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ASSEMBLEA MERIDIONALE DELLE REALTA’ DI MOVIMENTO IL 28 E 29 ott. a Cosenza
by Ag. Com. Noglobalnet Monday, Oct. 16, 2006 at 1:01 PM mail: info@noglobal.org

Per un sud che non cala la testa! APPELLO PER ASSEMBLEA MERIDIONALE DELLE REALTA’ DI MOVIMENTO IL 28 E 29 OTTOBRE A COSENZA presso l'UNICAL Università della Calabria Sabato 28 Ottobre ore 16 Inizio Assemblea (presso aula Caldora UNICAL Cosenza) ore 21 Concerto di autofinanziamento per spese legali degli imputati del "Sud Ribelle" Domenica 29 Ottobre ore 10 Ripresa Assemblea per prime conclusioni

Per un sud che non cala la testa!

APPELLO PER ASSEMBLEA MERIDIONALE DELLE REALTA’ DI MOVIMENTO IL 28 E 29
OTTOBRE A COSENZA


I 5 anni ormai trascorsi sono stati caratterizzati sul piano interno
come su quello internazionale da un eccezionale dispiegamento delle
politiche liberiste, con una ricaduta catastrofica in termini sociali:
la precarizzazione ulteriore del lavoro e della vita, la negazione di
garanzie e diritti, i danni provocati al pianeta ed alla salute, il
ricorso “preventivo” e continuato alla guerra, lo sfruttamento selvaggio
delle risorse umane e naturali in nome dello sviluppo.
Nel Sud, durante questi anni di governo Berlusconi, abbiamo assistito ad
un netto peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, con
l’aumento della disoccupazione, la crescita della precarietà e del
lavoro nero, la ripresa della migrazione interna verso il Nord,
l’espansione della popolazione carceraria. Tuttavia, il malessere in cui
versa gran parte del sud viene da lontano.
L’assenza storica di una politica economica ed industriale, la
permanenza in particolare al Sud di un capitalismo straccione, la
compresenza di un’economia criminale diffusa e collusa con la classe
dirigente, fa si che l’unico “sviluppo” possibile si realizzi attraverso
la filosofia delle grandi opere inutili e devastanti, finanziate con un
mare di fondi pubblici e gestite con gli strumenti straordinari del
commissariamento.
In questo contesto, ad alto impatto per l’ambiente e
la salute, vanno inseriti i progetti come il ponte sullo Stretto di
Messina, la costruzione di rigassificatori, le nuove centrali a turbogas e gli
inceneritori più grossi d’Europa. Nella stessa logica del drenaggio
privato di risorse pubbliche si possono leggere le privatizzazioni dei
servizi e dei beni, con il concorso trasversale delle forze politiche ed
indipendentemente dal colore dell’amministrazione locale (vedi il caso
acqua in Campania), mentre sempre più il sud diventa discarica di
rifiuti industriali, tossici e nocivi, oppure provenienti dal ciclo del
nucleare, come nel caso di Scanzano.
Berlusconi ormai è alle spalle, anche se il berlusconismo non è ancora
passato, e da questi primi mesi di vita del governo Prodi presumiamo che
le difficoltà ed i problemi siano destinati ad aumentare senza una forte
opposizione popolare. Il nuovo esecutivo di centro sinistra, sorretto da
una risicata quanto litigiosa maggioranza parlamentare, stretto dai
vincoli sempre più paralizzanti della globalizzazione neoliberista sulla
politica economica, si candida a gestire l’esistente attraverso il
ricorso sistematico al ricatto della “responsabilità di governo” e del
“rispetto degli impegni internazionali” pur di non rompere alcuna
compatibilità. La vergognosa vicenda del rifinanziamento della missione
militare in Afghanistan, con il voto favorevole della cosiddetta
sinistra radicale, costituisce un esempio decisivo di continuità anche
strategica con il quinquennio berlusconiano, ribadito dall’invio di
truppe italiane in Libano, che di fatto vanno a dare il cambio a quelle
israeliane nei territori del sud, legittimando l’ennesima aggressione
