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L'illegalità assassina a Bologna
by mazzetta Saturday, Nov. 18, 2006 at 1:19 PM mail:

A Bologna si parla spesso a sproposito di degrado e di legalità, ma la giunta vive grazie a infrazioni della legge che provocano una vera e propria strage.



La legalità come la intende Cofferati è quella che devono rispettare gli emarginati, i soggetti deboli e quanti non siano d'accordo con gli ukaze lanciati sulla città da sindaco-principe.

Quando però si osservi la realtà, così come fa capolino con poca convinzione sulla stampa sdraiata dalla parte del sindaco, si scopre che lo stesso Cofferati è assolutamente indifferente a ben più gravi forme di illegalità.

Il comune ad esempio finanzia un progetto vicino a Comunione e Liberazione che fa intermediazione -aiutando- gli studenti in cerca di una casa o di un posto-letto. Peccato che gli attivissimi cattolici in realtà aiutino più i padroni di casa che affittano in nero, che gli studenti. Quasi tutti i contratti stipulati nell'agenzia, grazie al lavoro di altri studenti (e c'è la curiosità di sapere come siano inquadrati) si risolvono in affitti rigorosamente in nero. Un chiaro esempio di favoreggiamento di una illegalità lampante.

Ormai oltre un mese fa la notizia fece capolino sull'edizione locale di Repubblica, ma da allora ne il comune, ne la Curia (che spesso si erge a sproposito ad esempio di moralità) sono intervenuti a sanare la situazione.

Così nella centralissima Via Zamboni, nei locali occupati dalla Bussola, continua senza ritegno e senza sosta l'opera di favoreggiamento in favore di sfruttatori ed evasori fiscali; ma si sa, a Bologna gli studenti sono visti come bestiame e vengono considerati a giorni alterni vacche da mungere o comodi capri espiatori, dipende da come tira il vento. Che possano essere soggetti di diritto o cittadini degni di tutela non passa per la mente a nessuno, tantomeno ai lamentosissimi cittadini preoccupati per il "degrado".

Molto più criminale è invece la situazione ambientale. Le centraline di rilevamento registrano ormai regolarmente valori superiori di 4 volte rispetto ai limiti di legge, addirittura fuori norma è risultata una centralia piazzata in cima a una collina alte duecento metri e lontana dal centro.
Questo senza considerare che ancora non siamo arrivati a gennaio e febbraio; mesi-record per l'inquinamento.

Un dato assassino, un dato che riguarda sì tutta la Pianura Padana, ma che in Emilia Romagna e a Bologna è particolarmente nocivo, visto che la regione e la città sono in testa a tutte le classifiche che riguardano le concentrazioni di inquinanti e gli ammalati di tumori.

Uno stato di illegalità permanente per il quale nessuno si preoccupa realmente, una emergenza sanitaria sottaciuta che emerge occasionalmente in articoletti isolati qua e là sulla stampa locale e che non da vita a nessuna reazione organica e strutturata.

Un costo enorme per le comunità anche al di là di quello pagato in vite umane. Un costo che ricade sulla sanità pubblica (Tanto sotto pressione che in alcuni ospedali - sicuramente al Bellaria- spinge i medici a rifiutare cure che sarebbero in grado di prestare, perchè troppo costose. Anche questa è una notizia ignorata, nonostante l'attivismo di Paolo Barnard e di Domenico Marracino), ma anche sulle tasche dei cittadini, autorizzando ad esempio addizionali per la sanità, ma anche giustificando le assicurazioni a offrire condizioni peggiori sulle polizze-vita.

Qualcuno ha sentito proporre qualcosa di diverso da sovrattasse sulle auto?
Qualcuno ha sentito la rivolta degli amministratori e dei politici locali, che respirano la stessa aria che avvelena tutti?

Si è sentito di provvedimenti straordinari per offrire diverse modalità di trasporto, sostituire le caldaie a gasolio o altri provvedimenti veramente impattanti?

Solo i vecchi motorini a due tempi sono stati colpiti dal governo centrale, come al solito il prezzo dell'ipocrita legalità lo pagano gli sfigati.

Così mentre la gente muore, il comune spende soldi per agevolare chi affitta in nero e il sindaco non vede non sente e non parla, la -legalità- comunale si presenta alle quattro di notte a svegliare i baraccati con le ruspe.

Nella notte bolognese il vero degrado avanza protetto dalla tenebra dell'indifferenza.

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