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Ma chi è la vittima Corrado Gabriele o le donne?
by Stefania Cantatore Sunday, Nov. 19, 2006 at 11:55 PM mail:

La squallida storia che vede protagonista il "comunista" Corrado Gabriele

Napoli,19/11/06
La cronaca di questi giorni, circa le presunte molestie verso due giovani donne, ( tra l’altro da parte di chi si presume “soggetto tutelante”), ci costringe a dover esprimere pubblicamente solidarietà per le presunte vittime, e un senso di sconcerto per le reazioni, anch’esse, di pubblico dominio di politici e organi d’informazione.
Accade infatti come sempre, nei casi di violenza sessuata, che le vittime scompaiano agli occhi di chi esprime un potere alto, e di più nel caso del coinvolgimento di un politico o uomo pubblico come l’assessore Gabriele. Quasi automaticamente l’attenzione e la solidarietà si concentrano sul presunto colpevole, prima ancora che la magistratura compia il suo iter processuale. Senza alcun elemento di riscontro difendendo a priori un cittadino, se pur potente (e sappiamo che il potere nel nostro paese non è qualità etica), autorevoli rappresentanti della politica, senza remore, infangano le vittime, presunte, di falsità, a priori.
Allora, noi donne di Udi, Arcidonna, dello sportello Antiviolenza del Centro donna di Napoli, sentiamo profondamente la sofferenza attuale e pregressa di queste giovani dimenticate, come per altro lo sono state in altre occasioni vittime già accertate di stupri e molestie.
Nella nostra città tra le tante anomalie, c’è quella di una certa schizofrenia politica, di uno strabismo morale, che non riesce a coniugare le affermazioni forti con il coraggio delle scelte politiche ed umane. Non è infatti la prima volta che da autorevoli luoghi si siano espresse parole di rincrescimento per le condizioni che hanno condotto gli aguzzini ad essere tali, dimenticando di risarcire, non solo materialmente, ma anche moralmente le vittime. Questo costituisce fatto di estrema gravità, perché denota un atteggiamento di mancata responsabilizzazione collettiva su un dramma collettivo, come è quello delle donne lasciate alla paura, a tutele incerte, al territorio mancante dei presidi più elementari contro la violenza sessuata.
Noi più volte accusate di estremismo difensivo verso le donne, ci troviamo oggi e come sempre di fronte ad un estremismo potente di tutela verso gli uomini “che potrebbero aver sbagliato”, o lo hanno fatto.
Parlando di bullismo in questi giorni, dal mezzo televisivo ,si è condotta “un’indagine” per intervista a donne poco più che bambine, che la dice lunga su come addirittura si vogliano avallare immagini di donne provocatrici e consenzienti alle violenze. C’è in atto una mistificazione che va subito sventata, evitando innanzi tutto domande tendenziose come “preferisci un bullo o un secchione?”. La domanda esatta è “preferisci essere brutalizzata ed umiliata (forse uccisa), oppure scegliere con chi avere una relazione?”
Il 25 novembre, sabato prossimo, sarà la giornata mondiale per il contrasto alla violenza sulle donne.
Le donne di Napoli, con la sordina di un parziale disinteresse della città e dei media, si stanno preparando a mettere in luce le enormi omissioni delle istituzioni a tutti i livelli e l’urgenza di un cambio radicale nelle politiche e nelle attenzioni che la cultura e la stampa riservano ad un reato antico e misconosciuto.
Stefania Cantatore

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