afroasiatici, Università di Teramo

Università di Trieste
Liliana Lanzardo, già docente di Metodologia della ricerca storica / Metodologie sociologiche, Facoltà di Lettere e Filosofia

Claudio Venza, Storia della Spagna contemporanea / Storia dei partiti e movimenti politici, Facoltà di Lettere e Filosofia

Università della Tuscia-Viterbo
Antonella Ghignoli, Paleografia, Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali

Università di Urbino
Giorgio Baratta, già docente di Filosofia morale, Fac. di Lettere e Filosofia

Marco Dorati, Letteratura greca, Fac. di Lettere e Filosofia

Fabio Frosini, Storia della filosofia italiana, Facoltà di Lettere e Filosofia

Augusto Illuminati, Storia della filosofia, Facoltà di Lettere e Filosofia

Domenico Losurdo, Storia della filosofia, Facoltà di Lettere e Filosofia

Università di Venezia Ca' Foscari
Eros Baldissera, Lingua Araba, Fac di Lingue e Letterature straniere

Bruna Bianchi, Storia del pensiero sociale e politico contemporaneo, Fac. di Scienze Politiche

Gianfranco La Grassa, già docente di Economia

Università di Verona
Emilio Franzina, Storia contemporanea, Fac . di Lettere e Filosofia

European University Institute (Istituto Universitario Europeo), Firenze
Emilie Delivré, Phd researcher, Department of History and Civilisation (HEC)
Axelle Reiter-Korkmaz, PhD researcher, Law Department

Daniela Vicherat Mattar, Ph D researcher, Department of Social and Political Sciences

Josè Luis Alcade Delgado, Dpto. de Historia del Arte de la Facultad de Geografía e Historia, Universitat de València.

Davide Artico, Ph. D., Ist. Lingue e Lett. Romanze, Università di Breslavia (Polonia)

Sofia Barrón, Historia del arte, Facultad de Bellas Artes, Universidad Politécnica de Valencia (Spagna)

Pascale Budillon Puma, Langue et littérature italienne, Université de Paris XII, Parigi (Francia)

Juan Miguel Company Ramón, Comunicación Audiovisual y Publicidad, Departamento de Teoría de los Lenguajes, Universidad de Valencia (Spagna).

Natalia Corbellini, Literatura española, Universidad Nacional de La Plata (Argentina)

Carlos Nelson Coutinho, Teoria Politica, Università Federale di Rio de Janeiro (Brasile).

José Luis de Diego, Teoría Literaria, Universidad Nacional de La Plata (Argentina)

Paolo Ferrarini, Linguistica Applicata e Traduzione Inglese-Arabo, SOAS University, London (UK).

Teresa Ferrer Valls, Departamento de Filología Española, Universitat de València (Spagna)

Joseph Halevi, Political Economy, Faculty of Economics and Business, Sydney (Australia)

María Isabel Justo Fernández, ricercatrice, Facultad de Bellas Artes, Universidad Politécnica de Valencia (Spagna).

Pierre Laroche, già docente di Langue, littérature et civilisation italienne, Université de Paris III Parigi (Francia)

Francisco Javier Lasarte Valcárcel, Lengua y Literatura, Universidad Simón Bolívar, Caracas (Venezuela)

Tomas López-Pumarejo, Economics Department, City University of New York at Brooklyn College (USA)
Massimo Modonesi, Historia contémporanea, Universidad de México, Città del Messico (Messico)

Celeste Molina Favero, Ciencias. Biologicas, Universidad Nacional de Mar de Plata (Argentina)

Maria Pacella, Profesora Visitante de Literatura Italiana , Departamento de Letras Modernas, Faculdade de Filosofia Letras e Ciencias Humanas, Universidade de Sao Paulo (San Paolo, Brasile).

Vicente Ponce Ferrer, UNIVERSIDAD POLITÉCNICA DE VALENCIA (UPV)

Gladys Schettino Montesano, lettrice d'Italiano, Facultad de Derecho, Pontificia Universidad Catolica, Universidad de Chile e Universidad de Santiago (“Usach”), Santiago (Cile)

Víctor Silva Echeto, Grupo de Investigación Escritoras y Escrituras, Universidad de Sevilla (Spagna).

Aurora Sottimano, School of Oriental and African Studies, University of London (Londra, Gran Bretagna)

Jenaro Talens, Letteratura comparata, Università di Ginevra (Svizzera)

Valeria Wagner, Letteratura comparata e Studi ispanici, Università di Ginevra (Svizzera)

Christian Wentzlaff-Eggebert, Emerito di Filologia Romanza, Universität zu Köln (Germania)

Studiosi in formazione
Cristina Accornero, assegnista di ricerca, Dipartimento di Storia, Università di Torino.

