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No a Google e la sua censura
by Marco Dimitri Friday, Nov. 17, 2006 at 3:54 PM mail:

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La vera potenzialità di Internet è di essere una rete fatta dalla gente. Un insieme di culture differenti tra loro che forniscono informazioni, si confrontano. E’ il mondo senza confini.

Per la prima volta al mondo c’è una sorgente aperta, un luogo dove tutti parlano con tutti. Sono stati abbattuti i confini.

Bello, siete d’accordo?
Vorrei che questa sorgente aperta, quest’occasione unica, continui a mantenere la sua caratteristica primordiale: essere di tutti.
Aziende che tentano di trasformare la rete in marketing sono il “nuovo” cancro sociale. Un cancro che ha trasformato il mondo reale in un inaccessibile supermercato dove non viene fornito nulla che appartenga a tutti, nulla di realmente utile. Ora, questi “colossi del nulla” tentano di trasformare Internet censurando quello che ritengono inappropriato al consumismo ed al guadagno economico.

Per queste aziende, Internet rappresenta la nuova fonte di guadagno. Il danno è immenso, in nome di un monopolio vecchio come la mente di chi lo crea, si trasforma la rete nel solito squallore dove ha voce solo il colosso commerciale. La gente tace, non parla più.
Si tenta d’andare avanti per inerzia, durerà ancora poco se va avanti così.

Google, uno dei maggiori motori di ricerca, ha avuto un importante ruolo sociale, quello di mettere assieme la miriade di informazioni provenienti dalle realtà presenti in rete.
Per fare questo, affidava ad un algoritmo automatico il compito di indicizzare le informazioni, qualsiase esse fossero.
Era utilissimo Google, da li si trovava tutto, ogni cosa che si cercava.
Ne parlo al passato e con malincuore. Da tempo le informazioni sono soggette allo squallore della censura di matrice politica, così spariscono dal motore di ricerca realtà ritenute sconvenienti. L’algoritmo diventa pilotato dal solito “ragionier quattrocchi” che comprende un terzo, quando va bene, di quello che fa.
Si può notare che la censura esercitata è principalmente di natura politica.

Ho provato a chiedere a Google l’inserimento delle news del mio portale. Come sappiamo, il portale ghe gestisco con altri ragazzi si intitola “Bambini di Satana Notizie”, spazia dalla controinformazione all’arte, dai libri al cinema. Nulla di illegale, anzi, anche noi siamo una piccola banca dati informativa. Google ha rifiutato perchè siamo inappropriati (?).

Allo stesso modo ha rifiutato il servizio AdSense. La motivazione che Google mi ha dato è quantomeno beffarda: contenuti inappropriati.
Ho chiesto di specificare QUALI contenuti fossero inappropriati. Non hanno risposto. Tutte le risposte si limitavano a dire che Google rispetta la libertà di pensiero.
Pazzesco! Mi chiudono la porta in faccia dicendo che sono per il libero pensiero! E’ come un assassino che dice “Rispetto la vita” e ti affonda una coltellata nel fegato.
Se pensate che il fatto sia accaduto perchè siamo satanisti, siete fuori strada.
Il servizio Google News, nato come apolitico, ha censurato alcuni media, fra questi: New Media Journal , Mich News, PHX News, Java Report. Sono stati rifiutati annunci a pagamento per sponsorizzare libri anti-Clinton o contro la democratica californiana Nancy Pelosi. E’ In pochi sanno che Google, per motivi di censura, è entrato nel mirino di Amnesty International.
Insomma, sta tornando il fascismo coi suoi muri di gomma, col suo oscurantismo.
Giorgio Gaber diceva qualcosa di prezioso: la libertà è partecipazione.

Tutti i blog, tutte le realtà, dovrebbero lottare contro la censura in Internet. La censura in rete porta la comunicazione in dietro di cent’antti, non è approrpiata allo spirito di Internet, è contro l’uomo.
Il sapere, l’informazione, non devono avere filtri, non devono essere pilotati dalla mente di qualcuno. Quando poi questo “qualcuno” non legge nemmeno il contenuto dei siti che censura, che dire?
Serve un motore di ricerca differente!
Provate a trovare le pagine che avete inserito su Google, ci sono davvero tutte?
Ho avuto esperienza di news che appaiono oggi per scomparire domani, nonostante si osservino tutte le regole di indicizzazione.
Rimpiango il vecchio Altavista, ricordate? Si trovava ogni cosa! Almeno i veterani della rete ricorderanno.
Una parte di colpa risiede nell’alfabetizzazione informatica, Google viene considerato Internet, nulla di più errato: google non è Internet, non lo sarà mai! E’ un tentativo di globalizzare la rete, un tentativo al guadagno facile a spese della gente stessa, di chi ha collaborato a creare quello splendido strumento comunicativo che è Internet.

Marco Dimitri

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