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[Nola] Manifestazione sabato 11 novembre
by comunicato stampa Friday, Nov. 10, 2006 at 8:47 AM mail:

(...)i costi per ridurre le emissioni nocive e per smaltire le ceneri superavano di gran lunga i vantaggi della produzione di energia elettrica. (...)Autorevoli scienziati hanno denunciato tassi di incidenza dei tumori più alti nelle zone dove sono già presenti gli inceneritori.

MANIFESTAZIONE GENERALE

Nola - Sabato 11 novembre 2006

Concentramento in Piazza Immacolata ore 9.00
corteo per le strade del centro della città
arrivo in Piazza Duomo ed inizio dell'assemblea pubblica


TUTTI INSIEME PER DIRE

NO ALLE DISCARICHE
NO AGLI INCENERITORI
NO AL PIANO CAVE

SI A UN NUOVO PIANO RIFIUTI
SI ALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA
SI ALLA BONIFICA

UNITI IN DIFESA DEL NOSTRO TERRITORIO

Unità di crisi - Emergenza discariche e cave

Aderiscono al comitato promotore i Comuni di Casamarciano - Comiziano - Tufino - Visciano, insieme con Federazione AssoCampania Felix - Forum Ambientalista - Comitato della Comun Salute - Comitato civico per la difesa del diritto all'acqua - Nuovi Orizzonti - Associazione Amici del Marciapiede - Unione degli studenti - Rete studentesca - Partito della Rifondazione Comunista - Giovani Comunisti/e


Le ragioni della protesta

E’ da anni sotto gli occhi di tutti lo scempio di un territorio martoriato dall’inquinamento di terreni e falde acquifere, oltre che da rifiuti in ogni angolo di strada. Senza dimenticare le cave che riempiono la nostra aria delle pericolosissime polveri sottili e le mille discariche abusive dove vengono sversati rifiuti tossici provenienti dalle industrie di mezza Europa, arricchendo i clan e l’imprenditoria camorrista. Dodici anni di commissariamento per l’emergenza rifiuti in Campania, da Rastrelli e Losco, fino a Bassolino e Catenacci, hanno colpito irreparabilmente la nostra terra. Nonostante ciò, l’ultimo decreto legge prevede, per far fronte all’emergenza, di riaprire il sito di Paenzano2 (Tufino), insieme a quelli di Pianodardine (Villaricca) e Difesa grande (Ariano Irpinio). Fino ad oggi le politiche di gestione dei rifiuti si sono preoccupate di costruire grandi stabilimenti industriali, come l’impianto di CDR che sforna ecoballe illegali ed inutilizzabili, risultando solo una discarica a cielo aperto, per giunta posto sotto sequestro ancora una volta dalla magistratura.

Tutto ciò senza affrontare il problema a monte, cioè la diminuzione dei rifiuti e, soprattutto, l’avvio di una seria raccolta differenziata in tutti i Comuni, cosa che permetterebbe forti risparmi nei costi del servizio di raccolta e smaltimento. Per far decollare un nuovo ciclo che si basi sulla differenziazione dei rifiuti, è necessario prima di tutto un impianto di compostaggio che trasformi l’umido in fertilizzanti naturali e già ora sono previsti finanziamenti pubblici per la realizzazione di tali strutture. E’ di fondamentale importanza che l’area nolana non perda questa occasione e che il Comune di Nola si impegni per la sua costruzione nell’area industriale.

Intanto, continua ad imperare la logica dell’incenerimento dei rifiuti, considerata unica soluzione di tutti i mali. Ma discariche ed inceneritori “moderni” non sono affatto sicuri per l’ambiente e per la salute. Per gli inceneritori basta sapere che molti Paesi europei hanno abbandonato questa tecnologia da più di 10 anni, perché i costi per ridurre le emissioni nocive e per smaltire le ceneri superavano di gran lunga i vantaggi della produzione di energia elettrica. Autorevoli scienziati hanno denunciato tassi di incidenza dei tumori più alti nelle zone dove sono già presenti gli inceneritori.

Se a questo quadro di per sé già inquietante si aggiungono le deliberazioni in materia di cave di estrazione di materiali edili il quadro delinea un vero e proprio massacro ambientale. Il nuovo PRAE (Piano regionale delle attività estrattive) condanna proprio i territori compresi tra Casamarciano, Visciano, Tufino, Roccarainola e Comiziano a diventare una groviera pronta a sfornare 50 milioni di metri cubi di tufi e calcare: con tutto il suo carico di inquinamento da polveri sottili, si tratta di una quantità sufficiente a soddisfare più dei due terzi del fabbisogno dell’intera provincia di Napoli per i prossimi vent’anni.

Il nostro territorio già ora supera di gran lunga la media regionale e nazionale di incidenza di patologie tumorali, come evidenziato da note riviste scientifiche. È inderogabile il momento di mettere in campo politiche di salvaguardia dell’ambiente, di bonifica delle aree compromesse e di riduzione, differenziazione e riciclaggio dei rifiuti, in modo da rendere inutili sia nuove discariche sia nuovi inceneritori.

Solo l'impegno, la mobilitazione e la protesta di tutti i cittadini e di tutti i movimenti possono evitare che venga realizzato un nuovo scempio sulle nostre teste.

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