Giulia Bedino, dottoranda in Scienze Nefrologiche, Fac. di Medicina, Università di Pavia.

Thomas Buzzegoli, studioso di storia, già borsista Fondazione L. Salvatorelli, Siena

Francesca Chiarotto, cultore Storia del pensiero politico, Fac. di Scienze Politiche, Univ. di Torino

Alberto Castellero, dottore di ricerca in Chimica e post-doc, Centro di Eccellenza NIS, Univ. di Torino

Gaetano Colantuono, storico del cristianesimo antico, assegnista di ricerca, Univ. di Bari

Rocco D’Alfonso, borsista post dottorato, Storia delle Dottrine Politiche, Università di Bologna e Università di Pavia.

Giovanni Della Peruta, dottore di ricerca in Storia e Politica dell'età moderna e contemporanea, cultore Storia delle Dottrine Politiche, Dipartimento di Filosofia, Università degli Studi di Napoli Federico II

Rosita Di Peri, dottoranda, Studi Europei ed Americani, Dipart. di Studi Politici, Università di Torino

Alexander Höbel, dottore di ricerca, Univ.di Napoli Federico II, borsista INSMLI

Jole Silvia Imbornone, dottoranda Letteratura italiana, Dipartimento di Italianistica, Univ. di Bari
Massimo Lucarelli, dottore di ricerca, Italianistica, Università di Perugia

Gesualdo Maffia, dottorando Università di Genova, borsista Fondazione Salvatorelli

Ruth Mauri, dottorando di ricerca, Scienza Politica, Università di Torino

Milena Nicolini, insegnante di Scuola Media Superiore, Modena

Alessia Pedio, dottore di ric., Dip. di Storia Univ. di Torino, cultore di Comunicazione Interculturale, Facoltà di Lettere e Filosofia, Torino

Fabrizio Piacentini, dottorando, Fisica, Politecnico, Torino

Benedetta Piola Caselli, Dottoranda, Analisi economica del Diritto e delle Estituzioni, Univ. di Torino

Filomena Pompa, dottoranda Storia, Università di Perugia, e cultore Storia pensiero politico, Fac. Scienze Politiche, Università di Torino

Stefania Ravazzi, assegnista Scienza politica, Dipartim di Studi Politici, Univ. di Torino

Paola Rivetti, dottoranda Storia, Univ. di Siena, studiosa di storia dell’ebraismo e dell’islamismo

Elisabetta Roggero, dottoranda Storia, Univ. di Urbino, cultore Storia del pensiero politico, Fac. di Scienze Politiche, Univ. di Torino

Giovanna Savant, dottoranda in Studi Europei ed Euroamericani, Dip di Studi Politici, cultore di Storia del Pensiero politico, Fac. di Scienze Politiche, Univ di Torino

Emma Schiavon, dottore di ric. Storia, Univ. di Milano; collaboratice del Cirsde, Torino (Centro Interdipartimentale di Studi delle Donne).

Lucia Sorbera, dottore di ricerca, Tradizioni culture e società arabo-islamiche, Univ. di Venezia, Ca’ Foscari

Maria Luisa Tornesello, dottore di ricerca, Storia delle Società contemporanee, Università di Torino

Federico Trocini, dottore di ric. Studi europei ed Euroamericani, Dipartimento di Studi Politici, Univ. di Torino, ricercatore Istituto Storico-Germanico di Trento

Giuliana Turroni, Dottore e Assegnista di ricerca, Storia e istituzioni del mondo musulmano, Fac. di Scienze Politiche

Camil Ungureanu, PhD candidate, Dipartimento di Studi politici e sociali, Istituto Universitario Europeo, Firenze

Victoria Livia Unzueta Reyes. Dottore di ric., Studi Politici Europei ed
Euroamericani, Dip. di Studi Politici, Univ. di Torino; Directora de Control de Gestión de la Secretaría de Desarrollo Social del Gobierno de la Ciudad de México (Messico).

