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Inceneritore di Manzinello (Udine): rigettato il dissequestro
by es Wednesday, Oct. 11, 2006 at 3:54 PM mail:

Il Gazzettino 10 ottobre

Martedì, 10 Ottobre 2006

Manzinello, sequestro confermato
Rigettata l’istanza per riaprire il termovalorizzatore dalla Nuova Romano Bolzicco
Manzano

(pt) È stata rigettata l'istanza di dissequestro presentata a metà settembre dal gruppo Nuova Romano Bolzicco per la riattivazione del termovalorizzatore di Manzano. Il legale rappresentante della società, Roberto Lovato, in questi giorni all'estero per lavoro, ha ricevuto la notizia della conferma del provvedimento nella giornata di venerdì e ha subito incaricato i suoi legali di prendere in esame le motivazioni. L'intenzione della proprietà è di presentare a breve scadenza una nuova istanza di dissequestro, soprattutto per portare a compimento le necessarie opere di adeguamento richieste dall'Arpa. La Nuova Romano, raggiunta da alcune prescrizioni dell'Azienda regionale per la protezione dell'ambiente, aveva già dato avvio alla procedura: ordine dei materiali necessari e successiva messa in opera. Resta da installare uno degli elementi fondamentali richiesti, cioè un particolare filtro. A parere della direzione, se l'impianto resterà sotto sequestro, non sarà possibile procedere ulteriormente con i lavori e portarli a conclusione con successiva accensione dell'impianto e verifica del suo regolare funzionamento. Altri due sono i problemi con cui l'azienda si trova a fare i conti: il personale dipendente e lo smaltimento dei rifiuti per cui è nato l'inceneritore .

Sul fronte occupazione, fino a oggi le 16 persone impiegate hanno usufruito di ferie e permessi, hanno eseguito operazioni amministrative e di ufficio o in generale di pulizia, nell'attesa di una riattivazione dell'impianto. «Per loro ora - dice la direzione - i tempi di attesa si fanno lunghi. L'unica scelta possibile è quella di lasciarli a casa. Il secondo problema è quello della distruzione dell'immondizia». Il termovalorizzatore fino a oggi era autorizzato a bruciare ventimila tonnellate di materiale, per lo più cdr, combustibile da rifiuto proveniente dall'azienda municipalizzata Net. «Adesso quel materiale, che rappresentava la maggior parte del prodotto distrutto e usato per ottenere energia - dicono dalla direzione - finirà necessariamente in discarica, così come la piccola parte in legno conferita all'inceneritore da alcune aziende del Manzanese».

Preoccupazione non solo da parte dell'azienda, ma anche da parte della cittadinanza che a Manzano si sta stringendo sempre più numerosa intorno al comitato spontaneo. Sorto a Manzinello il gruppo fa riferimento a Livio Fantini, appoggiato dal circolo udinese di Legambiente. «Al momento non abbiamo sufficiente documentazione per poter capire realmente ciò che sta succedendo - dice Fantini - Non appena entreremo in possesso di una documentazione specifica organizzeremo un incontro pubblico. La nostra intenzione non è di opporci al progresso e all'introduzione di nuove tecnologie, non vogliamo minacciare o mettere in difficoltà alcuno; desideriamo unicamente tutelare la nostra salute. Restiamo spaventati leggendo quel che, a livello nazionale, viene diffuso via internet riguardo la possibile tossicità delle polveri sottilissime emesse dagli inceneritori, sostanze che sarebbero impossibili da frenare con ogni tipo di filtro, poi ritrovate su frutta, verdura e carni animali».

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