Alcune considerazioni sulla giornata antifascista a Genova

Prima considerazione: i partiti e partitini di governo e dintorni, hanno ripetuto, in versione defilata, l'atteggiamento dell'11 marzo a Milano: salvo proclami al prefetto da dietro le scrivanie, manco si sono fatti vedere.
Seconda considerazione: vista la stangata che cadrà sul collo dei lavoratori con la prossima finanziaria, il governo Prodi - D'Alema ha avuto il pessimo gusto di sperperare un'altra saccata di soldi proletari per proteggere con centinaia di armigeri poco più di una ventina di patetici sostenitori della moralità cristiano - occidentale; sarà mica un segnale?
Terza considerazione: alcune centinaia di persone, alcune centinaia di proletari, sono scese in piazza ed hanno rincorso per tutto il pomeriggio e serata questo circo di divise nere, che solo grazie alle armi (non ideologiche nè metaforiche, ma reali) delle divise nere o azzurre stipendiate con i soldi dei lavoratori, sono riusciti, a fatica e impiegandoci ore, a sfilare lungo un percorso di caserme, cordoni armati, telecamere, lungo circa duecento metri.
Quarta considerazione: oggi è stato proclamato sciopero in alcune aziende del porto, ed operai del porto sono scesi in piazza per cercare di impedire questa schifezza.
Quinta considerazione: pur sapendo che il "signor" Fiore non è certo un pivello da stadio, visti i suoi trascorsi di Terza Posizione ed i suoi legami con servizi segreti, il problema più serio dei lavoratori non sono questi quattro scagnozzi post-datati del fascismo, ma i vari governi, incluso questo, che li usano a seconda delle esigenze; se con Berlusconi servivano da testuggine squadrista, con Prodi - D'Alema svolgono perfettamente il loro lavoro diretto ad aggredire e distogliere certi settori del movimento di classe su terreni secondari, da faida.
Sesta considerazione: oggi a Genova il gioco dei tranelli non è riuscito; si sono fatti la loro parata fra sbirri e fascisti costretti per farlo a ricreare condizioni analoghe al G8 del 2001, vale a dire, creandosi una zona rossa, con una parte di città bloccata ed isolata a loro uso e consumo.
Settima ed ultima considerazione: nostra ricchezza sarà tenerne conto.. e non dimenticare nulla, incluse le assenze.