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Protestiamo! (Mussi Rutti)
by Resistenza Studentesca Sunday, Nov. 05, 2006 at 11:41 PM mail:

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PROTESTIAMO!
(MUSSI RUTTI)
Lunedì 6 novembre il ministro dell’università e della ricerca Fabio Mussi
dopo ripetute parate istituzionali (alla Bocconi in compagnia di
Napolitano e al festival della scienza a Genova per dirne due) conclude la
full immersion qui da noi all’Unical per l’inaugurazione dell’anno
accademico. Per un’ inquietante coincidenza, lo stesso giorno della
gloriosa presenza del ministro ci sarà l’ingloriosa assenza degli studenti.
La mattina di lunedì 6 novembre l’università sarà vuota. Per decreto
rettorale, le lezioni di quella mattina sono sospese “per favorire la più
ampia partecipazione di tutta la comunità universitaria” all’ inaugurazione
stessa; alla quale per altro l’ unica ammessa (per esibizione di invito) è
l’elite universitaria. Appare chiara la trovata: svuotare l’università, per
eliminare anche il minimo rischio di instaurare un contatto dialettico con
gli studenti. Ci sarebbe piaciuto che per una volta si fosse potuta evitare
l’ipocrisia della parata istituzionale. Ci sarebbe piaciuto per una volta
esprimere la nostra opinione dalle stesse sedie imbottite sulle quali sono
autorizzati a sedere soltanto coloro che non hanno più niente da dire. Ci sarebbe piaciuto per una volta non essere
considerati presenze scomode. Ma per l’ennesima volta è stato così. Il Ministro, coordinatore delle stessa
istituzione, dagli studenti ampiamente finanziata, e che dovrebbe pertanto dare loro conto del suo operato, è lo
stesso che ha dichiarato di voler avallare la tanto contestata riforma Moratti , che concepisce lo studente come un
insignificante anello della catena di montaggio di un sistema fondato sulle leggi di mercato e non come un
individualità che collabora attivamente allo sviluppo della collettività. Inoltre il 3+2 inserito nella riforma esclude
dalla specialistica numeri proporzionalmente smisurati di studenti che per un anno o due sono costretti a
“parcheggiarsi”. Questo considerando l’attuale situazione di disoccupazione del nostro paese, e considerando
soprattutto il sacrosanto DIRITTO allo studio, è un’ingiusta immorale e illegale sopraffazione. L’intera
organizzazione didattica universitaria sembra quasi arrangiata frettolosamente. I libri di testo hanno assunto
prezzi proibitivi,cosa che comporta alla fine del percorso di studio una montagna di pagine fotocopiate senza
alcun valore. Il diploma di laurea, di cui sono costretti ad accontentarsi tutti coloro che non riescono ad accedere
alla specialistica, risultano avere pochissimo valore a livello lavorativo. A quale scopo quindi è stato istituito? Ma
la domanda che nasce spontanea è: perché quando si pensano le riforme non avviene la concertazione con gli
studenti, essendo i diretti interessati? L’UNICAL che è stata concepita come un campus universitario si permette
il lusso di chiudere le biblioteche in orario notturno che invece potrebbero essere un ottimo momento di studio e
consultazione visto il sovraffollamento giornaliero,inoltre la vita sociale dei ragazzi che vivono nei dintorni
dell’università finisce ufficialmente intorno alle 23:00 dal momento che superata quell’ora non è più garantito il
servizio pubblico. Questo sembra rientrare in uno sbilenco disegno di alienazione dello studente che dopo le
undici non può muoversi dal campus, non può andare a leggere in biblioteca, non è coinvolto in iniziative
culturali che guarda caso non vengono promosse e di conseguenza è escluso da qualunque tipo di sana
socializzazione. Nello stesso disegno rientra la struttura dei corsi di laurea che nella maggior parte dei casi
prevedono tre trimestri all’anno, ognuno dei quali composto da almeno tre esami. Questo comporta sovraccarico
di esami, di lezioni e insufficiente tempo per l’approfondimento personale. Di conseguenza lo studente acquisisce
un basso livello professionale e culturale voluto appositamente allo scopo di creare menti facili da sfruttare e
incapaci di reagire a un mercato del lavoro che li vedrà sempre più parte precaria del sistema. In conclusione
invitiamo tutti al sitin
che si terrà davanti l’aula magna giorno 6 novembre ore 9:00, non perdiamo questa
preziosa occasione di manifestare il nostro dissenso! Per farci sentire. Per non piegare più la
schiena. Per smetterla di lamentarsi
soltanto!

Resistenza Studentesca

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