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"Sgarbi al Leonka scatena una bufera"
by Repubblica Saturday, Sep. 23, 2006 at 12:28 PM mail:

copioeincollo dal sito del leo

Critiche da tutti i partiti della maggioranza, l’Ulivo sta con lui.

E’ andato al Leoncavallo. Ed è stato subito ciclone-Sgarbi. Lui, davanti a tv e giornali, si è confessato convintissimo sponsor della necessità di salvare dalo sgombero il centro sociali: "Chiederò alla Sovrintendenza il vincolo per queste opere d’arte. Il Comune dovrebbe lavorare con la Provincia per far arrivare a una situazione di legalità il Leoncavallo" ha distillato l’assessore alla Cultura davanti alle decine di murales nell’ex stamperia di via Watteau. Parole, e visita, accolte con gelido silenzio da Letizia Moratti. Hanno replicato a Sgarbi, però, i suoi colleghi di giunta. E da An a Forza Italia, alla Lega, tutti a dire "Con il Leoncavallo non si tratta. Va sgomberato". Un errore, quella visita, dicono i colleghi. Un errore perchè fatta in assoluta autonomia, senza avvertire nessuno. "Questa è la politica creativa di Sgarbi" liquida la faccenda l’ssessore alla Salute Carla De Albertis, di An. Sgarbi vede nei graffiti del Leoncavallo una Cappella Sistina del nostro tempo? "In questa vicenda se c’è una cappella è quella che ha fatto Sgarbi", replica il capogruppo del partito di Fini, Carlo Fidanza. Nessuno si spinge a chiederne le dimissioni. Ma, di certo, l’uscita estemporanea spacca la giunta di Letizia Moratti, isolando l’assessore alla Cultura. Che gli unici plausi li ottiene dall’opposizione: "Bravo Sgarbi, al Leoncavallo svolgono un’importantissima funzione sociale e culturale", dice Marilena Adamo, capogruppo delll’Ulivo. Edè ora "che sia risolto positivamente il problema della sede", aggiunge il segretario dei Ds Pierfrancesco Majorino. Non se ne trova invece uno, nella Cdl, che segua Sgarbi. E pazienza se al Leoncavallo, alle prese con un nuovo pericolo di sgombero il 13 novembre, lui dice che "bisogna consacrare via Watteau come uno dei luoghi dove la vitalità creativa si esprime ai massimi livelli". Per An, ecco l’assessore De Albertis rispondere che "se anche i graffiti fossero giudicati opere d’arte meritorie, e a me non sembrano, il Leoncavallo sgombera lo stesso. Il Comune non può certo mettersi in combutta con la Provincia per salvarlo". La Lega, con l’assessore al Turismo Massimiliano Orsatti, non è da meno:"Qui non si tratta di arte ma di legge. E la legge è uguale per tutti. Se il Leoncavallo vuole dialogare con le istituzioni, prima lasci il posto che occupa abusivamente.". A Sgarbi, poi, il collega manda a dire che "dovrebbe ricordarsi di essere un assessore del Comune, prima che critico d’arte. E non impegnare il nome dell’istituzione che lui rappresenta in un’iniziativa così delicata". Neanche Forza Italia segue l’assessore alla Cultura. Per Giovanni Terzi, assessore ai Giovani, e dunque quello più competente in materia di Leoncavallo, "qui non si parla di giovani artisti, ma di sicurezza. Sono ben felice se al Leoncavallo ci sono dei Giotto, dei Michelangelo del nostro tempo, ma quella è una struttura abusiva e non è accettabile tollerarla". Tiziana Maiolo, anche lei assessore forzista e da sempre su posizioni liberal, fa eco: "Non so se al Leoncavallo ci siano opere d’arte, però anche loro devono rispettare la proprietà privata. Se ne devono andare".


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