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http://italy.indymedia.org/news/2006/11/1183717.php Invia anche i commenti.

Appello per Paolo dorigo
by unoche Friday, Nov. 17, 2006 at 11:20 AM mail:

Aderite please

Per nuove adesioni, o per informarci di inserimenti in vs.pagine web o di pubblicazioni a stampa, comunicare a: 334-3657064, 320-3093477, 348-4727342, info@avae-m.org, oppure info@listatrupiano.it oppure basmau@libero.it, oppure michele@anarchaos.it




Come è noto Paolo Dorigo, dopo 13 anni di carcere duro, è stato recentemente liberato grazie all’intervento della Corte Europea di Strasburgo che ha giudicato illegittimo e illegale il processo al quale era stato sottoposto.

Nonostante questo, a Paolo è stato negato dalle autorità italiane competenti il nullaosta per potersi recare all’estero a sottoporsi ad intervento chirurgico con tutte le garanzie del caso, cosa che non è stato possibile ottenere in Italia.

Tale intervento appare indispensabile per eliminare le conseguenze fisiche dovute a forme di tortura elettronica e mentale che avrebbe subito mentre si trovava in carcere * (inserimento di corpi estranei nel condotto uditivo e nella calotta cranica).

È una vergogna che nel momento in cui Paolo è finalmente riuscito a trovare una clinica dove poter estrarre questi “oggetti” e dimostrare che si tratti di microchip**, la Questura di Venezia gli neghi di raggiungerla perché situata all’estero.

Continua quindi, con violazione dei più elementari diritti umani, la persecuzione nei suoi confronti, dettagliatamente descritta anche nel libro “La tortura nel Belpaese” (ed.Malatempora).

Si invitano il Ministro dell’interno Giuliano Amato ed il Ministro della Giustizia Clemente Mastella a disporre immediati provvedimenti per far cessare tale abuso, salvare la vita di Paolo, ripristinare la legalità e permettere di fare finalmente chiarezza sulla terribile ed inquietante vicenda.

***


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Come è noto Paolo Dorigo, dopo 13 anni di carcere duro, è stato recentemente liberato grazie all’intervento della Corte Europea di Strasburgo che ha giudicato illegittimo e illegale il processo al quale era stato sottoposto.

Nonostante questo, a Paolo è stato negato dalle autorità italiane competenti il nullaosta per potersi recare all’estero a sottoporsi ad intervento chirurgico con tutte le garanzie del caso, cosa che non è stato possibile ottenere in Italia.

Tale intervento appare indispensabile per eliminare le conseguenze fisiche dovute a forme di tortura elettronica e mentale che avrebbe subito mentre si trovava in carcere * (inserimento di corpi estranei nel condotto uditivo e nella calotta cranica).

È una vergogna che nel momento in cui Paolo è finalmente riuscito a trovare una clinica dove poter estrarre questi “oggetti” e dimostrare che si tratti di microchip**, la Questura di Venezia gli neghi di raggiungerla perché situata all’estero.

Continua quindi, con violazione dei più elementari diritti umani, la persecuzione nei suoi confronti, dettagliatamente descritta anche nel libro “La tortura nel Belpaese” (ed.Malatempora).

Si invitano il Ministro dell’interno Giuliano Amato ed il Ministro della Giustizia Clemente Mastella a disporre immediati provvedimenti per far cessare tale abuso, salvare la vita di Paolo, ripristinare la legalità e permettere di fare finalmente chiarezza sulla terribile ed inquietante vicenda.

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Come è noto Paolo Dorigo, dopo 13 anni di carcere duro, è stato recentemente liberato grazie all’intervento della Corte Europea di Strasburgo che ha giudicato illegittimo e illegale il processo al quale era stato sottoposto.

Nonostante questo, a Paolo è stato negato dalle autorità italiane competenti il nullaosta per potersi recare all’estero a sottoporsi ad intervento chirurgico con tutte le garanzie del caso, cosa che non è stato possibile ottenere in Italia.

Tale intervento appare indispensabile per eliminare le conseguenze fisiche dovute a forme di tortura elettronica e mentale che avrebbe subito mentre si trovava in carcere * (inserimento di corpi estranei nel condotto uditivo e nella calotta cranica).

È una vergogna che nel momento in cui Paolo è finalmente riuscito a trovare una clinica dove poter estrarre questi “oggetti” e dimostrare che si tratti di microchip**, la Questura di Venezia gli neghi di raggiungerla perché situata all’estero.

Continua quindi, con violazione dei più elementari diritti umani, la persecuzione nei suoi confronti, dettagliatamente descritta anche nel libro “La tortura nel Belpaese” (ed.Malatempora).

Si invitano il Ministro dell’interno Giuliano Amato ed il Ministro della Giustizia Clemente Mastella a disporre immediati provvedimenti per far cessare tale abuso, salvare la vita di Paolo, ripristinare la legalità e permettere di fare finalmente chiarezza sulla terribile ed inquietante vicenda.

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