Santiago Zabala, Ph. D., Filosofia teoretica, Pontificia Università Laterana, Roma

Laureandi
Matteo Albanese, Storia delle dottrine politiche, Fac. di Lettere, Univ di Milano

Nadia Covacci, Psicologia, Univ. di Torino

Luca Grigoli, Lettere (Storia), Univ. di Torino

Rossana Di Tella, Scienze Politiche, Lettere

Suha Abuarqub, Dipartimento di Informatica, Sistemistica e Telematica (DIST), Univ. di Genova
Giulia Daniele, Scienze Politiche, Univ. di Torino
Dal Mondo extrauniversitario (Italia)
Farid Adly, direttore di «Anbamed. Notizie dal Mediterraneo», Acquedolci (ME)

Davide Argnani, poeta e scrittore, Forlì

Simona Bani, regista documentarista, Torino

Filippo Battaglia, Cumiana (Torino)

Roberto Bertoldo, presidente Associazione Hebenon

Alessandro Broggi, giornalista, Milano

Tonino Bucci, redattore culturale di “Liberazione”, Roma

Giuliano Bugani, Cooperativa Giornalisti, Imola

Luigi Buttazzoni, Centro di Documentazione Furio Jesi, della Scuola di Pace, Bologna

Marinella Cadoni, Assegnista di ricerca, IEIIT-CNR, Torino

Raffaele Calafiore, NonSoloParole Edizioni http://www.nonsoloparole.com

Claudio E. Calosso, INRIM, Torino

Tiziano Cardosi, Fucina per la Nonviolenza, Firenze

Antonio Cassarà, corrispondente da Torino e Piemonte de “l'Unità”, e collaboratore di altre testate

Elena Castelli, dottore in Storia, organizzatrice culturale, Torino

Federico Ceratti, direttore responsabile, ACEA agenzia stampa

Angelo Chiattella, ricercatore INRIM, Torino

Lidia Cirillo, “Quaderni Viola”, Rivista Femminista

Alessandro Cisilin, dottore di ricerca EHESS (Parigi), giornalista, antropologo, Firenze

Luisa Ester Citterio, Psichiatra Psicoterapeuta, Socio Ordinario e Docente della Società Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica (SIPP), Milano

Cecilia Colatei, impiegata e poeta, Roma

Sebastiano Cosenza, libero professionista, socio di Salaam, Ragazzi dell'ulivo e di Amal, Associazione di assistenza ai bambini palestinesi, Milano

Vincenzo Cotinelli, già magistrato, fotografo-scrittore, Brescia

Cecilia Cutolo, Regista e sceneggiatrice, Roma

Matteo D'Ambrosio, Biblioteca della Fondazione Istituto Piemontese A. Gramsci, Torino

Carla Anna Durazzi, Centro di Aiuto Psicologico, Inverno (Pavia)

Francesco Erasmi, responsabile di http://www.erasmi.it, “portale italiano di utilità giuridiche”

Narda Fattori, insegnante, scrittrice, Gatteo (FC)

Enzo Fimiani, direttore Biblioteca Provinciale, Pescara

Tiziano Fratus, poeta, responsabile di ManifatturAE e Torino Poesia, Torino

Gianluca Gabrielli, Cesp (Centro Studi per la Scuola Pubblica), Bologna

Sancia Gaetani, già ricercatrice all'Istituto Nazionale di ricerca per gli
Alimenti e la Nutrizione (INRAN), Roma.

Leonardo Gambino, docente di Scuola Media Superiore, studioso di storia, Villarbasse-Giaveno (TO)

Marco Gatto, redattore settore letteratura http://www.scriptamanent.net

Fabia Ghenzovic, poeta, Venezia

Danila Ghigliano, docente Liceo Artistico e pittrice, Torino

Historia Magistra. Associazione Culturale per il Diritto alla Storia, Torino

Mohammad Hannoun, presidente dell'Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese (Abspp onlus), Genova

Alessandra Kersevan, ricercatrice storica, titolare della casa editrice Kappa Vu (http://www.kappavu.net e http://www.kappavu.it)

Angela Lano, orientalista, giornalista e direttore dell'agenzia stampa http://www.infopal.it,Torino
Dario Lanzardo, fotografo e scrittore.

Giorgio Luzzi, poeta e critico letterario, Torino

Franco Marenco, ricercatore, “Scienziate e scienziati contro la guerra”

Lidia Martin, “Storie in Movimento”, Milano (sez. di Como)

Fulvio Mazza, direttore http://www.scriptamanent.net

Cinzia Nachira, redazione “Guerre & Pace”, Milano

Maria Nadotti, giornalista, Milano

Milena Nicolini, docente di Storia, Scuola Media Superiore, Modena.

