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Il Gattopanzo Vs Santoro
by TuttiProni Sunday, Oct. 22, 2006 at 4:53 PM mail:

Attacco di loiero ad Annozero

Il Gattopanzo Vs San...
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MILANO — Prima ha scritto al diretto interessato. Poi l'ha urlato dalle pagine dei giornali: «Caro Santoro, il tuo annozero sulla Calabria è piaciuto alla 'ndrangheta, mentre io mi sento più isolato ed esposto». Quindi ha deciso di portare il caso in commissione di vigilanza Rai: «Perché non si può fare un processo senza difesa». Il governatore della Calabria Agazio Loiero si scaglia contro Michele Santoro. E la puntata della trasmissione di Raidue sull'omicidio Fortugno e la Locride, si trasforma in una nuova bufera politica Santoro-centrica. In parte ribaltata, però: con il centrosinistra che attacca il giornalista «mandato in esilio da Berlusconi» e l'opposizione che lo difende. Era già successo con la puntata su Napoli. Ieri la replica. «La puntata di annozero sarà piaciuta alla 'ndrangheta, non certo ai calabresi che si battono per una Calabria pulita», ha dichiarato ieri a l'Unità Loiero. Quindi ha rincarato: «Non nego che i problemi ci sono, ma la Calabria non è solo quella». Per questo Loiero ha deciso di «andare avanti»: «Sottoporremo il caso alla commissione di vigilanza Rai. Oggi chiamerò Rosa». «Rosa» è il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino. Un mese fa lei per prima ha scritto ai vertici Rai e alla commissione di vigilanza: «Nessun limite alla libertà di informazione, ma le trasmissioni Rai devono rispondere all'obbligo di completezza e obiettività. E Santoro credo che non sia stato né completo né obiettivo».
Santoro dal suo sito commenta: «Ci sono già tante trasmissioni tv che fanno vedere le cose belle dell'Italia. Noi preferiamo raccontare l'altra faccia del Paese». Quindi aggiunge: «Le reazioni fanno parte del mio lavoro. Anche le più violente». La vedova di Fortugno afferma: «Per molto non si è parlato, ora forse si sta sparlando. Ma va bene se questo serve a catalizzare l'attenzione del governo». E l'opposizione si chiede: «Ma come, il "martire della sinistra", messo sotto accusa proprio dai suoi?». A spezzare una lancia in favore di Santoro è l'ex ministro di An Francesco Storace. L'altra sera era ospite della trasmissione: «Io non credo che sia giusto prendersela con Santoro, ha dimostrato equilibrio. Il problema esiste e bisogna parlarne». E l'ex vicepresidente della commissione parlamentare antimafia Angela Napoli (An) aggiunge: «Coloro che oggi criticano, per lo più di centrosinistra, dovrebbero fare un esame di coscienza». Alla commissione di Vigilanza Rai non è arrivata ancora alcuna lettera di protesta di Loiero. «Aspettiamo, poi valuteremo», afferma il presidente Mario Landolfi. Che da uomo di An però aggiunge: «Registro che anche la sinistra critica Santoro e questo lo rende meno mostro sacro». Certo: «Se Storace (che era lì e ha ricoperto il mio ruolo) difende Santoro, forse la trasmissione sarà stata anche spiacevole ma rispettosa del pluralismo». Loiero taglia corto: «Qui non è questione di sinistra o destra. Santoro ha un problema di share ». Il vicepresidente Nicola Adamo chiede una verifica sui dati dell'anagrafe assistiti usati da chi «vuole presentare la Calabria come terra di sprechi e malcostume». Il sindaco di Siderno Alessandro Figliomeni aggiunge: «Santoro ha centrato tutta l'attenzione sul fatto emozionale e criminale». Per Mario Tassone (Udc) l'immagine della Calabria è stata distorta ma ci sono «elementi utili alle indagini». «Ottimo Santoro, impietoso ma vero», afferma Giacomo Mancini. E il deputato dell'Ulivo Franco Laratta: « Annozero mi ha fatto vergognare ma mi ha dato più coraggio».


Alessandra Mangiarotti

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Contro il trasformismo delle classi dirigenti calabresi; Se non ora quando?!
by Movimento Costitutivo PCL Cosenza Monday, Oct. 23, 2006 at 11:34 AM mail:

Il putiferio politico nato dopo la trasmissione “AnnoZero”, dovrebbe far riflettere tutta la società civile. Ad indignarsi per le informazioni che sono state diffuse -ma soprattutto per le scene alle quali abbiamo assistito mentre il giornalista effettuava le sue interviste all’interno del consiglio regionale- sono stati “solo” gli esponenti politici, colpevoli di aver creato tutto il marciume esistente, e non gli onesti giovani e lavoratori calabresi. Vogliamo forse credere che alcuni membri del consiglio e della giunta regionale possano ancora avere la dignità di rappresentare quella grossa fetta di popolo calabrese vittima dei soprusi della malavita e dei suoi rappresentanti politici?
Pantaleoni Sergi, portavoce del presidente Loiero, ha affermato che è stata mostrata una Calabria indifesa e indifendibile. In studio però era presente un viceministro calabrese, Marco Minniti, che avrebbe potuto sfoderare tutta la sua maestria nel rivendicare una “dubbia” integrità politica e amministrativa della nostra Regione, invece di difendere miseramente a spada tratta, tra il ridacchiare degli ospiti presenti, un vicepresidente della giunta regionale e il capogruppo dei Ds alla Regione, indagati per truffa. E che dire poi dei corposi curricula giudiziari della stragrande maggioranza degli esponenti politici regionali?
Vogliamo riflettere sull’intervista al Governatore della Calabria secondo cui è stata mostrata, erroneamente, una criminalità troppo forte rispetto alla debolezza della politica?
Ed ancora sulle dichiarazioni del consigliere regionale subentrato a Fortugno, secondo cui il voto di scambio è una prassi consolidata e “normale”?
Pensiamo davvero che l’intreccio politico-affaristico-mafioso sia una semplice petizione filosofica?
Non sarà forse che questa Calabria diventa inevitabilmente indifendibile?
Noi riteniamo che proprio per quell’integrità morale e politica che appartiene a tanti cittadini calabresi -strumentalizzata vergognosamente dai nostri politici-, sia ora di rifiutare con forza e pubblicamente la reale situazione di degrado istituzionale e civile in cui versa la nostra regione. In nome della dignità di chi lavora onestamente; di chi precario, studente o disoccupato, pretende una vita dignitosa di lavoro e di servizi ma, soprattutto di chi pretende di vivere, realizzarsi e sognare nella propria terra, sgombra dalla delinquenza, dal trasformismo e dal clientelismo che ha spesso condizionato la classe politica calabrese e nazionale, sia di centro-destra che di centro-sinistra.
Perché la sinistra radicale continua a sostenere questa Giunta?

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