di Israele e la filosofia della guerra infinita. Una continuità che
appare in tutta la sua miseria politica anche dal timido atteggiamento
della maggioranza sull’insieme delle peggiori riforme del centro destra,
dalla Legge 30 alla Moratti, dalla Bossi Fini alla Giovanardi, fino
all’ultimo decreto sull’ambiente. Dopo le roboanti promesse di una
tutela sociale da far invidia alla Scandinavia, appare sempre più
nettamente la volontà del governo Prodi di effettuare solo parziali
modifiche di facciata, guardandosi bene dal mettere in discussione
l’impianto complessivo delle politiche neoliberiste degli ultimi
quindici anni, puntando a riassorbire per questa via le spinte al
cambiamento espresse dalle grandi mobilitazioni popolari di questi anni.
Come prima, dunque, ma con la novità politica tutt’altro che irrilevante
di un pieno coinvolgimento (e quindi di una totale ed esplicita
subalternità) dei partiti della sedicente sinistra radicale e dei
sindacati confederali nell’orbita governativa; attori sociali
collettivi, questi utimi, che con molta probabilità si sottrarranno a
quel ruolo di opposizione fin qui svolto contro Berlusconi, con il
rischio tra l’altro di lasciare spazio ad un’opposizione di destra alla
quale AN e gli altri già si candidano, come abbiamo visto nel sostegno
alle mobilitazioni di piazza delle corporazioni attaccate dal decreto
Bersani sulle liberalizzazioni. Lo sviluppo di un’opposizione del tutto
strumentale di stampo fascista e reazionaria capace di far leva sul
malcontento ed il crescente disagio sociale, in particolare al sud,
potrebbe presentarsi in forme quanto mai pericolose ed inedite di
populismo straccione, intrecciando possibili alleanze con organizzazioni
criminali e manovalanza varia.
E’ urgente porre con forza la questione di un nuovo meridionalismo
conflittuale e di base, nella più generale crisi della rappresentanza
emersa in questi anni con l’esplosione di quella grande stagione dei
movimenti che dal Marzo 2001 di Napoli arriva alle mobilitazioni contro
la guerra, passando per Genova, le grandi lotte operaie alla Fiat di
Melfi e di Termini Imerese, le ribellioni contro il ponte sullo Stretto,
la discarica nucleare di Scanzano, l’inceneritore di Acerra, la Tav in
Val di Susa. Le realtà antagoniste meridionali (centri sociali,
comitati, collettivi, sindacalismo di base…) hanno rappresentato un
punto di riferimento importante per la promozione, la costruzione ed il
sostegno ai conflitti che si sono sviluppati nei territori. Queste
realtà, pur con esigue forze, sono state la spina dorsale intorno a cui
si è strutturata l’opposizione dei movimenti al sud. Tuttavia, va anche
sottolineato che l’attivismo di tante compagne e compagni ha avuto
numerosi limiti, e soprattutto ha scontato duramente l’incapacità di
creare forme di collegamento stabili ed una progettualità politica
condivisa entro la quale muoversi. In tutte queste lotte popolari, pur
se in maniera non compiuta e con tempi non lineari, è emerso sulla scena
del conflitto quello che potremmo definire un nuovo soggetto politico:
le comunità locali in rivolta, che attraverso forme di democrazia ed
azione diretta a difesa dei propri territori, hanno sviluppato una
consapevole critica del modello di sviluppo, ed affinato le ragioni di
un’alternativa radicale. Anche in questo contesto è stato decisivo
l’apporto delle realtà antagoniste, anche se siamo stati incapaci di
valorizzare su un terreno duraturo di autorganizzazione i risultati
prodotti, consentendo ai partiti della cosiddetta “sinistra radicale” di
assumerne la rappresentanza politica e gestire la mediazione sul piano
istituzionale, assorbendone ed annacquandone il carattere di rottura
permanente ed il carico di incompatibilità. Siamo cioè stati incapaci di