Odradek Edizioni, Roma

Vittoria Pagliuca, attivista Amnesty International

Marco Palladini, narratore e poeta, Direttore della rivista on line del Sindacato Nazionale Scrittori “Le Reti di Dedalus” (http://www.retididedalus.it)

Valerio Pettiti, ricercatore, INRIM, Torino

Enrico Peyretti, “Il Foglio”(“mensile di alcuni cristiani”), Centro Studi per pace, nonviolenza, ecologia “Domenico Sereno Regis”, Torino

Luisa Pignata, dottore in Storia, Torino

Lorenza Pamato, Istituto di Istruzione di Cles (TN)

“Quaderni Viola”, Rivista Femminista, Milano

Paolo Quaregna, Regista, Roma-Parigi

Giovanni Rappini, ingegnere, libero professionista, Torino
Nino Romeo, CameraSudmilano, Circolo culturale e di Documentazione, Milano

Beppe Rosso, attore e regista, Torino

Massimo Sestili, docente di Letterature, Studioso di storia e letteratura, Perugia

Roberto Signorini, studioso di teoria e storia della fotografia, Milano

Maria Teresa Silvestrini, studiosa di storia, consigliere comunale, Torino

Piergiorgio Simonetta, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Roma

Andrea Sosso, Ricercatore, INRIM, Torino
Giulio Stocchi, poeta, Milano

Piera Tacchino, Associazione Culturale Piemonte-Grecia, Torino

Giulia Tornesello, avvocato, Redazione del sito http://www.personaedanno.it (a cura del prof. Paolo Cendon, ordinario di Diritto privato all’Università di Trieste)

Roberto Tumminelli, storico, responsabile di http://www.pernondimenticare.net, membro delle "Reti invisibili" della Memoria., Milano

Edvino Ugolini, poeta, Rete Artisti contro le Guerre, Roma (http://www.bloggersperlapace.org)

Franco Vaccari, artista, Modena

Adam Vaccaro, scrittore, Milano

Gualtiero Via, docente Scuola Media Superiore, Rete Lilliput, Bologna

Enrico Vigna, portavoce “Nuovi Partigiani della Pace”, Torino

Ombretta Zaglio, attrice, Teatro del Rimbalzo, Asti

Olga Zegarra, ricercatrice, Istituto Giannina Gaslini, Genova.




Dal Mondo extrauniversitario (Altri Paesi)
Giuseppe de Siati, bibliotecario, traduttore, Berlino (Germania)

Tomás Hernández Molina, Catedrático jubilado de Enseñanza Media.

Jesús Munárriz , poeta, direttore di Ediciones Hiperión, Madrid (Spegna).

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questi sono i veri intellettuali italiani
by studente Thursday, Sep. 21, 2006 at 12:41 PM mail:

questi sono professori con cui ogni studente dovrebbe sentirsi orgoglioso di aver studiato...
quest'elenco rappresenta l'equivalente contemporaneo della lista dei 12 docenti universitari (su 1200) che si rifiutarono di aderire al fascismo. Oggi in Italia il filosionismo è la versione moderna del fascismo, e tutti quelli che non hanno firmato (e sono ben + del 99% dei tempi del duce) sono moralmente dei fascisti. TUTTI! Quando ci sarà giustizia in Italia, e un giorno ci sarà, anche loro saranno chiamati a rendere conto della propria vigliaccheria e subordinazione al potere, senza nessuno sconto!

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x lo studente
by ma vai a studiare Thursday, Sep. 21, 2006 at 12:49 PM mail:

a vai a studiare invece di dire stronzate......hai letto almeno la lista dei professori e persone che hanno firmato l' appello?

Parli d sionismo.ma sei un povero imbecille...vai a studiare...altro che "studente".....
Voglio Vedere te al tempo del fascio:O crepavi o ubbidivi.....non e' un crimine non essere coraggiosi o pronti a morire per un ideale di liberta'...molti non ce l' hanno fatta pur non essendo fascisti...e' solo la paura.....magar la preoccupazione di mantenere una famiglia..ma tu che ne sai povero imbecille...

Ah:Giorgio Forti e' ebreo cosi come Joseph Halevi e qualche altro......tutti sionisti ahahahah

gnurant!

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intanto sudente
by vai Thursday, Sep. 21, 2006 at 12:51 PM mail:

a giocare con la playstatione a comprare la bamba coi soldi di papa ahhahaha

questo pensa alla rivoluzione!ahhahaha

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il sionista in agguato
by la voce dei nazisionisti Thursday, Sep. 21, 2006 at 12:53 PM mail:

si fa sentire subito qui su indymedia, appena esce qualcosa che gli da' fastidio.
se non firmate
o siete complici dei criminali sionisti
o siete ommemmerda
tertium non datur

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quello di prima
by il mio nome c'e' Thursday, Sep. 21, 2006 at 1:45 PM mail:

il mio nome c'e' su quella lista e ribadisco..
GNURANT!

altro che sionismo imbecilli razzisti!

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