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http://italy.indymedia.org/news/2006/11/1179603.php Invia anche i commenti.

Non si possono chiudere nelle aule di tribunale i bi-sogni che vivono nelle piazze
by da globalproject Thursday, Nov. 09, 2006 at 7:08 PM mail:

Il 6 novembre, è giunto al termine uno dei tanti processi a carico di alcuni attivisti protagonisti insieme a una moltitudine di studenti e precari, delle mobilitazioni contro la guerra globale permanente e per reclamare diritti per i precari, a partire dalla scuola. Rivendicazioni più che mai attuali nonostante gli apparenti cambiamenti di “governance”.
Quattro nostri compagni sono stati condannati in primo grado a una pena di cinque mesi per (presunta) violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Una condanna che si riferisce ai fatti del 1 ottobre 2004, giorno in cui ben più di 10mila studenti scesero in piazza insieme al Coordinamento dei Collettivi Studenteschi di Milano e provincia in una giornata di mobilitazione straordinaria, vivace e determinata nonostante la risposta “disordinata” delle forze dell’ordine ad una azione contro il caro libri. Questa condanna sottolinea ancora una volta, il continuo tentativo di punire chiunque osi essere in movimento, a reclamare reddito, diritti, dignità.
6 processi in 7 giorni. Lo scorso venerdì e ieri 2 distinti processi per criminalizzare la solidarietà attiva alle lotte degli operai dell’Alfa di Arese. Sempre lunedì, e il prossimo 27, un altro processo per condannare le azioni di denuncia alla Croce Rossa italiana ancora oggi complice nella gestione di Via Corelli e diversi altri CPT. Molti altri sono i procedimenti che avranno inizio nei prossimi mesi, tutti tentativi di intimidazione che rispediamo al mittente e a cui rispondiamo con l’unica arma che abbiamo : sempre più essere in movimento.

I cento giorni del governo Prodi sono scaduti ma non c’è stata inversione di tendenza: sui nodi fondamentali delle politiche neo-liberiste la continuità con il governo precedente nei fatti è totale. La guerra più o meno camuffata da “missioni di pace” continua. Il Decreto Amato non smantella anzi ribadisce la necessità dei CPT per migranti. La precarietà non solo del lavoro ma della vita e i bi-sogni dei precari non vedono all’orizzonte nessuna risposta reale ed attuale, solo vetero demagogie impossibili (e per quanto ci riguarda inauspicabili) quali la promessa del posto fisso. Scuola, Università, ricerca, liberi saperi vengono sempre più tagliati e privatizzati. Le legge Fini-Giovanardi continua a seminare controllo e proibizionismo.

Per questo saremo in piazza il prossimo 17 novembre, per generalizzare lo sciopero dei sindacati di base, il primo sciopero contro il governo Prodi. Da Cairoli con quanti vorranno condividere con noi uno spezzone precario, migrante, studentesco-cognitario ed antiproibizionista.E il prossimo 2 dicembre a Vicenza, contro la base Usa che nei tempi del governo “di sinistra” va a raddoppiare per diventare la più grande d’Europa e nodo strategico di guerra su tutto il medio-oriente.

CANTIERE_MILANO
http://www.cantiere.org

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