spingere fino in fondo la critica pratica alla politica ufficiale ed ai
suoi apparati, e costituire una reale alternativa politica dal basso,
riconoscibile ed autorganizzata.
Alla luce del nuovo quadro politico, in presenza di un centro sinistra
sempre più appiattito sulle politiche del centro destra, riteniamo
essenziale la ripresa di un confronto chiaro e costruttivo tra le realtà
antagoniste del Sud, perchè si tratta di ricostruire, e per certi versi
reinventare, l’opposizione sociale. Da quì nasce l’idea, e la proposta,
di costruire una grossa assemblea meridionale di movimento il 28 è 29
ottobre prossimo a Cosenza. Una proposta rivolta innanzitutto ai
movimenti ed alle realtà di base, ma anche a singoli militanti, ai
delusi dai partiti della sinistra ufficiale, a tutti coloro che vogliono
contribuire alla rinascita di un’opposizione radicale, antagonista ed
incompatibile, capace di essere al tempo stesso soggetto politico di
massa e di base al Sud.
Vorremmo parlare di questa necessità, vogliamo mettere al centro di un
confronto, che ci auguriamo e speriamo ampio e partecipato, questa
ambizione. Perciò abbiamo deciso di dare a questo percorso la massima
visibilità e diffusione attraverso gli strumenti di comunicazione
indipendenti, ma anche con l’organizzazione di incontri nelle principali
città come nella estesa provincia e nei piccoli centri di cui il sud si
compone.
Lungi dall’ipotizzare una qualsivoglia scorciatoia localistica a fronte
di un sistema sempre più globalizzato, riteniamo però essenziale
intrecciare i percorsi delle realtà del Sud, a partire dalla comunanza
di problemi e contraddizioni che questi territori sempre più
martorizzati presentano. Rilanciare un progetto politico di opposizione
sociale al Sud, contribuire alla rinascita di un nuovo meridionalismo di
classe, moderno, incompatibile ed alternativo a questo modello di
sviluppo, è a nostro avviso il miglior modo per contribuire al rilancio
di un’opzione nazionale ed internazionale di resistenza e trasformazione.
Abbiamo scelto Cosenza perché crediamo che chi si batte alla luce del
sole per contrastare la precarietà del lavoro come della vita, chi lotta
per difendere i nostri territori dalla devastazione ambientale e dalla
speculazione politica e/o criminale, chi si organizza per respingere la
militarizzazione dei confini ed il razzismo interessato, è un ribelle e
non un terrorista. Sono passati 3 anni da quando uno zelante magistrato
della procura di Cosenza in cerca di carriera con il sostegno del ROS e
con atti raccattati dagli scarti d’archivio di diverse procure che li
ritenevano del tutto insignificanti, fece scattare un’assurda inchiesta
per associazione sovversiva, che portò all’arresto di molte nostre
compagne e compagni rei di aver lottato per un altro Sud fatto di
giustizia e solidarietà. Ci incontreremo a Cosenza per ribadire una
volta in più la verità, per stare vicino ai nostri compagni e per farlo
nel modo migliore: rilanciare insieme a tanti altri la scommessa di un
Sud che non cala la testa.

Realtà Antagoniste del Sud

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Per un sud che non cala la testa!

Assemblea Meridionale delle realtà di Movimento
28 e 29 ottobre a Cosenza presso l'UNICAL Università della Calabria

Sabato 28 Ottobre
ore 16 Inizio Assemblea (presso aula Caldora UNICAL Cosenza)
ore 21 Concerto di autofinanziamento per spese legali degli imputati del
"Sud Ribelle"

Domenica 29 Ottobre ore 10 Ripresa Assemblea per prime conclusioni



Per info e adesioni :

Campania info@noglobal.org - http://www.noglobal.org --

Calabria:csoacartella@ecn.org - http://csangelinacartella.da.ru/ --

Sicilia: exkarcere@hotmail.com - http://www.ecn.org/excarcere --


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