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L'autodeterminazione non è devianza!
by nic Tuesday, Oct. 24, 2006 at 11:21 AM mail:

NO VAT - più autodeterminazione, meno vaticano

Giovedì scorso, al mattino, eravamo al circolo Pink di Verona per ultimare i preparativi per la frocessione e intanto ci arrivavano notizie della solita litania misogina e omofobica che Ratzinger stava recitando altrove nella stessa città.
I soliti attacchi contro l'autodeterminazione delle donne mascherati dietro la 'difesa della vita', seguiti a ruota da quelli contro l'autodeterminazione dell'affettività - veri e propri insulti contro le soggettività lesbiche, gay e trans.

Dagli anni '70 il movimento delle donne e quello omosessuale hanno reso evidente che sessualità e riproduzione non sono sinonimi, eppure nel 2006 dobbiamo ancora difendere coi denti il diritto all'autodeterminazione del desiderio, dell'eros, della vita.
Non vi pare un po' pazzesco?

Nei giorni precedenti l'arrivo di Ratzinger, mentre molti erano preoccupati di mettere il velo a 'Layca!' e/o a marcare la propria distanza dall'eventuale blasfemia della frocessione, nessuno/a si interrogava sulla papolatria che si andava preparando a Verona, tra fiumi di euro regalati alla curia dalle istituzione venete e bandiere vaticane che sventolavano sul palazzo del comune di Verona e per tutta la città (perfino sugli autobus!).
Solo l'ex-don Franco Barbero, intervenuto al Pink martedì 17, è partito da questo aspetto per analizzare la volontà di potere, tutta terrena, delle gerarchie vaticane.
A quanto pare la parte critica della chiesa, quella delle comunità di base, sa essere molto più laica e meno deferente di tanta parte dei movimenti che attraversano l'attuale 'società civile'.

Perché dico questo? Perché rientrata ieri da Verona ho trovato nella posta elettronica vari comunicati di gruppi e associazioni lgt che commentavano le parole offensive di Ratzinger e/o si lamentavano del silenzio dell'Unione rispetto a queste dichiarazioni papali, ma nessuno di costoro (salvo alcune/i 'dissidenti') ha messo in gioco il proprio corpo in piazza a Verona per dire che non abbiamo più nessuna intenzione di tollerare questi attacchi continui all'autodeterminazione delle nostre vite. Per non parlare del silenzio totale delle femministe, di cui non ho letto neppure mezzo comunicato. Ma non si era uscite dal silenzio?

L''era Ratz' dovrebbe essere caratterizzata da una risposta corale e forte dei movimenti delle donne, dei movimenti lesbico-gay-trans e di tutte le soggettività autodeterminate, una risposta che tenga insieme l'iniziativa di piazza e la diffusione di cultura non oppressiva, libertaria.

Penso che, prima ancora di Ratzinger, sia il perbenismo il vero pericolo, quel perbenismo pronto a scagliarsi contro manifestazioni ironiche di piazza in cui si legge a mo' di rosario la lista dei preti condannati per violenza sessuale contro donne e bambine/i o delle gerarchie vaticane che hanno appoggiato le dittature in America latina e che vorrebbero ora imporre al mondo la loro dittatura morale.
Quel perbenismo che ha completamente interiorizzato la disciplina dei corpi e dei pensieri, per cui in piazza ci si va (se ci si va...) ma senza disturbare troppo, soprattutto se si tratta del Vaticano - o del centrosinistra baciapile.
Quello stesso perbenismo che in anni passati proprio le donne, etero e lesbiche, i gay e le trans avevano fatto a pezzi mostrandone la maschera d'ipocrisia.

Non mi si riduca a nostalgica degli anni che furono. La questione è ben diversa.
Le 'forme deboli e deviate di relazione' e la 'contraffazione della libertà' sono formule, ripetute all'infinito, per attaccare ogni pratica di autodeterminazione, oltre che la laicità. Quando i poteri si scagliano contro l'autodeterminazione dei corpi non possono che essere i corpi a rispondere MATERIALMENTE per le rime, squarciando gioiosamente e gaiamente la cappa mortifera che vorrebbe avvolgerli.
Oggi più che mai non possiamo dare nulla per scontato né per definitivamente acquisito.
Quando le parole di un papa diventano pietre per lapidare, quando la deferenza e il perbenismo sono le prime complici di questo stato di cose, non servono i comunicati: solo i corpi e le pratiche autodeterminate possono fare breccia nell'ipocrisia e nell'oscurantismo. O no?
Nic

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