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Il monopolio del copyright
by viviana vivarelli Sunday, Oct. 22, 2006 at 4:06 PM mail:

..prima i diritti alla SIAE, poi la legge sul copyright di libri, poi il divieto di fotocopiare testi di studio, infine quello di commercializzare musica scaricata da internet (in USA hanno vietato anche le suonerie ai cellulari), ora le lobbyes editoriali chiedono i diritti anche su articoli giornalistici.
Si ha l’impressione che tutto sia in continuità ma qui si tocca qualcosa di molto grosso.

Inutile ingannarci dicendo che i giornalisti hanno il diritto di guadagnare da chi cita le loro opere. Da questo decreto i giornalisti non guadagneranno nulla. Gli editori italiani hanno dimezzato le paghe dei giornalisti a contratto. Gli altri sono schiavizzati e aumentano sempre più di numero; si contano già 20.000 precari pagati pochissimo. Ci sono stipendi che vanno dai 980 euro ai 1300 euro e molti per arrotondare sono costretti a lavorare anche la domenica, mentre dilagano contratti a termini e atipici.
Da questa legge i giornalisti non guadagneranno un centesimo.

La legge è assurda anche perché è inapplicabile, essendo il web sterminato.
Ora, con tutti i problemi che ha l'Italia, con un governo a rischio quotidiano di crisi, che un sottosegretario del Presidente del Consiglio si prenda la briga di preparare in fretta e furia un decreto (quindi un provvedimento che si prende solo in casi di stretta necessità e urgenza), così strano e indefinito, di cui il precedente articolo sul copyright non ha alcun bisogno e che non lo chiarisce affatto, e che, in luogo di sottoporlo ad esame parlamentare, lo infili di straforo nella Finanziaria, così che, essendo votata alla fiducia, sfugga a dibattito parlamentare....!!??
Ma perché?
Perché si sente tanta necessità e urgenza da produrre questo decreto?
E cosa c'entra con la Finanziaria?
E se invece si tenta una gravissima limitazione della libertà del sul web, perché il decreto è così oscuro e aperto a interpretazioni contraddittorie?
Ci sono troppi punti che non tornano.
Intanto il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e ha forza di legge dal 3 ottobre, è vero che una commissione ci dice che è stato stralciato dalla Finanziaria, ma niente vieta che alla scadenza dei termini sia convertito in legge.
E quali saranno gli esiti di un divieto così restrittivo? E che legge è, se viola così grandemente la libertà di informazione?

E come si potrà ottemperare alla prescrizione di questa legge per lavori di ricerca, analisi o denuncia che richiedano la citazione integrale di fonti giornalistiche. Potrebbero riguardare editori scomparsi o non più rintracciabili, richiedere tempi lunghi e spese infinite, procedure assurde e limitative di ogni conoscenza e confronto.
La velocità è la prerogativa del web, qua si attenta gravemente ad essa.
Consideriamo poi che chiunque citi integralmente articoli di giornali adesso non è imputabile per i loro contenuti nel caso contravvengano a imperativi di legge, mentre qualsiasi sunto o riferimento non integrale sarebbe da addebitare all’autore di questo.
Per proteggere il lucro di poche lobbyes si tenta un bavaglio all'informazione?
Gli editori cartacei sanno benissimo che il web è il loro maggiore concorrente e una legge così sembra fatta apposta per prendere due piccioni con una fava: creare un protezionismo di stampa lucrativo per i soliti gruppi e dare un colpo basso alla libera informazione su internet.

P.S.
Negli Stati uniti si pensa di vietare l'uso di cellulari che fanno fotografie o filmati (si pensi ai cellulari che nella banlieu parigina hanno immortalato i pestaggi della polizia) per la violazione della privacy (il che detto dallo Stato che fa più intercettazioni al mondo è per lo meno grottesco. Ma in Giappone già lo si fa) e di vietare le suonerie..
Invece l'UE pensa di far pagare gli sms 2 euro l'uno! La proposta minima intende rimpinguare le casse europee con una tassa di 1,5 centesimi su ogni SMS inviato e 0,00001 centesimo per ogni email spedita. Sembra poco, ma non lo è!
E noi italiani abbiamo anche l'abuso del costo della ricarica, gabella odiosa inesistente nel resto d'Europa!

Per essere una società liberista non c'è male! I divieti si moltiplicano e i diritti si riducono che è un piacere!

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